CRISTOLOGIA LA PERSONA DI CRISTO 3 lezione Fernando Ocáriz – Lucas F. Mateo Seco – José A. Riestra “Il mistero di Cristo” Apollinare Studi
Gesù Cristo, perfetto Dio e perfetto uomo lezione precedente apollinaristi divinità anima spirituale corpo umano gnostici ariani
Altri aspetti collegati lezione d’oggi 2n2p ? 1n1p ? 2n1p ? Cosa dice il NT ? L’unione ipostatica Errori & Magistero 2n2p Errori & Magistero 1n1p Altri aspetti collegati
2n2p ? 1n1p ? 2n1p ? La domanda che ci poniamo in questa lezione è: in Gesù Cristo, come avvenne l’unione tra la natura divina e la natura umana? Sappiamo di trovarci davanti a un mistero che non potremo mai comprendere appieno … ma la riflessione teologica è utile per rendere più profonda la nostra conoscenza del mistero di Cristo. Sembra logico che l’unione tra la divinità e l’umanità in Cristo faccia sì che, in qualche modo, ci sia qualcosa in comune tra la natura divina e la natura umana: ma quale cosa?
Come in Gesù Cristo il divino si unisce all’umano I vari sistemi filosofici hanno tentato molteplici spiegazioni al mistero di Cristo. La Chiesa vuole che l’insegnamento teologico segua i punti fondamentali del pensiero di san Tommaso d’Aquino, perché su questi punti, oltre ad aver raggiunto una profondità forse ineguagliata, egli presenta una notevole continuità e coerenza con le nozioni comuni di persona e di natura utilizzate dalla Chiesa per definire la verità dogmatica del mistero di Cristo.
2n2p ? 1n1p ? 2n1p ? PERSONA: rationalis naturae individua substantia (sussistente in sé di natura razionale) NATURA: essenza specifica; principio interno per mezzo del quale il soggetto agisce nel modo che gli è proprio. UNIONE IPOSTATICA: La natura umana di Cristo non ha altro soggetto che la Persona divina del Figlio di Dio, che l'ha assunta e fatta sua al momento del suo concepimento (cfr. CCC 466)
2n2p ? 1n1p ? 2n1p ? E’ la natura divina della seconda PERSONA della Santissima Trinità “E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi” (Gv 1, 14) Ciò che era fin da principio, ciò che noi abbiamo udito, ciò che noi abbiamo veduto con i nostri occhi, ciò che noi abbiamo contemplato e ciò che le nostre mani hanno toccato, ossia il Verbo della vita <poiché la vita si è fatta visibile, noi l'abbiamo veduta e di ciò rendiamo testimonianza e vi annunziamo la vita eterna, che era presso il Padre e si è resa visibile a noi>, quello che abbiamo veduto e udito, noi lo annunziamo anche a voi, perché anche voi siate in comunione con noi. (1 Gv 1, 1-3) divinità anima spirituale corpo umano
2 nature (quella divina e quella umana) formarono 2 persone ? 2n2p ? 1n1p ? 2n1p ? La natura umana di Gesù non è impersonale. Non ci può essere una natura razionale esistente che non sia persona. Ma non può essere un’unione accidentale (l’unione di un uomo con Dio frutto dell’inabitazione attraverso la grazia) perché in questo modo il Verbo non si sarebbe fatto uomo. L’unione che un soggetto ha con la propria natura non è mai accidentale. Se fosse un’unione di questo tipo Dio si sarebbe incarnato frequentemente: almeno in tutti i santi che sono esistiti dalla costituzione del mondo. divinità anima spirituale corpo umano 2 nature (quella divina e quella umana) formarono 2 persone ?
2n2p ? 1n1p ? 2n1p ? divinità anima spirituale corpo umano Ma se 2 nature formarono 2 persone … cosa c’è in comune tra di loro ? si può ancora affermare: “E il Verbo si fece carne “ ?
