Temi delle prossime lezioni

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
Numeri a 100 Electronic flashcard. 1 uno ritorno.
Advertisements

Ruoli e competenze del medico-dirigente dell’INAIL alla luce della attuale normativa ANMI Hotel Milani - Roma g.salatin.
GLI ERRORI NEGLI STUDI EPIDEMIOLOGICI - IL NESSO DI CAUSALITA’
Il campione, lo stato di salute percepito e la salute mentale
Dipartimento di Ingegneria Idraulica e Ambientale - Universita di Pavia 1 Caduta non guidata di un corpo rettangolare in un serbatoio Velocità e rotazione.
Valutazione d’Istituto A.S. 2008/2009
1 MeDeC - Centro Demoscopico Metropolitano Provincia di Bologna - per Valutazione su alcuni servizi erogati nel.
Lezioni di Astronomia 3- Le stelle Bologna 8 aprile 2010
1 Pregnana Milanese Assessorato alle Risorse Economiche Bilancio Preventivo P R O P O S T A.
PREVALENZA: proporzione di popolazione affetta da malattia in un dato istante o periodo di tempo t0t0 tempo In t 0 : n° casi = 4 n° osservazioni = 9 p=
MISURE DI EFFETTO misurare la frequenza o lincidenza di una malattia è solo linizio di un processo epidemiologico Secondo passo: confrontare la frequenza.
METODI STATISTICI PER LO STUDIO DELL’ASSOCIAZIONE TRA DATI QUALITATIVI
Frontespizio Economia Monetaria Anno Accademico
Lez. 3 - Gli Indici di VARIABILITA’
1 Innovazione dal punto di vista strategico Francesco Berri Medical Director ASTELLAS PHARMA SpA Bologna 10 Giugno 2011.
Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri
XXIV Congresso ACOI 2005 Montecatini Terme Maggio 2005
Varianza campionaria Errore standard della varianza campionaria
Campionamento casuale semplice
Obiettivi del corso di Statistica Medica.
Lo studio delle associazioni tra variabili
ELEZIONI REGIONALI 2010 PRIMI RISULTATI E SCENARI 14 aprile 2010.
Canale A. Prof.Ciapetti AA2003/04
Boscaro Gianni & Brugnaro Luca
Genova - 21maggio 2008 Tavola rotonda sulla Mobilità sanitaria.
Ufficio Studi UNIONCAMERE TOSCANA 1 Presentazione di Riccardo Perugi Ufficio Studi UNIONCAMERE TOSCANA Firenze, 19 dicembre 2000.
La lettura di libri in Italia: la dimensione quantitativa.
INTRODUZIONE ALL’ANALISI STRATIFICATA
Misure di associazione (rischio relativo e rischio attribuibile)
Test di ipotesi X variabile casuale con funzione di densità (probabilità) f(x; q) q Q parametro incognito. Test Statistico: regola che sulla base di un.
ADVISORY Metodologie per il perseguimento della continuità dellassistenza nel mondo degli anziani FORUM P.A. Roma, 10 maggio 2005 Marco Campari Membro.
ALCUNI TERMINI: POPOLAZIONE CAMPIONE CAMPIONAMENTO INFERENZA STATISTICA PARAMETRI (ad es. ) STIMATORI (ad es. x) n: DIMENSIONE DEL CAMPIONE MISURE.
NCI Cancer Mortality Atlas Electronic version of book Dynamic, accessible graphs Interactive maps Downloadable data Cervix uteri cancer mortality, white.
EPIDEMIOLOGIA ANALITICA
MISURE EPIDEMIOLOGICHE
Perché consigliare l’attività fisica
Già primario f.f. U.O. di neurochirurgia
MP/RU 1 Dicembre 2011 ALLEGATO TECNICO Evoluzioni organizzative: organico a tendere - ricollocazioni - Orari TSC.
%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%% %%%%%%%% % Accrescimento della PECORA IN TASMANIA % % dal 1820 ad oggi % % ( MODELLO LOGISTICO ) % %%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%
Cos’è un problema?.
Gli italiani e il marketing di relazione: promozioni, direct marketing, digital marketing UNA RICERCA QUANTITATIVA SVOLTA DA ASTRA RICERCHE PER ASSOCOMUNICAZIONE.
Prevenzione cardiovascolare
CHARGE PUMP Principio di Funzionamento
Settimana: 3-7 marzo Orariolunedimartedi Mercoledi 5 Giovedi 6 Venerdi lezione intro alla fis mod DR lezione intro alla fis mod DR.
Regolarità nella griglia dei numeri
Q UESTIONI ETICHE E BIOETICHE DELLA DIFESA DELLA VITA NELL AGIRE SANITARIO 1 Casa di Cura Villa San Giuseppe Ascoli Piceno 12 e 13 dicembre 2011.
1 Negozi Nuove idee realizzate per. 2 Negozi 3 4.
ORDINE DI CHIAMATA a 1minuto e 2 minuti PRINCIPALI TEMPI DELLA COMPETIZIONE ORDINE DI CHIAMATA a 1minuto e 2 minuti PRINCIPALI TEMPI DELLA COMPETIZIONE.
ISTITUTO COMPRENSIVO “G. BATTAGLINI” MARTINA FRANCA (TA)
Rischio Assoluto Probabilità, osservata o calcolata, di un evento cardiovascolare, fatale o non fatale, in un soggetto o in una popolazione in studio Se.
DIPARTIMENTO DI MEDICINA MOLECOLARE
LE MISURE EPIDEMIOLOGICHE DI ASSOCIAZIONE E IMPATTO
GEOGRAFIA DEI NUMERI Accademia dei Lincei - Roma 18 Ottobre2011
Un trucchetto di Moltiplicazione per il calcolo mentale
Bus, mon amour! Autobus e Investimenti
Prima rilevazione sullo stato di attuazione della riforma degli ordinamenti nelle istituzioni scolastiche in LOMBARDIA Attuazione del D.L. 59/2003 a.s.
Come si imposta uno studio epidemiologico che cerca di trovare la causa di una malattia?
Roma, 13 dicembre 2011 XVIII Riunione annuale Registro Dialisi e Trapianto Patologie Cardio-Cerebro-Vascolari e Dialisi: uno studio epidemiologico sulla.
Esempi risolti mediante immagini (e con excel)
Colesterolo come fattore di rischio per la cardiopatia ischemica
NO WASTE Progetto continuità scuola primaria scuola secondaria Salorno a.s. 2013_
I chicchi di riso e la sfida al Bramino
Un’analisi dei dati del triennio
Mercato del lavoro e condizione giovanile: la crisi si acuisce
Direttore Laboratorio Prevenzione Oncologica
1 Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Dipartimento per la Programmazione e la Gestione delle risorse umane, finanziarie e strumentali.
La vecchiaia di successo: prevenzione lavoro e stili di vita Aspetti economici e sociali Giorgio L. Colombo Università degli Studi di Pavia, Facoltà di.
IL GIOCO DEL PORTIERE CASISTICA. Caso n. 1 Il portiere nella seguente azione NON commette infrazioni.
EPIDEMIOLOGIA GENERALE DELLE MALATTIE MULTIFATTORIALI
Corso di Laurea Triennale in Biotecnologie Igiene (III anno, 5+1 CFU) Epidemiologia generale Valutazione del rischio.
Transcript della presentazione:

