1 2 La situazione economica e politica dell’800 L’Ottocento fu il secolo in cui la borghesia realizzò in Europa il proprio integrale predominio su vari aspetti, da quello politico a quello economico e culturale. L’importanza storica della borghesia è legata a due fattori che caratterizzano la storia dell’800: lo sviluppo della produzione industriale e il definitivo passaggio da un’economia di sussistenza ad un’economia di mercato. Vediamo ora come era la situazione economica e politica italiana…
3 4 La situazione italiana La situazione economica in Italia attraversò un periodo di crisi in ambito agricolo, industriale e commerciale diffondendo carestia e miseria. L’agricoltura era povera ma comunque caratterizzata da una grande varietà di colture, ciò nonostante si erano sviluppate numerose aziende agricole moderne nella Pianura Padana Iniziamo ora ad osservare i movimenti politici nati in questo periodo storico..
5 6 La Carboneria Cosa era la carboneria? Era una società segreta che svolse un importante ruolo nella prima fase del Risorgimento italiano. Era ispirata a ideali liberali, voleva che i governi assoluti diventassero governi costituzionali Aveva una struttura piramidale Al vertice vi erano i capi, la cui identità era segreta I membri dei livelli inferiori non conoscevano né gli affiliati, nè i programmi dei membri superiori
7 8 Il fallimento dei moti carbonari Perché i moti carbonari fallirono? I moti carbonari fallirono per una serie di ragioni. L’ossessione per la segretezza non riuscì a garantire la sicurezza delle organizzazioni Non ci fu un coordinamento delle forze rivoluzionarie Non coinvolsero mai il popolo nelle insurrezioni, secondo Mazzini fu questa la causa principale del fallimento.
1 10 IL CATTOLICESIMO LIBERALE è una corrente di pensiero religioso e politico; nata e sviluppatasi nel XIX secolo; diffusa in Belgio, Francia, Spagna e soprattutto Italia. si concentrò su due questioni: sulla riforma della Chiesa; sull'unità del Paese. In Francia, il maggior esponente fu de Lamennais che proponeva alla Chiesa l’abbandono dell'alleanza col trono. In Italia, invece, i principali esponenti furono Manzoni, Balbo e Gioberti. Gioberti, in "Il Primato morale e civile degli italiani» (1843) propose un progetto politico definito «neoguelfismo», nel quale Italia e papato avrebbero organicamente convissuto. Manzoni, fu considerato la principale figura di riferimento del movimento cattolico-liberale. Sosteneva che il papato aveva salvato il patrimonio storico-culturale dal dominio dei longobardi e aveva permesso anche la fioritura delle libertà comunali. Papa Gregorio XVI per salvare la propria indipendenza di fronte alle potenze estere si rifiutò di attuare le riforme col Memorandum del 10 maggio I PROMOTORI DEL MOVIMENTO :
A Napoli, invece, ebbe una vivace e duratura attività pubblica. Venne fondato un periodico d'ispirazione cattolico-liberale, «L'Emancipatore Cattolico», che proponeva l'abolizione del celibato e del potere temporale della Chiesa, l'elezione dei vescovi e del clero. A Milano era era stato fondato un giornale cattolico-liberale «Il Conciliatore» che si impegnò in una vivace polemica contro i cattolici intransigenti. Il vicario capitolare della diocesi però, fece cessare le pubblicazioni. Negli stessi anni l'idea cattolico-liberale fu tenuta viva da un altro periodico, «Il Carroccio», che sopravvisse per un breve periodo di tempo. Infine, venne fondato «L'Osservatore Cattolico», il giornale dei cattolici intransigenti che ebbe un vasto successo di pubblico. Papa Pio IX condannò tutte queste proposte, in modo più ampio di quanto avesse fatto papa Gregorio XVI con la Mirari Vos. Il movimento cattolico-liberale progressivamente svanì nei primi anni Settanta del XIX secolo. La rinascita del movimento dopo la seconda guerra di indipendenza in alcune grandi città : A Firenze il pensiero politico e religioso ebbe vita breve per la decisa ostilità della curia vescovile.
13 14 Il neoguelfismo Rinascita politica della nazione italiana attraverso una lega degli Stati esistenti Avrebbe dovuto avere a capo il pontefice, in ragione della superiorità derivante dal suo magistero religioso Indica quel movimento politico e d'opinione stimolato dalla pubblicazione del Primato morale e civile degli italiani di Vincenzo Gioberti L'ipotesi prospettata da Gioberti nel Primato giungeva insomma in un contesto culturalmente «predisposto» a riceverla.
15 16 Il federalismo Le idee federaliste furono rappresentate da correnti importanti ma non vincenti. La prospettiva di un accordo federale, che rispettasse le vecchie autonomie, poteva calmare i dissidi regionali. Due tipologie dovevano esser posti a capo di una lega federale fra gli Stati italiani: Il pontefice secondo Gioberti Il monarca piemontese secondo Balbo Federalismo di Cattaneo e Ferrari
17 18 Gli esponenti Gioberti La lega o confederazione italica è considerata da Gioberti il primo passo verso l’unità nazionale. A capo il pontefice La forza militare del piemonte prevedeva Tale confederazione avrebbe accresciuto la forza e la potenza dei vari Principi, senza nuocere alla loro indipendenza. Gioberti
13 14 Anticlericalismo Contro il clero, i gesuiti in particolar modo, si associava una critica al temporalismo dei papi, ad un impegno per la promozione di una cultura laica si combina una violenta polemica anticattolica. Sismondi Crede che la chiesa sia una «disgrazia della nazione italiana» Si diffonde particolarmente dopo il biennio rivoluzionario del 48-49
19 20 La Giovine Italia LA GIOVINE ITALIA Nacque grazie all’opera di Mazzini il quale sosteneva che che l'unità d'Italia dovesse conseguirsi attraverso un'effettiva guerra di popolo senza ricorrere alle cospirazioni settarie o ad accordi segreti con i principi. Obbiettivi politici repubblica unita nazionale indipendenza manifesto sottolinea la centralità dell'idea repubblicana e democratica, la polemica con l'alta gerarchia del clero, l'abolizione dell'aristocrazia, la promozione dell'istruzione pubblica e il riconoscimento dei diritti del cittadino e dell'uomo. composizione affratellati
21 22 un poco di storia La storia 1830 Si diffuse l'idea, grazie soprattutto all'opera di Giuseppe Mazzini, che l'unità d'Italia dovesse conseguirsi attraverso un'effettiva guerra di popolo Il genovese redasse l'Istruzione generale per gli affratellati della Giovine Italia. luglio del l'azione cospirativa – che doveva allargarsi a tutti gli Stati italiani – fu scoperta e tutta la rete organizzativa dell'associazione venne distrutta Mazzini progettò un nuovo tentativo insurrezionale incentrato, anche in questo caso il tentativo insurrezionale ebbe un esito fallimentare 1838 Riprese il progetto della Giovine Italia 1840 Ennesimo fallimento 1843 Mazzini decide di scioglierla definitivamente