Diritto sanitario e dell’assistenza sociale Prof. Alessandra Pioggia

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
Legge regionale 13 maggio 2003, n. 9.
Advertisements

I progetti individuali UN APPROCCIO BASATO SUI DIRITTI UMANI
Organizazione servizi sociali - Dott.ssa M.Vittoria Tonelli
Piano di Zona 2011 – 2013 dellAmbito del Ciriacese PRIORITA E OBIETTIVI STRATEGICI PRIORITA E OBIETTIVI STRATEGICI.
I servizi sociali La locuzione servizi sociali è di significato incerto perché con essa si intendono fenomeni spesso assai diversi. Legge 8 novembre 2000,
I SERVIZI SOCIALI: OLTRE I CONTRIBUTI ECONOMICI.
9 Circoscrizioni 9 Distretti Sociali 1 U.O. Cittadini senza Territorio
Azione 1 Formazione linguistica ed educazione civica : Fondo Europeo per l'Integrazione di cittadini di Paesi terzi -Annualità Presentazione a cura.
DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA
Politiche sociali Lavinia Bifulco.
1 Disciplina per la realizzazione di Interventi e Servizi Sociali Educativi rivolti a: a. INFANZIA b. ADOLESCENZA c. GENITORI LEGGE REGIONALE n. 9/2003.
L’Assistenza Economica STRUMENTO nel PROCESSO DI AIUTO
Nuove opportunità, per le Associazioni del Terzo Settore,
LACCREDITAMENTO COME OPPORTUNITÀ PER FARE SISTEMA VALORIZZANDO I SERVIZI E LE RISORSE DEL TERRITORIO Monica Minelli Direttore Dipartimento Attività Socio-Sanitarie.
I contenuti dei documenti programmatici 1) 1)un'analisi della situazione della zona di cooperazione in termini di punti di forza e di debolezza e la strategia.
Politiche di genere e formazione: un progetto finanziato
REGOLE DI SISTEMA 2011 DG Famiglia, Conciliazione, Integrazione e Solidarietà Sociale.
1 PROPOSTA DI LEGGE DI INIZIATIVA POPOLARE RESIDENZIALITA' SOCIALE SENZA EMARGINAZIONE DOMICILIARIETA concetto portante la persona si sviluppa e vive nel.
Il ruolo dei DSM per la salute mentale negli istituti Penitenziari in Toscana Galileo Guidi Coordinatore della Commissione regionale per il governo clinico.
LA PROGRAMMAZIONE NELLA LEGGE N. 328/2000:
Linfermiere della Salute Mentale della Toscana Non cè salute senza salute mentale Galileo Guidi Arezzo 23/05/2007.
1 © Paolo Ferrario: riproduzione riservata solo ai partecipanti ai corsi di formazione Prof. Paolo Ferrario Università
DGR n del 29 novembre 2004 Linee guida per la predisposizione del Piano di Zona e del Programma delle attività territoriali.
Il programma delle attività territoriali PAT i nodi salienti da cui muove la programmazione
Università degli Studi di Bologna Ingegneria Informatica 1 Il cantiere del welfare del Comune di Bologna.
Riforma del Titolo V della Costituzione
Sviluppo dei servizi pubblici nei Paesi dellUnione Europea Slovacchia, 30 Giugno 2006 EQUAL Incontro transnazionale Presenteto da Massimo De Rosa Consorzio.
1 Gestione dei servizi alla persona Mix di pubblico e privato: concorrono soggetti pubblici privati e del terzo settore attraverso la programmazione concertata.
IL VOLONTARIATO E LA PARTECIPAZIONE ALLE POLITICHE DI WELFARE settembre 2007 Giacomo Truffelli.
L’evoluzione normativa del diritto all’assistenza sociale
1 Prendersi cura della comunità: lesperienza della Provincia di Bologna Lizzano in Belvedere 24, 25 marzo 2009.
Legge provinciale 23 luglio 2010, n. 16
PAR PAR POLITICHE INTEGRATE REGIONALI PER LE PERSONE ANZIANE Assessore Regionale al Welfare.
