L’atto catechistico-educativo per i ragazzi dai 6 ai 14 anni

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Transcript della presentazione:

L’atto catechistico-educativo per i ragazzi dai 6 ai 14 anni UFFICIO CATECHISTICO DIOCESANO MAZARA DEL VALLO 1° Forum catechetico L’atto catechistico-educativo per i ragazzi dai 6 ai 14 anni 23/24 giugno 2010 Aula magna seminario vescovile

IL RINNOVAMENTO DELLA CATECHESI”: Punto di riferimento insostituibile per la catechesi in Italia A 40 anni dalla sua pubblicazione è ancora punto di partenza per rinnovare l’impostazione del modo di essere Chiesa e di annunciare? Quali i punti di criticità o nodi irrisolti possiamo rintracciarne? A quali prospettive future ci apre? Ma soprattutto, quale reale conoscenza ne abbiamo come catechisti e come comunità ecclesiali?

La fine di un mondo fondato sui valori cristiani ha determinato un passaggio epocale e un cambio di metodi nella catechesi per raggiungere l’uomo nelle concrete situazioni di vita. Il documento di base ha contribuito in modo significativo a tradurre in percorsi attuabili il cambiamento da una catechesi intesa come conoscenza mnemonica che assicurava una alfabetizzazione minima nelle cose della fede (Catechismo di Pio X) ad una catechesi fondata sull’esperienza della fede che deve maturare in un itinerario formativo dentro un contesto ecclesiale.

Il Documento-base che in realtà ha come titolo “IL RINNOVAMENTO DELLA CATECHESI” costituisce uno dei primi frutti del Concilio Vaticano II e recepisce e traduce in un’ottica catechistica la Costituzione Dogmatica DEI VERBUM sulla Divina Rivelazione. Alla stesura del DB ha partecipato la Chiesa intera: pastori, teologi, catechisti, fedeli; uno dei miracoli ecclesiali difficilmente ripetuti. L’esigenza principale era quella di dare alla Parola di Dio il ruolo principale, dunque permettere a Gesù Cristo, la Parola incarnata e definitiva di parlare ai suoi discepoli, e dunque essere Lui il catechista sovrano.

Il DB è composto di 10 capitoli Capitoli 1-2 NATURA E MINISTERO La catechesi è opera ecclesiale in continuità con l’opera di Cristo e degli apostoli attraverso l’annuncio della Parola, la celebrazione liturgica, la vita cristiana testimoniata nelle scelte quotidiane Capitolo 3 FINALITA’ E COMPITI La catechesi educa al pensiero di Cristo: a vedere la storia come Lui, a giudicare la vita come Lui, a scegliere e ad amare come Lui. A vivere in Lui la comunione con il Padre e lo Spirito Santo. Capitolo 4 CONTENUTI Il messaggio che la Chiesa annuncia è Gesù Cristo. Mistero di comunione tra Dio e gli uomini, chiamati in Cristo a formare un unico popolo: il popolo di Dio

Capitolo 5 CRITERI CATECHISTICI La Chiesa attraverso l’annuncio sistematico di tutto il mistero cristiano introduce all’impegno e alla testimonianza di Cristo nel proprio tempo e nella storia. Capitolo 6 LE FONTI La catechesi si nutre alla parola di Dio, vissuta nella Chiesa, luogo vivo dell’incontro tra Dio e l’uomo per mezzo di Gesù Cristo dal quale attingono senso,significato e luce la Bibbia, la Tradizione, il Magistero, la Liturgia e il Creato. Capitolo 7 I SOGGETTI La catechesi si fa attenta ad illuminare ed interpretare tutte le situazioni, condizioni, ambienti di vita dell’uomo. Capitolo 8 I LUOGHI DELLA CATECHESI La catechesi si situa nell’ambiente storico di ciascun uomo e per mezzo della comunità locale, dove si fa presente il mistero di Cristo.

