G. Braschi, S. Falappi, M. Gallati

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
Dipartimento di Ingegneria Idraulica e Ambientale - Universita di Pavia 1 Caduta di un corpo circolare sommerso in un serbatoio 50 cm 28 cm Blocco circolare.
Advertisements

Dipartimento di Ingegneria Idraulica e Ambientale - Universita di Pavia 1 Caduta non guidata di un corpo rettangolare in un serbatoio Velocità e rotazione.
Modelli matematici per la simulazione di catastrofi idrogeologiche
Energia Idrica Alice.Shanti.Ahmedin.
Classificazione delle frane di Desio (1973) e Trevisan (1971)
Nel seguito, si definiranno i principi che permettono di individuare la distribuzione di pressioni interstiziali nel continuo fluido di porosità, in condizioni.
Dinamica del manipolatore
Definizioni Fluido E’ un corpo materiale che può subire grandi variazioni di forma sotto l’azione di forze comunque piccole che tendono a diventare trascurabili.
Corso di Idraulica dei Sistemi Naturali
Fisica 2 Corrente continua
Onde 1 29 novembre 2012 Campi e onde Equazione d’onda e sue proprietà
Centrale Idroelettrica
Istituzioni di Fisica Subnucleare A
Fluidi.
L’Energia Idroelettrica
Interrigi Denise Sonia
Il motore delle placche
Dinamica di corpi deformabili basata sulle posizioni
Università degli Studi di Roma La Sapienza
MODELLAZIONE DELLA RISPOSTA NON LINEARE
LO STRATO DI EKMAN Corso: Idrodinamica delle Grandi Masse
Applicazione Scarico accidentale in un corso d’acqua.
Dipartimento di Ingegneria Idraulica e Ambientale - Universita di Pavia 1 Scritte scritte scritte scritte scritte scritte scritte Scritte scritte Titolo.
Dipartimento di Ingegneria Idraulica e Ambientale - Universita di Pavia 1 Simulazione di un esperimento di laboratorio: Caduta di un corpo quadrato in.
Dipartimento di Fisica Università di Pisa e INFN-Pisa
Condizioni di ripetibilita L'esperimento sia condotto sempre dallo stesso osservatore. Siano usati sempre gli stessi strumenti e le stesse procedure. Siano.
Università de L’AQUILA
Otranto, 1 Giugno 2006 Irene Parenti Processi di burning in stelle compatte Scuola di Fisica Nucleare R. Anni Otranto, 1 Giugno 2006 Irene Parenti Dipartimento.
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PERUGIA Dipartimento di Ingegneria Industriale Prof. Francesco Castellani Corso di Meccanica Applicata.
Rivelazione e misura di mesoni 0 con il rivelatore ICARUS T600 A. Menegolli – Collaborazione ICARUS A. Menegolli – Collaborazione ICARUS Università degli.
Stefano CERONI Sara TOIA
HEC-HMS Il software HEC-HMS è il sistema d’analisi dei fiumi dell’Hydrologic Engineering Center (HEC), del Corpo degli Ingegneri dell’Esercito degli Stati.
Energia Idroelettrica
LA GESTIONE DEL RISCHIO IDRAULICO
La teoria microscopica
Tesi di Laurea in Ingegneria Meccanica
Rivelazione e misura di mesoni 0 con il rivelatore ICARUS T600 A. Menegolli – Collaborazione ICARUS A. Menegolli – Collaborazione ICARUS Università degli.
3. La relatività generale
LA FORZA Concetto di forza Principi della Dinamica:
Le forze e l’equilibrio C. Urtato
Le nostre speranze… Le fonti rinnovabili.
3. La relatività generale
LA CONVEZIONE. Caratteri della convezione Ci si riferisce fondamentalmente allo scambio di calore tra un solido ed un fluido in moto rispetto ad esso.
L'Energia Termica.
Prof. Roberto Capone Lavoro ed energia
L’equilibrio dei solidi
Energia Idroelettrica
Analisi quantitativa del rischio a scala di pendio
MECCANICA DEI LIQUIDI.
ANIMAZIONE IN 3D DI FLUIDI INCOMPRIMIBILI
STRUTTURA INTERNA DELLA TERRA
Dip. di Ingegneria Idraulica ed Applicazioni Ambientali - Dip. di Ingegneria Idraulica ed Applicazioni Ambientali - Università di Palermo COSTRUZIONI IDRAULICHE.
Metodi numerici per lo studio di sistemi multicorpo
1. Le onde elastiche Proprietà delle onde elastiche.
Energia idroelettrica
1 Lezione XIII Avviare la presentazione col tasto “Invio”
Risorse per Meccanica e Simulazione dell'ITk D. Giugni INFN-MI D. Giugni Risorse per Meccanica e Simulazione dell'ITk
Trasporto di calore per convezione
Lezione n.10 (Corso di termodinamica) Componenti.
In un conduttore sono presenti degli elettroni liberi di muoversi al suo interno. Tale movimento è dovuto all’agitazione termica delle particelle. Se.
1 Fenomeni di Trasporto II - Trasporto di calore – Equazione energia Tecniche per la soluzione di problemi 1)Si verifica se le equazioni possono essere.
gravità, elettricità magnetismo
Bilancio macroscopico di materia
Transcript della presentazione:

G. Braschi, S. Falappi, M. Gallati Dipartimento di Ingegneria Idraulica ed Ambientale Università degli Studi di Pavia Simulazioni numeriche, effettuate con la tecnica SPH, della caduta di frane e di blocchi rocciosi compatti entro il volume liquido in quiete contenuto in un bacino. G. Braschi, S. Falappi, M. Gallati

Il fenomeno trattato presenta numerosi effetti correlati fra i quali: La formazione di un’onda nel bacino con eventuale risalita nelle zone rivierasche Inondazione dei centri abitati posti in prossimità del bacino Eventuale tracimazione di dighe, cedimento parziale e totale delle stesse Propagazione di un’onda di piena a valle del bacino

Pertanto il problema trattato è di fondamentale importanza per: La gestione degli invasi naturale ed artificiali La sicurezza dei centri abitati che si trovano in prossimità di tali invasi La sicurezza delle opere in prossimità dell’invaso

Il fenomeno è suddivisibile in più fasi: Movimento delle parti solide Impatto di tali parti con la massa liquida Sviluppo di un’onda nella massa liquida Propagazione dell’onda

Le caratteristiche del fenomeno e la gravità degli eventi correlati dipendono da: Natura della frana ( dal blocco rigido alle colate di fango) Volume ed energia della frana Volume d’acqua invasato Profondità media del volume d’acqua

Necessità di sviluppare strumenti previsionali : Affidabili nel descrivere il fenomeno Flessibili: possibilità di realizzare differenti scenari di crollo possibilità di valutare gli effetti dell’impatto con differenti livelli di riempimento del bacino Attualmente gli strumenti previsionali che meglio soddisfano queste richieste sono i MODELLI NUMERICI

Problemi relativi alla simulazione numerica del fenomeno trattato: Flusso non stazionario rapidamente variato Presenza di superficie libera Presenza di interfaccia fra materiali diversi Comportamento non-newtoniano delle frane

Tecnica numerica adottata per le simulazioni è la tecnica lagrangiana SPH: Ideata negli anni 70 per problemi di astrofisica Non necessita di un reticolo di calcolo Tratta con facilità problemi di interfaccia Adatta alla simulazione di correnti fluide rapidamente variate

Tecnica numerica SPH Il continuo materiale è rappresentato da un insieme di particelle distribuite su volumi finiti

Tecnica numerica SPH Le grandezze fisiche sono distribuite sul volume di competenza tramite una funzione di nucleo, essa è nulla ad una distanza finita (Smoothing Lenght) dal baricentro della particella

Tecnica numerica SPH Il valore di una grandezza fisica in un punto è dato dalla somma dei contributi delle particelle adiacenti al punto

Tecnica numerica SPH In base a tale considerazione si discretizzano le equazioni del moto Si integra il sistema di equazioni ottenuto con algoritmi espliciti in un contesto lagrangiano Si ottengono le successive posizioni delle particelle con associati i valori delle grandezze fisiche

Esempi di simulazioni con tecnica SPH Casi test a geometria semplice di impatto di materiale compatto in una massa di liquido in quiete Simulazioni bidimensionali di impatti di corpi indeformabili in masse liquide in quiete Corpo circolare guidato verticalmente * Corpo quadrato guidato verticalmente * Corpo rettangolare libero * Confronto con risultati di laboratorio

Esempi di simulazioni con tecnica SPH Esempio di simulazione numerica di un evento reale Simulazione bidimensionale della frana caduta nel serbatoio del Maè (Pontesei)

Sviluppi futuri: Problemi correlati: Abbandonare la schematizzazione bidimensionale per passare ad un modello tridimensionale completo Problemi correlati: Necessità di un’elevata potenza di calcolo, visto l’elevato numero di particelle richieste per un calcolo tridimensionale, non comunemente disponibile