DAL BAMBINO AL GENITORE: ASPETTI PSICOLOGICI DELL'INSEGNAMENTO DELLO SCI AL BAMBINO Corso di specializzazione Bambini Collegio Maestri di sci del Trentino
L'INTELLIGENZA EMOTIVA uno strumento di comunicazione e di gestione delle situazioni difficili con il bambino e il genitore
CHE FA MUOVERE, CHE SMUOVE EMOZIONE e [fuori] moveo [muovere] CHE FA MUOVERE, CHE SMUOVE
EMOZIONI LE NOSTRE
DARWIN: LA FUNZIONE PRINCIPALE DELL'EMOZIONE rendere più efficace la REAZIONE dell'individuo a situazioni in cui è necessaria una RISPOSTA immediata ai fini della SOPRAVVIVENZA
SISTEMA DI ALLARME ATTACCO-FUGA SNA Sistema Nervoso Simpatico e Parasimpatico
ATTIVAZIONE FISIOLOGICA + VALUTAZIONE COGNITIVA STIMOLO ATTIVAZIONE FISIOLOGICA + VALUTAZIONE COGNITIVA (INTERPRETAZIONE SOGGETTIVA DELL'EVENTO) TENDENZA ALL'AZIONE
REGOLAZIONE EMOTIVA LE RISPOSTE ALLE PROPRIE EMOZIONI Strategie cognitive e comportamentali per sentirsi meglio funzionali / disfunzionali
LO SVILUPPO DELLA COMPETENZA EMOTIVA DEL BAMBINO
COMPETENZA EMOTIVA L'insieme delle ABILITÁ collegate alle EMOZIONI che consentono all'individuo di affrontare le sfide dell'ambiente risultando meglio adattato ed efficace
COMPONENTI COMUNICAZIONE EFFICACE INTERPRETAZIONE CORRETTA RISPOSTA COERENTE
ABILITÀ presenti in ogni componente CONSAPEVOLEZZA IDENTIFICAZIONE GESTIONE E REGOLAZIONE in ordine progressivo di sviluppo
LA COMPRENSIONE DELLE EMOZIONI ALTRUI 10 sett: R coerenti alle E della madre 8 mesi: interpretazione delle espressioni della madre 15 mesi: interpretazione tono arrabbiato dell'estraneo 2 anni: vissuto delle sensazioni degli altri 2-3 anni: consapevolezza delle proprie E 3-6 anni: comprensione che R soggettive
LA COMPRENSIONE DELLE EMOZIONI ALTRUI 4-10 anni : comprensione delle condizioni che creano E complesse e considerazione del giudizio ai C Fanciullezza: possibilità di due E diverse in breve tempo o contemporaneamente
IL CONTROLLO DELLE EMOZIONI 8-9 mesi: consapevolezza del vissuto interno collegato a E e atti intenzionali (rapporto mezzi-fini) 3 anni : regolazione della rabbia, dilatazione R nel tempo, circoscrizione di E in quel contesto 3-4 anni: mascheramento di E 6 anni: modificazione consapevole dell'espressione per ingannare e sostituzione a qualcosa di spiacevole qualcosa di positivo
LA COMPETENZA EMOTIVA NEL RAPPORTO CON I GENITORI Fino ai 7-8 anni: riconoscimento dell'autorità dei genitori che non mettono mai in discussione Dopo gli 8 anni: riconoscimento di comportamenti sbagliati eccezionali
RAPPORTO CON GLI INSEGNANTI Scuola materna: sono una specie di parenti, ambiente e apprendimento meno strutturati, apprendimento attraverso il gioco Scuola elementare: ruolo ben preciso, di chi chiede di impegnarsi e di chi valuta l'apprendimento, organizzazione precisa
GIOCO SOCIALE Scuola elementare: si arricchisce e assume un'importanza primaria, giochi con regole da rispettare Dopo gli 8 anni rispetto delle regole più preciso
AMICIZIA Scuola elementare: significa avere interessi in comune, condividere idee e preferenze, fare con e per qualcun'altro 10-11anni: rapporti più solidi e duraturi
L'INTELLIGENZA EMOTIVA Come comportarsi quando le emozioni si surriscaldano
SITUAZIONE
SUCCESSO Capacità di AFFRONTARE le svariate situazioni di tutti i giorni e trovare una SOLUZIONE adatta al problema
SUCCESSO = INTELLIGENZA + EMOZIONE
INTELLIGENZA Compiti logico-matematici Ragionamento Orientamento nello spazio
EMOZIONE Consapevolezza emotiva e Capacità di gestire le emozioni
INTELLIGENZA EMOTIVA PER IL MAESTRO CONSAPEVOLEZZA delle emozioni EMPATIA CAPACITÀ di rasserenarlo e guidarlo
INTELLIGENZA EMOTIVA PER IL BAMBINO LETTURA ED ESPRESSIONE delle E GESTIONE delle E AUTOMOTIVAZIONE INTERPRETAZIONE dei segnali e delle reazioni ALTERNATIVE DI RISPOSTA AFFRONTARE gli alti e bassi
L'INTELLIGENZA EMOTIVA OPERA ATTRAVERSO PAROLE AZIONI MODELLI
ACCETTAZIONE DI TUTTE LE EMOZIONI