2n2p ? 1n1p ? 2n1p ? E se 2 nature prima dell’unione formarono 1 natura dopo l’’unione ? divinità anima spirituale corpo umano (per analogia come quando si combinano due volumi di idrogeno con uno di ossigeno: il risultato è l’acqua) come si concilierebbe con le sue parole: “Sono disceso dal cielo non per fare la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato” (Gv 6, 38) o “Padre mio, se è possibile, passi da me questo calice! Però non come voglio io, ma come vuoi tu!” (Mt 26, 39) come mai c’è differenza tra le azioni divine e umane ?
Come in Gesù Cristo il divino si unisce all’umano La testimonianza del NT: 1 sola Persona che esiste in 2 nature Il fatto che dell’unico e medesimo soggetto si predichino delle proprietà sia umane che divine può essere considerato un elemento esenziale. Già nella confessione di san Pietro a Cesarea di Filippo, tale unità era stata chiaramente espressa: “Tu sei il Cristo il Figlio del Dio vivente”. I primi Simboli della fede sottolineano tale unità quando professano: “in unum Dominum Jesum Christum”, in un solo Signore Gesù Cristo
Come in Gesù Cristo il divino si unisce all’umano La testimonianza del NT: 1 sola Persona che esiste in 2 nature Il Nuovo Testamento non afferma alla lettera l’unità della Persona di Cristo, ma ne mostra la realtà. Innanzitutto il prologo di san Giovanni: “Il Verbo si fece carne” (Gv 1, 14). Il Verbo, che è Dio (cfr Gv 1, 1-2), si è fatto carne non perché la divinità si sia trasformata in umanità (il che è impossibile), ma perché quella carne è carne del Verbo; pertanto divinità e umanità appartengono allo stesso soggetto o persona, il Verbo incarnato.
Come in Gesù Cristo il divino si unisce all’umano La testimonianza del NT: 1 sola Persona che esiste in 2 nature Dialogo di Gesù con Nicodemo (Gv 3) Nicodemo, capo dei giudei, fariseo, membro del Sinedrio di Gerusalemme. Uomo colto. E’ molto probabile che fosse dottore della Legge. Gesù lo chiama maestro d’Israele. Venne da Gesù di notte all’inizio del ministero pubblico probabilmente per cercare la verità riguardo Gesù
Come in Gesù Cristo il divino si unisce all’umano La testimonianza del NT: 1 sola Persona che esiste in 2 nature Dialogo di Gesù con Nicodemo (Gv 3) Cristo disse a Nicodemo: “Nessuno è mai salito al cielo, fuorché il Figlio dell’uomo che è disceso dal cielo” 1) E’ la stessa persona: sale Colui che discende. 2) Sale come uomo Colui che è disceso come Dio.
Come in Gesù Cristo il divino si unisce all’umano La testimonianza del NT: 1 sola Persona che esiste in 2 nature Preghiera sacerdotale di Gesù (Gv 17) Verso la fine dell’ultima Cena Gesù ebbe una lunga effusione “da Figlio a Padre” che contemporaneamente è una delle più alte rivelazioni che Gesù fa di se stesso
Come in Gesù Cristo il divino si unisce all’umano La testimonianza del NT: 1 sola Persona che esiste in 2 nature Preghiera sacerdotale di Gesù (Gv 17) “Ora, Padre, glorificami davanti a te, con quella gloria che (io) avevo presso di te prima che il mondo fosse” Ovviamente, me e io indicano qui la stessa persona; me si riferisce alla natura umana da glorificare, mentre io esprime la divinità gloriosa nell’eternità, cioè prima della creazione del mondo.
Come in Gesù Cristo il divino si unisce all’umano La testimonianza del NT: 1 sola Persona che esiste in 2 nature Lettera di san Paolo ai Filippesi (Fil 2, 6) La comunità cristiana di Filippi era infatti inizialmente costituita da vecchi legionari che, una volta concluso il loro servizio militare, avevano ottenuto dal governo imperiale, come onorifico riconoscimento, terre e impieghi. Il punto dottrinale più importante è costituito dal cosiddetto “inno cristologico” (Fil 2, 6‑11), forse già noto ai destinatari, trascritto dall'Apostolo con qualche postilla; in quei versetti canta l'umiliazione di Cristo nella sua incarnazione, vita e morte, e la gloria della sua umanità dopo la risurrezione.
