Roma Imperiale
Il Pantheon Il più compiuto e importante esempio di architettura templare viene creato solo in epoca imperiale quando, sotto il regno di Adriano (117- 138 d. C) venne ricostruito il Pàntheon (118-128 d.C) forse ad opera di Apollodoro di Damasco . Un precedente tempio ,ugualmente dedicato a tutti gli dei era stato costruito per volontà di Marco Vispasiano Agrippa amico, collaboratore e poi genero di Augusto nel 27 a.C. andato completamente distrutto a causa di un incendio. A cella trasversale preceduta da un pronao, il suo orientamento era opposto a quello dell’attuale edificio che inoltre ne riutilizzo le fondamenta. . Mentre ora l’architettura del Pantheon è immediatamente leggibile nella sua totalità, essendo un monumento isolato al centro di uno spazio libero, l’antico visitatore raggiungeva l’edificio attraversando una stretta piazza porticata. Durante il percorso era possibile vedere solo il fronte dell’ampio pronao del tempio, con timpano sorretto da otto colonne e recante al centro un’aquila bronzea : l’aspetto esteriore era quello del classico tempio octastilo .
Il Pantheon
Il Pantheon Oltrepassato il profondo pronao composto da tre file di colonne corinzie monolitiche , non scanalate, di granito egizio (grigie le otto frontali, rosa le altre otto disposte su due file di quattro colonne ciascuna ) entrando nel tempio il senso dello spazio mutava all’improvviso e in modo del tutto stupefacente. Il pronao è unito alla rotonda retrostante da un elemento intermedio – un avancorpo- a forma di parallelepipedo. Ne contraddistinguono il fronte due ampie nicchie , affiancate da solidi pilastri rivestiti di marmo , in asse con le colonne dello stesso pronao, che risulta suddiviso in tre navate. La muratura piena dell’avancorpo costituisce strutturalmente la connessione fra due differenti concezioni architettoniche : il pronao, in pietra e trabeato; la rotonda in muratura e opus caementicium voltata.
il pronao, in pietra e trabeato; La linea La muratura piena dell’avancorpo costituisce strutturalmente la connessione fra due differenti concezioni architettoniche : il pronao, in pietra e trabeato; la rotonda in muratura e opus caementicium voltata.
Il Pantheon L’antico visitatore veniva assalito da un senso di smarrimento trovandosi in un ambiente di dimensioni quasi soprannaturali. La facciata paragonata alla novità dello spazio interno dimostra quanta più importanza i Romani attribuissero a quest’ ultimo e quanto poca ne riservassero agli esterni.
Il Pantheon La rotonda il cui diametro interno misurava 43,21 metri , consta di una struttura cilindrica che ha la stessa altezza della cupola emisferica che la sostiene. All interno dell’edificio , quindi si inscrive idealmente una sfera. Il cilindro o tamburo ha uno spessore di circa 6 metri ed è profondamente scavato all’interno da sette nicchie alternativamente di forma quadrata o semicircolare. Inquadrate da pilastri sono sempre schermate da due colonne corinzie dal fusto scanalato in giallo antico. Al di sopra di esse corre una trabeazione anulare che sporge solo in corrispondenza delle colonne che affiancano l’abside. Lesene angolari sottolineano gli spigolo interni delle nicchie quadrangolari. Nelle edicole a timpano erano un tempo collocate statue delle divinità .
Le costruzioni onorarie Fra le costruzioni onorarie i Romani fecero uso,gia nel periodo repubblicano ,di strutture ad arco o della colonna isolata sormontate da statue ,da cavalli o anche da fontane: questa tipologia ebbe largo soprattutto in epoca imperiale (27 a . C - 476 d. C) a cominciare dal principato di Augusto. Questa tipologia ebbe largo impiego soprattutto in epoca imperiale (27 a.C- 476 d.C) a cominciare dal principato di Augusto. Per lui vennero eretti ben 17 archi di trionfo . Tra questi l’Arco di Rimini risalente al 27 a.C. Questo monumento che è un esempio tra i più semplici e chiari di arco trionfale, era stato concepito come porta ubica della città di Rimini a conclusione della Via Flaminia.
