Metodologia per la programmazione, il monitoraggio e la valutazione della formazione nelle PPAA Prof. Guido CAPALDO Roma, 21 maggio 2013 – Sala Polifunzionale.

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Metodologia per la programmazione, il monitoraggio e la valutazione della formazione nelle PPAA Prof. Guido CAPALDO Roma, 21 maggio 2013 – Sala Polifunzionale PCM

Come è stata costruita la metodologia Messa a punto nel corso dei seminari e degli incontri con con le Amministrazioni Centrali e gli Enti Pubblici che hanno partecipato a RFQ I requisiti: approccio strategico alla gestione del ciclo della formazione; collegamento tra obiettivi strategici ed operativi ed obiettivi formativi; coinvolgimento attivo di tutti gli stakeholder; integrazione tra il momento della programmazione ed il momento del monitoraggio e valutazione grazie all’utilizzo di un repertorio condiviso di comportamenti osservabili correlati a competenze tecnico-professionali,organizzative e relazionali ; flessibilità operativa e possibilità di adattamento alle esigenze delle Amministrazioni;rappresentazione degli obiettivi formativi in forma di (miglioramenti di) comportamenti osservabili Aggiornata in 6 successive versioni per tener conto dei miglioramenti introdotti dalle Amministrazioni lasciando inalterato il modello di base Già in uso in alcune Amministrazioni Centrali, che l’hanno utilizzata per la realizzazione del Piano di Formazione 2012

Finalità della metodologia costituire un supporto metodologico per gli Uffici Formazione degli Enti Pubblici e delle Amministrazioni Centrali in relazione agli snodi fondamentali del ciclo della formazione: dall’analisi dei fabbisogni, al monitoraggio e valutazione; esplicitare il fabbisogno formativo ed i successivi parametri di valutazione in termini di “aree di competenze individuali” il cui rafforzamento può contribuire al raggiungimento dei valori target definiti dall’Amministrazione - in sede di pianificazione - in relazione agli indicatori di performance strategici ed operativi; facilitare lo sviluppo della Comunità di Pratica degli “addetti alla formazione” nella PA; fornire un format comune a tutte le Amministrazioni, al fine di poter effettuare comparazioni tra i contenuti dei piani, individuare esigenze formative e obiettivi comuni alle diverse Amministrazioni, razionalizzare e valutare l’offerta formativa e renderla quindi più calibrata rispetto al fabbisogno rilevato.

Approccio per competenze Il repertorio di competenze consente la messa in comunicazione delle diverse fasi: Analisi del fabbisogno Quali competenze sono cruciali per i comportamenti che permettono il raggiungimento dell’obiettivo strategico/operativo A? Quali competenze sono già presenti e a quale livello? Programmazione / Progettazione Come (tempi, setting, modalità, contenuti, strumenti, metodologie …) fare acquisire le competenze necessarie per i comportamenti attesi? Come massimizzare la trasferibilità degli apprendimenti alla situazione reale di lavoro? Gestione e monitoraggio La realizzazione dell’azione formativa sta permettendo di acquisire le competenze e i comportamenti previsti? Quali azioni sono eventualmente richieste e quali praticabili per riallineare il programma alle competenze e ai comportamenti previsti? Valutazione L’azione formativa realizzata ha fatto acquisire ed in che misura le competenze e i comportamenti previsti? Le competenze e i comportamenti previsti sono applicati ed in che misura nella situazione di lavoro reale? Le competenze ed i comportamenti acquisiti hanno effetti durevoli sui partecipanti e/o sul funzionamento organizzativo? Se nel processo formativo manca un sistema di competenze di riferimento, il ciclo diviene più facilmente autoreferenziale, la programmazione tende a reiterarsi, a modellarsi su ciò che è già stato fatto.

Approccio per competenze (2) I cambiamenti di breve (ad es. apprendimento di nuove conoscenze) o di medio periodo (ad es. cambiamenti nelle modalità di lavoro) sono facilitati dall’adozione di un repertorio condiviso di competenze e di comportamenti. Tale repertorio darebbe un comune linguaggio di lavoro con due vantaggi: mettere più facilmente in relazione i momenti formativi con i momenti lavorativi, rivelando i punti di sinergia e quelli di separatezza; collegare più direttamente la formazione ai suoi effetti sulla performance, ovviamente quando l’organizzazione sia attrezzata per ragionare per competenze e con obiettivi di performance.

Approccio per competenze (3) Il repertorio condiviso di competenze: Processi Lavorativi Legislativo Normative Politiche Pubbliche Archivio Protocollo Amministrativo Contabili Professionali Informatica e Reti Organizzazione Gestione Comunicazione Sistemi Informatici Problem solving Relazioni Networking Pianificazione Controllo Esigenze utenza Innovazione Trasversali Gestione personale Organizzazione Gestione

Articolazione del ciclo di programmazione/monitoraggio e soggetti che partecipano In questo modo amministrazioni e enti possono fare riferimento per la propria funzione formazione a due set di procedure e di pratiche, integrati ma distinti. Livello Obiettivi Riferimenti per l’azione Process Owner Strategico Mantenere allineate performance strategica, organizzativa e formazione Fornire le premesse valoriali e decisionali per la progettazione e realizzazione delle attività formative Ottimizzare dall’inizio le probabilità di transfer degli apprendimenti Massimizzare il ritorno operativo delle competenze acquisite Obiettivi strategici Obiettivi operativi Competenze-chiave (in funzione della performance attesa) Comportamenti attesi (operazionalizzano la performance attesa) Dirigenti di line Operativo Tradurre in attività formative le premesse valoriali e decisionali espresse dal livello strategico Progettare attività formative riferite a precisi benchmark attesi di prestazione Promuovere l’acquisizione di competenze utilizzabili Obiettivi operativi, tradotti in competenze-traguardo della formazione Repertorio dei comportamenti e delle competenze coerenti con la performance attesa Modalità e misure di transfer degli apprendimenti Responsabili della formazione Formatori, tutor [Docenti]