Come in Gesù Cristo il divino si unisce all’umano La testimonianza del NT: 1 sola Persona che esiste in 2 nature Lettera di san Paolo ai Filippesi (Fil 2, 6) “il quale (Gesù Cristo) pur essendo di natura divina, … spogliò se stesso assumendo la condizione di servo” La stessa persona che aveva la natura divina è quella che ha poi assunto la forma di servo (natura umana).
Come in Gesù Cristo il divino si unisce all’umano In Teologia, i concetti di natura e di persona si devono usare in forma analogica, a seconda che ci si riferisca a Dio o agli esseri creati. NATURA risponde alla domanda: che cosa è una cosa ? (cane, roccia, uomo) PERSONA risponde alla domanda: chi è ? (Pietro, Gesù, Lucia) Non esistono le nature, esistono le persone. In ogni singola realtà creata si danno due co-principi ESSENZA (Natura) ATTO DI ESSERE (Energia) Il risultato è l’ESISTERE
Come in Gesù Cristo il divino si unisce all’umano In ogni singola realtà creata si danno due co-principi ESSENZA (Natura) ATTO DI ESSERE (Energia) Il risultato è l’ESISTERE Ogni NATURA UMANA singola costituisce una PERSONA UMANA, tranne nel caso in cui una natura umana non esista in virtù del suo ATTO DI ESSERE proporzionato, ma grazie a quello di un’altra persona. Il che non sarebbe neanche immaginabile se non fossimo già a conoscenza del mistero di Cristo la cui natura umana, a cui non manca niente in quanto tale, non costituisce una persona umana UNIONE IPOSTATICA
E Come in Gesù Cristo il divino si unisce all’umano Gesù Cristo Una qualsiasi persona umana che esiste Gesù Cristo E ESSENZA (Natura) CORPO ANIMA SPIRITUALE ATTO DI ESSERE (Energia) ESSENZA (Natura) CORPO ANIMA SPIRITUALE ATTO DI ESSERE (Energia) CREATO CREATO CREATA CREATA CREATO INCREATO
Come in Gesù Cristo il divino si unisce all’umano In ogni singola realtà creata si danno due co-principi ESSENZA (Natura) ATTO DI ESSERE (Energia) Il risultato è l’ESISTERE La NATURA UMANA DI GESU’ è perfetta ma NON forma una PERSONA UMANA perché non esiste in virtù in un ATTO DI ESSERE PROPRIO e proporzionato, ma in virtù dell’ATTO DI ESSERE DIVINO DEL VERBO.
Come in Gesù Cristo il divino si unisce all’umano Affermare che l’umanità di Cristo non è persona umana non significa sminuire o togliere qualcosa alla vera e reale indole umana di Nostro Signore, poiché: tale natura è completa e perfetta, e non le manca nulla che sia propria di essa. nel nostro caso l’esistere per sé ha una sua propria personalità, mentre in Cristo esiste nella persona del Verbo
Come in Gesù Cristo il divino si unisce all’umano L’Incarnazione non presuppose alcun cambiamento nel Figlio di Dio, che è immutabile, come neppure lo presuppose la creazione. Si dà soltanto il cambiamento nella natura umana; innovazione che consiste nel fatto di iniziare a esistere elevata in modo ineffabile all’unione personale con il Verbo. La persona divina non ha acquistato alcuna nuova perfezione, in quanto ha tutte le perfezioni della natura umana già insite in modo più eccellente nella sua natura divina.
