incrementare numero lingue diminuire il materiale diagnostico

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incrementare numero lingue diminuire il materiale diagnostico COMPARAZIONE DI MASSA (O MULTILATERALE) COMPARAZIONE BILATERALE coppie di lingue; alto numero di lessemi e morfemi; incrementare numero lingue diminuire il materiale diagnostico (a) lessemi (b) morfemi (c) corrispondenze sound change Greenberg, Joseph H. 1948. The classification of African languages. American Anthropologist 50: 24–30. J.H.G. 1969. African languages. Encyclopedia Britannica 1.312-14. KHOISAN NIGER-CONGO AFRO-ASIATIC NILO-SAHARAN

Bibliografia albero afro-asiatico Allen, James P. 2000. Middle Egyptian: An Introduction to the Language and Culture of Hieroglyphs. Cambridge: Cambridge University Press. Bender, M. Lionel. 2003. Omotic Lexicon and Phonology. Carbondale, IL: Southern Illinois University. Bender, M. Lionel. 2007. Topics in Omotic Morphology. In † Alan S. Kaye (ed.), Morphologies of Asia and Africa, vol. 1, 729-751. Winona Lake, Ind.: Eisenbrauns. ISBN 9781575061108 Cerny, J , C Eyre & S Israelit-Groll. 1984. A Late Egyptian Grammar, 4th edn. Rome: Biblical Institute. Ehret, Christopher. 1995. Reconstructing Proto-Afroasiatic: Vowels, Tone, Consonants, and Vocabulary. Berkeley: University of California Press. Fleming, Harold C. 1981. Chadic external relations. In Hilke Meyer-Bahlburg & Ekkehard Wolff (eds.), Studies in Chadic and Afroasiatic Linguistics, 17-31. Hamburg: Helmut Buske. Gardiner, Alan H. 1957. Egyptian Grammar, 3rd edn. Oxford: Oxford University Press. Gignac, Francis Thomas. 1991. Old Coptic, The Coptic Encyclopedia, 169-188. Toronto: Macmillan . Gordon, Raymond G. (ed.). 2005. Ethnologue: Languages of the World, 15 edn. http://www.ethnologue.com/15/web.asp. (09 July, 2008.) Gutt, Ernst-August. 1997. The Silte Languages (East Gurage). In Robert Hetzron (ed.), The Semitic languages, 509-534. London: Routledge. ISBN 0415057671, 9780415057677 Hetzron, Robert. 1972. Ethiopian Semitic: Studies in Classification. Manchester, UK: Manchester University Press. Johnson, Janet H. 2000. Thus Wrote 'Onchsheshonqy: An Introductory Grammar of Demotic, 3rd edn. Kasser, Radolphe. 1991. Dialects, The Coptic Encyclopedia, 87-96. Toronto: Macmillan . Kaufman, Stephen A. 1997. The Aramaic languages. In Robert Hetzron (ed.), The Semitic languages, 114-130. London: Routledge. ISBN 0415057671, 9780415057677 Loprieno, Antonio. 1995. Ancient Egyptian: A Linguistic Introduction. Cambridge: Cambridge University Press. Multiple sources Integrated by The LINGUIST List. Newman, Paul. 1990. Nominal and Verbal Plurality in Chadic. Dordrecht: Foris. Newman, Paul. 2008. Chadic and Hausa. In Bernard Comrie (ed.), The World's Major Languages, 2nd edn. London: Routledge. Rubin, Aaron D. 2007. The Subgrouping of the Semitic Languages, Language and Linguistics Compass, vol. 2, 79-102. Simeone-Senelle, Marie-Claude. 2005. Dahālík, a newly discovered Afro-Semitic language spoken exclusively in Eritrea. Talay, Shabo. 2008. Die neuaramaischen Dialekte der Khabur-Assyrer in Nordostsyrien: Einfuhrung, Phonologie und Morphologie. Semitica Viva, vol. 40. Wiesbaden: Harrassowitz Verlag. Theil, Rolf. 2006. Is Omotic Afroasiatic?.

