Lezione 2 Lo sviluppo locale prima della Rivoluzione Industriale Indice Le corporazioni urbane La protoindustria rurale Bologna e la seta La lana nel West Riding La produzione di ghiaccio naturale Storia sviluppo locale- Lezione 2
I - Le corporazioni urbane In età preindustriale le attività manifatturiere che si svolgevano in città erano generalmente sottoposte al controllo delle corporazioni. Queste organizzazioni, di origine medioevale, riunivano tutti i padroni di bottega che effettuavano le stesse lavorazioni. Le corporazioni avevano compiti di tutela dell’attività, intervenivano sulle caratteristiche che dovevano avere i manufatti, difendevano gli interessi dei soci, svolgevano funzioni di mutuo soccorso e controllavano il mercato del lavoro. In Età Moderna la struttura corporativa, basata sulle botteghe artigiane, subì una profonda trasformazione a seguito dell’allargamento dei mercati, fondendosi con forme di organizzazione della produzione diverse, come la protoindustria. Le corporazioni non impedirono lo sviluppo, in alcuni centri urbani, di attività manifatturiere fortemente concentrate, la cui produzione veniva venduta a livello internazionale. Storia sviluppo locale- Lezione 2
II – La protoindustria rurale L’attività manifatturiera poteva anche essere diffusa nelle campagne, impegnando i contadini nei periodi di minore attività agricola (putting-out system). In alcune regioni le famiglie contadine, attraverso il sistema del lavoro a domicilio, costituivano un’offerta di lavoro disponibile a basso costo per imprenditori urbani in cerca di maggiore flessibilità e minori costi di produzione. La diffusione della protoindustria nelle campagne aveva importanti effetti dal punti di vista demografico e sociale. La manodopera rurale effettuava, normalmente, le fasi più semplici del processo produttivo, mentre le fasi più complesse e l’organizzazione della produzione rimanevano concentrate in città. In questo modo protoindustria rurale e bottega artigiana venivano a far parte di un sistema integrato. L’organizzazione di questo complesso sistema era in mano al cosiddetto mercante-imprenditore, che era spesso membro di corporazioni dal carattere sempre più oligarchico. Storia sviluppo locale- Lezione 2
Storia sviluppo locale- Lezione 2 III - Bologna e la seta Uno dei casi più noti e più studiati di sviluppo locale in età preindustriale, è quello della produzione di seta a Bologna dal XVI al XVIII secolo. La realizzazione di filati, veli e tessuti di seta avveniva coinvolgendo numerose figure professionali e integrando diversi modi di produzione e occupano alcune migliaia di lavoratori. Oltre alle botteghe artigiane e al lavoro a domicilio, una parte del processo produttivo (la torcitura) avveniva in vere e proprie fabbriche completamente automatizzate dove lavoravano alcune decine di “operai” che avevano il solo compito di alimentare le macchine. Questo complesso sistema veniva controllato dall’Arte della Seta, i cui membri svilupparono forme sofisticate di cooperazione. Tutto ciò ha indotto gli storici a definire quello di Bologna come un vero e proprio distretto industriale Storia sviluppo locale- Lezione 2
IV - La lana nel West Riding Gli esempi di aree rurali che hanno conosciuto un forte sviluppo di carattere protoindustriale sono numerosi e diffusi un po’ in tutta Europa. Nella regione del West Riding, nello Yorkshire, si diffuse la produzione a domicilio di tessuti di lana, ma questo caso presenta diverse differenze rispetto al tipico modello protoindustriale. Il ciclo produttivo non era organizzato dal putting-outer, ma era gestito in autonomia dalle stesse famiglie contadine, che lavoravano lana propria e vendevano i prodotti finiti presso magazzini municipali cooperativi. Nel corso del XVIII secolo il commercio di lana del West Riding si espanse rapidamente, scalzando dal mercato aree caratterizzate dalla presenza dei grandi mercanti capitalisti. Nel West Riding la meccanizzazione di alcune fasi di lavorazione avvenne con la costruzione di grossi impianti, realizzati e gestiti in forma cooperativa dagli stessi piccoli produttori. Storia sviluppo locale- Lezione 2
V - La produzione di ghiaccio naturale Le aree protoindustriali erano per lo più specializzate nel settore tessile. Tra gli esempi diversi vi è senz’altro l’Alta Valle del Reno, che tra il XVIII e il XIX secolo si specializzò nella produzione di ghiaccio naturale. La produzione del ghiaccio naturale in questa area si integrava perfettamente con il calendario dei lavori agricoli, svolgendosi, nella sua fase più intensa, nei mesi invernali. Le differenti mansioni potevano essere svolte dai vari componenti della famiglia contadina e la proprietà del capitale fisso (ghiacciaie, prati e pozze d’acqua) e la commercializzazione erano in mano a pochi imprenditori. Il ghiaccio veniva prodotto deviando parte dell’acqua del Reno con un sistema di chiuse e canali artificiali che andavano ad alimentare dei prati dotati di bassi argini. Questi prati si trasformavano presto in piccoli laghi, dove si formava il ghiaccio, che veniva tagliato in blocchi regolari e conservato nelle ghiacciaie. Questi canali alimentavano i laghi che erano messi in successione con un sistema di terrazzamento simile a quello usato per la produzione del riso. Storia sviluppo locale- Lezione 2