Come in Gesù Cristo il divino si unisce all’umano Errori - Magistero: occasione per dichiarare la vera fede 2 nature 2 persone divinità anima spirituale corpo umano
Come in Gesù Cristo il divino si unisce all’umano Errori - Magistero: occasione per dichiarare la vera fede 2 nature 2 persone L'eresia nestoriana vedeva in Cristo una persona umana congiunta alla Persona divina del Figlio di Dio. In contrapposizione ad essa san Cirillo di Alessandria e il terzo Concilio Ecumenico riunito a Efeso nel 431 hanno confessato che «il Verbo, unendo a se stesso ipostaticamente una carne animata da un'anima razionale, si fece uomo» [Concilio di Efeso: ibid., 250]. L'umanità di Cristo non ha altro soggetto che la Persona divina del Figlio di Dio, che l'ha assunta e fatta sua al momento del suo concepimento. Per questo il Concilio di Efeso ha proclamato nel 431 che Maria in tutta verità è divenuta Madre di Dio per il concepimento umano del Figlio di Dio nel suo seno; «Madre di Dio... non certo perché la natura del Verbo o la sua divinità avesse avuto origine dalla santa Vergine, ma, poiché nacque da lei il santo corpo dotato di anima razionale a cui il Verbo è unito sostanzialmente, si dice che il Verbo è nato secondo la carne» [Concilio di Efeso]. (CCC 466)
Come in Gesù Cristo il divino si unisce all’umano Errori - Magistero: occasione per dichiarare la vera fede 2 nature 2 persone Nestorio, patriarca di Costantinopoli dal 428 (+ 451). Consigliò di non dare a Maria il titolo, già celebre e molto diffuso, di Madre di Dio (Theotókos), per sostituirlo con quello di Madre di Cristo (Christotókos). Il suo errore sulla Madonna era un errore cristologico: pensava che ogni natura costituisce necessariamente una persona.
Come in Gesù Cristo il divino si unisce all’umano Errori - Magistero: occasione per dichiarare la vera fede 2 nature 2 persone Nestorio sosteneva che l’unione tra la natura divina e la natura umana di Cristo non avviene secondo l’ipostasi (secondo la persona), ma come mera unione morale tra due soggetti (come nel matrimonio). A seguito di siffatta unione il Verbo avrebbe comunicato alla persona umana di Gesù la sua dignità e, allo stesso tempo, sarebbe esistita tra i due soggetti una medesima identità di volontà e azione: il Verbo avrebbe abitato in Cristo e operati miracoli attraverso di Lui.
Come in Gesù Cristo il divino si unisce all’umano Errori - Magistero: occasione per dichiarare la vera fede 2 nature 2 persone Contro la dottrina di Nestorio reagì immediatamente San Cirillo (+ 444), patriarca di Alessandria. Ne seguì uno scambio di lettere, di 12 anatematismi e di controanatematismi La controversia tra i due patriarchi fu causa di molta confusione, per cui l’imperatore Teodosio II convocò il Concilio di Efeso (431) con l’approvazione del Papa Celestino.
Come in Gesù Cristo il divino si unisce all’umano Errori - Magistero: occasione per dichiarare la vera fede 2 nature 2 persone Attorno al 1930, alcuni autori volendo sottolineare la personalità psicologica umana di Gesù, affermarono che l’umanità di Gesù costituirebbe un individuo umano distinto dal Verbo, benché unito a Lui ontologicamente. Considerando le 2 nature e i 2 intelletti, affermarono che in Lui di debbano essere 2 Io (quello divino e quello umano): Cristo, in quanto uomo, sarebbe un assumptus homo (un soggetto autonomo, assunto -posseduto- dal Verbo). 2 intelletti 2 Io Assumptus homo
Come in Gesù Cristo il divino si unisce all’umano Errori - Magistero: occasione per dichiarare la vera fede 2 nature 1 persona Tuttavia, dato che l’Io è l’espressione della persona, sembrerebbe che in Gesù, essendo Egli un’unica Persona, ci debba essere un unico Io. Sebbene la teoria dell’ assumptus homo non nega espressamente il dogma, afferma una divisione della persona sul piano psicologico, che difficilmente si concilia con la verità di fede dell’unità di Cristo. 2 intelletti 1 Io
Come in Gesù Cristo il divino si unisce all’umano Errori - Magistero: occasione per dichiarare la vera fede 2 nature 2 persone Con la rivoluzione Cartesiana si colpì centralmente il concetto di persona. Se prima la persona veniva definita a partire dalle sue componenti oggettive ESSENZA (Natura) ATTO DI ESSERE (Energia) dopo Cartesio si cercherà di definirla in chiave soggettiva, ossia in relazione alla consapevolezza di sé. Non si definisce più la persona in rapporto all’autonomia nell’essere ma in rapporto all’autocoscienza.