Fulfulde: 8 milioni Hausa: 40-50 milioni Kanuri: 3-4 milioni Yoruba: 20 milioni + NIGERIAN ENG + ENGLISH Igbo: 18 milioni Efik: 500 mila

GRUPPI ETNICI DOMINANTI GRUPPI ETNICI DI MEDIA GRANDEZZA PRESIDENZA, PARTITI POLITICI GRUPPI ETNICI DOMINANTI STATO GRUPPI ETNICI DI MEDIA GRANDEZZA GOVERNI LOCALI (LGA) GRUPPI MINORITARI Livelli d’influenza e rapporti di forza

Constitution of the Federal Republic of Nigeria (1999) “The State shall – (a) protect, preserve and promote the Nigerian cultures which enhance human dignity and are consistent with the fundamental objectives as provided in this Chapter; and (b) encourage development of technological and scientific studies which enhance cultural values” (Federal Republic of Nigeria 1999: chapter II, article 21)

POSIZIONE DEI SOCIOLINGUISTI NIGERIANI “Yet, the prevalent post-colonial language policies of Nigeria and Africa at large, have created the dominance of hegemonic languages, especially English” (Adedimeji 2009:84); “Nigeria is not only a multilingual country, it is a country in search of a language which will not only serve as a national language or lingua franca but a language of elevation - a language which will take her to a position where she can talk of one soul, body and mind” (Harrison and Rachael 2009:89); “[…] efforts should be made to encourage positive attitude change towards the indigenous languages in the functional power-filled domains of education, administration, the mass media, the judiciary, legislature, etc” (45) “Ironically, while we seem not to value our indigenous languages, the white people are daily studying and researching into the neglected languages” (Soyele 2009:55) [on strategic action] “encouraging the teaching and learning of Nigerian languages and cultures through encouraging the teachers of Nigerian languages and motivating the learners” (Adedimeji 2009:80) “4 very large languages / 7 large languages / 20 medium- sized languages / 350 small sized languages” (Adedimeji 2009:70)

(A) = affermazione dell’inglese (B) = affermazione della lingua veicolare

THE CASE OF BURE NOME ‘Bure language’ bùbbúrè, ‘Bure person’ nò búrè, ‘Bure people’ mà búrè CLASSIF. Ciadico, Ovest, A.2, Bole-Tangale, Bole proper. ISO 639-3 bvh LUOGO Bure (10°31'26.87''N 10°19'46.40''E) e piccoli insediamenti nell’area (Kirfi Local Government Area, Kirfi District, Bauchi State, Nigeria)

Bure: parlante-lingua-insediamento/luogo Speaker Language Setting Demografia 20-40 villaggio di Bure Rurale Geografia Unico insediamento Unica minoranza - Economia Subsistence Region is poor Sociologia Agricoltori Nessuna trasmissione Nessuna revitalizzazione Linguistica Buona competenza Nessuno standard . Psicologia Attitudine indifferente Nessuna relazione identità-cultura Storia “Veniamo dalla collina” Politica/ Amministr. Parlanti non sono protetti Lingua non è protetta Area è isolata, ma non autonoma Istruzione Esiguo numero scolarizzati Nessun sostegno Scuole in Kirfi e Alkaleri Religione Islam La religione non ha un ruolo nel proteggere la lingua La sfera religiosa è molto importante Media Nessa rappresentazione gruppo nei media Nessuna rappresentazione lingua nei media Area è isolata e poco conosciuta Bure: parlante-lingua-insediamento/luogo

Diversità linguistica in Bure

1. ISOLAMENTO 1. ISOLATION

CAMBIAMENTI SOCIO-ECONOMICI 2. CAMBIAMENTI SOCIO-ECONOMICI 3. CONTATTO CULTURALE 1. ISOLATION

RIPOSIZIONAMENTO ALL’INTERNO DELL’AREA 5. RIPOSIZIONAMENTO ALL’INTERNO DELL’AREA 1. ISOLATION

6. SEPARAZIONE

7. CONCENTRAZIONE 1. ISOLATION

OMOGENEIZZAZIONE CULTURALE 8. OMOGENEIZZAZIONE CULTURALE rimozione del passato sviluppo di un’unica identità religiosa economia di sussistenza rende il gruppo coeso adesione a un unico complesso di norme rimodulazione del concetto di ‘straniero’ 1. ISOLATION

