1 La Politica Monetaria dellEurosistema a cura di Claudio Picozza
2 Introduzione: il lungo cammino verso lUME Le funzioni e lorganizzazione della BCE e del SEBC Le strategie di Politica Monetaria del SEBC Limplementazione della politica monetaria Il signoraggio monetario e il bilancio della BCE La politica del cambio nellEurosistema SOMMARIO
3 UN LUNGO CAMMINO... Il cammino verso lUnione Europea 1951 CECA... e quello verso lUnione Monetaria Europea 1957 Trattato di Roma: EURATOM CEE 1967 Fusione delle tre Comunità - Commissione Europea - Parlamento Europeo 1992 Trattato di Maastricht: -Unione Europea 1970 Werner Report 1994 – maggio 1998 nascita e liquidazione dellIME 1972 Il serpente monetario 1979 Lo SME 2000 Trattato di Nizza gennaio 1999 Parità fisse ed irrevocabili gennaio 2002 introduzione delle banconote e delle monete metalliche completamento del mercato unico maggio 2004 Allargamento UE (25) ottobre 2004 Costituzione UE gennaio 2007 Allargamento UE (27) 1997 Trattato di Amsterdam (Patto di stabilità) 2005 Revisione del patto di stabilità giugno 1998 nascita BCE 1989 Rapporto Delors 1962 Marjolin Memorandum 1973 FECOM 1986 Atto Unico Europeo 2007 Slovenia 2002 Grecia 1969 Barre Plan
4 La situazione attuale 13 dei 27 paesi UE hanno adottato leuro Dei 14 rimanenti: opting- out –2 sono fuori essendosi avvalsi di clausole speciali di opting- out (Danimarca dopo il Referendum del 1992; Regno Unito nel 1997) e preservano il diritto di aderire in futuro. –12 sono in un regime di deroga non avendo ancora soddisfatto tutte le condizioni per essere ammesse..... di queste 14: –7 fanno parte dello SME II.
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6 BCE E SEBC Il Sistema europeo di banche centrali (SEBC) è composto dalla Banca centrale europea (BCE) e dalle banche centrali nazionali degli Stati membri dellUnione europea (Art. 107 del Trattato di Maastricht). Le Banche Centrali Nazionali aderenti allUE ma non allUME non partecipano alle decisioni riguardanti la politica monetaria comune. Le attività del SEBC sono svolte ai sensi del Trattato istitutivo della Comunità europea (Trattato) e dello Statuto del Sistema europeo di banche centrali e della Banca centrale europea (Statuto del SEBC). Il SEBC non ha personalità giuridica ed è governato dagli organi decisionali della BCE: il Consiglio Direttivo ed il Comitato Esecutivo ed il Consiglio Generale.
7 TRATTATO DI MAASTRICHT POLITICA MONETARIA ARTICOLO 105 I compiti fondamentali da assolvere tramite il SEBC sono i seguenti: definire e attuare la politica monetaria della Comunità; svolgere le operazioni su cambi in linea con le disposizioni dellarticolo 111; detenere e gestire le riserve ufficiali in valuta estera degli Stati membri; promuovere il regolare funzionamento dei sistemi di pagamento Inoltre: il SEBC contribuisce ad una buona conduzione delle politiche perseguite dalle competenti autorità (nazionali) per quanto riguarda la vigilanza prudenziale degli enti creditizi e la stabilità del sistema finanziario. Compiti del SEBC
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9 Inoltre, e in misura compatibile MANTENIMENTO DELLA STABILITA DEI PREZZI (ART. 105)) SOSTIENE LE POLITICHE ECONOMICHE GENERALI DELLA COMUNITA (ART. 2) Obiettivo del Sistema Europeo di Banche Centrali
10 La Comunità ha il compito di promuovere nellinsieme della Comunità, mediante linstaurazione di un mercato comune e di ununione economica e monetaria … uno sviluppo armonioso, equilibrato e sostenibile delle attività economiche, un elevato livello di occupazione … una crescita sostenibile e non inflazionistica, un alto grado di competitività e di convergenza dei risultati economici … TRATTATO DI MAASTRICHT - ARTICOLO 2
11 Secondo Pilastro Analisi centrata su un ampio ventaglio di indicatori economici e finanziari I due pilastri della strategia Obiettivo primario: la stabilità dei prezzi Il consiglio Direttivo mette assieme sistematicamente tutte le informazioni per adottare le decisioni di politica monetaria Primo Pilastro ruolo di primo piano alla moneta (valore di riferimento per la crescita di M3) Verifiche incrociate Informazioni economiche