Come in Gesù Cristo il divino si unisce all’umano Errori - Magistero: occasione per dichiarare la vera fede 2 nature 2 persone Il primo tentativo di incorporare questa nozione di persona alla cristologia si deve a Anton Gűnter (+ 1863). Lo stesso fa Rosmini (+ 1855). Se quel che costituisce la persona è la sua autocoscienza e in Cristo esistono due intelligenze (una umana e una divina), sarà necessario porre in Lui tante persone quante intelligenze con le quali percepisce se stesso. o al contrario, se si parte dal fatto che è una sola persona, bisognerà porre in Lui, in un modo o nell’altro un solo atto di conoscere.
Come in Gesù Cristo il divino si unisce all’umano Errori - Magistero: occasione per dichiarare la vera fede 2 nature 2 persone Su questa linea di pensiero, Karl Rahner ed altri autori sostengono che la personalità o soggettività consiste nell’apertura della coscienza umana all’essere in generale, il che in fondo è un’apertura verso l’infinito, vale a dire, a Dio. GESU’ Punto di partenza Natura divina Natura umana centro di coscienza divino centro di coscienza umano Apertura a Dio TOTALE comunicazione Apertura a Dio TOTALE Obbedienza al Padre COMPLETA Gesù è un essere umano in cui avviene la rivelazione suprema di Dio Punto di arrivo
Come in Gesù Cristo il divino si unisce all’umano Errori - Magistero: occasione per dichiarare la vera fede 2 nature 2 persone Per questo motivo la Congregazione per la Dottrina della Fede, nel 1972, ha contrastato questi errori come opposti alla fede
Come in Gesù Cristo il divino si unisce all’umano Errori - Magistero: occasione per dichiarare la vera fede 2 nature 2 persone Secondo Schillebeeckx, Gesù sarebbe una persona umana così di Dio che in Lui si verifica la Rivelazione suprema di Dio. Schillebeeckx pur di evitare a ogni costo di affermare decisamente che Gesù è Dio dice che il Lui si realizza una “identificazione ipostatica”
Come in Gesù Cristo il divino si unisce all’umano Errori - Magistero: occasione per dichiarare la vera fede 2 nature prima, 1dopo divinità anima spirituale corpo umano
I monofisiti affermavano che la natura umana come tale aveva cessato di esistere in Cristo, essendo stata assunta dalla Persona divina del Figlio di Dio. Opponendosi a questa eresia, il quarto Concilio Ecumenico, a Calcedonia, nel 451, ha confessato: Seguendo i santi Padri, all'unanimità noi insegniamo a confessare un solo e medesimo Figlio, il Signore nostro Gesù Cristo, perfetto nella sua divinità e perfetto nella sua umanità, vero Dio e vero uomo, [composto] di anima razionale e di corpo, consostanziale al Padre per la divinità, e consostanziale a noi per l'umanità, «simile in tutto a noi, fuorché nel peccato» (Eb 4,15), generato dal Padre prima dei secoli secondo la divinità, e in questi ultimi tempi, per noi e per la nostra salvezza, nato da Maria Vergine e Madre di Dio, secondo l'umanità. Un solo e medesimo Cristo, Signore, Figlio unigenito, che noi dobbiamo riconoscere in due nature, senza confusione, senza mutamento, senza divisione, senza separazione. La differenza delle nature non è affatto negata dalla loro unione, ma piuttosto le proprietà di ciascuna sono salvaguardate e riunite in una sola persona e una sola ipostasi [Concilio di Calcedonia: Denz. -Schönm., 301-302]. (CCC 467)