ETNOGRAFIA E METODI ETNOGRAFICI I

L’etnografo... individua le forme linguistiche e le relaziona con determinate pratiche culturali descrive l’universo esperienziale di una comunità sospendendo ogni giudizio di valore è consapevole dell’impossibilità di raggiungere una piena obiettività. Per non cadere nella trappola dell’etnocentrismo cercherà di adottare un punto di vista equilibrato – un punto di vista che tenga in considerazione concetti e nozioni ‘vicine all’esperienza’ e concetti e nozioni ‘distanti dall’esperienza’ DISTANTI religione sistema economico inventario fonologico ideologia della lingua VICINI preghiera, es. salla per un hausa musulmano coltivare un terreno, fare il raccolto e vendere l’eccedenza nei mercati dell’area suoni che suonano bene e suoni che suonano male es, opinione sull’importanza di usare una determinata lingua a seconda del contesto

EQUILIBRIO CONCETTUALE EQUILIBRIO DI PROSPETTIVE la ricerca diventa significativa quando il ricercatore ha accesso a una mole di informazioni tale da codificare una plurità di punti di vista; il ricercatore non si esprime in modo valoriale su questi punti di vista: li accoglie, li osserva, ne discute con i membri della comunità; La ricerca assume una dimensione dialogica: i dialoghi tra il ricercatore e gli appartenenti alla comunità sono importanti, ma sono i dialoghi tra i membri della comunità a costituire il materiale di pregio della ricerca (es. lo scambio di punti di vista tra parlanti)

OSSERVAZIONE PARTECIPAZIONE partecipazione alla vita della comunità; il ricercatore trascorre lunghi periodi in seno alla comunità, impara la lingua del gruppo e interagisce con i membri in maniera non invasiva; il ricercatore può operare solo se accettato dal gruppo, tuttavia è consapevole della sua condizione di ‘ospite’ (vari livelli d’integrazione sono possibili); ‘osservazione partecipante’ [> Malinowski. 1935. Coral Gardens and their Magic]; Ricerca di terreno: i criteri di David-Maybury Lewis (1968. Akweà-Shavente society. Oxford ) Tempo speso sul terreno Frequenza di contatto Quantità di tempo dedicata alle sessioni di lavoro con gli informatori Luogo di contatto Numero di informatori Attitudine della comunità Lingua di contatto

PRINCIPI ETICI* NON FARE O CAUSARE DANNI = non provocare situazioni in cui la ricerca possa nuocere a individui, gruppi e beni materiali il ricercatore non intraprende il lavoro di ricerca se non dopo aver analizzato l’impatto che la ricerca potrebbe avere sulla comunità; ogni danno diretto a persone e/o cose deve essere evitato; il ricercatore si impegna a proteggere, conservare e supervisionare il patrimonio archeologico; ogni situazione di danno o pericolo sorta durante una fase intermedia della ricerca comporta la sospensione del progetto; l’antropologo può impegnarsi, laddove lo ritenga necessario, a promuovere il benessere della comunità e/o abbracciarne alcune cause: il ricercatore deve valutare le conseguenze di questa scelta e discuterne con i membri della comunità con una mentalità non ideologica; *American Anthropological Association 2012 http://www.aaanet.org/issues/policy-advocacy/2009-Ethics-Code.cfm

ESSERE APERTI E ONESTI SULLA NATURA E GLI OBIETTIVI DELLA RICERCA INTRAPRESA prima di iniziare operativamente un progetto, il ricercatore deve dichiarare alla comunità la natura della ricerca, la metodologia, gli obiettivi, il possibile uso dei dati acquisiti e l’origine del finanziamento, e quindi le intenzioni degli enti finanziatori; occultare natura, motivi e possibili conseguenze di un progetto significa ingannare la comunità: i membri del gruppo devono possedere tutte le informazioni rilevanti al fine di decidere se collaborare al progetto oppure no; dati raccolti e opinioni espresse dai membri della comunità non devono essere falsificate, manipolate o distorte; alcuni dati possono essere manipolati al fine di proteggere la privacy dei collaboratori o la setssa comunità (es. usare degli pseudonimi, non rivelare informazioni acquisite ma che la comunità considera ‘sacre’ o non divulgabili);

OTTENERE ‘CONSENSO INFORMATO’ E DISPORRE DI TUTTI I PERMESSI NECESSARI il ricercatore deve ottenere il consenso dei collaboratori coinvolti nel progetto; i dati non vanno rubati: registrare dialoghi all’insaputa dei locutori, effettuare riprese video nascose o riportare dialoghi di conversazioni private sono pratiche inaccettabili; citare i collaboratori nelle pubblicazioni scientifiche; condividere con la comunità metodologia, obiettivi e finanziamento del progetto; il consenso informato può essere ritirato in qualsiasi momento, così come la natura del progetto può essere modificata: il rapporto tra il ricercatore e la comunità è basato sulla rinegoziazione; se il ricercatore opera in un’area protetta, ogni permesso necessario deve essere ottenuto prima dell’inizio del progetto; attenersi alle norme della comunità; non violare le leggi del paese ospitante;

