PERIODO DELL’INFANZIA ANNI

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PERIODO DELL’INFANZIA 6-7-10- 12 ANNI AGGIORNAMENTO

Settori Giovanili in Italia PICCOLI AMICI 5 – 8 anni PULCINI 8-10 anni ESORDIENTI 10-12 anni GIOVANISSIMI 12-14 anni ALLIEVI 14-16 anni Periodo delle FASI SENSIBILI

Fasi sensibili:Tabella di Martin

CRESCITA DELLA PERSONA E PERSONALITA’ PRIMO OBIETTIVO: crescita della persona, della personalità e conoscenza dei gesti tecnici riferiti al calcio. Non si devono saltare le tappe: Si gioca. Si fa sport (il calcio è gioco). Si gareggia.

IL GIOCO Fondamentale per la crescita del bambino e per la sua formazione personale e sociale FUNZIONE BIOLOGICA FUNZIONE COGNITIVA FUNZIONE RELAZIONALE 4) TUTELA del GIOCO per la CRESCITA DELLA PERSONA

IL GIOCO FUNZIONE BIOLOGICA: maturazione del cervello e dei neuroni attraverso il gioco. Il gioco sviluppa delle aree importanti del cervello. I bambini, anche con giochi da loro inventati, creano una propria realtà e delle relazioni.

IL GIOCO-SPORT FORMAZIONE della PERSONALITA’ APPRENDIMENTO delle REGOLE ESERCIZIO delle ABILITA’ «Mentali» ASSUNZIONE di RUOLI INTEGRAZIONE SOCIALE, CAPACITA’ di CONFRONTARSI e di COMUNICARE

IL GIOCO-SPORT PENSATO COME UN CONTINUUM TRA PAIDIA E LUDUS PAIDIA: divertimento e gioia anarchia fine a se stessa LUDUS: divertimento con voglia di imparare e concentrazione ALTERNARE I METODI Migliora gli aspetti cognitivi

IL GIOCO-SPORT Se al GIOCO uniamo SPORT (CALCIO) ANDIAMO AD AGIRE SU UN ALTRO FATTORE DI CRESCITA: l’ AGONE o AGONISMO. Sport: gioco codificato

IL GIOCO-SPORT Con i piccoli, l’alternanza del gioco «con o senza» palla, dà la massima espressione di gioia. E’ la finalità della SCUOLA CALCIO ed è fondamentale per la crescita del bambino. Il GIOCO permette di interagire con avversari e compagni, per cui si creano continue «situazioni». Migliora la motricità e la personalità del bambino.

IL GIOCO-SPORT La MOTRICITA’ permette di interagire con ciò che ci circonda, stabilendo orientamenti spazio-temporali, affinando la percezione del movimento e dell’ambiente in modo da poter essere rappresentato mentalmente. Ci permette inoltre di sviluppare legami, tra un prima e un dopo (causa/effetto).

AGONISMO L’ AGONISMO RISPONDE ALL’ESIGENZA SPONTANEA DELL’UOMO DI MISURARSI CON LA NATURA, CON GLI ALTRI E CON SE STESSO Acquisisce significato di: RASSICURAZIONE VERIFICA DELLE PROPRIE FORZE INNALZAMENTO DEL LIVELLO DI AUTOSTIMA

AGONISMO Per i bambini la competizione e’ importante ma deve essere accompagnata dal piacere del divertimento senza il carico di eccessive ansie da prestazione Permette ai bambini di dare sfogo alla vivacita’ all’esuberanza dell’eta’ dentro precise regole Permette di rendere produttivi l’agonismo l’aggressivita’ e lo stimolo alla propria affermazione Permette confidenza con il proprio corpo e i propri mezzi (importante per l’apprendimento del nostro sport)

AGONISMO E’ un bisogno. Non è vincere a tutti i costi. Non è rabbia. Non è provocazione. L’allenatore/istruttore deve creare le condizioni ideali per l’affermazione consapevole di un sano ed efficace clima agonistico (spesso ci vuole calma senza richiedere per forza grinta)

AGONISMO E’ voglia di fare Lucidita’ nelle situazioni Concentrazione nel gioco E’ decidere nelle situazioni il gesto efficace da effettuare Piacere del confronto

ALLENATORE E AGONISMO UNA ERRATA COGNIZIONE DI AGONISMO PUO’ GENERARE ATTEGGIAMENTI DI: NOIA, AGGRESSIVITA’, IPERATTIVITA’ con poca accettazione dell’errore.