Come in Gesù Cristo il divino si unisce all’umano Errori - Magistero: occasione per dichiarare la vera fede 2 nature prima, 1dopo Lottando contro il nestorianismo, alcuni caddero nell’errore opposto, e finirono col sostenere che in Gesù vi fosse una sola natura (mono-physis, da cui il nome monofisismo). Alcuni sostenevano che la natura umana nel venire assunta dalla natura divina venisse anche totalmente assorbita e annichilita. Altri inveve pensavano che l’unione delle due nature desse come risultato una nuova e speciale natura divino-umana esclusiva di Cristo. divinità anima spirituale corpo umano
Come in Gesù Cristo il divino si unisce all’umano Errori - Magistero: occasione per dichiarare la vera fede 2 nature prima, 1dopo Elenchiamo alcuni momenti importanti, che richiederebbero una maggiore esposizione: 448-449 il Papa san Leone I e Flaviano –patriarca di Costatinopoli- condannano le tesi monofisite di Eutiche. 450 l’imperatore Teodosio riabilita Eutiche e respinse la condanna del Papa (Ladrocinio di Efeso). 451 Concilio di Calcedonia che definisce solennemente il dogma dell’unione ipostatica.
Come in Gesù Cristo il divino si unisce all’umano Errori - Magistero: occasione per dichiarare la vera fede 2 nature prima, 1dopo Nel Concilio di Calcedonia non si afferma soltanto la distinzione tra le due nature di Cristo, ma anche una sua inmediata conseguenza: l’unione ipostatica è stata fatta “salvando le proprietà delle due nature” in Cristo ci sono due intelligenze (divina e umana) in Cristo esistono due volontà (divina e umana) differenza tra le azioni divine e quelle umane Gesù sperimentò le passioni e i sentimenti propri della sensibilità, e quelli spirituali della volontà.
Come in Gesù Cristo il divino si unisce all’umano Errori - Magistero: occasione per dichiarare la vera fede 2 nature prima, 1dopo I teologi successivi avrebbero spiegato anche che sarebbe stata impossibile l’unione della divinità e dell’umanità in una sola natura formata dalle due, poiché la divinità è immutabile e assolutamente semplice e, quindi, non può cessare d’essere ciò che era per iniziare ad essere un’altra cosa, né può essere parte di una natura composta. Per di più, tale unione sarebbe stata contro la fede, poiché Cristo non sarebbe stato più Dio e nemmeno vero uomo, ma un’altra cosa .
Come in Gesù Cristo il divino si unisce all’umano Errori - Magistero: occasione per dichiarare la vera fede 2 nature prima, 1dopo Sergio, patriarca di Costantinopoli tra il 610 e il 638, attribuì a Gesù un’unica volontà come conseguenza di affermare che in Lui c’era soltanto un solo tipo di operazioni gli si oppose san Sofronio (+ 638) che divenne in seguito patriarca di Gerusalemme la storia di questa polemica fu abbastanza tormentata il conflitto terminò soltanto con il III Concilio di Constantinopoli (680-681) che definì come in Cristo ci sono due volontà e due operazioni.
Aspetti collegati Rapporto filiale di Gesù con il Padre L’adorazione di Cristo Il linguaggio umano sul mistero di Cristo
Rapporto filiale di Gesù con il Padre Aspetti collegati Rapporto filiale di Gesù con il Padre L’umanità di Gesù, proprio perché non costituisce una persona umana, non possiede una filiazione propria, giacché la filiazione è una relazione tra persona e persona. Perciò stesso, Maria non è soltanto madre di un uomo, ma vera Madre di Dio. Essere figlio è una realtà –una relazione-che inerisce alla persona, non alla natura.
