IL MISTERO DELLA REDENZIONE

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Transcript della presentazione:

IL MISTERO DELLA REDENZIONE Corso di Cristologia Lezione 5

IL MISTERO DI CRISTO La cristologia studia il mistero di Cristo: della sua persona e della sua opera reden-trice in una unità indissolubile. Gesú è il Figlio di Dio fatto uomo e, allo stesso tempo, il Salvatore atteso. Non si possono separare questi due aspetti: 1) la finalità della sua venuta al mondo è precisamente la salvezza degli uomini; 2) solo il Figlio di Dio può realizzare una efficace e piena redenzione dal peccato del mondo.

IL DESIDERIO DELLA FELICITÀ Tutti gli uomini sentono una profonda speranza di raggiungere la verità ed il bene desiderando di possedere la felicità. Cristo rivela che Dio ci ama e ci ha destinati prima della creazione del mondo ad un’alleanza che ci fa participare della sua vita infinitamente felice.

LE RELIGIONI NATURALI CCC 843: “La Chiesa riconosce nelle altre religioni la ricerca, ancora ‘nelle ombre e nelle immagini’, ‘di un Dio ignoto’ ma vicino ‘poiché è lui che dà a tutti vita e respiro ed ogni altra cosa, e... vuole che tutti gli uomini siano salvi’. Pertanto la Chiesa considera tutto ciò che di buono e di vero si trova nelle religioni... ”. CCC 844: “Ma nel loro comportamento religioso, gli uomini mostrano anche limiti ed errori che sfigurano in loro l’immagine di Dio”.

IL PECCATO La Bibbia ci insegna che l’origine del male e della sofferenza sta nel “mistero d’iniquità” che è il peccato: quello di alcuni angeli e quello degli uomini, principalmente il peccato originale, ma anche i peccati personali di ogni uomo e di ogni donna.

LE CONSEGUENZE DEL PECCATO L’immagine di Dio nella persona umana è stata oscurata e sfigurata dal peccato, ma non distrutta totalmente. Con le sue sole forze l’uomo non può liberarsi dal peccato e dalle sue conseguenze. La vera e completa liberazione dell’uomo proviene unicamente da Dio: “Dio dimostra il suo amore verso di noi perché, mentre eravamo ancora peccatori, Cristo è morto per noi” (Rm 5, 8).

IL MISTERO DI SALVEZZA Il disegno divino di salvezza attraverso la morte di Cristo era stato annunciato già nella Sacra Scrittura como mistero di redenzione universale. La morte redentrice di Gesù compie, in particolare, la profezia del Servo sofferente (cfr. Is 53, 7-8, At 8, 32-35). Essa costituisce un riscatto per la nostra liberazione dalla schiavitù del peccato, attraverso il sacrificio della sua vita.

Chiarimento sulla conoscenza di Dio Nel difendere la capacità della ragione umana di conoscere Dio, la Chiesa esprime la sua fiducia nella possibilità di parlare di Dio. Posto che la nostra conoscenza di Dio è limitata, lo sono anche le nostre espressioni su Dio. Le perfezioni delle creature riflettono la perfezione infinita di Dio. Possiamo conoscere e parlare di Dio a partire dalle perfezioni delle sue creature. (cfr. CCC 39-41)

...e la sua trascendenza Dio trascende tutte le creature. È necessario, quindi, purificare sempre il nostro linguaggio da tutto ciò che ha di limitato, di imperfetto. Le nostre parole restano sempre al di qua del Mistero di Dio. Così, nel parlare di Dio, il nostro linguaggio si esprime certamente in modo umano, ma capta realmente Dio stesso, senza poter, tuttavia, definirlo nella sua infinita semplicità. (cfr. CCC 42-43)

L’offesa a Dio Il peccato è un male per noi e solo in modo analogico offende Dio. La riparazione del peccato consiste nella restaurazione dell’immagine di Dio nell’uomo; la soddisfazione o il risarci-mento sono termini usati in senso analogico che non reintegrano alcun bene tolto a Dio. Dio manifesta che il suo è un disegno di amore benevolo che precede ogni merito da parte nostra, consegnando suo Figlio per i nostri peccati.

Tradizione patristica orientale Padri orientali: sottolineano che Cristo è venuto a comunicarci la somiglianza con Dio perduta per il peccato; il “mirabile scambio”: il Verbo si è fatto partecipe dell’umanità per renderci partecipi della divinità; centrano i loro studi sull’aspetto discendente e gratuito della salvezza.

Tradizione patristica occidentale Padri occidentali: si occupano più dell’aspetto ascendente della salvezza: l’opera realizzata dal nostro Capo, Cristo, in nome di tutta l’umanità per guadagnarci la salvezza; sottolineano l’offerta al Padre del sacrificio perfetto della sua vita per riparare il nostro peccato e riconciliarci con Dio.

I diritti del demonio Per alcuni scrittori cristiani dei primi secoli, nel commettere il peccato originale, l’uomo si sarebbe fatto volontariamente schiavo del demonio. Il sangue di Gesù sarebbe il riscatto, il prezzo pagato al demonio per liberare l’uomo dalla schiavitù. Questa teoria fu combattuta da San Gregorio Nazianzeno: è erronea poiché interpreta la redenzione secondo gli usi umani (qualcuno che paga e qualcuno a cui si paga) ed è estranea all’unità di tutta la Scrit- tura; per esempio, in quanto al suo potere, il demonio non ha mai diritti assoluti su di noi.