LE NOSTRE EMOZIONI
E CERCARE DI CAPIRE CHE COSA PROVA PARLARE DEI SUOI SENTIMENTI E CERCARE DI CAPIRE CHE COSA PROVA
RICONOSCERE RISPETTARE DARE UN NOME LASCIARGLI IL TEMPO STARGLI VICINO PORRE DEI LIMITI
SARÀ CAPACE DI ACCETTARE L'EMOZIONE IL BAMBINO SARÀ CAPACE DI ACCETTARE L'EMOZIONE E DI AFFRONTARLA
ATTEGGIAMENTO COMUNICATIVO ED EMPATICO Contatto con gli occhi Alternarsi nel parlare Sedersi con lui Permettergli di riposare se iperstimolato
Studi I bambini sono per natura empatici e altruisti Abbandono dei modelli autoritari per modelli che aiutano il bambino a evolversi secondo i suoi bisogni e desideri
EFFETTI DELLA REGOLAZIONE DELL'EMOZIONE
CAPACITÀ DI RISPONDERE E RIPRENDERSI DAGLI STRESS EMOTIVI Sistema parasimpatico allenato
IL BAMBINO IMPARA CHE L'EMOZIONE HA UNA DIREZIONE, CHE È POSSIBILE PASSARE DA AGITAZIONE A CALMA
Studi PORRE LIMITI ai suoi comportamenti e non alle sue emozioni COLLERA va bene se indirizzata verso un problema specifico non alla sua personalitá
Scendiamo in campo con lui e lavoriamo insieme per trovare una soluzione aiutandolo a vincere la sua gara GUIDA
STILI CHE NON SEGUONO QUESTO MODELLO I MAESTRI NONCURANTI I MAESTRI CENSORI I MAESTRI LASSISTI
LO STILE NONCURANTE Sminuisce, ignora o sottovaluta le emozioni del bambino
LO STILE NONCURANTE Paura che perda il controllo Paura di alimentare le emozioni Convinzione di necessità di protezione dalle emozioni "brutte" Idea che sono "cose da bambini" "Vuoi che ... ?" "Vuoi che...?", "Non c'è motivo..."
LO STILE NONCURANTE da GENITORI CONFLITTUALI: hanno difficoltá ad affrontare gli argomenti sulle emozioni da GENITORI TRASCURATI O BISOGNOSI: sopraffatti dalle emozioni del bambino, aggiustano ogni ferita, sono insicuri o ignorano
LO STILE CENSORE Critica, rimprovera o punisce le emozioni del bambino, non le accetta, le vede come una manipolazione
LO STILE CENSORE Paura di perdere l'autocontrollo Paura che sviluppi un brutto carattere Convinzione di renderlo più forte Idea che siano questioni frivole "Datti una regolata", "Non fare il piccolo"
EFFETTI DEL NONCURANTE E DEL CENSORE SUL BAMBINO Considera i propri sentimenti sbagliati, privi di valore, si crede sbagliato, E sbagliate, difficoltà a gestire le proprie E
LO STILE LASSISTA Accetta le sue emozioni e si mostra empatico ma non riesce a offrirgli una guida, a insegnargli come fare a risolvere un problema, a porre limiti al comportamento "Gli faccio capire che gli voglio bene indipendentemente da ciò che il mondo pensa di lui"
LO STILE LASSISTA da MODELLI FAMILIARI in cui non si potevano esprimere le emozioni e da cui non ha avuto una guida ma è stato lasciato nella sua angoscia
EFFETTI DELLO STILE LASSISTA SUL BAMBINO Non impara a regolare le proprie E, possibili problemi di concentrazione, crearsi amicizie e stare insieme ai coetanei
SE NON ACCETTAZIONE DELLE EMOZIONI IN FAMIGLIA Evitamento, mascheramento, strategia delle distrazione, senso di solitudine
IL NOSTRO STILE APPRESO
DI METTERSI NEI PANNI DELL'ALTRO EMPATIA LA CAPACITÀ DI METTERSI NEI PANNI DELL'ALTRO
ESSERE NELLA CORRENTE e guidarlo verso la foce Il bambino lascia andare e si fa guidare
ROLE PLAYING
LE 5 FASI DELL'INTELLIGENZA EMOTIVA
1. ESSERE CONSAPEVOLI DELLE EMOZIONI DEL BAMBINO Tutte le emozioni sono funzionali Vedere il mondo dal suo punto di vista, no esperienza
2. RICONOSCERE NELL'EMOZIONE UN'OPPORTUNITÁ DI VICINANZA Il bambino ha bisogno di noi Soprattutto quando è triste o spaventato o arrabbiato Intervenire quando il livello di attivazione è ancora basso
3. ASCOLTARE CON EMPATIA E CONVALIDARE I SUOI SENTIMENTI Osservare Offrire segnali che il bambino deve poter leggere Non usare la logica, ma ascoltare Rimanere su ciò che notiamo insieme
4. DARE UN NOME ALL'EMOZIONE Cosicché diventi qualcosa di definito e chiaro e quindi più controllabile La consapevolezza che quest'emozione è un qualcosa di normale!
