LA LETTERATURA DELLA MIGRAZIONE IN ITALIA

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Transcript della presentazione:

LA LETTERATURA DELLA MIGRAZIONE IN ITALIA

La letteratura della migrazione in Italia Il fenomeno della letteratura della migrazione in lingua italiana sta assumendo proporzioni sempre più rilevanti, pur essendo di nascita recente rispetto al panorama europeo. Infatti, l’ Italia, che per lungo tempo è stato paese di emigranti, solo a partire dagli anni Ottanta inizia a invertire la propria rotta assistendo all’ arrivo di migliaia di immigrati, provenienti dal Sud del mondo nell’intento di costruire una vita migliore. [...] Molti di loro sono diventati protagonisti di narrazioni in lingua italiana, raccontando storie, componendo versi, facendo teatro, scrivendo sui giornali. Ed è proprio con il termine di scrittori migranti, (definizione ricavata nell’ambito accademico anglosassone, "migrant writers") che sono stati designati, Ossia scrittori stranieri provenienti da luoghi ‘altri’, che vivono in talia e che Scelgono di scrivere nella nostra lingua. [...] a cura di Giorgia Del Monte www.romamultietnica.it/it/bibliografie/letteratura-della-migrazione.html

Vera Lúcia de Oliveira È nata in Brasile nel 1958, la madre è figlia di immigrati italiani. Si è laureata in Lettere all'Universidade Estadual Paulista (Brasile) nel 1981 e in Lingue e Letterature Straniere Moderne all'Università degli Studi di Perugia nel 1991. Nel 1997 ha conseguito il Dottorato di Ricerca in Lingue e Letterature Iberiche e Iberoamericane presso l'Università degli studi di Palermo. Dal 1997 al 2008 ha insegnato Lingue e Letteratura Portoguese e Storia della Cultura Brasiliana all'Università degli Studi Del Salento, a Lecce. Dal novembre 2008 insegna Lingua Portoghese e Letterature Portoghese e Brasiliana all'Università degli Studi di Perugia. È tra i soci fondatori dell'Associazione Culturale «il Merendacolo» di Perugia. È stata premiata in diversi concorsi di poesia e narrativa in Italia e in Brasile. Per sapere più di Vera, sue poesie,racconto o altro ancora andate sul sito: xoomer.virgilio.it

Vera Lúcia de Oliveira la mia storia non la racconto ma se vuoi invento ho storie dentro di me che nascono e restano a rimuginare ho un sacco di storie tanto più le racconto più diventano vere c'è gente che piange e chiede dove le vado a prendere rispondo che stanno dentro ognuno di noi

Poesie di Vera Lucia di Oliveira Libro La guarigione La guarigione ma la guarigione sta - disse nei lembi che asporti di te con la fedeltà chirurgica della memoria non ti ho quasi notato nel freddo di prima sera quando piano attraversavi la linea di frontiera L'Assenza l'assenza - disse non è mai vuoto tutto quello che dimentichi ti corrode l'occhio L'emigrante da una terra distesa di aspre linee, di sole e volti fermi in attesa che lei dal mare ritorni

Poesie di Vera Lucia di Oliveira Libro Verrà l’anno pare che piova fuori è il primo gennaio pare che ci sia festa che scoppino i botti io qui mi copro bene è freddo ho costruito una cuccia tutta pronta per le tempeste adesso nulla più accadrà che non saprò risolvere da sola in questa casa metto le fotografie al rovescio così esse faranno cadere dalle poltrone i loro morti protesteranno ma poi capiranno che non si può stare immobili su questi nuovi divani e incominceranno a raccontarsi tutto quello che hanno visto per decenni fermi nelle loro cornici