L’interpretazione giuridica Sant’Anselmo (+ 1109) vedeva Dio come Signore supremo, il cui onore è offeso dal peccato. Di fronte a quest’offesa, l’ordine della giustizia divina esige una riparazione rigorosa, volontaria e adeguata o un castigo. Ma, essendo Dio l’offeso, il debito è infinito: non dovendo pagarlo che l’uomo, e non potendo pagarlo che Dio, doveva essere uomo e Dio colui che doveva e poteva ripagare l’onore divino ferito.

Diffetti di quest’ultima È un’interpretazione valida sotto diversi aspetti, che ha influito molto sulla teologia posteriore, ma è troppo giuridica. Ha una concezione molto umana di Dio e del peccato come offesa fatta a Dio, della riparazione come compensazione che Dio deve ricevere dall’uomo, e di una giustizia divina che obbliga Dio ad esigere i suoi diritti.

Interpretazioni protestanti Per Lutero, la soddisfazione avviene mediante un castigo. Cristo muore per placare l’ira di Dio, perché prende su di sè, non solo le conseguenze del peccato, ma il peccato stesso. Cristo ci redime per mezzo di una “sostituzione penale”: prende il nostro posto ed è castigato da Dio in nostra vece. Calvino aggiunge che Gesù non solo morì come peccatore, ma scese anche all’inferno e soffrì le pene dei dannati. Queste teorie presentano Dio non come Padre che ci ama, ma come un sovrano vendicativo e, inoltre, ingiusto (condanna l’innocente al posto del colpevole).

Interpretazioni autonomiste In alcune teorie del XX secolo, Cristo è il maestro, la guida e l’esempio di vita. La sua influenza sull’uomo è solo morale: la salvezza non ci viene da lui, ma è l’uomo stesso che redime se stesso in modo autonomo, seguendo Cristo. La sua morte è solamente il simbolo supremo dello sforzo dell’umanità per liberarsi dal male. In queste correnti, ci sono alcuni che hanno pensato che Cristo poteva essere il modello di una lotta contro le strutture sociali ingiuste (teologie della liberazione, alcune ispirate al marxismo).

MISERICORDIA E GIUSTIZIA La salvezza dell’uomo nasce dall’amore misericordioso di Dio. La redenzione è innanzi tutto un’intervento discendente e misericordioso di Dio nella storia degli uomini. La salvezza segue anche l’ordine della giustizia divina: nessun uomo potrebbe soddisfare per tutto il genere umano. Anche se fosse molto santo, non riparerebbe il peccato che per se stesso e non per tutti e ciascuno degli esseri umani. (cfr. CCC 616)

MISERICORDIA E GIUSTIZIA (2) La redenzione concilia mirabilmente la misericordia e la giustizia divine. Se l’uomo non mettesse qualcosa di suo, Dio agirebbe al di fuori della giustizia, non ingiustamente, ma mosso solo dalla sua misericordia. Invece ci libera gratuitamente (misericordia) e in modo più conveniente e degno per noi (giustizia).

Aspetto ascendente e discendente Aspetto ascendente dell’opera di Cristo: Gesù, rappresentando gli uomini davanti a Dio come nuovo Adamo e Capo dell’umanità, sancisce una nuova relazione di Alleanza tra Dio e gli uomini, ed ottiene da suo Padre la salvezza per noi. Con la sua azione umana libera, ottie- ne che Dio Padre ci conceda il perdono. Aspetto discendente dell’opera di Cristo: inviato dal Padre, co- munica agli uomini i doni divini della salvezza: ci rivela Dio e ci comunica la vita soprannaturale. È venuto al mondo per comu- nicare agli uomini la grazia che toglie il peccato e li rende par- tecipi della vita divina.

Ordine dell’economia di salvezza In primo luogo Cristo doveva soddisfare per il peccato dell’umanità e meritare la sua glorificazione insieme con la nostra salvezza (aspetto ascendente). Una volta esaltato come Signore di tutte le cose alla destra del Padre, ci dispensa i beni che ci aveva guadagnato con il suo sangue e ci concede il dono dello Spirito Santo (aspetto discendente). Questi due aspetti sono strettamente uniti nel disegno divino: il dono della grazia è frutto del sacrificio di Cristo.

L’azione dello Spirito Santo L’opera di Cristo deve raggiungere ciascuno degli uomini. È lo Spirito Santo, Signore e datore di vita, colui che, con il suo potere infinito, raggiunge tutti gli uomini di tutti i tempi, e fa sì che le azioni ed i meriti di Cristo si possano applicare con efficacia salvifica su ciascuno. Lo Spirito Santo rende possibile che ogni uomo possa entrare in comunione con il Figlio di Dio, si incorpori a lui e partecipi della redenzione. Si serve della Chiesa, “sacramento universale di salvezza”, perché gli uomini incontrino Cristo e partecipino alla salvezza.