L’arco di Augusto Esso consta di un solo fòrnice . La sua massima altezza è di 17,50 metri , mentre la sua larghezza è di 14,90 (50piedi romani). L’arco a tutto sesto , del diametro di 8,84 metri , si innesta da bassi piedritti e il piano d’imposta è evidenziato da leggere cornici in aggetto. L’arco è affiancato da due semicolonne corinzie addossate alla parete sulle quali grava la trabeazione sormontata da un frontone decorato a mensole a voluta. Le colonne poggiano su un alto basamento. Al di sopra dell’attico su cui un tempo svettava una quadriga bronzea con la statua di Augusto, si ergono adesso i merli aggiunti in epoca medioevale . Lo schema semplice allo stesso tempo strutturale e decorativo dell’arco affiancato da semicolonne addossate ai pilastri sarà tipico di tutta l’architettura romana.
Il teatro di Marcello 13 a.C Questo tipo di edificio, destinato allo svago e alla cultura trovò solo nella prima meta’ del I secolo a.C la possibilità di esistere. Nel II secolo a.C il Senato aveva decretato l’abbattimento di un teatro in costruzione perché inutile e nocivo dal punto di vista morale.Fù il secondo ad essere costruito in muratura. Esso venne iniziato da Cesare e compiuto da Augusto che lo dedicò al nipote scomparso prematuramente . Non ha al contrario del tempio greco la cavea poggiante contro il declivio di una collina, ma su una struttura muraria. Le volte a botte e quelle anulari ne permettono la costruzione che all’esterno presenta una facciata monumentale curvilinea composta da più piani di archi inquadrati da semicolonne trabeate. Si susseguono dal basso verso l’alto i tre ordini originando la “sovrapposizione degli ordini”. L’orchestra da grande e rotonda che era nella maggior parte dei tertri greci classici si riduce ora a semicerchio perdendo gradualmente importanza. La scena diventa architettonica , facendosi sempre più complessa, adattandosi alle necessità delle rappresentazioni romane.
Il Colossèo Raddoppiare il teatro sia esso semicircolare o semiellettico vuol dire avere una struttura circolare o ellittica . Mentre nei teatri si svolgevano le recite negli anfiteatri vi si svolgevano spettacoli grandiosi come combattimenti tra uomini ed animali feroci (Gladiatori). L’anfiteatro (dal greco amphi da ambo le parti). Il più noto è l’anfiteatro Flavio a Roma conosciuto come Colossèo, termine che deriva dal medioevo a motivo delle sue dimensioni colossali. Occupava un luogo di un lago artificiale negli immensi giardini della Domus Aurea .la sontuosa dimora neroniana.La costruzione venne iniziata sotto Vespasiano nel 70 d.C . Inaugurata durante il regno di Tito , fu conclusa da Domiziano 96 d.C.
Il Colossèo Ha dimensioni massima in pianta 188x156 metri, un’altezza di 50 metri conteneva circa 50000 posti a sedere. La cavea era distinta in tre settori in senso orizzontale le gallerie . L’ultima aveva le gradinate in legno onde evitare la spinta sulle volte dove erano appoggiate . In senso verticale le scalinate erano divise in spicchi detti cunei .
Il Colossèo L’edificio è rivestito in travertino ed è costruito in tufo e laterizi. Le volte sono in opus caementicium. Gli ordini si susseguono con la solita scansione ,ma l’ordine dorico è sostituito dal tuscanico. Al di sopra del terzo livello è situato l’attico in muratura continua. Le mensole sporgenti a due terzi dell’altezza dell’attico costituivano la base d’appoggio per le antenneè lignee ed avevano la funzione di sorreggere il velario (grande copertura in stoffa che venivano spiegata in caso di sole o pioggia ,
La casa, la villa Tanto monumentali erano gli edifici pubblici tanto modeste erano le case di abitazione . La domus aveva poche aperture verso l’esterno, un alto muro la separava dalla città. La porta dava sul corridoio che immetteva all’atrium uno spazio aperto . Attorno all’atrio si aprivano i cubicola cioè le camere. Di fronte all’ingresso c’era lo spazio di rappresentanza il tablinium. Al di là di questo poteva esserci un giardino interno o un secondo ambiente porticato.