Lettura del libro Verrà l'anno di Vera Lúcia de Oliveira “Verrà l'anno” è un libro singolare per la sua morbidezza. Tutto accade, o più precisamente il canto si compone tra la notte del 31 dicembre e il primo di gennaio. L'io del poeta invece che partecipare all'euforia della festa preferisce ritirarsi nellapropria casa, ascoltandone però tutti i suoni, percependone tutte le luminosità. Questa scelta di non partecipare non racchiudeconnotati di esilio, esclusione o non appartenenza, è invece un modo per vivere con profondità esensibilità un momento dipassaggio, emblematico di altri cambiamenti,grandi e piccoliche attraversano la vita. La casa diviene un corpo che accoglie memorie e protegge non solo la parte più intimadi sé stessi,ma un mondo di piccole vite, siano essi animali o cose, oggetti che per Vera possiedono un loro corpo sottile, così come tutti gli esseri viventi, in grado dicomunicare. La casa-corpo avvolge,consola, è letto, coperta sotto la quale sognare,svegliarsi, immaginare,partire, tornare. Sapendo però di avere come punto diriferimento il proprio sé, qualcosa di fragile e sacro da custodire con amore. La parola poetica diventa dunque manifestazione diinterezza che a un tempo è bastare a sé stessi e accogliere l'altro, con la dovuta attenzione, con il rispetto di chi sa sentirsi e riconoscersi. Antonella Giacon, 17 gennaio 2007

Intervista con Vera Lúcia de Oliveira di Alessio Brandolini Il tuo ultimo libro, Verrà l'anno (Fara, 2005) lo hai scritto direttamente in italiano. Perché questa scelta? E pensi di proseguire in questa direzione? Si, l'ho scritto in italiano. Vivo da molti anni in Italia, e scrivo nelle due lingue, portoghese e italiano. Questo non è il primo libro che scrivo in italiano. Nel 2000 ho vinto il Premio di poesia di Senigallia con la raccolta La guarigione, scritta anche tutta in italiano. Non è una cosa che ho cercato o voluto, solo è successo per le contingenze della vita. La tua sensibilità poetica, e lo sguardo sulle cose, cambia preferendo una lingua o l'altra? Credo di no. Non è lo sguardo che cambia, ma l'ambito osservato, la parte di realtà che scruto, sia dentro che fuori di me. Una lingua è una prospettiva sulla realtà e le parole nascono perché sono necessarie nel rapporto con la geografia e con la storia di un popolo. Tutta l’intervista nel sito: www.filidaquilone.it/num003.html

Vera Lúcia de Oliveira l'utero in ottobre tutti i colori mi esiliano, le foglie che calpesto mi corrodono Sono nata in un paese che non cambia quasi Volto Si impara la morte in un paese perpetuo? La vecchiaia è una lezione quotidiana Le foglie che calpesto Mi perforano Ammalarsi è sognare l'utero

Vera Lúcia de Oliveira pastori di uccelli la sera ha convocato pastori di Uccelli quelli che leggono i fru fru di ossa che percorrono la notte a far pulsare mattoni oh pastori di uccelli insegnate a sbucciare di lieve la nostra pelle nel buio come se dentro meglio si armasse l'occhio meglio sanguinasse il volo il suo tumulto colmo di percorsi.

Libri di Vera Lúcia de Oliveira Geografie d'ombra Radici, innesti, diramazioni Nel cuore della parola La guarigione Partenze Verrà l'anno

Premiazioni di Vera Lúcia de Oliveira Premio Nazionale "Spiaggia di Velluto" Senigallia, 2000 Sezione raccolta inedita: Libro "La guarigione" Premio Nazionale "Popoli in cammino", Milano, 2005   Premio per l'opera inedita:”Verrà l'anno“ Premio Nazionale di Poesia"CittàdiCisternino",Cisternino, 1990 Secondo premio con la raccolta di poesie "Geografie d'ombra"   Per vedere più premi di Vera: xoomer.virgilio.it

Julio Monteiro Martins E' nato a Niterói, in Brasile. Ha pubblicato libri tra raccolte di racconti, romanzi sia in Brasile che in Italia. È stato professore di scrittura creativa al Goddard College (Vermont) dal 1979 al 1980, All'Oficina Literária Afrânio Coutinho (Rio de Janeiro) dal 1982 al 1989, all'Istituto Camões di Lisbona nel 1994 e nella Pontifícia Universidade Católica (PUC) di Rio de Janeiro nel 1995. Ha ricevuto il titolo di "Fellow in Writing" dall'Università di Iowa (International Writing Program) nel 1979. Attualmente insegna Lingua Portoghese e Traduzione all'Università Degli Studi di Pisa. Dirige la rivista e laboratorio di narrativa Sagarana. Per sapere più di Julio, leggere qualche suo racconto o altro ancora andate sul sito: www.sagarana.net/rivista