EQUILIBRIO ETICO il ricercatore lavora per un’istituzione (es. università di un paese A), è finanziato da un ente (es. fondazione privata di un paese B) e conduce la propria ricerca presso una comunità (paese C): è consapevole degli obblighi verso queste tre entità; nel caso in cui sorga una situazione di conflitto tra le obbligazioni verso istituzione, enti finanziatori e comunità, la priorità va data alla comunità, specie se questa versa in una situazione di pericolo; il progetto dipende dalla comunità, non viceversa;

RENDERE I DATI ACCESSIBILI il ricercatore si impegna a rendere accessibili alla comunità i risultati della ricerca; nessun risultato deve essere occultato; i risultati vanno divulgati tempestivamente (appena pubblicati, e pubblicati immediatamente dopo la fine del progetto); se il collaboratore consente all’accessibilità di alcune informazioni ma non di altre, allora solo i dati privi di vincolo vanno divulgati; i risultati vanno depositati presso la comunità; PROTEGGERE E CONSERVARE I DATI E LE REGISTRAZIONI il ricercatore conserva e protegge i dati raccolti; i diritti d’autore vanno rispettati; i dati devono essere archiviati in modo tale da essere consultabili; la proprietà delle registrazioni è negoziata tra il ricercatore, l’ente finanziatore e la comunità; l’archiviazione digitale deve essere condotta in modo tale da consentire il controllo dell’uso delle informazioni;

PROFESSIONALITA’ rispettare i mebri della comunità; non ostacolare la ricerca scientifica; provvedere a compensare economicamente o in altra forma i membri della comunità per il lavoro svolto, in maniera equa; comportarsi in modo professionale: sostenere la ricerca, il lavoro degli studenti, la formazione tecnica e/o scientifica dei membri della comunità;

produzione materiale; TEMI DI RICERCA vita quotidiana; produzione materiale; folk theories: cosa pensano e cosa conoscono le persone; espressione di sentimenti ed emozioni; categorizzazione (sistemi di numerazione, colori, spazio-tempo-qualità, ecc.); rapporto con l’ambiente circostante: concettualizzazione e categorizzazione di fenomeni naturali e dell’ambiente (botanica > etnobotanica, toponomastica, visione dello spazio in relazione al territorio, ecc.); sistemi di parentela; organizzazione domestica; divisione del lavoro; distribuzione delle risorse; set di valori produttivi in seno alla comunità; significato e distribuzione dei luoghi;

LE INFORMAZIONI RACCOLTE DEVONO ESSERE ATTENDIBILI Come raggiungere un alto grado di attendibilità? 1. il ricercatore osserva, quindi guarda ascolta prende nota apprende la lingua della comunità 2. interazione quotidiana con i membri della comunità, senza distinzioni; il ricercatore seleziona i propri collaboratori; alcuni vantaggi del lavorare con collaboratori anziani: maggiore esperienza; conoscenza della lingua; inventario fonetico/fonemico maggiormente conservativo; alcuni vantaggi del lavorare con collaboratori (più) giovani: flessibilità ed energia; quadro più rapprsentativo della lingua; accesso a nuovi domini lessico-esperienziali;

ATTEGGIAMENTO E CONSIDERAZIONE DELL’ETNOGRAFO Cos’è l’etnografo per la comunità ospitante? 1. il ricercatore è una figura inesperta (> Malinowski) un ospite che deve apprendere le norme delle comunità; un principiante che ha bisogno di guida; una persona a cui bisogna spiegare tutto 2. il ricercatore è, innanzitutto, un professionista che si muove umilmente all’interno della comunità; adotta il metodo prova-errore-correzione-prova: non ha paura di sbagliare e incentiva la correzione da parte dei collaboratori; (un collaboratore poco incline a correggere il ricercatore non è un buon collaboratore!) si dimostra solidale, ma distaccato; è consapevole di essere un ospite, e accetta il fatto che la comunità lo posizioni in questa categoria (essere accettato non significa far parte della comunità: accettazione non è integrazione) non considera le persone studiate come vittime!