ALLENATORE E AGONISMO METTERE TROPPA PRESSIONE, ESASPERARE LA COMPONENTE AGONISTICA PUO’ GENERARE: - PAURA DI SBAGLIARE ED UNA CATTIVA GESTIONE DELLA SCONFITTA - DIFFICOLTA’ NEL METTERSI IN DISCUSSIONE (IN GIOCO) E, QUINDI, NEL RICERCARE NUOVE SOLUZIONI - PROBLEMI DI APPRENDIMENTO (RINFORZI NEGATIVI) - APATIA

ALLENATORE DURANTE LA PARTITA OSSERVARE ATTEGGIAMENTO CON IL QUALE IL RAGAZZO SCENDE IN CAMPO COME SI COMPORTA CON I COMPAGNI NEI MOMENTI DI DIFFICOLTA’DELLA SQUADRA COME SI COMPORTA NEI MOMENTI DI DIFFICOLTA’ PERSONALI TENDE A TRASCINARE O FARSI TRASCINARE COME SI COMPORTA CON GLI AVVERSARI (timoroso, arrogante) TENDE A PROVOCARE, NON RESISTE ALLE PROVOCAZIONI

MOTIVAZIONE A FARE SPORT GIOCO, AGONISMO, VOGLIA DI FARE BENE, GIOIA NEL FARE ATTIVITA’, MOTIVAZIONE A FARE SPORT : CALCIO

MOTIVAZIONE A FARE SPORT 5/7 ANNI: DIVERTIMENTO E MOVIMENTO (correre con la palla) 8/10 anni: DIVERTIMENTO MOVIMENTO E PENSIERO, TRARRE PIACERE DALL’ AZIONE SPORTIVA, MUOVERSI PENSANDO, SAPERSI ASSUMERE RISCHI CALCOLATI 10/12ANNI: PIACERE DEL GIOCO, DIVERTIMENTO NELLA PADRONANZA DELLE ABILITA’ SPORTIVE 13 anni: PROMOZIONE SOCIALE - RUOLO PROPRIO SOCIALE - FACCIO CALCIO - PASSIONE - APPARTENENZA - ASPIRAZIONE

MOTIVAZIONE DIFFERENZE NELLE VARIE FASCIE DI ETA’DI LAVORO CONOSCERE LE DINAMICHE DEL GRUPPO CREARE AMBIENTE A SUPPORTO DELL’ AUTONOMIA (Decisionalita’) FAVORIRE IL COINVOLGIMENTO DEGLI ALLIEVI, FARLI SENTIRE CAPACI CALIBRANDO GLI ALLENAMENTI SULLA BASE DELLE LORO SPECIFICHE COMPETENZE (CALIBRARE PER ETA’) ASCOLTARE LE RICHIESTE PREFERIRE UN METODO INDUTTIVO(8-10-11 anni) MOTIVARE SEMPRE LE PROPRIE SCELTE E GLI OBIETTIVI (spiegare a cosa serve non solo per gli adulti ma anche per i bambini) RISPETTARE LE FASI DI CRESCITA RIFERITE ALLA MATURAZIONE DEL CERVELLO

Piccoli Amici: 5/8 anni obiettivi da raggiungere Rispettare la crescita Avvicinare i principianti al gioco, semplificarlo senza snaturarlo : creatività (non solo eseguire ma far sperimentare) Dal semplice al complesso Il bambino per apprendere ha bisogno di proposte e di fare scelte e quindi di un insegnamento capace di sviluppare la sua creatività Il bambino si diverte se la proposta dell’istruttore ha un senso rispetto ad un obiettivo ed è in condizione di riuscita Variare l’esecuzione del movimento (GIOCHI) (spiegazione e esecuzione con linguaggio adatto) Dare spiegazioni brevi e consegne semplici che dinamizzano l’azione Variare la velocita’ e il ritmo dell’esecuzione