Libro “Amore scritto” di Julio Monteiro L’amore ormai la fa da padrone, in poesie, canzoni, romanzi, film. Da Catullo ad Andrea Cappellano, da Stendhala Barthes, da Breton a Shakespeare. Il grande Julio Monteiro Martins si cimenta con l’eros e scrive un libro dal titolo L’amore scritto, opera indispensabile per il lettoreche l’amore vuole assaporarlo. Una serie di racconti che espongono un prisma così ricco di situazioni da scandagliare non solo l’eros, ma anche lati talvolta grotteschi di singolari storie sentimentali, e tutto quello che ruota attorno al regno di Cupido: l’abilità delle donne nel farsi desiderare, il sesso, con le sue gioie e i suoi dolori. L’opera è suddivisa in tre sezioni dal titolo Oro,Incenso e Mirra a simboleggiare un cammino fantastico e un meraviglioso, come l’amore, portato in viaggio tra le pagine di questo libro dalla penna di Julio Monteiro Martins. - Dal sito dell’editore -

Julio Monteiro Martins Rimpatrio Julio Monteiro Martins Povero me, non sono mai partito. Eccomi lì, sepolto sotto sommesse parole. (Carlos Drummond de Andrade, L'illusione del migrante) Che paese è questo? - si domandava Jamil, amareggiato da quello che vedeva intorno: una folla compatta di perfetti sconosciuti, a spingersi lungo quella che in passato era stata la bucolica strada della sua infanzia. Invece della scuola elementare, un palazzo di venti piani con videocamera al cancello. Invece del verduraio con i baffi bianchi, ragazze mezze nude a manipolare pompe di benzina. Invece della pizzeria dove aveva ricevuto il primo sì da una ragazza, una palestra attrezzatissima piena di tappeti elettrici come una stazione orbitale. Insomma, niente al posto giusto, da nessuna parte, quando uno se l'andava a cercare, tutto scomparso. Allora doveva scomparire anche lui? In verità, l'aveva già fatto quando era partito. (...) Para ler na íntegra acessar: http://www.el-ghibli.provincia.bologna.it/id_1-issue_01_07-section_1.html

Colloquio con lo scrittore Julio Monteiro Martins di irene claudia riccardi Come vieni “considerato” dagli scrittori italiani e dai critici, dagli intellettuali, insomma? Ti senti “ghettizzato”, racchiuso nella gabbia del genere “scrittore migrante”? In base alla mia esperienza ho osservato che l’atteggiamento di scrittori ecritici italiani è molto simile a quello dell’italiano comune di fronte allo straniero: un misto di xenofobia e, nel contempo, di forte attrazione. Nell’ambiente culturale c’è il medesimo modo di porsi verso gli scrittori non italiani che scrivono in italiano: da una parte gli autori italiani ostentano un certo risentimento per il fatto di non essere stranieri e dall’altra provano una malcelata ammirazione. Quello degli scrittori migranti viene considerato un universo a parte, totalmente ignorato, nemmeno ghettizzato, perché questo significherebbe comunque dimostrare un’attenzione e relegare una certa letteratura in una nicchia. No! E’ancora peggio! C’è una sorta di ignoranza reciproca voluta tra i due universi: scrittori migranti/scrittori italiani e critica. Origine: www.el-ghibli.provincia.bologna.it

Caratteri generali della produzione in italiano di Julio Monteiro Martins. Di Raffaele Taddeo [...] Il modo di narrare di Julio Monteiro Martins è diverso. Non sono le azioni e la loro successione a costruire un significato, ma è il significato che genera azioni limitate, appena accennate quasi costruite sul “discorso”. I testi di Julio Monteiro sono ricchi di dialoghi, a conferma dell’analisi precedente. Dialoghi che a volte fanno sì che il testo diventi qualcosa di diverso dal racconto e acquisti quasi la forma di piccolo saggio, ove il racconto è estremamente diluito. I dialoghi sono misurati e condotti con linearità. Essi riproducono sovente il modo di parlare, di esprimersi di una classe sociale media, mediamente colta e proprio per questo privatasi ormai di valori consolidati e secolarizzati da ogni punto di vista, religioso, ideologico, etico. http Origine: www.el-ghibli.provincia.bologna.it

