Come affrontare problemi etici Una guida sintetica © Giulio Tagliavini – Università di Parma.

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Come affrontare problemi etici Una guida sintetica © Giulio Tagliavini – Università di Parma

Fatti da una parte, valutazioni dallaltra Il primo profilo da affrontare per governare problemi morali è tenere separati i giudizi, le valutazioni, le impressioni e i fatti. Alcune questioni morali derivano dalla semplice incapacità di controllare con attenzione i fatti. Messi bene in evidenza I fatti, ne deriva, qualche volta, automaticamente la soluzione. Osservare con attenzione non sempre risolve bene il problema etico: ci dice come è la situazione, non come dovrebbe essere, se possiamo intervenire. In questi casi occorre fare ricorso ad un sistema di valori che è opportuno applicare. La scienza filosofica ha creato conque approcci che hanno a che fare con le questioni morali e questi 5 approcci ci possono essere daiuto.

Lapproccio utilitaristico Lutilitarismo è stato concepito nel diciannovesimo secolo da Jeremy Bentham e da John Stuart Mill. Il loro obiettivo era aiutare il legislatore a determinare il fondamento morale delle norme più opportune. Sia Bentham che Mill suggerirono che le decisioni sono fondate dal punto di vista etico quando si massimizza il beneficio collettivo rispetto al danno arrecato dalla decisione stessa. Per analizzare un problema con lapproccio utilitaristico dobbiamo: –prima mettere a fuoco le varie alternative –poi individuare chi viene toccato nelle varie ipotesi –poi analizzare i singoli benefici e/o danni per ciascuno –infine, si deve scegliere lalternativa che produce il beneficio collettivo maggiore e/o la limitazione della somma dei danni. Il comportamento etico è quello che crea la maggiore utilità per la maggior parte degli individui.

Lapproccio dei diritti / 1 Il secondo importante approccio ha le sue radici nella filosofia di Imanuel Kant, del diciottesimo secolo. Questo filone filosofico sottolinea sul diritto individuale a scegliere per se stesso, in liberetà. Quello che rende speciali gli individui rispetto alle cose è che le persone hanno una dignità che poggia le sue radici nella possibilità di scegliere liberamente quello che vogliono fare nella vita. Gli individui hanno un diritto morale assoluto per un pieno rispetto nei riguardi della loro scelta Gli individui non sono oggetti e non possono essere manipolati; è una violazione della dignità umana usare le persone con modalità che loro non avrebbero, in libertà, scelto autonomamente.

Lapproccio dei diritti / 2 Ci sono naturalmente altri diritti di rilievo, correlati al primo. Questi diritti possono essere considerati come aspetti specifici del diritto al rispetto delle scelte individuali Il diritto alla verità: abbiamo il diritto di sapere la verità e di essere a conoscenza di tutti gli aspetti che possono condizionare le nostre scelte Il diritto alla privacy: abbiamo il diritto di fare, credere, dire, nel corso della nostra vita, quello che riteniamo opportuno, fino al punto di non violare il diritto degli altri Il diritto di non essere puniti: noi abbiamo il diritto di non essere puniti, con strumenti fisici o con strumenti non fisici, a meno che noi, in modo libero e consapevole, scegliamo di intraprendere decisioni che implicano queste punizioni Il diritto di ricevere quello che ci è promesso: noi abbiamo il diritto di ottenere quello che ci è stato promesso sulla base di un contratto o di un accordo Se vogliamo decidere se un comportamento è etico secondo questo approccio kantiano, noi dobbiamo chiederci: il nostro comportamento rispetta i diritti morali del prossimo. Il comportamento è sbagliato nella misura in cui condiziona un diritto di una altra persona; più il condizionamento è pesante, più il comportamento si allontana da uno standard etico.

