SCIENZA E TECNOLOGIA: UN FUTURO ANCHE PER LE RAGAZZE!

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SCIENZA E TECNOLOGIA: UN FUTURO ANCHE PER LE RAGAZZE! Istituto comprensivo n.8 Vicenza Scuola secondaria di primo grado

L’Istituto comprensivo n°8 di Vicenza ha voluto partecipare al Concorso “Scienze e tecnologia: un futuro per le ragazze!” che l’Istituto tecnico industriale “A. Rossi” ha esteso a tutte le Scuole secondarie di primo grado.

Noi alunne di terza media (Mensah Ernesta, Pernechele Giorgia, Rigo Maria, Zanella Greta) ci siamo messe all’opera.

Abbiamo deciso di chiamare il robot costruito da noi “Lucy” perché è il nome della prima donna ominide ritrovata e quindi come lei è l’inizio della storia umana cosi la nostra Lucy è l’inizio della nostra storia con gli automi

Volevamo, inoltre, descrivere la nostra realtà scolastica (IC8), la realtà del nostro quartiere(Ferrovieri) e la nostra appartenenza al territorio vicentino.

Abbiamo costruito un robot aiutandoci a vicenda, lavorando in gruppo. Ci siamo suddivise in due gruppi di lavoro: uno di progettazione (Giorgia e Greta) e l’altro che avrebbero eseguito il montaggio dei primi pezzi, seguendo le istruzioni della guida fornitaci (Ernesta e Maria).

Organizzato il progetto, che prevedeva il movimento avanti e indietro, uno dei gruppi ha continuato la realizzazione del robot mentre l’altro gruppo ha iniziato ad analizzare il programma.

IC8 Durante la costruzione del robot abbiamo deciso di metterlo in posizione eretta e di fornirlo di braccia mobili che potessero sostenere un cubo. Questo doveva illustrare con semplici immagini il nostro mondo (IC8= istituto comprensivo 8, Treno= quartiere dei ferrovieri, Gatto= simbolo di Vicenza) Grazie alla disponibilità del personale ausiliario (Rita) e di una docente, abbiamo potuto realizzare anche l’abito e il cappello di Lucy. IC8

Il progetto prevedeva una serie di movimenti rettilinei in avanti con successive sterzature e un percorso in retromarcia ripetuto per tre sequenze. Ad ogni sequenza è stato aggiunto una rotazione di 90° delle braccia e un finale ritorno nella posizione di partenza.

A questo punto sono insorte le prime difficoltà per noi ingegneri meccatronici neofiti: La scelta sempre più precisa e dettagliata dei dati da immettere: per esempio sterzatura e rotazione (parte delle difficoltà erano determinate anche dal fatto che le due ruote che avevamo montato non avevano lo stesso battistrada!)

La base su cui si muoveva il robot (pavimento) poteva causare problemi alla corretta esecuzione della direzione del motore.

La batteria del robot se non perfettamente carica poteva alterare lo schema di movimento proposto.

I due motori di base accumulavano degli errori: la differenza dei battistrada e la sincronia dei motori, quindi richiedevano una continua revisione. Solo più tardi abbiamo sperimentato di poter effettuare un “reset” della sincronia dei motori.

Le braccia del robot non riuscivano a sostenere il cubo fatto con i pezzi della lego per cui abbiamo deciso di realizzarlo in carta. Anche questo risultava difficile da sollevare quindi abbiamo introdotto la posizione “freno” e abbiamo aumentato la potenza delle braccia.

Superati i vari problemi abbiamo perfezionato il programma che prevedeva la realizzazione e la progettazione dei movimenti del robot che dovevano ripetersi uguali per mostrare le tre facce del cubo. Ecco il risultato

Ernesta Mensah GiorgiaPernechele Greta Zanella Maria Rigo