Il museo come laboratorio per i sensi e la creatività

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
La valigia del narratore
Advertisements

INTERVISTA A MARIA MONTESSORI.
I GRANDI NARRANO AI PICCOLI
SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO “DON MILANI”
IL SIGNOR IO prima parte. Sono cresciuto giocando con gli amici. Sono cresciuto ancora e sono diventato un ADOLESCENTE Vi voglio dire come ho fatto!
Una storia che parte da lontano
Io e la matematica Elena Gardenal.
Intervista al “genio della porta accanto”
Il genio della porta accanto
IO E I NUMERI.
Convegno Nazionale A.V.U.L.S.S., San Giovanni Rotondo, 18-19/11/2006
Cosa vi portate a casa da queste due giornate? La consapevolezza che lavorare congiuntamente in rete facilita lacquisizione di competenze La crescita nel.
Laboratorio delle emozioni
LE LEGGI DELL’INNOVAZIONE AZIENDALE
Progetto Orientamento La parte narrativa di Sè
I RAGAZZI DELLE CLASSI V DEL “CESARE BATTISTI” RACCONTANO : “IL NOSTRO VIAGGIO ALLA SCOPERTA DEL MONDO DEL VOLONTARIATO”
Progetto CoHabitat Genitori, alunni, insegnanti: diventare responsabili insieme Montesanvito 27/05/2011 Istituto Comprensivo Monte San Vito Scuola media.
automatico e musicale durata ca 12 min. Dedicato a tutti gli insegnanti ( anche quelli in pensione … ) che si prodigano di cuore nellimpartire istruzione.
GIOCO DI RUOLO Attività per il superamento delle difficoltà nella comunicazione e nella relazione Classe 2D.
SPORT E FORMAZIONE La lezione dello sport per imparare a raggiungere gli obiettivi Istituto Iris Versari.
Collegio Arcivescovile “A. Castelli” Saronno
Introduzione.
LE COSE CHE HO IMPARATO NELLA VITA
Per te … tutto il bene del mio cuore!.
Credi nella forza mentale. Nel potere del pensiero positivo
ANCHE I GENITORI VANNO A SCUOLA!
Movimento Studenti Azione Cattolica
LAZIOSCIENZA la scienza on line 16 marzo 2006 Auditorium.
La mia autostima.
IO E LA MATEMATICA storia di un rapporto in sospeso …
Percorso di orientamento
TI RACCONTO IL “MIO” PEIV
ILARIA E LA MATEMATICA.
Iniziò tutto quel giorno, un giorno semplicissimo di dicembre, incasinato come tutti gli altri… chi l’avrebbe mai detto che da quel giorno sarebbe cambiata.
FESTA DI COMPLEANNO.
MARC CHAGALL E IL MESSAGGIO BIBLICO
Ognuno di noi ha una SUA CASA. E, soprattutto, una sua idea di casa...
La classe 1B della Scuola Secondaria di primo grado di Mozzanica Vi presenta: a.s
È stata una bella esperienza!
LA COMPAGNIA DEL SORRISO
LABORATORIO SIFI ANNO SCOLASTICO 2005/06 CLASSE 1^Css.
Forse Dio vuole....
Osservazioni,Punti di vista e Conclusioni
INTERVISTA AL DIRIGENTE
12° incontro.
Gruppo Famiglia Anno
Se penso alla prima relazione che ho avuto con i numeri ricordo solo molto bene i cenoni di natale. Dopo i regali e le canzoni arrivava il famoso momento.
Intervista alla maestra modello
Visita ai luoghi della Prima Guerra Mondiale e incontro con l’esperienza umana e letteraria di Giuseppe Ungaretti.
IO E LA MATEMATICA.
Lo scrigno dei ricordi Di questi cinque anni trascorsi nella scuola primaria porterò con me: pensieri, emozioni, sentimenti…
Il carattere interculturale della mediazione transfrontaliera - Abilità di comunicazione La comunicazione come una fonte di fraintendimento Inka Miškulin.
Scienze – Classe IV A Mezzani Inf. 2014
PROGETTO “UGUALI E DIVERSI” Percorso “Volontariato”
REDATTO DAGLI ALUNNI DELLA CLASSE 5^ SEZ. A PLESSO VIA DE CARO I.C. “A. MALERBA” – CATANIA Anno scolastico
ASCOLTA TE STESSO A CURA DEL DOTT. GIAMPIERO VITULLO
La mia carriera scolastica
Io Psicologa Oggi Di Florentina Bodnari.
Intervista al genio della porta accanto
PROPOSTA DI PROGETTO PER L’ANNO SCOLASTICO A SCUOLA DI BENESSERE Io e l’AMBIENTE Il paesaggio come specchio della salute.
Indicazioni per ridisegnare un nuovo modo di comunicare la fede oggi
Ciascuno di noi ha, dunque, la sua storia...io vi racconto la mia...
IL RUOLO DEI GENITORI NELLO SVILUPPO DELL’AUTOSTIMA
ADOZIONE AFFIDO ACCOGLIENZA
LA BUSSOLA ORIZZONTE DI SENSO QUALE PERSONA QUALE ALUNNO/BAMBINO QUALE INSEGNANTE QUALE SCUOLA QUALE METODOLOGIA QUALE SAPERE QUALE APPRENDIMENTO.
La bellezza e la fatica di essere catechista. DIOCESI DI FORLI’ - BERTINORO.
Cosa mi posso aspettare dagli altri A cura di: Renato Tomasella Cosa considero per scegliere A B “IL FUTURO SCOLASTICO… PROFESSIONALE” Aiutare i ragazzi.
Liceo Duca D’Aosta - Padova. Ho partecipato al Job day perché pensavo fosse una bella e utile esperienza, inoltre con essa ho potuto avere e farmi un’
1 Laboratorio di poesia Progetto “Diritti a scuola” Istituto comprensivo De Amicis- Giovanni XX III San Ferdinando di Puglia (BT) a.s. 2012/13 Docente.
I RAGAZZI DELLO SPORTELLO DICONO CHE…. DA UN INTERVISTA DURANTE UN COLLOQUIO SCOPRIAMO I NOSTRI RAGAZZI, LE LORO PAURE, LE LORO EMOZIONI ED I LORO BISOGNI….
Transcript della presentazione:

Il museo come laboratorio per i sensi e la creatività

La percezione degli stimoli Gli stimoli esterni ci permettono di individuare una realtà al di fuori dei nostri confini. I limiti e le nostre aperture verso il mondo sono opportunità di scoperta fuori ma anche dentro di noi. L’aumento e la valorizzazione della “fisicità” ci guida come una bussola nelle scelte materiali ma anche spirituali. Si sente, si ascolta, si tocca, si vede attorno a noi delimitando uno spazio magico e mentale. Ma quali sono i sistemi che la natura ha selezionato, abilmente, per aiutarci nella scoperta? Fino a che punto l’evoluzione si è spinta per valorizzare i sensi identificandoli più specializzati a seconda delle specie? Un itinerario attraverso i nostri sensi ci conduce e ci guida verso un mondo di comunicazioni del corpo e con il corpo. Donatella Isidori

Giuseppe Alfonso Giovanni Maria Zanirato Rambaldi classe 3A Il corso "Il museo come laboratorio per i sensi e la creatività" si è delineato fin dal primo incontro come un'occasione di approfondimento delle conoscenze scolastiche e della persona. Alle lezioni di biologia sulla struttura e il funzionamento degli organi di senso, tenute dalla prof.ssa Donatella Isidori, si sono alternate lezioni di educazione museale e psicologia della fruizione museale, tenute dalla dott.ssa Alba Trombini. Il corso faceva parte di un progetto più ampio chiamato "Adolescenti e musei", che ha visto la sua conclusione nel convegno "MUSEI GIOVANI idee, progetti e passioni", il 24 novembre 2006 a Modena. Gli incontri si sono tenuti presso il M.A.R. di Ravenna e ci è stato possibile visitare il museo. Abbiamo riflettuto sulle opere presenti e analizzato le nostre sensazioni da un punto di vista singolare e innovativo: "al museo per pensare, per creare, per sentire, per immaginare il futuro e per crescere". L'arte, presentata in questo modo, si è rivelata come un mezzo di indagine interiore. L'uomo di fronte all'opera d'arte infatti proietta su di essa le sue aspettative, le sue gioie e i suoi dolori, caricandola di significati e di riflessioni. Inoltre, come ci insegna la filosofia sensista, l'individuo, prima di potersi aprire alla conoscenza del mondo, deve sviluppare il sensus sui, la coscienza di sé, della propria interiorità e di quello che gli risulta più caro. L'esperienza di questo corso, che si è rivelata attenta all'intera persona, senza tralasciarne alcun aspetto, è risultata un modo stimolante e proficuo per la nostra crescita spirituale. Giuseppe Alfonso Giovanni Maria Zanirato Rambaldi classe 3A