Libro: La passione del vuoto Julio Monteiro Martins Dalla Presentazione di Carmine Chiellino In questa sua seconda raccolta di racconti Julio Monteiro Martins si riconferma scrittore dalle memorie parallele. E' cosa nota che le letterature nazionali hanno abituato da sempre i lettori a sentirsi protetti, cioè a sentirsi a casa loro nella lingua nello spazio dell'opera che stanno leggendo. Gli autori che scrivono in una lingua diversa da quella della loro apparrtenenza culturale ricorrono invece a una continua discrepanza tra lingua narrante e spazio narrato per creare spazi culturalmente autonomi, quasi innocenti. (...) Nei racconti di Julio Monteiro Martins il lettore italiano avvertirà la presenza di memorie parallele come fonte di scrittura ogni volta che egli sarà confrontato con "voli“topografici improvvisi ma sempre coerenti. La passione del vuoto, dove il lettore partecipa direttamente alla nascita di un personaggio come Pandolfini riuscendo, grazie alla complessità della lingua, a cogliere ogni piega dell'anima del personaggio. Origine: http://ww3.comune.fe.it/vocidalsilenzio/lapassionedelvuoto.htm

“NON SIAMO IN VENDITA” Libri di Julio Monteiro RACCONTI ITALIANI“ “LA PASSIONE DEL VUOTO” “MADRELINGUA" “L'AMORE SCRITTO” BIBLIOGRAFIA COMPLETA: http://www.sagarana.net/speciale/link4.htm

Christiana de Caldas Brito È nata nel 1939 a Rio de Janeiro, Brasile. Suo nonno era un poeta e sua madre una scrittrice. Fin da piccola, stimolata dall'ambiente familiare, Christiana si dilettava a scrivere. Si è laureata in Filosofia a Rio de Janeiro e in Psicologia a Roma, dove lavora come psicologa. E' sposata con un Italiano e ha due figli. A San Paolo, in Brasile, ha ottenuto il diploma della Scuola d'Arte drammatica. In Italia ha vinto alcuni importanti premi letterari e ha pubblicato diversi libri. Scrive anche storie per ragazzi e atti unici teatrali. Per sapere più di Christiana suoi libri o altro ancora andate sul sito: www.miscia.com/christiana

Christiana de Caldas Brito Scrivo perché voglio regalare le mie storie alla gente di Camuamu. Sono felice quando scrivo. Ma le domande ancora sibilano dentro. Forse è per questo che i miei racconti escono tutti tristi, come se fosse il vento a raccontarli. Settembre 2001 www.disp.let.uniroma1.it

Secondo l’autrice Christiana de Caldas Brito Il libro VIVISCRIVI Secondo l’autrice Christiana de Caldas Brito Passo dopo passo, questo libro è una divertente camminata verso il tuo racconto. Come diceva il poeta spagnolo Antonio Machado non esiste una strada già preparata che devi scoprire; sono i tuoi passi che a poco a poco creano la tua strada. Molte volte, però, anche se vuoi camminare, non osi fare il primo passo, ti spaventano le critiche, hai paura di sbagliare, non vuoi rischiare.In una visione socratica, Viviscrivi ti mostrerà che i tuoi racconti sono già dentro dite. Basta prenderne coscienza e usare degli accorgimenti per tirarli fuori. Origine: www.miscia.com/christ iana/pubblicazioni.htm

Christiana de Caldas Brito La saudade può sfociare nella chiusura e nella rabbia quando, senza delle gratificazioni sostitutive, in una persona predomina il sentimento della perdita. Ma può portare alla creatività, se diventa il pozzo dal quale l’acqua fresca e profonda che ha il colore della notte. Non è la saudade che spinge ogni scrittore a trasformare la propria sete in gioia di bere?” (Christiana de Caldas Brito)

