FEDRO Era uno schiavo di origine macedone; Nacque durante il principato di Augusto, ma fu attivo sotto Tiberio, Caligola e Claudio; Era uno schiavo di origine macedone; Nei manoscritti delle sue opere è citato come liberto di Augusto; Sarebbe stato perseguitato da Seiano, rimasto offeso da allusioni in alcuni scritti; Ignorato da Seneca.
LE FAVOLE Ci sono tramandate poco più di 90 "Favole" divise in 5 libri, tutte in senari giambici. Sono sicuramente sue anche le circa 30 favole raccolte nella cosiddetta "Appendix Perottina" Modello: Esopo (VI sec. A. C.): brevi racconti con significato pedagogico e morale. Proponevano modelli di comportamento; esemplificavano massime e proverbi; esprimevano una saggezza tipicamente popolare, non senza spunti di critica sociale e protesta degli umili. Avevano per protagonisti generalmente degli animali. La raccolta pervenutaci (circa 500 favole) è di epoca imperiale, posteriore a Fedro
Precedenti greci e latini Per le favole in poesia: spunti in Archiloco ed Esiodo Satira romana: Ennio, Lucilio e sopr. Orazio (sat.VI del II L.: topo di campagna e topo di città) Punti di contatto con la commedia: intento di divertire (risum movere) carattere realistico ed umile andamento drammatico (dialoghi in forma diretta)
Caratteri della favola di Fedro Non vuole solo divertire ma anche ammaestrare: monere Criterio della brevitas: non solo per la limitata mole dei suoi libri, ma anche per la concisione e la stringatezza del racconto e dei dialoghi Criterio della varietas: non solo animali, spesso altri personaggi Intento emulativo del modello La morale: ora nella premessa (promitio) ora nella conclusione (epimitio): è sempre esplicita
Quale visione di vita? Esprime il punto di vista dei ceti subalterni, dei poveri, degli esclusi dal potere. Ci sono anche spunti di protesta sociale Il tono però non è aggressivo e satirico ma moralistico: contro i difetti e gli errori umani, non contro specifici personaggi Visione della vita: amara e pessimistica, rassegnata perché conscia della legge del più forte Mette in ridicolo non solo l’arroganza ma anche l’ingenuità e la stoltezza di chi non sa adeguarsi a queste spietate leggi Morale piuttosto angusta e rinunciataria (quella dell’asino): deplora il male ma lo ritiene inevitabile. Importante lo spunto sul valore incalcolabile della libertà: bene più prezioso di ogni vantaggio materiale