Museo come scoperta di noi, la più grande opera d’arte “Il museo come divertimento”. Questo è il titolo di un articolo di giornale che ho letto pochi giorni fa e che ha riportato alla mia mente l’esperienza del museo e della creatività. Non è stato un corso come gli altri: è stato piacevole perché spontaneo, nato da un gruppo, da ‘noi’. È stata un’esperienza straordinaria: non nel senso di ‘bellissima’ o meravigliosa, ma straordinaria perché realizzata diversamente dal solito. È stato importate capire come apprezzare un museo, ma soprattutto come apprezzare noi stessi cambiando e migliorandoci. Abbiamo osservato il museo in modo diverso: è stato tutto diverso, insolito. Non ero mai stata così capace di osservare un’opera d’arte e riuscire a capire tante cose di me, di noi, e di come apprezziamo e viviamo la vita. È stato un bel percorso. Abbiamo lavorato tanto insieme. Abbiamo imparato tanto. E, sebbene tutto sia scaturito da un’opera d’arte o un artista in generale, in noi è nato un nuovo modo di riflettere, di pensare, di agire per noi stessi e per il nostro bene. Abbiamo imparato che nella nostra mente ci sono tante voci e che, volenti o nolenti, bisogna ascoltarle una ad una, passo dopo passo; abbiamo capito che dobbiamo ‘scavare’ a fondo nella nostra mente e nei nostri pensieri, tenere quelli giusti e scartare quelli inutili e negativi; abbiamo capito che se si vuole qualcosa basta crederci, perché se ci credi tutto è possibile. Non sono cose da poco; affatto. Credo che, più che un corso, sia stato l’inizio di un “cammino” che, se affrontato con la giusta disposizione, si renderà molto utile per le nostre esperienze: amicizie, relazioni, ostacoli, gioie e dolori. In questo momento abbiamo dato inizio ad un nuovo progetto di noi, di noi come persone, e dobbiamo portarlo avanti applicando al meglio tutti gli insegnamenti ricevuti per maturare quella che è la nostra persona. Più che insegnamenti sono trucchi, piccoli trucchetti che come dei maghi dobbiamo iniziare a gestire per fare della nostra vita un’intera magia. Il mago fa della sua esibizione ciò che vuole: se vuole far uscire dal cappello una colomba,ci riesce; se vuole indovinare la posizione di una carta dal mazzo, ci riesce. È perché non dovremmo riuscirci noi? Il mago fa delle sue esibizioni uno spettacolo. Anche noi dobbiamo fare della nostra vita una spettacolo, ma uno spettacolo di successo. E se per noi successo vuol dire felicità allora che felicità sia, se invece vuol dire amore che amore sia, qualsiasi cosa voglia dire…che così sia. L’importante è crederci, credere in noi stessi e avere ciò che vogliamo come obiettivo. Un po’ d’impegno, di fiducia e il resto vien da sé…: sono questi gli ingredienti per la magia ‘perfetta’. Silvia Cilli Classe 3B

In occasione del Convegno “Museigiovani” è stato realizzato il progetto “Adolescenti e musei” curato da Alba Trombini che ha coinvolto classi di alcuni istituti superiori: liceo scientifico Tassoni ( IV G), Istituto d’arte A. Venturi (V D), Istituto professionale Corni di Modena (V O), Liceo Classico Dante Alighieri di Ravenna (III A e III B) e liceo scientifico Ricci Curbastro di Lugo (III L).

