La famiglia ed i rapporti di parentela Lezione 5 La famiglia ed i rapporti di parentela
Antropologia della parentela Tra la convivenza familiare (spazi e relazioni interne) e la parentela (spazi e relazioni esterne) vi sono confini fluidi→dinamismo struttura familiare lungo il ciclo di vita. Letteratura sociologica→ assenza di studi, parentela considerata irrilevante come fenomeno sociale nelle società sviluppate →”legge di contrazione” di Durkeim: la famiglia trarrà origine solo dall’unione di 2 individui e non più dal peso della parentela. Antropologia della parentela ↓ la parentela in senso ampio deriva da intreccio di 2 vincoli quello tra consanguinei (rapporto diretto) e tra affini (indiretto, col matrimonio); ogni cultura definisce un sistema di filiazione (appartenenza nella catena di generazioni) e un sistema di alleanze (rete di relazioni tra persone); in ogni società i vincoli di sangue hanno generato vincoli di parentela e si sono sempre intrecciati con l’appartenenza di sesso→criterio per definire relazioni e discendenze: relazioni agnatiche e filiazione patrilineare (sesso maschile struttura la parentela); relazioni uterine e filiazione matrilineare (sesso femminile struttura la parentela); filiazione bilineare (entrambi i sessi definiscono la parentela); relazioni cognatiche o indifferenziate (l’appartenenza ad un gruppo di parenti non è più una funzione del sesso) tipiche delle società sviluppate di oggi).
Sistema di parentela più diffuso in Occidente→ di tipo eskimo: nessuno dei 2 sessi prevale nel definire lo spazio della parentela (es. nipoti e cugini sono sia materni che paterni)→ un’imprecisione che denota rilevanza del nucleo coniugale (si distingue infatti tra genitori e parenti, asimmetria di rapporti). Uso e trasmissione del cognome→fornire ad individuo e gruppo familiare una identificazione chiara e fissa nel tempo→da esigenza lignatica della classe aristocratica a funzione amministrativa per classi sociali inferiori. Distinzione tra lignaggio → regole della discendenza, continuità del nome, patrilinearità e parentela→dura aldilà del tempo di un nucleo familiare, è una rete di scambi, costruisce la trama della vita sociale, è ed è stata una risorsa indispensabile, matrilinearità.
Lettura parentela nella società urbana contemporanea Tesi parsonsiana (anni’50)→ l’industrializzazione oltre a far nascere la famiglia nucleare avrebbe causato la perdita di forza sociale della parentela→il particolarismo dei legami parentali (irrazionali!) appariva in contraddizione (“disfunzionale”) con universalismo democratico della società contemporanea→rischio del familismo amorale →solo le comunità “arretrate” si basano sulla forza dei legami parentali “immorali” rispetto al progresso, alla libertà individuale. Dagli anni’60 tale lettura viene messa in discussione→grazie a ricerche di natura storica la rete parentale appare come agenzia di mediazione sociale proprio in quanto risorsa economico-sociale e fonte di controllo (es. rete parentale per gli immigrati). ↓
I rapporti di parentela nella società contemporanea si basano su fitta rete di scambi e rapporti che è molto flessibile proprio per i maggiori gradi di libertà sia dal punto di vista pratico che affettivo. Chi è senza rete o ha una scarsa rete è più indifeso nella sua partecipazione alla società, coglie minori opportunità (es. successo per trovare lavoro). Esperienza tutta contemporanea è l’articolazione della parentela lungo asse generazionale (aumento durata media della vita, ruolo dei nonni); ovviamente tale continuità non è esente da conflitti! (es. educazione figli/nipoti). Nel designare la rete parentale le ricerche evidenziano l’importanza ancora oggi delle strutture di genere→ diverse posizioni che hanno i 2 sessi nella parentela→ anche se nelle società sviluppate permane una patrilinearità simbolica (regole attribuzione e trasmissione cognome), la permanenza e continuità familiari sono mediate (informazioni e aiuti) dai rapporti tra donne→ prevalenza matrifocalità e matrilateralità rispetto alla patrifocalità delle società preindustriali.