Temi delle prossime lezioni Le misure di associazione Bias e confounding Criteri per la valutazione causale di un associazione empirica La standardizzazione

Strumenti didattici Lezioni formali (seminari interattivi) Esercitazioni Lettura in piccoli gruppi: Bobbio et al: Completeness of reporting trial results: effects of physicians willingness to prescribe. Lancet 1994343:1209-1211 Lettura individuale: Susser M.: What is a cause and how do we know how. A grammar for pragmatic epidemiology; AJE 191;133:635-648 Partecipazione attiva di tutti

Misure della relazione di occorrenza (associazione tra un determinante e l’outcome)

Misure di effetto (teoriche) Misure di associazione (stime empiriche delle precedenti) EFFETTO: quantità di cambiamento nella frequenza delle malattie causata da uno specifico fattore Esempio: di quanto sarebbe ridotta la mortalità per tumore al polmone in una coorte di fumatori se questi non avessero fumato?

(Rischio attribuibile) EFFETTO ASSOLUTO (Rischio attribuibile) Sia:P1 il rischio di malattia (I; CI; prevalenza) in presenza dell’esposizione (D1); P0 il rischio di malattia in assenza dell’esoposizione (D0) Contributo dell’esposizione (D1) P1 Contributo delle altre cause che determinano la malattia (D0) Effetto dell’esposizione  P1- P0 = RD  Rischio attribuibile

ESEMPIO: Incidenza di K. Polmone (45-54 anni) tra i fumatori e i non fumatori (X 100.000 p.y-1) fumo (+) fumo (-) 67.0 5.8 rate difference: 67.0 - 5.8 = 61.2 (x 100.000 p.y-1) l’effetto del fumo è di produrre 61.2 casi di K. polmone ogni 100.000 persone-anno esposte