12 (Comunicato Stampa della BCE del 1998) Obiettivo di medio periodo Crescita nei 12 mesi dellindice armonizzato dei prezzi al consumo (IAPC) inferiore al 2% Obiettivo del Sistema Europeo di Banche Centrali Definizione quantitativa dellobiettivo di stabilità dei prezzi
13 ΔM = ΔYR + ΔP - ΔV ΔYR = 2% ΔV = -0,5 ΔP = 2% ΔM = 4,5% Equazione quantitativa della moneta Variazione del PIL reale (crescita potenziale) Variazione della velocità di circolazione Variazione del prezzi (obiettivo) Lobiettivo di crescita di M3
14 STATUTO DEL SEBC FUNZIONI MONETARIE E OPERAZIONI DEL SEBC ARTICOLO 19 Riserve Minime La BCE può richiedere alle istituzioni creditizie che hanno sede negli Stati Membri di detenere riserve minime su conti con la BCE e le BCN per il perseguimento di obbiettivi di politica monetaria. Le regole sul calcolo e la determinazione delle riserve minime richieste sono stabilite dal Consiglio Direttivo. Nei casi di inadempimento la BCE ha il potere di imporre un interesse di mora e altre sanzioni con effetto analogo.
15 PREZZI E MONETA La politica monetaria della BCE si basa sullampio consenso riguardo alla relazione di lungo periodo fra tassi di crescita della moneta ed andamento dei prezzi. Tassi di crescita della moneta superiori (tenuto conto della eventuale variazione della velocità di circolazione) al potenziale di crescita delleconomia reale generano inflazione, ma non contribuiscono allaumento del reddito reale (neutralità della moneta nel lungo periodo). La stabilità dei prezzi favorisce la crescita economica. Nel breve periodo diversi fattori possono distorcere il legame fra moneta e prezzi. Si tratta, da un lato, di quei fattori che possono incidere sul legame fra quantità di moneta (cambiamenti istituzionali nel sistema bancario, innovazioni finanziarie, cambiamenti degli obblighi di riserva, etc.) e, dallaltro, di possibili fattori esogeni che possono incidere direttamente sul livello dei prezzi (cambiamenti nel livello di imposizione fiscale, fluttuazioni nei prezzi delle materie prime e dei prezzi delle importazioni, etc.)
16 PREZZI E MONETA: LA MONETA (CONT.) Da un punto di vista contabile, la moneta consiste nelle passività del settore emittente moneta verso il settore detentore di moneta. Gli aggregati monetari si distinguono per il grado di liquidità delle attività finanziarie in essi inclusi. Al livello più ristretto troviamo le banconote e le passività a breve della banca centrale verso gli altri settori delleconomia, al livello più elevato andremo ad includere le passività a più lungo termine di altri soggetti finanziari verso gli altri settori delleconomia.
17 PREZZI E MONETA: LA MONETA Correzione di M3 (maggio 2001): eliminazione dall aggregato degli strumenti negoziabili a breve detenuti dai non residenti dell area euro Occorre notare che lAmministrazione Centrale rappresenta in linea di principio un settore neutrale rispetto alla moneta (le sue passività e le sue attività non vengono conteggiate né dal lato dellofferta né da lato della domanda di moneta) con una sola eccezione: le passività dellAmministrazione aventi carattere spiccatamente monetario (conti postali, conti di deposito e conti presso il Tesoro)
18 LA BASE MONETARIA Per comprendere il funzionamento della politica monetaria, occorre tenere conto che lEurosistema gode di una posizione di monopolio rispetto allofferta della base monetaria (circolante e depositi presso la Banca Centrale), ossia la moneta nella forma più liquida in quanto: (a)emette le banconote; (b) attraverso limposizione della riserva obbligatoria crea una domanda addizionale di moneta di base monetaria. LEurosistema può inoltre influenzare il costo/opportunità di detenere base monetaria attraverso la manovra dei tassi dinteresse a breve termine.
