Sintesi a cura di Luisa Restivo Alunni immigrati a scuola: L’ITALIANO PER LO STUDIO, DALLA SEMPLIFICAZIONE ALLA FACILITAZIONE Vobarno, 15/6/ 2005 Sintesi a cura di Luisa Restivo
I DUE PERCORSI: BICS e CALP BICS: basic interpersonal comunication skill, ovvero abilità comunicative interpersonali di base - problema linguistico visibile - apprendimento: in classe; acquisizione: per bagno linguistico - tempi: dai 4 mesi a uno/due anni CALP: cognitive accademic language profiency, ovvero abilità linguistica cognitivo accademica - problema linguistico meno evidente - apprendimento: in classe - tempi:lunghi (3-7 anni) e strategie adeguate Vobarno, 15/6/ 2005
Bisogni linguistici dell’apprendente: A) comprendere il tema, il contenuto B) comprendere e memorizzare il lessico e le strutture specifici C) concettualizzare (nessi logici, spaziali, temporali, causali) D) verbalizzare i concetti Vobarno, 15/6/ 2005
Quadrante di Cummins C B D A Esigenti dal punto di vista cognitivo Indipendenti dal contesto (astratti) Legati al contesto (concreti) D A Poco esigenti dal punto di vista cognitivo Quadrante di Cummins Vobarno, 15/6/ 2005
Produzioni dell’apprendente Gli enunciati contengono una sola informazione Le frasi si succedono in maniera semplice e paratattica Raramente vi è espansione attraverso l’uso di aggettivi e di altri sintagmi nominali Le negazioni sono semplici Le interrogazioni sono rese attraverso l’intonazione Il sistema verbale si esprime attraverso le forme del presente, passato prossimo, imperfetto Il discorso è di tipo narrativo anche quando lo scopo è esplicativo, ed è contestualizzato Vobarno, 15/6/ 2005
Caratteristiche dei testi di studio Aspetto semantico: lessico, parole specifiche Morfosintassi La progressione tematica e l’ordine dell’esposizione Vobarno, 15/6/ 2005
termini univoci, area di significato circoscritta Aspetto semantico: termini univoci, area di significato circoscritta termini del linguaggio comune usati in accezione speciale: scala, forza, centro Termini astratti: sistema, processo, fenomeno Termini che concentrano il significato di intere frasi (nominalizzazione): orientamento, classificazione, riduzione Vobarno, 15/6/ 2005
Aspetti morfosintattici uso della forma passiva, si passivante , delle forme impersonali; uso di subordinate (frequenti le relative), periodi complessi Più informazioni in un enunciato Vobarno, 15/6/ 2005
La progressione tematica e l’ordine dell’esposizione Testi espositivi strutturati secondo diversi criteri: classificazione; Definizione; Generalizzazione Formulazione di ipotesi Stabilire rapporti di causa-effetto Vobarno, 15/6/ 2005
“Quando il problema è un problema”: Esempi di testi: “Quando il problema è un problema”: Al reparto casalinghi di un supermercato sono arrivate24 confezioni contenenti 8 bicchieri ciascuna. Quanti bicchieri in tutto? Luca è un appassionato collezionista di francobolli. Ne possiede 265 italiani, , 93 europei e 178 di altri paesi del mondo…. Nella cantina di un ristorante c’erano 128 bottiglie di barbera. Ne sono rimaste 35. Quante bottiglie sono state consumate? 2) Geografia Sebbene l’acqua sia presente in grande quantità sulla terra e il suo riciclo sia continuo, possiamo dire di non avere acqua a sufficienza……… Vobarno, 15/6/ 2005
3) Storia Intorno all’VIII secolo si raggiunse un nuovo equilibrio, accompagnato da un miglioramento della situazione economica. In questa fase si formarono le citta-stato, o poleis. Inizialmente le città stato furono governate da un re, ma questa forma di governo ebbe vita breve. Il re sosteneva di essere re perché così aveva voluto Zeus. E spesso quest’ idea ne portava con sé delle altre: Zeus, il capo più potente di tutti gli dei, ispirava le decisioni del re e parlava attraverso di lui. Di conseguenza nessuno poteva opporsi alla volontà del monarca, egli aveva un potere assoluto. Tutt’al più il re poteva farsi aiutare nell’attività di governo da alcuni aristocratici. Questi erano grandi proprietari terrieri che, mentre gli schiavi coltivavano le loro terre, si dedicavano alla vita militare, costituendo il nerbo dell’esercito della polis. Vobarno, 15/6/ 2005
Obiettivi principali rispetto alla lingua di studio: . Comprensione dei contenuti del messaggio, termini, concetti: - rivedere, valorizzare concetti, saperi già acquisiti in L1; - promuovere l’apprendimento di nuovi concetti; . Appropriazione dei concetti e del linguaggio settoriale: -competenze linguistiche; - strategie di apprendimento; Percorso: semplificazione del testo comprensione del testo riformulazione e uso appropriazione dei concetti della lingua decontestualizzata Vobarno, 15/6/ 2005