 Misura l’effetto di un’esposizione sulla popolazione esposta  Permette di valutare il beneficio OTTENIBILE da un intervento di prevenzione  Estremamente utile per stabilire a quale INTErvento sanitario si deve dare la priorità rate difference = I1 - I0 risk difference = CI1 - CI0 talvolta, molto raramente prev difference = P1 - P0 RISCHIO ATTRIBUIBILE

Number Needed to Treat (NNT) Misura utilizzata per esprimere i risultati di un clinical trial Esprime il numero di pz che devono essere trattati per prevenire un evento infausto NNT=1/ |RD|

Dobbiamo trattare 15 pz diabetici perché uno non sviluppi neuropatia Es:I risultati del DCCT sull’effetto della terapia intensiva per diabete sullo sviluppo e progressione di neuropatia ha indicato che la neuropatia è occorsa nel 9.6% nei pz. randomizzati alla terapia usuale e nel 2.8% in quelli randomizzati al trattamento sperimentale RD=2.8%-9.6% = -6.8% NNT=1/0.068 =14.7 Dobbiamo trattare 15 pz diabetici perché uno non sviluppi neuropatia

INTERVENTION vs. CONTROL CONDITION OR DISORDER INTERVENTION vs. CONTROL OUTCOME FOLLOW-UP DURATION EVENT RATES % NNT (95% CI) CER EER Primary Care Chronic fatigue syndrome1; Patients reporting fatigue (medically unexplained, lasting ³6 months) Cognitive behaviour therapy vs. orthodox medical care Improved function 6-7 months 26.7 73.3 3 (2 to 5) Mental Health Major depression2 Repetitive transcranial magnetic stimulation (rTMS) vs. sham rTMS ³50% reduction in scores on the Hamilton Depression Rating Scale or Montgomery-Asberg Depression Rating Scale 2 weeks 25 49 5 (3 to 466) Oncology Breast cancer3; Postmenopausal women with breast cancer Radiotherapy plus tamoxifen vs. tamoxifen alone Recurrence (both locoregional recurrence and distant metastasis) 10 years 60 47 8 (6 to 13) Primary Care Head lice4; Patients of any infected with live lice Pediculicides (e.g., permethrin) vs. placebo Freedom from viable lice or eggs 14 days 5.9 97 2 (1 to 2) Cardiology Acute myocardial infarction5 Angiotensin-converting enzyme (ACE) inhibitors vs. placebo Mortality 30 days 7.6 7.1 210 (125 to 662) Nonfatal heart failure 15.2 14.6 165 (111 to 488) Infectious Diseases AIDS6; Patients with HIV-1 infection and CD4+ lymphocyte count £ 100/mL Ritonavir vs. placebo AIDS-defining illness or death Median 28.9 weeks 37.5 21.9 6 (5 to 10) Infectious Diseases AIDS6; as above Death from any cause Median 51 weeks 23 16 14 (9 to 43) Cardiology CardiologyChronic heart failure (CHF)7 b-blockers vs. placebo Hospitalisation for CHF 7 months 17 13 24 (16 to 51) All-cause mortality 12 9 40 (24 to 149) Geriatric Medicine Nonvertebral fractures in community living elderly persons8 Calcium and Vitamin D Supplementation vs. placebo Nonvertebral fractures 3 years 6 15 (8 to 12)

EFFETTO RELATIVO (RISCHIO RELATIVO) Misura la forza dell’associazione causale tra il determinante e la malattia  RR si ottiene rapportando l’effetto assoluto al rischio del gruppo non esposto: Sia: P1 il rischio per D1 P0 il rischio per D0 RR > 1  esposizione è un possibile fattore di rischio RR < 1  esposizione è un possibile fattore protettivo RR = 1  esposizione è non è un determinante della malattia P1- P0 P0 P1 P0 = - 1 RR

ESEMPIO: Incidenza di K. polmone (45-54 anni) tra i fumatori e i non fumatori (X 100.000 p.y-1) fumo (+) fumo (-) 67.0 5.8 67.0 = 11.6 RR = 5.8 Il fumatore ha una probabilità 12 volte superiore a un non fumatore di sviluppare il tumore al polmone oppure RR - 1 = 11.6 - 1 = 10.6 X 100 = 1.000 I fumatori hanno 1.000% di rischio in più rispetto ai non fumatori di sviluppare il K al polmone meno usato

prevalence ratio = Pr1 / Pr0 RISCHIO RELATIVO E’ la più utilizzata misura della relazione di occorrenza  Misura la forza dell’associazione tra D e P  E’ la più importante misura eziologica rate ratio = I1 / I0 risk ratio = CI1 / CI0 prevalence ratio = Pr1 / Pr0

