Biblioteca Scientifica Adelphi

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Transcript della presentazione:

Biblioteca Scientifica Adelphi Bateson, Biblioteca Scientifica Adelphi Una serie di testi che segnano il movimento del pensiero scientifico verso nuovi territori e insieme riflettono sui suoi fondamenti

Evoluzione dello studio della mente (1) dagli inizi XX secolo 1950 circa Filosofia (Aristotele, Tommaso, Descartes, …) (William James, … … …, Merleau-Ponty, …) 1948 CIBERNETICA (Wiener, Rosenblueth, Conferenze Macy, Bateson, Ashby, MacKay, …) 1948 TEORIA DELLA INFORMAZIONE E DELLA COMUNICAZIONE (Shannon & Weaver, …) 1956 INTELLIGENZA ARTIFICIALE (Dartmouth Conference, Minsky, McCarthy, Winograd, Feigenbaum, …) Logica, Fondamenti della matematica (Boole, Frege, Russell, …) Logica, Teoria delle funzioni ricorsive (Gödel, Turing, Kleene, Post, Church, Ackermann, Kalmár, …) Macchine calcolatrici, automi (Pascal, Vaucanson, Jacquard, Droz, Babbage, Scheutz, Hollerith, …) Elettrotecnica delle correnti deboli (Nyquist, Bose, Hartley, … ) Servomeccanismi Watson e la IBM (Zuse, …) Linguaggio Linguistica (de Saussure, …) Fonetica (Scuola di Praga, …) Psicologia (Weber, Fechner, Helmholtz, …) Neuro-psichiatria/ fisiologia (Charcot, …) Psicoanalisi (Freud) Psicologia sperimentale “Approccio del robot” (Hull) Gestalt (Khöler, Koffka, Kanisza, …) fenomeno  (Wertheim) Il neurone (Golgi, Ramón y Cajal, McCulloch, …)

Ahi, origine e usi militari di molta Cibernetica e Informatica Evoluzione dello studio della mente (2) fino al presente Filosofia della mente (Ryle, Quine, Searle: [Disputa sulla cosiddetta “Chinese Room”], Dennett, Fodor: [modularità], …) Linguaggi di programmazione (Fortran, Lisp, …) Sistemi operativi Test di Turing [Disputa mente/macchina] (Gödel, Lucas, …) Rappresentazione della conoscenza SOFTWARE [Disputa IA simbolica / reti neurali  continuo / discreto  algoritmi / sistemi dinamici] Sistemi percettivi, Computer Vision, Robotica, …(grounding, embodiment, situatedness, proprietà emergenti) IN | FOR MATI CA Ahi, origine e usi militari di molta Cibernetica e Informatica ENIAC, UNIVAC, … (von Neumann, Mauchly, Eckert, …) HARDWARE  1970 Personal Computer = Macchina di Turing universale WWW su un solo chip Confronto cervello/calcolatore (von Neumann) Grammatiche generative (Harris, Schützenberger, Chomski, …), Linguistica computazionale, Natural Language Processing Information Processing Psychology (Newell, Simon, …) Psicologia Cognitivista  Scienza cognitiva Studi sulla Coscienza, emozioni (Damasio, …) Brain Computer Interfaces Reti neurali, Perceptron (McCulloch, Rosenblatt, …) Apprendimento /memoria (Hebb, Kandel, …), Neuroni specchio (Rizzolatti,…) Tecniche neurologiche: fNMR, PET, EEG, Magnetoencefalografia, … Biologia Molecolare (Crick, Franklin, Wilkins, Watson, …), Codice genetico, Systems Biology, Bioinformatica Il meccanismo cellulare è computazionale?