Capitolo 9 METODI La catechesi ha originalità nei metodi e nelle modalità dell’annuncio, nel rispetto delle persone e della loro particolare vocazione. Capitolo 10 GLI OPERATORI La catechesi necessita di catechisti “ adulti” nella fede, testimoni autentici, preparati e qualificati per il ministero profetico

INTUIZIONI SIGNIFICATIVE DEL DB Cristo-centrismo diffuso La comunità come soggetto responsabile La finalità della catechesi intesa come integrazione fede e vita L’affermazione che la Scrittura è il libro della catechesi La doppia fedeltà a Dio e all’uomo L’estensione della catechesi alla totalità delle età della vita e a tutte le sue condizioni o situazioni. Il marcato accento sulla figura del catechista nel triplice compito di Testimone, Insegnante ed Educatore.

MANCATA RECEZIONE DEL DB Sulla base delle linee guida fin qui descritte sono stati redatti i catechismi per la vita cristiana. Come mai nonostante l’impegno, il dispiego delle forze, le scelte coraggiose, il DB, e con esso il progetto catechistico ha conosciuto una recezione così debole? Come mai si è assistito a un processo di disaffezione, che ha determinato addirittura l’abbandono dei catechismi in nome di strumenti più facili, non di rado addirittura con un ritorno al Catechismo di Pio X? Molti hanno indicato l’anello debole della trafila nei catechisti: lo slogan ripetuto in fase di esecuzione del progetto – "fatti i catechismi, bisogna fare i catechisti" – rende bene il problema che ha afflitto la trasmissione della fede: un catechismo per la vita cristiana domanda catechisti adulti nella fede, uomini e donne capaci di identità cristiana e di appartenenza ecclesiale, preparati sotto ogni punto di vista. E questo non s’improvvisa: ci vuole passione, ci vuole applicazione, ci vuole fede!

Tuttavia l’affermazione coglie solo parzialmente nel segno: il nodo irrisolto sta più a monte, nella comunità, ripetutamente indicata come soggetto della catechesi. Perché non sono chiari i suoi compiti e perché , soprattutto, non è chiaro il profilo di questo soggetto comunitario, e quindi non è chiaro il profilo ecclesiale del catechista. Cosa intende per comunità il Documento base? Qualsiasi gruppo o associazione nella Chiesa? La parrocchia? La diocesi? La Chiesa universale? A ben vedere, esiste un’incertezza di fondo su questo punto che si riflette negativamente su tutto il progetto catechistico. È questa debolezza ecclesiologica che, ha inciso negativamente sul processo di recezione.

Per il DB la Chiesa particolare deve essere considerata come soggetto: una Chiesa che è madre, capace di generare figli alla fede;una Chiesa dove quanti compongono questa particolare portio populi Dei abbiano consapevolezza di fare la propria parte per testimoniare e trasmettere la fede; una Chiesa che sia fatta di comunità consapevoli della sfida di consegnare alle generazioni che vengono il patrimonio genetico dell’identità cristiana. Allora si potrà sperare che si realizzino le osservazioni conclusive del documento: «Prima sono i catechisti e poi i catechismi; anzi, prima ancora, sono le comunità ecclesiali. Infatti, come non è concepibile una comunità cristiana senza una buona catechesi, così non è pensabile una buona catechesi senza la partecipazione dell’intera comunità» (200).

Tradizione- Magistero Liturgia Creato LE FONTI DELLA CATECHESI I contenuti della catechesi li troviamo nelle seguenti fonti: Bibbia Tradizione- Magistero Liturgia Creato

LA BIBBIA La Bibbia dobbiamo vederla come la Parola di Dio fatta carne, quindi come Cristo stesso. Si parte da questa affermazione perchè tutta la Scrittura, anche quando Cristo non era ancora nato, è orientata verso di Lui e da Lui discende, nel senso che ciò che viene dopo è comprensibile alla luce di Cristo. Storicamente in Cristo si compie tutto ciò che era promessa ed in Lui troviamo il si che Adamo non aveva saputo pronunciare e che Cristo invece porta a realizzazione con la propria vita (Cfr. 2Cor 1,19-20).