Modello moltiplicativo Utilizzare misure assolute o relative per caratterizzare una relazione d’occorrenza? Le misure viste sottendono due differenti “modelli biologici” per spiegare il meccanismo d’azione di un determinante. Sia 1 l’incidenza della malattia (es. tumore) nel gruppo esposto a un cancerogeno può essere modellizzata in due modi differenti: Modello additivo Modello moltiplicativo

1= 0 +  Modello additivo L’effetto del cancerogeno si addiziona al livello di base: 1= 0 +  L’effetto del cancerogeno sarà dato da:  = 1- 0 e sarà stimato da RD.

Modello moltiplicativo L’effetto del cancerogeno si moltiplica al livello di base: 1=  0 L’effetto del cancerogeno sarà dato da:  = 1 /0 e sarà stimato da RR. Quindi: le misure assolute e quelle relative sottendono due differenti modelli dell’effetto di un determinante. A rigore bisognerebbe scegliere sempre il modello più idoneo al problema in questione. N.B. Si noti che la trasformazione logaritmica “linearizza ” un modello moltiplicativo: ln(1) = ln(0)+ ln ()

Come scegliere una misura se non si hanno informazioni sul modello biologico sottostante? Berkson (1958) “in termini di salute pubblica, l’unica misura appropriata è la differenza tra tassi”. RR non sarebbe in grado di dare una reale misura dell’impatto di un’esposizione sulla popolazione. Esempio: Tassi di mortalità (*100.000) per Ca polmonare e CHD in fumatori e non. Fumo 48.33 294.67 Non Fumo 4.49 169.54 RR 10.8 1.7 RD 43.84 125.13 K. Polmone CHD

L’utilizzo di una misura piuttosto che l’altra può portare a conclusioni differenti sul ruolo di una covariata (modificatore d’effetto): Esempio: Tassi di mortalità(x100000) per tutte le cause in fumatori e non per età Età 45-59 50-54 55-59 60-64 65-69 70-74 75-79 Fumo 580 1050 1600 2500 3700 5300 9200 Non Fumo 270 440 850 1500 2000 3000 4800 RR 2 2.4 1.9 1.7 1.8 RD 310 610 750 1000 1700 2400 4600

Cox (1971) “la ricerca etiologica concerne anche l’individuazione di regolarità in un insieme di dati, con lo sviluppo di modelli sull’etiologia e distribuzione della malattia. Quella misura che permette più facilmente la modellizzazione di un fenomeno, che rimane costante in differenti popolazioni, che è invariante in differenti modi dello studio dell’associazione tra un determinate e una malattia, deve essere scelta”

Dipendenza del RR sull’incidenza di base Andamento dell’incidenza in funzione dell’età 60 50 40 30 20 10 35-44 45-54 55-64 65-75 75-84 D=0 D=1 incidenza Andamento del RR in funzione dell’età 5 4.5 4 3.5 3 2.5 2 1.5 1 0.5 IE RR 35-44 45-54 55-64 65-75 75-84

(Incidenza o Incidenza Cumulativa)? Quali misure di rischio utilizzare per misurare la relazione d’occorrenza (Incidenza o Incidenza Cumulativa)? Le misure della relazione tra D e P dipendono dal tipo di misura di rischio osservata Se il tempo di osservazione è molto breve I e CI danno risultati simili Per malattie acute e di breve durata talvolta può essere usata anche la prevalenza Se il tempo di osservazione di una comunità è relativamente lungo l’incidenza è la migliore stima del rischio da utilizzare

Quali parametri d’outcome utilizzare per misurare la relazione di occorrenza (Incidenze cumulative o tassi)??? I1= 0.02 mese-1 I0= 0.01 mese-1 Si nota che al passare del tempo il rischio relativo tende a 1 mentre il rate ratio rimane invariante. tempo 0-1 anno 0-2 anni 0-10 anni CI1 .21 .38 .91 CI0 .11 .21 .70 CI1/CI0 1.88 1.79 1.30 I1/I0 2