«Il bello e il brutto, il letterale e il metaforico, il sano e il folle, il comico e il serio... perfino l’amore e l’odio, sono tutti temi che oggi la scienza evita. Ma tra pochi anni, quando la spaccatura fra i problemi della mente e i problemi della natura cesserà di essere un fattore determinante di ciò su cui è impossibile riflettere, essi diventeranno accessibili al pensiero formale. Oggi la maggior parte di questi temi sono inaccessibili e gli scienziati, anche gli antropologi e gli psichiatri, li evitano, e per ottime ragioni. I miei colleghi e io non siamo ancora in grado di indagare su temi tanto delicati. Siamo appesantiti da errori come quelli che ho menzionato e, come gli angeli, dobbiamo esitare a metter piede in queste regioni, ma non per sempre». Non per sempre: con questo libro, che è in certo modo il suo testamento, Bateson volle appunto avventurarsi «con circospezione e cautela su quel terreno “dove gli angeli esitano a metter piede”». La figlia Mary Catherine, collaboratrice del padre e qui coautrice, ha indicato in breve attraverso quale processo Bateson sia giunto a questa sua indagine: «Gregory si era via via reso conto che l’unità della natura da lui asserita in Mente e natura era comprensibile forse solo attraverso il genere di metafore cui ci ha abituato la religione, e capì anzi di essere ormai prossimo a quella dimensione integrale dell’esperienza cui dava il nome di sacro. Era un terreno al quale si avvicinava con grande trepidazione, sia perché era cresciuto in un ambiente familiare rigorosamente ateo sia perché ravvisava nella religione un potenziale di manipolazione, oscurantismo e divisione. Spesso è la parola stessa religione a scatenare da sola i fraintendimenti. Il titolo del libro esprime quindi, tra l’altro, la sua esitazione davanti a interrogativi che egli sentiva essere nuovi, perché se da un lato derivano e dipendono dal suo lavoro precedente, dall’altro richiedono una saggezza diversa e un diverso coraggio». Insofferente di ogni forma accademica, e anche di quella austera della comunicazione scientifica, Bateson sente qui chiaramente l’urgenza di raggiungere quello che egli chiamava «lo scheletro della verità». Perciò si abbandona a una forma che si avvicina a quella del monologo o della meditazione, qua e là interrotti da alcuni «metaloghi», messi insieme da Mary Catherine. Ancora una volta, Bateson ci dà la prova in questo libro che la sua missione non era quella di mettere a posto le cose, ma di scompaginarle, e di obbligarci a ripensarle. E, ancora una volta, troveremo qui illuminato il suo grande, ineludibile tema centrale: «pensare in modo sistematico al processo mentale come processo distinto dalle semplici sequenze fisiche o meccanicistiche, senza tuttavia dover pensare a due “sostanze” separate».

Bateson di Adelphi Gregory Bateson, Verso una ecologia della mente, Traduzione di Giuseppe Longo, Biblioteca Scientifica 1, ottobre 1977, Nuova edizione ampliata, marzo 2000, 26 ristampe, 65.000 copie. Titolo originale: Steps to an Ecology of Mind: Collected Essays in Anthropology, Psychiatry, Evolution, and Epistemology. Chandler Publishing Company 1972 e University of Chicago Press 1972, 1999. Gregory Bateson, Mente e natura, Biblioteca Scientifica 5, pp. 312, febbraio 1984, 14 ristampe, 38.000 copie. Titolo originale: Mind and Nature. A Necessary Unity, E.P. Dutton 1979.