La Bibbia è la storia di una grande esperienza religiosa vissuta da uomini che ci hanno preceduto, ora la Cheese attraverso la lettura, la meditazione e la spiegazione , mette in luce che quelle testimonianze storiche racchiudono in sé la fede in Cristo. La fede cristiana infatti è un'immensa realtà già vissuta nel passato, vissuta oggi ed è capace di suscitare altro vissuto. I catechisti devono conoscere bene le fonti bibliche, devono quindi istruirsi per conoscere non solo la Parola, ma anche i modi diversi di cui storicamente Dio si è servito per fare la sua Rivelazione. Detto questo, quindi, i catechisti devono saper collocare un testo biblico nel suo contesto storico e interpretarne correttamente il messaggio secondo il Magistero della Chiesa. Non possono fare dei brani biblici delle letture superficiali o letterali e neppure trarne delle interpretazioni personali che possono addirittura essere in contrasto col messaggio che invece quel testo intende insegnare.

LA TRADIZIONE E IL MAGISTERO La Tradizione possiamo definirla il dinamismo della Parola che si incarna nelle situazioni. La Tradizione è fonte di catechesi perché è luogo d'incontro tra la Parola di Dio scritta e la vita del cristiano che aderisce con la fede, che vuol vivere quella Parola in alcune realtà. La Tradizione dopo la Sacra Scrittura resta per la catechesi una fonte privilegiata perchè là sono le radici della Parola di Dio concretamente vissuta dalla comunità credente. E' importante far notare che la catechesi pur non fermandosi alle formulazioni materiali del passato, ma ponendosi in una dimensione dinamica per esplicitare sempre meglio il deposito della fede non può dimenticare di far ricorso agli antichi Credo o Simboli di fede, riscoprendone le radici storiche e i contenuti profondi.

LA LITURGIA La Liturgia è l'espressione viva del mistero di Cristo e l'espressione più alta della vita della Chiesa. Infatti la Liturgia utilizzando una pluralità di linguaggi può raggiungere chiunque, questi linguaggi sono principalmente: le celebrazioni, i sacramenti, i segni, i riti, i canti, i simboli. Centro e culmine di tutta la Liturgia è la celebrazione eucaristica in cui è racchiuso tutto il passato della fede, tutto il presente, tutto il futuro escatologico, in quanto dentro questa celebrazione è già presente il compimento della salvezza manifestata dalla Parola di Dio in Cristo.

Tutte le volte che noi partecipiamo alla celebrazione eucaristica, non facciamo altro che andare a prendere l'elemento fondante, vivere il nostro presente, celebrare ciò che sta capitando alla nostra storia, per poi guardare al banchetto escatologico che è quello preannunziato nell'Apocalisse, perchè chi partecipa oggi all'Eucaristia ha come un pegno di quell‘ eredità futura alla quale comunque è destinato nell'orizzonte del piano salvifico di Dio. Tutti i sacramenti prevedono questa dinamica e per la loro stessa natura necessitano di una catechesi organica e sistematica, perché i gesti se non vengono spiegati restano incomprensibili. Obiettivo della catechesi è far vivere in modo autentico il significato e la realtà salvifica racchiusa nei gesti e nei segni liturgici.

LA CREAZIONE La Creazione è una fonte della catechesi perchè è immagine di Dio Padre Creatore, nel senso che per il cristiano il creato è opera ineffabile, mai comprensibile, neppure esprimibile con parole umane. La creazione rivela la perfezione e la potenza di Dio ed è luogo nel quale Dio chiama l'uomo ad una comunione di amore attraverso un'alleanza basata sulla fedeltà e sulla fiducia. La creazione come insegna la Rivelazione è protesa ad accogliere Cristo e da Cristo è proiettata verso orizzonti nuovi. La catechesi deve far cogliere la perfezione dell'universo e la maestosità della vocazione dell'uomo chiamato a collaborare al progetto di Dio. Infatti all'uomo dotato di intelligenza, di volontà, di capacità di amare, è stato affidato in eredità il creato per custodirlo affinché questo mondo venga portato alla perfezione e al compimento in Cristo.

BUON LAVORO!!!