Programmazione della formazione Contenuti delle fasi che riguardano la programmazione formativa e la definizione del Piano di formazione: Ricognizione degli obiettivi strategici Elenco obiettivi strategici Per ciascun obiettivo strategico, descrizione progetti di cambiamento organizzativo Identificazione progetti di cambiamento Elenco di progetti di cambiamento che richiedono il supporto di interventi formativi, con evidenziazione della rilevanza dell’azione formativa Selezione progetti di cambiamento Identificazione direzioni coinvolte Selezione uff/servizi coinvolti Per ciascun progetto di cambiamento e per ciascuna Direzione, elenco degli Uffici/Servizi che contribuiscono in modo significativo Identificazione profili professionali coinvolti Elenco dei profili professionali coinvolti con evidenziazione del livello di contributo alla realizzazione del progetto Per ogni profili professionali, elenco delle specifiche aree di competenze tecnico-professionali, organizzative e relazionali da rafforzare/sviluppare Esplicitazione fabbisogno formativo Per ciascun profilo professionale preso in esame, e per tutte le aree di competenze identificate, evidenziazione dei comportamenti “attesi” Definizione obiettivi formativi Articolazione del Piano formativo Riepilogo dell’analisi svolta e descrizione delle competenze da rafforzare/sviluppare sia per il personale dirigente che non

Valutazione ex ante del processo di programmazione Check list per la valutazione ex ante (SCHEMA - parte 1): Attenzione alla Nota di indirizzo del Ministro (nel caso di Ministeri) Attenzione al Piano della Performance corrispondente al triennio in esame Integrazione obiettivi strategici con gli obiettivi operativi identificati dai Dirigenti Articolazione della descrizione degli obiettivi strategici Specificazione risultati attesi (outcome) degli obiettivi strategici Ricognizione degli obiettivi strategici Verificata coerenza progetti di cambiamento e obiettivi strategici Conseguimento obiettivi attraverso progetti di cambiamenti Rilevazione scopo e oggetto dei progetti di cambiamento organizzativo Identificazione e descrizione risultati attesi dei progetti di cambiamento Identificazione unità organizzative coinvolte nei progetti di cambiamento Stima date inizio e fine dei progetti di cambiamento Identificazione progetti di cambiamento Individuazione criteri per selezionare i progetti di cambiamento Valutazione dei criteri Verifica della compatibilità tra i tempi di realizzazione dei progetti e progettazione/realizzazione dei necessari progetti formativi? Selezione progetti di cambiamento Coinvolgimento di tutte le Direzioni Generali Raccolta adeguate informazioni relative alle fasi Individuazione criteri per identificare le Direzioni partecipanti ai progetti Valutazione dei criteri Identificazione direzioni coinvolte

Valutazione ex ante del processo di programmazione Check list per la valutazione ex ante (SCHEMA-parte 2): Selezione uff/servizi coinvolti Individuazione criteri per la selezione di Uffici/Servizi coinvolti nei progetti Valutazione dei criteri Identificazione profili prof coinvolti Adeguato coinvolgimento dei Dirigenti nella identificazione dei profili professionali Individuazione e adeguatezza dei criteri di selezione Descrizione obiettivi formativi in termini di comportamenti correlati alle aree di competenze Individuazione elementi ostativi di tipo organizzativo all’effettiva attuazione dei “comportamenti attesi” Definizione obiettivi formativi Articolazione del Piano formativo Riepilogo risultati dell’analisi dei fabbisogni Evidenziazione correlazione tra risultati dell’analisi e contenuti del piano Valutazione coerenza tra obiettivi formativi e approcci formativi

Monitoraggio e valutazione (1) Oggetto della valutazione Oggetti della valutazione: Livello Caratteristica Oggetto della valutazione   1 Gradimento Percezione di soddisfazione da parte dei corsisti 2 Apprendimento Acquisizione di conoscenze, incremento di abilità, cambiamento di atteggiamenti 3 Impatto sulle persone Cambiamenti di approcci e di comportamenti nelle persone rispetto al lavoro 4 Impatto sull’organizzazione Contributo al raggiungimento degli obiettivi strategici

Monitoraggio e valutazione (2) Per quanto riguarda la valutazione di apprendimento:

Monitoraggio e valutazione (3) La valutazione dell’impatto viene effettuata utilizzando il repertorio condiviso dei comportamenti correlati alle competenze (collegamento tra il momento di programmazione ed il momento della valutazione): competenze tecnico/professionali, Utilizzo di prove pratiche o esperienze simulate (esercitazioni applicative o analisi di casi) nel corso delle quali “riprodurre” le specifiche caratteristiche e criticità delle situazioni lavorative; competenze trasversali, Ricostruzione del network di interazioni organizzative dei soggetti che hanno partecipato all’iniziativa formativa. A seconda della complessità delle situazioni organizzative, il network degli “osservatori” potrà essere più o meno esteso e comprendere, oltre al referente gerarchico del partecipanti, anche suoi collaboratori e colleghi Interviste ai partecipanti ed agli “osservatori” dei loro comportamenti (capo gerarchico, collaboratori) finalizzate a valutare in quale misura, successivamente alla fine del corso, il partecipante ha esibito i comportamenti corrispondenti agli obiettivi formativi

Considerazioni conclusive

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