Trattare in modo uguale i casi uguali I comportamenti devono essere fairness: gli uguali devono essere trattati in modo eguale, i casi diseguali devono essere trattati in modo diseguale. Le radici di questo pensiero si trovano nei lavori di Aristotele. Chi si pone nellambito di questo approccio si chiede: il mio comportamento crea preferenze non giustificate ? Il mio comportamento induce disparità di trattamento non precisamente giustificate ? Il mio comportamento mostra favoritismi o disciminazioni ? I favoritismi creano benefici ad alcune persone senza il supporto di ragioni plausibili; le discriminazioni creano svantaggi a persone che non sono differenti rispetto a quelle che non le subiscono. Il favoritismo e il comportamento discriminante sono ingiusti e inaccettabili sotto il profilo etico.

Lapproccio del bene collettivo Questo approccio assume che la società comprende individui la cui ricchezza è strettamente legata alla ricchezza della comunità. I membri di una comunità sono tra loro legati dallobiettivo di perseguire valori e obiettivi condivisi. Il concetto di bene comune è stato non inventato, ma mirabilmente espresso, circa 2000 anni fa, da Platone, Aristotele, Cicerone. Più recentemente, il filosofo contemporaneo John Rawls ha defintito il bene comune come certe condizioni generali che sono in eguale misura a vantaggio di ciascuno. In questo approccio, ci si concentra a perseguire politiche sociali, a realizzare sistemi sociali, istituzioni, assetti ambientali (da cui tutti dipendiamo) che siano di comune vantaggio. Esempi di beni comuni sono: programmi di sanità pubblica; sicurezza, pace tra nazioni, il sistema legale, lambiente non contaminato. Chi adotta questo approccio sottolinea che dobbiamo vederci come membri della stessa comunità; ci è richiesto di riflettere sul tipo di società di cui ci piarebbe fare parte e di comportanci nel senso così delineato. Il comportamento etico: rispetta e valorizza la libertà degli individui ma raccoglie le sfide verso lottenimento di questi valori collettivi.

Lapproccio delle virtù Lapproccio delle virtù presuppone che ci siano certe idee verso cui una persona naturalmente si indirizza al fine di dare pieno dispiegamento al proprio potenziale umano. Queste virtù si fanno chiare quando una persona riflette su quale tipo di individuo ha la potenzialità di trasformarsi. Le virtù sono le proprie attitudini o le caratteristiche del proprio carattere che ci permettono di sviluppare il nostro potenziale. Queste virtù ci consentono di realizzare le idee che abbiamo adottato: onestà, integrità, correttezza, affidabilità, coraggio, compassione, generosità, fedeltà, autocontrollo, prudenza. Le virtù sono un poco nostre abitudini di vita: una volta assunta una abitudine, diventa una caratteristica di quella persona. Una persona che ha sviluppato qualche virtù, il più delle volte tende in via naturale a proporsi dubbi morali e a conformarsi al risultato della propria riflessione. Una persona che pone attenzione alle virtù è una persona etica. Quando una persona deve fronteggiare un problema etico, si deve chiedere: quale tipo di persona mi piacerebbe essere ? Quale alternativa promuoverà lo sviluppo desiderato della mia persona o della mia comunità ?

Come risolvere i problemi etici I cinque approcci sopra descritti suggeriscono che dopo aver capito I fatti, una persona si deve porre, al fine di risolvere la questione morale, cinque domande: Quali vantaggi e quali svantaggi sono agganciati ad ogni alternativa e quale alternativa migliora il risultato complessivo ? Quali diritti morali hanno I soggetti coinvolti e quale alternativa di comportamento rispetto per il meglio questi diritti ? Quale alternativa di comportamento tratta le varie persone coinvolte in modo eguale, senza alcun favoritismo o discriminazione ? Ci sono ragioni giustificate dal punto morale che spiegano le eventuali diseguaglianze ? Quale alternativa di comportamento mira al bene comune con maggiore efficacia ? Quale alternativa concorre a sviluppare virtù morali ? Applicando il metodo delle suddette 5 domande non si giunge automaticamente alla soluzione di un problema morale. Le 5 domande consentono tuttavia di fare emergere le questioni su cui è utile concentrare lattenzione.