«L’ecologia della mente» scrive Bateson in apertura di questo volume, che contiene i suoi più importanti scritti teorici, «è una scienza che ancora non esiste come corpus organico di teoria o conoscenza». Ma questa scienza in formazione è nondimeno essenziale. Essa sola permette di capire, ricorrendo alle stesse categorie, questioni come «la simmetria bilaterale di un animale, la disposizione strutturata delle foglie in una pianta, l’amplificazione successiva della corsa agli armamenti, le pratiche del corteggiamento, la natura del gioco, la grammatica di una frase, il mistero dell’evoluzione biologica, e la crisi in cui oggi si trovano i rapporti tra l’uomo e l’ambiente». Non ci si lasci sviare dalla voluta paradossalità della formulazione: Bateson non è soltanto uno straordinario suscitatore di idee, ma l’autore di alcune capitali scoperte concrete. Basti pensare a quella del «doppio vincolo», che ha permesso di impostare in termini del tutto nuovi la questione della schizofrenia (influenzando in modo decisivo tutto il movimento antipsichiatrico) ed è diventata un punto di riferimento prezioso anche per gli epistemologi e i teorici della comunicazione. Ma questa pluralità dei livelli di applicazione vale in genere per le scoperte di Bateson, la cui prima caratteristica è di essere «spostabili» entro àmbiti molto distanti, accostando perciò realtà apparentemente irrelate, come varianti e manifestazioni locali di uno stesso ecosistema di idee. È uno dei presupposti di Bateson, infatti, che le idee siano in certo modo esseri viventi, soggette a una peculiare selezione naturale e a leggi economiche che regolano e limitano il loro moltiplicarsi entro certe regioni della mente. Un tale approccio sembra richiedere le qualità di uno scienziato rigoroso, che sia familiare con molte discipline, e quelle di una sorta di maestro Zen. Bateson, curiosamente, risponde appunto a questa descrizione. Antropologo di formazione, e autore di un libro classico, Naven, sugli Iatmul della Nuova Guinea, coinvolto fin dal 1942 nei primissimi sviluppi della cibernetica, psichiatra, e come tale ispiratore di una delle più vive scuole psichiatriche di oggi, la «scuola di Palo Alto», autore di ricerche sperimentali sulla comunicazione animale, epistemologo, studioso dei processi di evoluzione delle culture, Bateson ha in realtà perseguito durante tutta la sua vita una «scienza della mente e dell’ordine» verso cui il presente volume apre la via. Quanto alle sue qualità da maestro Zen, basterà leggere gli affascinanti «metaloghi» (origine dei Nodi di Laing) all’inizio di questo libro e seguirlo mentre ci mostra «perché le cose finiscono in disordine», per vedere come, con i più sottili e sofisticati strumenti della logica e dell’argomentazione, si possa arrivare a quella «domanda dietro le domande» cui accenna lo Zen. Che cos’è un «gioco»? Che cos’è l’ «entropia»? Che cos’è un «sacramento»? Queste domande venivano poste da Bateson ai partecipanti a un corso estemporaneo tenuto all’interno di un ospedale psichiatrico, a Palo Alto. In questo libro egli le pone, insieme con innumerevoli altre, a se stesso e ai suoi lettori e, passo per passo, guida alle risposte, che sono poi la base di altre domande. Così arriveremo, a volte, ad alcuni risultati che sono acquisiti e capitali, altre volte a ipotesi audaci in attesa di conferma. In ogni caso, però, avremo imparato un nuovo modo di pensare e di trattare le idee.

Nei suoi ultimi anni, Gregory Bateson, il maestro della «ecologia della mente», volle provare per una volta a esporre il suo pensiero – e soprattutto il modo di procedere del suo pensiero – in un solo libro: questo Mente e natura, che apparve nel 1979, pochi mesi prima della sua morte. In fondo, la preoccupazione centrale delle sue multiformi ricerche – che avevano toccato la biologia e l’antropologia, la psichiatria e l’epistemologia, lasciando ovunque tracce incancellabili – era stata sempre una sola: scoprire, descrivere, esplorare la «struttura che connette», quella struttura che è la risposta a una domanda qui presentata sulla soglia del libro: «Quale struttura connette il granchio con l’aragosta, l’orchidea con la primula e tutti e quattro con me? E me con voi? E tutti e sei noi con l’ameba da una parte e con lo schizofrenico dall’altra?». Sono queste le domande prime e ultime – e troppo spesso sono proprio quelle che vengono schivate. Con il suo sbalorditivo dono pedagogico, Bateson ci mostra come porle subito – e ci mostra anche che esse riappaiono intatte, come una sfida, alla fine di ogni processo conoscitivo. Comunque, se a una risposta dobbiamo avvicinarci, la via regale sarà, per Bateson, quella di porsi un’ulteriore domanda: che cos’è la mente? Così questo libro andrà considerato quale «inizio di uno studio su come pensare all’attività del pensare». Lo sforzo maggiore di Bateson consiste qui nell’isolare alcune caratteristiche irriducibili della mente – e nel mostrare l’intrecciarsi altrettanto irriducibile fra pensiero ed evoluzione. È questa la parte più nuova e più audace del libro, che Bateson illustra con i suoi accenni rapidi, appuntiti, carichi di potenziali sviluppi. Esempi, analisi, accostamenti imprevisti vengono così a suffragare la convinzione originaria di Bateson: quella che il conoscere, il conoscere di ciascuno di noi, sia «una piccola parte di un più ampio conoscere integrato che tiene unita l’intera biosfera o creazione».