Rapporto filiale di Gesù con il Padre Aspetti collegati Rapporto filiale di Gesù con il Padre Il Signore stesso distingue tra la nostra filiazione divina adottiva e la sua filiazione naturale quando, ad esempio, dice a Maria Maddalena: “Va’ dai miei fratelli e dì loro: Io salgo al Padre mio e Padre vostro” (Gv 20, 17). Da cui possiamo anche notare che, benché Gesù sia Figlio del Padre in modo diverso da come lo sono i discepoli, il Padre è lo stesso nei due casi; infatti la filiazione divina dei discepoli è una certa partecipazione alla filiazione del Verbo.
L’adorazione di Cristo Aspetti collegati L’adorazione di Cristo Anche l’adorazione, come la filiazione, è dovuta alla Persona con tutto ciò che le è proprio: divinità e umanità. L’umanità di Cristo è adorata in quanto umanità di Dio. Nello stesso senso si deve intendere il culto al Sacro Cuore di Gesù, alle sue piaghe, ecc.
L’adorazione di Cristo Aspetti collegati L’adorazione di Cristo Il culto al Sacro Cuore di Gesù non è rivolto al cuore fisico indipendentemente dalla sua unione ipostatica con il Verbo divino, ma considerando che il Cuore di Cristo è il cuore di una Persona divina, cioè del Verbo incarnato e pertanto rappresenta tutto l’amore che Egli ha avuto e continua ad avere per noi. Come diceva San Josemaría: “considerando il Cuore di Gesù, scopriamo la certezza dell’amore di Dio e la verità del suo donarsi a noi”
Il linguaggio umano sul mistero di Cristo Aspetti collegati Il linguaggio umano sul mistero di Cristo Sappiamo che il Figlio di Dio ha fatto sue le proprietà della natura umana e ha fatto partecipe l’umanità da Lui assunta della dignità della sua Persona. In modo che nel manifestare il mistero dell’Incarnazione si dà un’esperienza di comunicazione di proprietà tra l’umano e il divino, chiamata, con locuzione di origine greca, communicatio idiomatum.
Il linguaggio umano sul mistero di Cristo Aspetti collegati Il linguaggio umano sul mistero di Cristo Teniamo conto che di norma chiamiamo la persona sussistente per mezzo di nomi concreti: il Verbo, Dio; il Figlio di Dio; Gesù di Nazaret; Cristo; il Figlio dell’uomo; l’uomo, ecc. Divinità; Dio; Umanità; Uomo; designano le nature in sé stesse. Ma bisogna fare attenzione alla reduplicazione: per es. Gesù Cristo, in quanto Dio; o il Figlio di Dio, in quanto uomo, in tale caso significano propriamente la natura (quella divina o quella umana), e non la persona.
Il linguaggio umano sul mistero di Cristo Aspetti collegati Il linguaggio umano sul mistero di Cristo All’unica Persona di Cristo si devono attribuire le proprietà e le azioni tanto della sua natura divina quanto della sua natura umana. Non si possono attribuire a una natura di Cristo le proprietà e azioni dell’altra.
Il linguaggio umano sul mistero di Cristo Aspetti collegati Il linguaggio umano sul mistero di Cristo VERO FALSO Dio è nato da Maria Vergine Perché all’unica Persona di Cristo si devono attribuire le proprietà e le azioni tanto della sua natura divina quanto della sua natura umana.
Il linguaggio umano sul mistero di Cristo Aspetti collegati Il linguaggio umano sul mistero di Cristo VERO FALSO La divinità è nata nel tempo Perché non si possono attribuire a una natura di Cristo le proprietà e azioni dell’altra.
Il linguaggio umano sul mistero di Cristo Aspetti collegati Il linguaggio umano sul mistero di Cristo VERO FALSO Il Figlio di Dio, in quanto uomo, è inferiore al Padre Perché non si possono attribuire a una natura di Cristo le proprietà e azioni dell’altra, e dire il Figlio di Dio, in quanto uomo ci si riferisce alla natura umana.
Il linguaggio umano sul mistero di Cristo Aspetti collegati Il linguaggio umano sul mistero di Cristo VERO FALSO L’umanità di Cristo è increata, eterna. Perché non si possono attribuire a una natura di Cristo le proprietà e azioni dell’altra.