Piccoli Amici: 5/8 anni obiettivi da raggiungere IL SISTEMA DI INSEGNAMENTO DEVE AVERE UNA PROPENSIONE AL PRESENTE, SODDISFARE ORA, VARIANDO LE INFORMAZIONI ATTRAVERSO L’IMPEGNO DEGLI ANALIZZATORI: VISIVO - TATTILE ACUSTICO - CINESTESICO. LINGUAGGIO DELL’ ALLENATORE: SPIEGAZIONI, FACCIAMO VEDERE POI FACCIAMO FARE. IL CERVELLO RICORDA IL MOVIMENTO. AMANO LAVORARE SU COSE CHE GLI SERVONO ADESSO.

Piccoli Amici: 5/8 anni CARATTERISTICHE ECCITAZIONE PER LA PRATICA SPORTIVA E VOGLIA DI FARE, PIU’ AVANTI SVILUPPERANNO UNA CONCEZIONE PIU’ COMPLESSA DEL GIOCO. CONCENTRAZIONE MINIMA FANNO FATICA CON IL COMPLESSO BISOGNA SEMPLIFICARE NON HANNO ANTICIPAZIONE MOTORIA( non prevedono mosse dell’avversario) SEGUONO TUTTI LA PALLA SI CONFRONTANO CON I COMPAGNI MA E’ SCARSA LA VALUTAZIONE DIMENTICANO I COMPITI

Piccoli Amici: 5/8 anni CARATTERISTICHE BAMBINI CON ATTENZIONI DIVERSE E RITMI DI VITA PIU’ VELOCI RISPETTO AL PASSATO (TECNOLOGIE), RAPIDI NELLA RISPOSTA AGLI STIMOLI MA CON MOLTA MENO COORDINAZIONE E MOTRICITA’ GIOCHI E RACCONTI FANTASTICI: CATTURIAMO LA LORO ATTENZIONE

Piccoli Amici: 5/8 anni CARATTERISTICHE ALLENATORE COSA FARE COINVOLGERE NEL MOVIMENTO DIVERTIMENTO-GIOCO: LAVORARE GIOCANDO MIGLIORA LA CONCENTRAZIONE E LE ATTIVITA’ MENTALI VARIETA’ DI STIMOLI LAVORARE INSIEME AD ALTRI BAMBINI: FORMARE GRUPPI

Piccoli Amici: 5/8 anni CARATTERISTICHE ALLENATORE COME COMPORTARSI Evitare spiegazioni lunghe Regole semplici specifiche dirette Far rispettare le regole in maniera pacata ma con fermezza Rinforzare il loro impegno Guidare gradualmente all’autonomia Proposte divertenti

Piccoli Amici: obiettivi da raggiungere Discriminare gli stimoli sensoriali Controllare la respirazione e conoscere il corpo e le sue parti Differenziare gli schemi posturali dei segmenti corporei ( piegare, flettere, ruotare, ecc. i segmenti corporei- busto, arti, ecc.) e differenziare le forme semplici degli schemi motori di base (correre, saltare, prendere, rotolare, ecc.) Avere un buon equilibrio statico e compiere ampi movimenti di escursione articolare Eseguire in forma grezza le abilità motorie specifiche (calciare, condurre, ecc..) Utilizzare i movimenti e le capacità disponibili per conseguire obiettivi tattici individuali semplici (es. gestione dell’1vs1) Conoscere le regole minime del gioco: rimesse laterali, rete, fallo.