: CI1/CI0  1 Per t  0 : CI  I : CI1/CI0  I1/I0 Per periodi di tempo molto brevi (in cui I possa considerarsi costante) e per CI < 0.01 (quanto più breve è il periodo di tempo tanto più piccolo è CI) CI=It e di conseguenza il rapporto tra rischi tende ad uguagliare il rapporto tra tassi. Per t  : CI = 1- e-It  1 : CI1/CI0  1 Per t  0 : CI  I : CI1/CI0  I1/I0

ODDS RATIO

Numero di cardiopatie ischemiche in funzione del tipo di personalità (Western Collaborative Group Study). CHD NO CHD Tipo A 178 1.411 1589 Tipo B 79 1.486 1565 257 2.897 3154 Coorte di individui tra i 34 e i 59 anni seguiti per un periodo di 8 anni tipo A: competitivo, apprensivo tipo B: rilassato e non competitivo

pr (CHD/A) = 178/1589 = 11.2% pr (CHD/B) = 79/1565 = 5.04% INCIDENZE CUMULATIVE 11.2 RR = = 2.22 5.04

Def: Se E è un evento di interesse, definiamo ODDS: Una misura di associazione spesso utilizzata è l’ODDS ratio (rapporto tra odds) Def: Se E è un evento di interesse, definiamo ODDS: P(E) P (malattia)  = = 1-P(E) P (non malattia) L’ODDS di malattia per il tipo A è: 178/1589 178 = 0.126  1/8 = 1411/1589 1411 L’ODDS di malattia per il tipo B è: 79/1565 79 0.053  1/19 = = 1486/1565 1486 L’ODDS RATIO (OR) E’ IL RAPPORTO TRA L’ODDS DI MALATTIA NEGLI ESPOSTI E QUELLO DEI NON ESPOSTI 0.126 OR = = 2.37 0.053

In generale, quando i dati di uno studio sull’associazione tra malattia ed esposizione vengono presentati in una tabella 2X2: malattia + - + esposizione - a b c d odds di malattia tra gli esposti: a/b odds di malattia tra i non esposti: c/d Proprietà: - per malattie rare OR - RR - per malattie rare OR = I1 / I0 - il rapporto tra odds di malattia = al rapporto tra odds di esposizione!!! Infatti: odds di esposizione tra malati = a/c odds di esposizione tra i non malati = b/d a/c ad = b/d bc

Disegno dello studio caso-controllo Casi (Con malattia) a c a+c Controlli (senza malattia) b d b+d Esposti Non Esposti Totale odds di esposizione tra i casi = a/c odds di esposizione tra i controlli = b/d odds ratio: a*d c*b

Esercizio: Distribuzione dei fattori di rischio per casi e controlli : IIIe-et-Vilaine study of oesophageal cancera a Data taken from Tuyns et al. (1977) Cases 29 75 51 45 78 58 33 31 Controls 386 280 87 22 447 178 99 51 Alcool (g/day) 0-39 40-79 80-119 120+ Tabacco (g/day) 0-9 10-19 20-29 30+

Relazione tra tipo di disegno stimabilità dei parametri e potenza Peso alla nascita <2500 >2500 <20 >20 10 40 50 15 135 150 25 175 200 RR=2 2 = 2.58 The devil Knows Peso alla nascita <2500 >2500 Random sampling Peso alla nascita <2500 >2500 <20 >20 0.05 0.20 0.25 0.075 0.675 0.75 0.125 0.875 1.00 Coorte <20 >20 20 80 100 10 90 100 30 170 200 RR=2 2 = 3.18 RR=2 Caso-controllo Peso alla nascita <2500 >2500 <20 >20 40 23 63 60 77 137 100 100 200 OR=2.25 2 = 5.93

Relazione tra tipo di disegno stimabilità dei parametri e potenza Parametri di occorrenza tutti rischi condizionali all’esposizione odds d’esposizione Parametri di relazione tutti tutti se nota la P di esposizione odds ratio Test sulla associazione 2 = 2.58 2 = 3.18 2 = 5.93 RANDOM SAMPLING COORTE CASO-CONTROLLO

Esercizio su articolo Bobbio Lancet

Helsinki Heart Study (RCT) Gemfibrozil (G: 2051) vs Placebo (P:2030) trattamento Eventicard. morti CI mortalità G 56 45 2.73% 2.19% P 84 42 4.14% 2.07%

Helsinki Heart Study (RCT) RD (card.) = 2.73-4.14 = -1.41% RR =2.73/4.14 = 0.659 RRR=RR-1=(0.659-1)*100=34% DEF= (100-2.73%)-(100-4.14)= NNT =1/0.0141=71 RRM(mort) =[(2.19/2.07)-1]*100= 6%