Una vera sorpresa* E’ abbastanza raro che il pubblico a cui viene dedicata una giornata di studi sia presente in sala e partecipi attivamente al dibattito. E’ quanto è successo a Modena in occasione di un Convegno dedicato alla relazione fra giovani e musei. Ciò che più ha colpito gli intervenuti al Convegno Musei Giovani, proposto lo scorso 24 novembre dalla Provincia di Modena sul tema della complessità dei rapporti fra adolescenti e musei, è stata la qualità della partecipazione e dell’attenzione mostrata dagli oltre cento studenti di scuole superiori che hanno assistito alle relazioni della sessione mattutina. Provenivano da città e da istituti diversi, così come differenti erano i motivi per cui si trovavano lì, ma ciascuno di questi ragazzi ha contribuito a creare un’atmosfera di allegra concentrazione e di autentico dialogo. Le battute non sono mancate (a un certo punto è partito anche un accenno di ola) e, nonostante fosse un pò mitigato dalla presenza in platea di quasi quattrocento persone, il tono dei loro interventi sul palco ha mantenuto intatto il sapore del loro universo, del loro linguaggio. Non erano obbligati a partecipare al Convegno, per alcuni era giornata di Assemblea generale, dunque di “festa”. Altri, venendo da fuori, avevano dovuto prendere e pagarsi chi il treno, chi la corriera... Ma erano lì. Forse per vedere se era vero che sarebbero stati ascoltati, o forse per testare la nostra promessa di parlare di loro “con” loro. Sapevano che avremmo parlato della loro esperienza, del loro mondo, ma come l’avremmo fatto? Saremmo stati onesti nelle nostre valutazioni? Sapevano che i loro elaborati prodotti lungo tutto l’anno precedente sarebbero stati messi in mostra, ma con quale esito? Si avvertiva che erano lì per qualche altro motivo, forse eravamo riusciti ad attivare anche la parte più sana del loro naturale desiderio di protagonismo. Al termine delle relazioni degli esperti, dunque dopo qualche ora di monologhi ascoltati con attenzione sorprendente, una decina di questi ragazzi - scelti dalle rispettive classi come voce di un pensiero condiviso – sono saliti sul palco per raccontare a tutti i presenti chi sono “realmente” gli adolescenti di oggi, perchè non sentono una particolare motivazione a frequentare i musei, di cosa hanno bisogno per cominciare a farlo. Sono emerse alcune indicazioni interessanti. Il tema della morte, ad esempio. Per sua natura il museo lo evoca, ma noi addetti ai lavori lo affrontiamo sempre un po’ frettolosamente, dandolo per scontato o sottovalutandone l’impatto sulle personalità in formazione. E’ vero che i nostri ragazzi vivono immersi nella rappresentazione della morte (in tv, sui giornali, nei videogiochi...), ma in questa forma la morte rimane lontana, come se riguardasse sempre qualcun’altro. Al museo, invece, l’invisibile e la fissità coinvolgono inesorabilmente e direttamente: chi entra, a un qualche livello di coscienza, avverte all’istante il suo richiamo. E attorno ai sedici anni questo proprio non piace. E’ poi emerso il tema dell’ascolto, del valore educativo di un museo che sappia anche ascoltare ciò che queste giovani menti hanno da dire in risposta a ciò che vedono, a ciò che sentono alla presenza delle espressioni altrui. E ancora, il tema della scelta del linguaggio museale, di una comunicazione capace di trasmettere tutta l’energia, l’entusiasmo e il travaglio emotivo e razionale che accompagna ogni atto creativo dell’uomo. Adolescenti e musei... Per quanto noi adulti, educatori e specialisti di vari ambiti disciplinari, cerchiamo di entrare nel loro mondo e penetrare il loro pensiero, non possiamo e non riusciamo a farlo chiusi nel nostro sapere o convinti di aver solo da dare (conoscenza ed esperienza). Per più di un anno ho lavorato con molti di questi ragazzi in laboratori che avevano semplicemente lo scopo di iniziare a riflettere insieme sul senso dei musei per i giovani e ho avuto più volte la fortuna di stabilire un contatto, non senza una certa dose di fatica e frustrazione. E ho capito che c’è solo un modo per arrivare a quel risultato: autentica accoglienza, autentico ascolto. Alba Trombini Responsabile Scientifico Convegno MuseiGiovani *Articolo apparso su Museo Informa, Anno XI, n°28/marzo 2007