Programma di contrasto delle povertà. Interventi di accoglienza ed integrazione sociale delle persone senza fissa dimora.
Unità di Valutazione Multidimensionale Distrettuale
IL CONSORZIO DEI SERVIZI SOCIO-ASSISTENZIALI Corso di formazione politica Partito Democratico Omegna
CI SONO ANGELI IN CITTA Tutte le Aree dellAutismo IL LAVORO IN RETE NEI SERVIZI EDUCATIVI SPECIALISTICI San Salvo PALMA MONICA.
FOND0 SOCIALE EUROPEO & FONDAZIONE PER IL SUD
Appunti per una tavola rotonda Ponzano Veneto, 20 maggio 2011.
Formagenere Lattuazione delle pari opportunità nel processo di contrattazione 4^ giornata formazione specialistica ( docente Carla Capaldo) La banca delle.
REGIONE MARCHE PIANO SOCIALE Partecipazione, tutela dei diritti, programmazione locale in un processo di continuità, consolidamento e integrazione.
UFFICIO DI PIANO ALLARGATO 2 NOVEMBRE 2010 Piano di Zona Ambito Territoriale 1 –Bergamo
Processi di sussidiarizzazione
La comunicazione tra scuola servizi sociali e socio sanitari Comune di Torreglia.
Il Territorio protagonista dellofferta dei servizi sociali di Annalisa Turchini.
Volterra 19 Giugno 2009 DOPO DI NOI…. obiettivi e impegni della Regione Toscana Giornata pubblica di presentazione del Progetto COSTRUIAMO INSIEME UN NUOVO.
La società della salute COMUNITA MONTANA DEL MUGELLO CHE COSA E: definizione DALLA SANITA (diagnosi- cura- riabilitazione) gli obiettivi della politica.
Fare salute in montagna: verso la costruzione dei Distretti e dei Piani di Salute Le risposte dei Servizi Sociali della Comunità Montana Val Pellice 29/09.
9.2. LAssociazionismoLAssociazionismo 9.3. I Servizi Sociali in gestione associataI Servizi Sociali in gestione associata 9.4. Le Pari OpportunitàLe Pari.
Fabiola Cenci Direttore Distretto 2
Comune di Capaci Anno 2012 Associazione Codici Sicilia.
Il Piano di Zona: strumento di programmazione del sociale
ADVOCACY E IMMIGRAZIONE LE NORME DPR 309 9/10/1990 “Testo unico delle leggi in materia di disciplina degli stupefacenti e sostanze psicotrope, prevenzione,
Nuove norme in materia di disturbi specifici di apprendimento
ORGANIZZAZIONE DEI SERVIZI SOCIALI SUL TERRITORIO
Gli scenari evolutivi delle politiche sociali:  Le politiche sociali si evolvono con l’evoluzione dei sistemi socio-economici e di governo  La nascita.
PROMOZIONE DEL SISTEMA INTEGRATO DI SERVIZI SOCIALI E SOCIOSANITARI
Promozione del sistema integrato di servizi sociali e sociosanitari
CORSO PER OPERATORI SOCIO-SANITARI
Le cooperative in Lombardia oggi Oltre cooperative in Lombardia cooperative sociali attualmente registrate nell’Albo regionale 2 milioni sono.
Il ruolo dell’ente locale per l’integrazione sociale degli immigrati
Riforma dell’ASSISTENZA
Le leggi di riordino del SSN:
La Legge 328/2000 Alcuni aspetti
Piano di Zona 2006 – 2008 dell‘Ambito del Ciriacese PRIORITA’ E OBIETTIVI STRATEGICI PRIORITA’ E OBIETTIVI STRATEGICI.
Aiuti familiari per minori Varna, 20 giugno 2014 г.
Le prestazioni sociali, assistenziali e socio-sanitarie esigibili dai cittadini italiani, comunitari e stranieri. Relatore Avv. Dario Vinci Formatore.
Legge 8 novembre 2000, n. 328 "Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali" PRINCÌPI GENERALI DEL SISTEMA.
L A S TRATEGIA REGIONALE PER L ’ INCLUSIONE SOCIALE ATTIVA I CANTIERI DI CITTADINANZA IN PUGLIA.
PIANO DI ZONA REGIONE AUTONOMA VALLE D’AOSTA PIANO DI ZONA REGIONE AUTONOMA VALLE D’AOSTA.
Transcript della presentazione:

Diritto sanitario e dell’assistenza sociale Prof. Alessandra Pioggia La legge 328/2000 per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali Diritto sanitario e dell’assistenza sociale Prof. Alessandra Pioggia

Principi generali e finalità La Repubblica assicura alle persone e alle famiglie un sistema integrato di interventi e servizi sociali, promuove interventi per garantire la qualità della vita, pari opportunità, non discriminazione e diritti di cittadinanza, previene, elimina o riduce le condizioni di disabilità, di bisogno e di disagio individuale e familiare, derivanti da inadeguatezza di reddito, difficoltà sociali e condizioni di non autonomia, in coerenza con gli articoli 2, 3 e 38 della Costituzione.

La definizione di servizi sociali di cui al d.lgs. 112/1998 le “attività relative alla predisposizione ed erogazione di servizi, gratuiti ed a pagamento, o di prestazioni economiche destinate a superare situazioni di bisogno e di difficoltà che la persona umana incontra nel corso della sua vita, escluse soltanto quelle assicurate dal sistema previdenziale, da quello sanitario, nonché quelle assicurate in sede di amministrazione della giustizia”

La definizione di sistema integrato di interventi e servizi sociali Il sistema integrato di interventi e servizi sociali si realizza mediante politiche e prestazioni coordinate nei diversi settori della vita sociale, integrando servizi alla persona e al nucleo familiare con eventuali misure economiche, e la definizione di percorsi attivi volti ad ottimizzare l'efficacia delle risorse, impedire sovrapposizioni di competenze e settorializzazione delle risposte.

GLI ATTORI La programmazione e l'organizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali compete agli enti locali, alle regioni ed allo Stato ai sensi del decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 112 Gli enti locali, le regioni e lo Stato, nell'ambito delle rispettive competenze, riconoscono e agevolano il ruolo degli organismi non lucrativi di utilità sociale, degli organismi della cooperazione, delle associazioni e degli enti di promozione sociale, delle fondazioni e degli enti di patronato, delle organizzazioni di volontariato, degli enti riconosciuti delle confessioni religiose Il sistema integrato di interventi e servizi sociali ha tra gli scopi anche la promozione della solidarietà sociale, con la valorizzazione delle iniziative delle persone, dei nuclei familiari, delle forme di auto-aiuto e di reciprocità e della solidarietà organizzata

I DESTINATARI I cittadini italiani I cittadini di Stati appartenenti all'Unione europea ed i loro familiari Gli stranieri titolari della carta di soggiorno o di permesso di soggiorno di durata non inferiore ad un anno, nonché i minori iscritti nella loro carta di soggiorno o nel loro permesso di soggiorno I profughi, gli stranieri e gli apolidi (limitatamente alle misure di prima assistenza)

I DESTINATARI L’ACCESSO PRIORITARIO AI SERVIZI E ALLE PRESTAZIONI E’ GARANTITO A: - soggetti in condizioni di povertà - soggetti con limitato reddito - soggetti con incapacità totale o parziale di provvedere alle proprie esigenze per inabilità di ordine fisico e psichico, con difficoltà di inserimento nella vita sociale attiva e nel mercato del lavoro - soggetti sottoposti a provvedimenti dell'autorità giudiziaria che rendono necessari interventi assistenziali

LA PROGRAMMAZIONE La programmazione degli interventi e delle risorse del sistema integrato di interventi e servizi sociali rispetta i principi di: coordinamento ed integrazione con gli interventi sanitari e dell'istruzione nonché con le politiche attive di formazione, di avviamento e di reinserimento al lavoro concertazione e cooperazione tra i diversi livelli istituzionali, tra questi ed i soggetti privati, le organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative, le aziende unità sanitarie locali.

I livelli di pianificazione Piano nazionale - Stato Piani regionali- regioni Piani di zona – comuni associati (ambiti territoriali di norma coincidenti con i distretti sanitari)

Il piano nazionale a) le caratteristiche ed i requisiti delle prestazioni sociali comprese nei livelli essenziali; b) le priorità di intervento c) le modalità di attuazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali e le azioni da integrare e coordinare con le politiche sanitarie, dell'istruzione, della formazione e del lavoro; d) gli indirizzi per la diffusione dei servizi di informazione al cittadino e alle famiglie; e) gli indirizzi per le sperimentazioni innovative f) gli indicatori ed i parametri per la verifica dei livelli di integrazione sociale effettivamente assicurati g) i criteri generali per la disciplina del concorso al costo dei servizi sociali da parte degli utenti,

Il piano nazionale h) i criteri generali per la determinazione dei parametri di valutazione delle condizioni per l’accesso prioritario ai servizi i) gli indirizzi ed i criteri generali per la concessione dei prestiti sull'onore l) gli indirizzi per la predisposizione di interventi e servizi sociali per le persone anziane non autosufficienti e per i soggetti disabili m) gli indirizzi relativi alla formazione di base e all'aggiornamento del personale; n) i finanziamenti relativi a ciascun anno di vigenza del Piano nazionale in o) gli indirizzi per la predisposizione di programmi integrati per obiettivi di tutela e qualità della vita rivolti ai minori, ai giovani e agli anziani, per il sostegno alle responsabilità familiari, anche in riferimento all'obbligo scolastico, per l'inserimento sociale delle persone con disabilità e limitazione dell'autonomia fisica e psichica, per l'integrazione degli immigrati, nonché per la prevenzione, il recupero e il reinserimento dei tossicodipendenti e degli alcoldipendenti.

