Il Settecento CRISI DEL DIRITTO COMUNE Dal ‘400 AL ‘700 molte fonti del diritto coesistevano in un sistema molto complesso Groviglio che porta alla crisi nel Settecento: esigenza della certezza del diritto Le Rote sono in larga misura disertate dai litiganti Eccessiva discrezionalità della giurisdizione Carattere europeo del fenomeno Difficile identificare una disciplina univoca per gran parte dei casi controversi Tale condizione lasciava un’amplissima discrezionalità ai giudici
Riformismo Le riforme asburgiche e la rivoluzione francese ebbere in comune l’approdo Affermazione del principio di legalità La pubblicità dei giudizi La motivazione delle sentenze I diritti della difesa Limitazione dell’interpretazione giudiziaria
L’ILLUMINISMO GIURIDICO Critica aperta e radicale all’antico regime Proposte di riforme (penalità, famiglia, rapporti stato-chiesa,diritto dell’economia) Nasce per la prima volta la convinzione che la società possa essere trasformata secondo un disegno organico e razionale Compito dello Stato era attuare tale disegno Lo strumento per raggiungere lo scopo è il diritto I diritti della difesa Limitazione dell’interpretazione giudiziaria
Nel corso di pochi decenni le idee dei Lumi operarono una trasformazione nella prassi del potere Ispirarono la condotta di alcuni sovrani che con le loro riforme mutarono il fondamento stesso dell’ordinamento La legge dello Stato divenne la fonte primaria del diritto Lo Stato cessò di essere il braccio secolare della Chiesa Eversione dell’asse ecclesiastico e ricadute economiche
Processi sociali Tramonto del patriziato L’ascesa della borghesia Svolta rivoluzionaria francese Nuovo fondamento costituzionale: la sovranità popolare Francia e Austria: processo codificatorio