Libro “La Storia di Adelaide e Marco Christiana de Caldas Brito Un appassionante sguardo dall'alto sulla vita di chi deve necessariamente vedere il mondo con occhi "diversi".Sulle ali di Marco tutto diventa piccolo piccolo. Certe cose, di lassù, non sono diverse dalle altre: il sorriso di Adeliade è capace di riscaldare i deseredati ed i suoi lunghi Capelli avvolgono come una coperta. Adelaide e Marco si prendono per mano. Insieme, miracolosamente, cambiano il modo di vedere della gente. Così Christiana De Caldas Brito ingentilisce il senso  tutto ciò che non ci somiglia... che ci spaventa. -Dalla quarta di pagina- www.letterranza.org/opere/storia-di-adelaide-e-marco-la

Qui e là Christiana de Oliveira Brito Storie di ossessioni e visioni di donne e uomini solitari. Persone non esistenti partecipano del loro quotidiano. Un artista alla ricerca della propria identità, una vecchia che abita dappertutto; un oculista che vede una strana presenza in fondo all'occhio del suo paziente; una nonna che passa le giornate davanti alla finestra. In più: cosa succede quando per rispettare la Legge Bossi-Fini seimila polpastrelli di immigrati si presentano alla questura di Roma? E che vuol dire francescata? Dove si trova Camuamu? Chi Sono Eda Zarehs e Maroggia? Con i racconti di Qui e là ci rendiamo conto che i confini non sono mai rigidi. Talvolta neanche esistono. www.romamultietnica.it/it/bibliografie/letteraturadellamigrazione/bibliografie/christiana-de-caldas-brito

Intervista con Christiana de Caldas Brito di Claudia Bonadonna Lei è molte cose: psicologa, narratrice, drammaturga; è nata in Brasil ma vive e lavora a Roma. Mi racconta la sua storia verso la letteratura e verso l'Italia? Essere molte cose" ha un senso solo perché dietro alle tante strade (studi, viaggi, attività differenziate), si nasconde la ricerca di me stessa. Credo di poter affermare che sono finalmente felice nell'identità di scrittrice. È nel narrare che mi sento più libera. (...) Scrivere in un'altra lingua significa non solo fare i conti con un'altra sintassi e grammatica, ma anche confrontarsi con un diverso immaginario. Com'è il suo rapporto con l'italiano? La sua affermazione è valida e suppone giustamente che le mie basi linguistiche poggino su un altro immaginario. E credo davvero che la forza linguistica della letteratura della migrazione si trovi proprio nell'incontro di più immaginari… Nuove parole potranno entrare a far parte della lingua italiana. Questo significa maggiore ricchezza ed è la prova della vitalità di una lingua… http://www.railibro.rai.it/interviste

Libri di Christiana de Caldas Brito “QUI E LÀ” “500 TEMPORALI “ VIVISCRIVI “LA STORIA DE ADELAIDE E MARCO” “AMANDA OLINDA AZZURRA E LE ALTRE” 1998 2004

Premiazione Di Christiana Caldas Brito PREMIO GROTTERIA 2000 Il 29 settembre del 2000, a Grotteria (RC), durante la serata della terza edizione del Premio Grotteria, la scrittrice Christiana de Caldas Brito, il poeta Gezim Hajdari e lo scrittore Ron Kubati hanno ricevuto un Premio-Riconoscimento per i lavori pubblicati. Il Premio è stato consegnato ai tre autori da Melba Ruffo di Calabria, madrina della manifestazione e presentatrice della serata. Nell'occasione, Christiana de Caldas Brito ha recitato brani del suo testo teatrale Ana de Jesus.“ PREMIAZIONE DI "AMANDA, OLINDA, AZZURRA E LE ALTRE" (2003) Il libro "Amanda, Olinda, Azzurra e le altre" ha vinto Il primo premio della sezione narrativa del Premio di scrittura femminile "Il Paese delle donne". La premiazione è avvenuta 29 novembre a Roma, presso la Casa Internazionale delle Donne. Per vedere più premi: www.miscia.com/christiana La foto è riferita a quest'evento

Siti di interesse: www.sagarana.net www.el-ghibli.provincia.bologna.it www.letterranza.org www.bibliomanie.it xoomer.virgilio.it www.eksetra.net www.miscia.com/christiana www.disp.let.uniroma1.it www.filidaquilone.it

GRAZIE A TUTTI EQUIPE: Alessandra Fernando Josilene Luiza Renata ORIENTADORA: Professora Silvana de Gaspari