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20 RIPARTIZIONE DEL CAPITALE BCE
21 ART. 33 Statuto SEBC Ripartizione dei profitti e delle perdite netti della BCE Il profitto netto della BCE deve essere trasferito nellordine seguente: a) un importo stabilito dal Consiglio direttivo, che non può superare il 20% del profitto netto, viene trasferito al fondo di riserva generale entro un limite pari al 100% del capitale; b) il rimanente profitto netto viene distribuito ai detentori di quote della BCE in proporzione alle quote sottoscritte. Qualora la BCE subisca una perdita, essa viene coperta dal fondo di riserva generale della BCE, e se necessario, previa decisione del consiglio direttivo, dal reddito monetario dellesercizio finanziario pertinente in proporzione e nei limiti degli importi ripartiti tra le banche centrali nazionali conformemente allarticolo 32.
22 ART. 32 Statuto SEBC Distribuzione del reddito monetario delle Banche centrali nazionali ll reddito (reddito monetario) ottenuto dalle banche centrali nazionali nellesercizio delle funzioni di politica monetaria del SEBC, viene distribuito alla fine di ciascun esercizio. Limporto del reddito monetario di ciascuna banca centrale nazionale è pari al reddito annuo che essa ottiene dagli attivi detenuti in contropartita delle banconote in circolazione e dei depositi costituiti dagli enti creditizi, decurtato di un importo pari a tutti gli interessi pagati da detta banca centrale sui depositi costituiti dagli enti creditizi. La somma dei redditi monetari delle banche centrali nazionali viene ripartita tra le stesse in proporzione alle quote versate di capitale della BCE (Regime transitorio per i primi 5 anni: ) Le BCN non aderenti alleuro non hanno diritto a ricevere gli utili né hanno alcun dovere di partecipare al ripianamento delle perdite.
23 La politica del cambio BCE CONSIGLIO Effettua operazioni in cambi nel contesto della strategia di politica monetaria finalizzate allobiettivo della stabilità dei prezzi Definisce accordi formali sui cambi nei confronti di altre valute formula orientamenti generali di politica del cambio (le iniziative devono essere coerenti con lobiettivo primario della stabilità dei prezzi)
24 TRATTATO DI MAASTRICHT ARTICOLO 111 Il Consiglio, deliberando allunanimità, nellintento di pervenire ad un consenso coerente con lobbiettivo della stabilità dei prezzi, può concludere accordi formali su un sistema di tassi di cambio dellECU nei confronti delle valute non comunitarie. Il Consiglio, deliberando a maggioranza qualificata, nellintento di pervenire ad un consenso coerente con lobiettivo della stabilità dei prezzi, può adottare, adeguare o abbandonare i tassi centrali dellECU allinterno del sistema dei tassi di cambio. In mancanza di un sistema di tassi di cambio rispetto ad una o più valute non comunitarie il Consiglio, deliberando a maggioranza qualificata, può formulare gli orientamenti generali di politica del cambio nei confronti di dette valute. La politica del cambio
25 Il ruolo del tasso di cambio Indicatore del secondo pilastro Indicatore del secondo pilastro Tasso di cambio
26 BIBLIOGRAFIA ECB, The Monetary Policy of the ECB (ed. 2004) ECB, The European Central Bank: history, role and function (2004) ECB, Lattuazione della politica monetaria nellarea euro (settembre 2006). ECB, Compendium of Legal Instruments (gennaio dicembre 2001)