Il piano regionale Le regioni, ..., in relazione alle indicazioni del Piano nazionale ..., entro centoventi giorni dall'adozione del Piano stesso, adottano nell'ambito delle risorse ... attraverso forme di intesa con i comuni interessati ... il piano regionale degli interventi e dei servizi sociali, provvedendo in particolare all'integrazione socio-sanitaria in coerenza con gli obiettivi del piano sanitario regionale, nonché al coordinamento con le politiche dell'istruzione, della formazione professionale e del lavoro.

Il piano di zona a) gli obiettivi strategici e le priorità di intervento nonché gli strumenti e i mezzi per la relativa realizzazione; b) le modalità organizzative dei servizi, le risorse finanziarie, strutturali e professionali, i requisiti di qualità ... c) le forme di rilevazione dei dati nell'ambito del sistema informativo; d) le modalità per garantire l'integrazione tra servizi e prestazioni; e) le modalità per realizzare il coordinamento con gli organi periferici delle amministrazioni statali, con particolare riferimento all'amministrazione penitenziaria e della giustizia; f) le modalità per la collaborazione dei servizi territoriali con i soggetti operanti nell'ambito della solidarietà sociale a livello locale e con le altre risorse della comunità; g) le forme di concertazione con l'azienda unità sanitaria locale e con i soggetti del volontariato

Le prestazioni Costituiscono il livello essenziale delle prestazioni sociali erogabili sotto forma di beni e servizi secondo le caratteristiche ed i requisiti fissati dalla pianificazione nazionale, regionale e zonale: a) misure di contrasto della povertà e di sostegno al reddito e servizi di accompagnamento, con particolare riferimento alle persone senza fissa dimora; b) misure economiche per favorire la vita autonoma e la permanenza a domicilio di persone totalmente dipendenti o incapaci di compiere gli atti propri della vita quotidiana; c) interventi di sostegno per i minori in situazioni di disagio tramite il sostegno al nucleo familiare di origine e l'inserimento presso famiglie, persone e strutture comunitarie di accoglienza di tipo familiare e per la promozione dei diritti dell'infanzia e dell'adolescenza; d) misure per il sostegno delle responsabilità familiari, ..., per favorire l'armonizzazione del tempo di lavoro e di cura familiare; e) misure di sostegno alle donne in difficoltà;

Le prestazioni f) interventi per la piena integrazione delle persone disabili; realizzazione, per i soggetti portatori di handicap, dei centri socio-riabilitativi e delle comunità-alloggio e dei servizi di comunità e di accoglienza per quelli privi di sostegno familiare, nonché erogazione delle prestazioni di sostituzione temporanea delle famiglie; g) interventi per le persone anziane e disabili per favorire la permanenza a domicilio, per l'inserimento presso famiglie, persone e strutture comunitarie di accoglienza di tipo familiare, nonché per l'accoglienza e la socializzazione presso strutture residenziali e semiresidenziali per coloro che, in ragione della elevata fragilità personale o di limitazione dell'autonomia, non siano assistibili a domicilio; h) prestazioni integrate di tipo socio-educativo per contrastare dipendenze da droghe, alcol e farmaci, favorendo interventi di natura preventiva, di recupero e reinserimento sociale; i) informazione e consulenza alle persone e alle famiglie per favorire la fruizione dei servizi e per promuovere iniziative di auto-aiuto.

La fornitura delle prestazioni: AUTORIZZAZIONE L’esercizio dei servizi e delle strutture a ciclo residenziale o semiresidenziale da parte di soggetti pubblici o privati è subordinato al rilascio di una autorizzazione comunale, rilasciata sulla base dei requisiti stabiliti dalla legge regionale che a sua volta recepisce e integra i requisiti minimi determinati a livello statale.

La fornitura delle prestazioni: ACCREDITAMENTO Per poter corrispondere tariffe a carico dei fondi pubblici per le prestazioni e per i servizi erogati da strutture pubbliche e private è necessario che esse siano state accreditate da parte dei comuni sulla base di parametri definiti prima a livello statale e poi regionale