Pulcini: obiettivi da raggiungere ETA’ D’ORO DELLA MOTRICITA’8/10 Il bambino padrone del suo corpo Meno esuberanza motoria piu’autocontrollo Migliore capacita’di percezione di molti elementi nello spazio Valutazione migliore delle traiettorie della palla e orientamento spazio temporale più preciso Meno bisogno di scaricare energia Importanza delle capacita’coordinative Divertimento attraverso azione sportiva, sa fare delle cose, non solo energia

ETA’ D’ORO DELLA MOTRICITA’8/10 Caratteristiche Traggono piacere dall’azione sportiva divertendosi Spende energia attraverso il movimento Si muovono pensando si servono dei propri pensieri mentre giocano Possono assumersi dei rischi calcolati durante il gioco Preferiscono la collaborazione ed essere contraccambiati Capacita’ di comprendere motivazioni ed utilita’ delle regole (non vuol dire rispettarle) Buono sviluppo capacita’ tecniche Pensiero di fare le cose, valutare il gioco, anticipare il gioco e iniziativa Responsabili nelle decisioni

ETA’ D’ORO DELLA MOTRICITA’8/10 Caratteristiche Amicizie più profonde, lealta’, rapporto con l’amico, fiducia, relazione Valutare gli altri stare in gruppo e in campo, valutare il piu’ bravo o il meno bravo, più capacita’ di lavoro con gli altri Evidenziare il carattere della crescita motoria è importante

ETA’ D’ORO DELLA MOTRICITA’8/10 ALLENATORE COSA FARE Proporre varietà di esercizi dal facile al difficile con aumento del difficile rispetto ai piccoli amici Impegnarli con costanza riducendo al minimo pause ed attese Guidarli all’autonomia psicologica (saper risolvere i problemi) Proporre esercitazioni dove prendono decisioni Rinforzare non solo la correttezza delle scelte ma la capacità di operare delle scelte Cosa va e non va, consapevolezza di cosa funziona e non funziona Metodi induttivi per situazioni di gioco Le regole, collaborazione e cooperazione. Coerentemente alle regole stabilite sanno bene quando l’adulto non rispetta le regole date chiedono spiegazioni (concetti di squadra stare insieme)

ETA’ D’ORO DELLA MOTRICITA’8/10 ALLENATORE COSA FARE Spiegare i comportamenti in modalità autoriferita (il proprio impegno non le colpe degli altri) Sostenere il clima positivo prepartita senza orientare i propri discorsi alla vittoria ma all’impegno collettivo (dare motivazioni fare bene tutti insieme).

Pulcini: obiettivi da raggiungere aspetto motorio-condizionale Avere una buona articolarità, una buona coordinazione generale, controllare il proprio corpo e combinare i movimenti Eseguire rapidamente gli schemi motori e le abilità specifiche in forma piuttosto fine Avere una base di preparazione aerobica sufficiente Avere una sufficiente educazione di espressione di forza (discriminare la quantità di forza impiegata, ad es. nel calciare la palla)

Pulcini: obiettivi da raggiungere aspetto regolamentare e sociale Conoscere e osservare attentamente le principali regole del gioco Rispettare le persone coinvolte nel gioco dentro e fuori del campo Avere una certa autosufficienza gestionale Vivere correttamente e armonicamente nel gruppo

Esordienti: obiettivi da raggiungere Prima puberta’ Ancora eta’ d’oro della motricita’ Il calcio viene vissuto in termini di promozione sociale e aspirazione a raggiungere livelli alti Forte bisogno di mettere alla prova le proprie competenze Attrazione per la competizione (energie spese in allenamento per essere in forma) Forte bisogno di stare con gli amici Primi conflitti con gli adulti (cambiamento di umore, sbalzi di crescita, fare calcio per dei riconoscimenti, valenza della popolarità) Importante il gruppo squadra, stare con gli altri, conflitto con gli adulti, l’educatore assume grande valenza per i ragazzi Bisogno di stare con gli altri, lavorare sulla coesione, importanza del lavoro per il futuro della crescita calcistica

Esordienti: obiettivi da raggiungere Prima puberta’ COSA FARE Coesione di squadra Spingere sulla loro motivazione alla competenza porta alla crescita Proporre sempre nuove sfide, non agonismo esasperato, possibili da vincere Permettere più spazi apparentemente meno regolati ma con più probabilità di tirare fuori la loro energia individuale

Esordienti: obiettivi da raggiungere Prima puberta’ COME COMPORTARSI Coerentemente alle regole stabilite e ai comportamenti richiesti mandare messaggi fermi e in forma chiara senza omissioni Evidenziare i successi del gruppo e la cooperazione (vivere il campo) no agonismo esasperato, avere coerenza con quello che chiediamo, evidenziare successi del gruppo, progressi, cooperazione e progressi tecnici.