SEMPLIFICAZIONE +FACILITAZIONE FASE PONTE SEMPLIFICAZIONE +FACILITAZIONE Semplificazione: - riscrittura di testi - testi a scrittura controllata ( www.dueparole.it) Facilitazione: -testi originali Vobarno, 15/6/ 2005
Analisi quantitativa dei testi di studio Leggibilità e comprensibilità - Indice di leggibilità di Flesch (n° sillabe su 1oo parole + n° medio parole per periodo) Indice di leggibilità Gulpease (www.eulogos.net/it) a) lunghezza delle parole b) lunghezza delle frasi c)Relazione tra complessità del testo e grado di scolarizzazione del potenziale apprendente. Vobarno, 15/6/ 2005
Criteri per la stesura di testi “a difficoltà controllata”: Usare il vocabolario di base, spiegare i termini che non vi appartengono: individuare > scoprire; prelevare >prendere, estrarre > tirare fuori; raffinerie > industrie dove lavorano il petrolio ripetere le parole chiave evitando i sinonimi evitare le forme figurate, le espressioni idiomatiche Usare i verbi per lo più nei modi finiti e nella forma attiva Fare un uso limitato dei pronomi (più nomi pieni, alto tasso di ridondanza) Evitare le personificazioni (il Senato> i senatori) Evitare le nominalizzazioni (la conquista della Sicilia> Garibaldi conquistò la Sicilia) Non usare le forme impersonali Ordinare le informazioni in senso logico e cronologico Formare frasi brevi di 20-25 parole Nella costruzione sintattica della frase rispettare l’ordine SVO Usare il più possibile frasi coordinate Vobarno, 15/6/ 2005
SEMPLIFICAZIONE : - adattabilità, modificabilità (quanto semplificare? Cfr. Framework, livelli di apprendimento) - valenza temporanea Obiettivo intermedio: garantire accessibilità ai contenuti del curricolo Obiettivo finale: eliminare la necessità di semplificare Vobarno, 15/6/ 2005
Oltre la semplificazione Scelta dei contenuti Definizione della lunghezza del testo (max 200 parole) Esplicitazione dei passaggi tra argomenti Scelta di titolo, immagini come rinforzo per la comprensione del testo Spiegazione degli impliciti culturali Vobarno, 15/6/ 2005
Diverse accezioni: - pratica didattica - insieme di strategie miranti a facilitare semplificazione la comprensione dei testi di studio facilitazione nella classe plurilingue Facilitazione Vobarno, 15/6/ 2005
Facilitazione linguistica Quando: livello B1 del framework Cosa: selezione di aspetti microlinguistici Come: individuazione di un aspetto linguistico alla volta Obiettivi: imparare l’italiano per studiare ma anche imparare l’italiano studiando Vobarno, 15/6/ 2005
Esempi di analisi microlinguistica Scienze: 3° persona del presente – forma impersonale; Storia: passato remoto/presente storico Matematica/fisica: alcune forme impersonali - ipotetiche Aspetto semantico (trasversale) Lessico contestuale, ridondanza Sfere semantiche Verbi: aspetto collocazionale, fraseologico, reggenze preposizionali, nominalizzazioni, omonimia Vobarno, 15/6/ 2005
- Didattica della lettura Prelettura (elicitazione del conosciuto) Approcci facilitanti - Didattica della lettura Prelettura (elicitazione del conosciuto) Lettura ( scalarità, varietà della comprensione): globale, analitica Post lettura (attivazione di abilità produttive) Approccio ludico Cooperative learning - Il parlato dell’insegnante Vobarno, 15/6/ 2005
CHI FA CHE COSA? “Ogni insegnante DEVE ESSERE FACILITATORE DI APPRENDIMENTO e anche un po’ insegnante di lingua” Programma collegiale: C.d.C. : adattamento del programma; individuazione dei nuclei tematici irrinunciabili; Docente della disciplina- di area disciplinare/docente facilitatore: individuazione, selezione di alcuni tratti microlinguistici funzionali alla comprensione; programmazione coordinata con il facilitatore di attività propedeutiche a quelle nella classe plurilingue; Docente facilitatore (in laboratorio L2): attivazione dei percorsi di facilitazione; predisposizione di attività preparatorie all’attività in classe; Docente della disciplina: nella classe plurilingue: schede da usare in modo autonomo (affiancate da verifica a risposta chiusa); Tutoraggio (a rotazione) di un alunno italofono Vobarno, 15/6/ 2005
IL FACILITATORE LINGUISTICO PREDISPONE ALLA COMPRENSIONE, MA E’ IL DOCENTE DELLA DISCIPLINA CHE DEVE SEGNALARE SU COSA INSISTERE L’INSEGNAMENTO AGLI ALUNNI STRANIERI NON PUO’ ESSERE DELEGATO SOLO AL DOCENTE DI ITALIANO O DI LINGUA E NON SOLO IN LABORATORIO L2, MA E’ UN PROBLEMA DA “AGGREDIRE” GLOBALMENTE. Vobarno, 15/6/ 2005
“CONSIDERARE GLI STUDENTI ITALIANI E GLI STUDENTI STRANIERI UGUALI NEI BISOGNI COGNITIVI E LINGUISTICI, NEI VISSUTI, NELLE MODALITA’ DI ESPERIRE IL MONDO CHE LI CIRCONDA, E’ UN ATTO DI FALSA DEMOCRAZIA, DESTINATO A SANCIRE IL FALLIMENTO SCOLASTICO DEI NUOVI ARRIVATI.” Maria Cecilia Luise Vobarno, 15/6/ 2005