Dalla comunicazione alla relazione

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Transcript della presentazione:

Dalla comunicazione alla relazione Dr. med. M. Tomamichel, Lugano Direttore Settore Sottoceneri Organizzazione Sociopsichiatrica Cantonale M. Tomamichel, OSC, Lugano

M. Tomamichel, OSC, Lugano Il tempo per parlare Il medico interrompe il paziente in media 18 secondi dopo che ha iniziato a parlare Il primo disturbo che il pz segnala non è spesso il più importante I pazienti che non sono interrotti parlano raramente più di un minuto e mai più di tre minuti Beckman 1985 M. Tomamichel, OSC, Lugano

L’informazione: fatti (I) Più del 30% dei pz non ricordano le informazioni date dal medico riguardo al prognosi e terapia Il 50% dei pz assume in modo scorretto i medicamenti prescritti M. Tomamichel, OSC, Lugano

L’informazione: fatti (II) Nel corso dei colloqui poco tempo è dedicato a trasmettere informazioni utili al pazienti I medici sottostimano il desiderio di informazione dei pazienti M. Tomamichel, OSC, Lugano

M. Tomamichel, OSC, Lugano Desiderio di informazione della popolazione generale nel caso di una diagnosi di cancro M. Tomamichel, OSC, Lugano

Familiari ed informazione di un congiunto ammalato di cancro 71% delle famiglie non desidera che il medico comunichi la diagnosi al pz Arreras, Psycho-Oncology 1995; 4:191-6 M. Tomamichel, OSC, Lugano

Cosa vogliono assolutamente sapere i pz oncologici? Gli effetti collaterali delle terapie: 73% Le possibilità di cura: 60% Il nome della malattia 30% Meredith, 1996 M. Tomamichel, OSC, Lugano

L’obiettivo più importante della comunicazione è … comprendere la realtà del mio interlocutore e aiutare l’interlocutore a comprendere la mia realtà M. Tomamichel, OSC, Lugano

Funzioni della comunicazione nelle relazioni di aiuto Trasmissione di informazioni Attenzione alle emozioni La negoziazione M. Tomamichel, OSC, Lugano

Trasmissione di informazioni: quali tecniche ci aiutano? Ascolto attivo: Attendere (almeno 3 secondi) Ripetere (ah, ieri sera…) Mantenere il contatto visivo Domande aperte, domande chiuse Aprire a coni chiusi (strutturare il colloquio) Ricapitolare (checking) Esplorare il campo Riassumere M. Tomamichel, OSC, Lugano

Attenzione alle emozioni: come procedere? Cosa suscita in me questo paziente? Cosa succede a chi mi é davanti? Cerca di formulare cosa prova chi ti è davanti Comunicaglielo in modo rispettoso, con l’intensità adeguata, sotto forma di una domanda M. Tomamichel, OSC, Lugano

Attenzione alle emozioni: come procedere (II) Osserva le reazioni del pz alle mie osservazioni e le sue ev. correzioni Evita di consolare, minimizzare prematuramente Evita di dare consigli troppo in fretta M. Tomamichel, OSC, Lugano

M. Tomamichel, OSC, Lugano La negoziazione Qual è il problema che abbiamo in comune Quali sono gli obiettivi che possiamo raggiungere Quali sono gli strumenti che vogliamo utilizzare per raggiungerli M. Tomamichel, OSC, Lugano

Quando il paziente parla troppo … Contatto visivo intenso Tener conto dell’attenzione del paziente Quando il paziente non tace: “Posso interromperla?”, Movimenti della mano, rivolgersi al paziente con il suo nome Annunciare la ripresa della conduzione del colloquio Attendere l’accordo del paziente M. Tomamichel, OSC, Lugano

Qual è la cattiva notizia? Ogni notizia che modifica radicalmente ed in modo negativo la visione che il paziente ha del proprio futuro Una notizia è tanto più “cattiva” quanto più ampia è la differenza tra le aspettative del paziente e la realtà clinica M. Tomamichel, OSC, Lugano

Il modello dei sei scalini (modificato da Buckman, 1992) Preparare il colloquio Capire quanto il pz già sa Capire cosa il pz vuole sapere Condividere le informazioni Tenere conto delle emozioni Pianificare il procedere M. Tomamichel, OSC, Lugano

Preparare il colloquio Prevedere il tempo necessario Attenzione alla “privacy” Valutare chi partecipa M. Tomamichel, OSC, Lugano

Capire quanto il pz già sa Domandare ! per esempio: “come ha scoperto la sua malattia?” “come ha interpretato i primi sintomi?” “ha pensato che potesse essere qualcosa di serio?” “cosa le é stato detto dai precedenti curanti?” M. Tomamichel, OSC, Lugano

Capire cosa il pz vuole sapere (1) Domandare! per esempio “se le sue condizioni dovessero peggiorare lei desidererebbe conoscere esattamente cosa sta succedendo?” “desidera che le comunchi la diagnosi in dettaglio o preferisce che oggi si discuta solo del piano terapeutico’” M. Tomamichel, OSC, Lugano

Capire cosa il pz vuole sapere (2) Rispettare la negazione La negazione può essere transitoria: verificare! Rispettare il diritto del paziente a non essere informato nei dettagli M. Tomamichel, OSC, Lugano

Condividere le informazioni (1) Scegliere gli obiettivi da perseguire: diagnosi, trattamento, prognosi, sostegno Allinearsi al punto di partenza del pz Condividere le informazioni “Fare sì che la percezione della situazione da parte del pz si avvicini il più possibile alla realtà clinica” M. Tomamichel, OSC, Lugano

Condividere le informazioni (2) Dare le informazioni in piccole dosi Sondare il terreno Utilizzare il linguaggio del pz Verificare il grado di comprensione Spiegare le informazioni trasmesse Tener conto delle preoccupazioni del pz M. Tomamichel, OSC, Lugano

Tener conto delle emozioni Riconoscere le emozioni Dare loro un nome Legittimare le emozioni M. Tomamichel, OSC, Lugano

Pianificare il procedere Compilare lista delle priorità Dimostrare comprensione per le richieste Presentare un piano terapeutico Preparare al “peggio” e sperare nel “meglio” Individuare le strategie di “coping” del pz Coinvolgere altre risorse Assicurare la prosecuzione della cura M. Tomamichel, OSC, Lugano