Esordienti: COME MI COMPORTO MONITORARE I NOSTRI PARAMETRI Come percepiscono l’aver successo i miei ragazzi? Sanno valutare i miglioramenti o valutano solo vittoria/sconfitta? Quali caratteristiche apprezzo nei miei ragazzi? Come mi comporto davanti agli errori? Mi congratulo per l’impegno anche davanti a una sconfitta, come reagisco? Concedo a tutti le stesse possibilità? Ho lo stesso atteggiamento in allenamento e in partita favorendo un clima di serenità e sana competizione? Dimentico degli atleti rispetto ad altri

Esordienti: obiettivi da raggiungere aspetto motorio-condizionale Avere una buona articolarità, una consolidata coordinazione generale, controllare il corpo e combinare i movimenti per metterli al servizio della risoluzione di problemi di gioco Eseguire rapidamente gli schemi motori e la abilità specifiche in forma fine ed orientata Avere una buona base di preparazione aerobica Avere una sufficiente educazione alle espressioni di forza, per metterla al servizio della prestazione richiesta

Esordienti: obiettivi da raggiunger aspetto tecnico Avere una buona sensibilità sulla palla Saper condurre la palla con tutte le parti del piede (interno-esterno collo, collo, punta, pianta) Saper calciare (trasmettere) la palla in ogni direzione (orizzontale, diagonale, verticale avanti e indietro) con tutte le parti del piede e con la testa Saper ricevere la palla con i piedi, con il petto, con la coscia, con la testa, con l’addome Saper tirare in porta con i piedi (interno, interno-esterno collo, collo, punta, tacco), con la testa (frontale, parietale), e con tutte la parti del corpo previste dal regolamento. Concedere una marcata diversità fra il piede dominante e l’altro Saper colpire la palla di testa con i piedi al suolo, sul posto con stacco a due piedi, dopo rincorsa con stacco ad un piede, in tuffo, con impatto frontale e parietale Saper effettuare una corretta ed efficace rimessa laterale

Esordienti: obiettivi da raggiungere aspetto tattico Saper difendere la palla Saper effettuare il dribbling (superare l’avversario) e, quindi, almeno alcuni tipi di finte, anche eventualmente senza finalizzarle a scopi tecnico-tattici: può essere utile, interessante e coinvolgente codificarne alcune, rendendole standard e magari rifacendosi ai migliori gesti dei grandi giocatori Avere buone nozioni di tattica individuale, anche senza riferimenti precisi e tassativi al ruolo. Conoscere i principi di base: tempi di gioco, passaggio, marcamento, smarcamento, creazione e chiusura di spazi di gioco, gioco con e senza palla, difesa della palla e della porta e, senza affinamento alcuno di, sovrapposizioni, appoggi, sostegni, incroci, tagli, triangolazioni, temporeggiamento, contro-movimenti, pressione sulla palla, Avere nozioni di tattica di reparto, intesa come coesione e collaborazione fra i reparti della squadra

Esordienti: obiettivi da raggiungere aspetto tattico Avere nozioni basilari (senza affinamento alcuno) di tattica di squadra, di strategie globali di squadra Iniziare ad anticipare le giocate, proprie e dell’avversario Saper gestire le situazioni di soprannumero e di sotto-numero Saper effettuare un buon contrasto da differenti posizioni (frontale, laterale, da dietro, scivolato, aereo) Saper difendere: privilegiare la difesa a uomo (saper affrontare i duelli 1vs1) Saper attaccare gli spazi

Esordienti: obiettivi da raggiungere aspetto regolamentare e sociale Conoscere ed osservare attentamente le regole del gioco Rispettare le persone coinvolte nel gioco dentro e fuori del campo Avere una certa autosufficienza gestionale Avere una certa predisposizione ed abitudine al «lavoro allenamento» Vivere correttamente ed armonicamente nel gruppo ed identificarsi con il gruppo-squadra