22/11/2010Legislazione sul rumore ambientale1 La legislazione sul rumore ambientale Università degli Studi di Parma Angelo Farina –

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La legislazione sul rumore ambientale
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22/11/2010Legislazione sul rumore ambientale1 La legislazione sul rumore ambientale Università degli Studi di Parma Angelo Farina – –

22/11/2010Legislazione sul rumore ambientale2 Punti di discussione Attuale quadro legislativo italiano I parametri attualmente in vigore: –L eq,giorno –L eq,notte –L differenziale I limiti attualmente in vigore La zonizzazione acustica del Comune di Parma

22/11/2010Legislazione sul rumore ambientale3 Punti di discussione Contenuti della direttiva CEE n. 49/2002 Legge-delega di recepimento (n. 306 del 31/10/2003) I nuovi parametri previsti dalla direttiva: –L DEN –L Night Ipotesi sui nuovi limiti Effetti pratici applicati a sorgenti di rumore stradale, ferroviario, industriale e civile

22/11/2010Legislazione sul rumore ambientale4 Attuale quadro legislativo DPCM 1 marzo 1991 Legge Quadro sullinquinamento acustico (L. 447/1995) D.Min.Amb. 11/12/1996 (Applicazione del criterio differenziale per gli impianti a ciclo produttivo continuo) DPCM 14/11/1997 (Determinazione dei valori limiti delle sorgenti sonore) D.Min.Amb. 16/3/1998 (Tecniche di rilevamento e di misurazione dellinquinamento acustico) DPR 459 del 18/11/1998 (Regolamento del rumore ferroviario) DPR 142 del 30/06/2004 (Regolamento del rumore stradale)

22/11/2010Legislazione sul rumore ambientale5 I parametri acustici in vigore Livello equivalente diurno (L eq,giorno ): valore medio energetico ottenuto sullintero periodo diurno (dalle 06 alle 22) Livello equivalente notturno (L eq,notte ): valore medio energetico ottenuto sullintero periodo notturno (dalle 22 alle 06) Livello differenziale (L diff ): differenza fra i livelli equivalenti misurati su brevi periodi, corrispondenti rispettivamente al funzionamento ed allo spegnimento di una specifica sorgente sonora di tipo fisso. I primi 2 si misurano allesterno degli edifici, il livello differenziale si misura allinterno delle abitazioni

22/11/2010Legislazione sul rumore ambientale6 Esempio di Leq diurno e notturno Microfono ad 1m dalla facciata riflettente

22/11/2010Legislazione sul rumore ambientale7 Esempio di Leq diurno e notturno L eq,notte = 57.1 dBA L eq,giorno = 67.7 dBA

22/11/2010Legislazione sul rumore ambientale8 Cursor: 20/09/ :52: :52: LAeq=55.2 dB LASMax=55.6 dB LAF(Inst)=55.2 dB %14 - Fast Logged in Calculations 13:50:3013:51:0013:51:3013:52:0013:52: Specific 1Residual dB LAeq Esempio di Livello Differenziale L eq,res = 48.7 dBAL eq,amb. = 56.9 dBA L diff = 8.2 dBA

22/11/2010Legislazione sul rumore ambientale9 Correzione Tonale Se il rumore presenta un picco tonale rilevante, si applica una maggiorazione del valore misurato pari a +3 dBA Il livello di questa banda supera di oltre 5 dB i livelli delle due bande adiacenti

22/11/2010Legislazione sul rumore ambientale10 Correzione Tonale (2) Tuttavia, la maggiorazione va applicata soltanto se il picco rilevato risulta intercettare la isofonica piu alta Componente tonale che NON intercetta la isofonica piu alta di tutto lo spettro

22/11/2010Legislazione sul rumore ambientale11 Correzione Impulsiva Se il rumore presenta un successione di eventi impulsivi si applica una maggiorazione di +3 dBA Levento è impulsivo se il valore massimo Impulse supera il massimo Slow di almeno 6 dB

22/11/2010Legislazione sul rumore ambientale12 Correzione Impulsiva Si verifica la componente impulsiva, indi si applica la penalizzazione di +3 dB(A), allorchè: 1.la differenza tra LAImax (Max. Impulse) ed LASmax (Max. Slow) è per ogni evento superiore a 6 dB; 2.la durata dellevento a -10 dB dal valore LAFmax (Max. Fast) è inferiore a 1 s. 3.levento impulsivo è ripetitivo (almeno 10 volte/ora di giorno e 2 volte/ora di notte)

22/11/2010Legislazione sul rumore ambientale13 Limiti di rumorosità vigenti

22/11/2010Legislazione sul rumore ambientale14 Nuova Zonizzazione acustica del Comune di Parma Sostituisce la prima del marzo 1998 Adottata il 24 luglio gg. di osservazioni Approvazione definitiva nel mese di luglio 2005

22/11/2010Legislazione sul rumore ambientale15 Il principio di scalarità In linea generale, occorre sempre evitare il contatto fra aree adiacenti con classe di destinazione duso che differisca di più di una classe. I II III IV V VI

22/11/2010Legislazione sul rumore ambientale16 Eccezioni al principio di scalarità Le classi I mantengono la loro classe anche se sono in adiacenza ad aree di classe molto più elevata I II III IV V VI

22/11/2010Legislazione sul rumore ambientale17 Scaletta temporale Adozione in Consiglio Comunale 60 giorni per la presentazione di osservazioni Parere di ARPA Approvazione in Consiglio Comunale Trasmissione alla Provincia ed entrata in vigore Entro 6 mesi le attività produttive valutano il rispetto dei limiti di zona Entro lo stesso termine presentano, se necessario, il Piano di Risanamento Entro 2 anni dalla presentazione attuano il piano di risanamento

22/11/2010Legislazione sul rumore ambientale18 Obblighi per le imprese (6 mesi) Effettuare la verifica del rispetto dei limiti di zona per il rumore emesso dal sito produttivo La verifica va effettuata a cura di un Tecnico Competente in Acustica Ambientale, iscritto allelenco regionale dei tecnici competenti Qualora i limiti di zona siano superati, predisporre un piano di risanamento acustico, che va presentato al Comune Il piano può prevedere interventi graduati nel tempo, a seconda della loro complessità tecnica ed onerosità, fino ad un massimo di 2 anni dalla data di presentazione