Gregory Bateson, Mary Catherine Bateson, Dove gli angeli esitano, Traduzione di Giuseppe Longo, Biblioteca Adelphi 216, pp. 332, novembre 1989, 5 ristampe, 18.000 copie Titolo originale: Angels Fear.Towards an Epistemology of the Sacred, McMillan 1987. Gregory Bateson, Una sacra unità, a cura e con una introduzione di Rodney E. Donaldson Biblioteca Scientifica 24, pp. 542, settembre 1997, 2 ristampe, 5.000 copie. Titolo originale: A Sacred Unity. (inizialmente: The Pattern that Connects:) Further Steps to an Ecology of Mind. Essays by G. Bateson, Harper Collins 1991.

Nel corso degli anni Settanta ci si è resi conto che uno dei più radicali mutamenti nelle prospettive epistemologiche si annunciava negli scritti di una singolare e indefinibile figura di antropologo e scienziato: Gregory Bateson. Da allora, la formula «ecologia della mente» è diventata una componente irrinunciabile del nostro paesaggio. Con Una sacra unità si conclude la pubblicazione degli scritti sparsi (l’arco di tempo va dal 1942 al 1979), che corrispondono ad altrettante incursioni in quel nuovo territorio: in essi vediamo delinearsi con assoluta evidenza la «sacra unità» che costituisce il presupposto dell’intera ricerca di Bateson – unità che coincide con una conoscenza più vasta, sottesa a tutti i diversi tipi di apprendimento. E solo tale conoscenza ulteriore è il misterioso connettivo che opera nel mondo biologico globale in cui viviamo. Le idee sono collegate non dalla logica, ma dalla storia naturale: avviene così il passaggio da una biosfera priva di mente a una biosfera che germina nel processo mentale e attraverso di esso. Le conseguenze di una siffatta unificazione sono ancora in larga parte da esplicitare – e del resto, afferma Bateson, «noi scienziati siamo arroganti quanto a ciò che potremo sapere domani, ma umili perché ne sappiamo così poco oggi».

Gregory Bateson, Naven [1936], Einaudi 1988. Altro Bateson Jurgen Ruesch e Gregory Bateson, La matrice sociale della psichiatria, Il Mulino 1976. Titolo originale: Communication. The Social Matrix of Psychiatry, W. W. Norton 1951. Gregory Bateson, Naven [1936], Einaudi 1988. Gregory Bateson e Margaret Mead, Il carattere balinese, fotografico 1942. Gregory Bateson, Questo è un gioco. Perché non si può mai dire a qualcuno “Gioca”, Collana minima, Cortina 1996. Gregory Bateson, L’umorismo nella comunicazione umana, Collana minima, Cortina 2006. Gregory Bateson, Perceval. Un paziente narra la propria nevrosi, Bollati Boringhieri 2005. Autore e titolo originali: John Perceval, Perceval’s Narrative: A Patient’s Account of His Psychosis, 1830-1832, (G. Bateson Ed.), Stanford University Press 1972

Chi ha letto Mente e natura, può essere interessato a leggere: Wolfgang Pauli, Psiche e natura, Biblioteca Scientifica 40 E chi è interessato alla narrativa di Perceval può essere interessato a Leggere: Daniel Paul Schreber, Memorie di un malato di nervi, La collana dei casi 1, cura di Roberto Calasso