5. PORRE DEI LIMITI MENTRE LO SI AIUTA A TROVARE UNA SOLUZIONE Aiutarlo a trovare modi più appropriati, soluzioni possibili Accettare l'infantilismo degli infanti Porre limiti ai comportamenti della "zona rossa"
STRATEGIE Evitare critiche eccessive, commenti umilianti Evitare di intromettersi, soffocarli o sostituirsi a lui nel compito Evitare di etichettarli, riferirsi a comportamenti specifici Usare il sostegno graduale e l'elogio Non schierarsi con il nemico, rimanere nell'empatia Trasporre la sua situazione a quella di noi adulti Non imporre le nostre soluzioni al problema Farlo sentire importante, distinguendo ciò che è possibile realizzare da ciò che non lo è Essere sinceri Avere pazienza Costruire un rapporto basato sulla fiducia non sull'intimidazione Credere nella natura positiva dello sviluppo umano
INTELLIGENZA EMOTIVA PARLARE DEI SENTIMENTI VICINANZA NO = A VIZIARLI
MAGGIOR STABILITÀ, SERENITÀ E PROPENSIONE AD APPRENDERE, REGOLAZIONE > MAGGIOR STABILITÀ, SERENITÀ E PROPENSIONE AD APPRENDERE, CLIMA DI FIDUCIA E COLLABORAZIONE
QUANDO L'ALLENAMENTO EMOTIVO È INOPPORTUNO Quando abbiamo poco tempo Quando siamo troppo arrabbiati o troppo stanchi Quando notiamo che ci sta manipolando
I CONCETTI DELL'INTELLIGENZA EMOTIVA SI POSSONO APPLICARE ANCHE NELL'INTERAZIONE CON I GENITORI
INTELLIGENZA EMOTIVA PERSONALE CONSAPEVOLEZZA DI SÉ GESTIONE DELLE EMOZIONI MOTIVAZIONE
CONSAPEVOLEZZA DI SÉ Dare un nome all'emozione e identificarla Valutazione obiettiva delle nostre capacità e dei nostri limiti Obiettivi realistici
GESTIONE DELLE EMOZIONI Onestá, responsabilità, rispetto delle regole Creare un clima di fiducia e di rispetto reciproco Essere aperti a nuove possibilità, soluzioni e punti di vista diversi, al cambiamento
Per affrontare e superare i momenti di difficoltà MOTIVAZIONE Spinta a trovare soddisfazioni, a scegliere obiettivi che entusiasmano Attenzione sul risultato Spinta a fare sempre meglio Dare supporto e sostegno al gruppo Per affrontare e superare i momenti di difficoltà
INTELLIGENZA EMOTIVA SOCIALE EMPATIA COMUNICAZIONE
COMUNICAZIONE La capacità di parlare con gli altri La capacitá di adeguare le nostre parole, le nostre convinzioni e le nostre emozioni al linguaggio del corpo Saper ascoltare, fare domande, ascoltare attentamente le risposte emotive dell'altro
SITUAZIONE
INTELLIGENZA EMOTIVA SOCIALE CONOSCERE LE PROPRIE EMOZIONI GESTIRE LE PROPRIE EMOZIONI RICONOSCERE LE EMOZIONI ALTRUI GESTIRE LE RELAZIONI
GESTIRE LE RELAZIONI E I CONFLITTI 1. PRIMA DI TUTTO CALMARSI E SINTONIZZARSI SUI PROPRI SENTIMENTI 2. DIMOSTRARE LA PROPRIA DISPONIBILITÀ AL GENITORE A RISOLVERE LA SITUAZIONE PARLANDO DEL PROBLEMA, NON ESACERBARLA MANIFESTANDO MAGGIOR AGGRESSIVITÀ 3. ESPORRE IL PROPRIO PUNTO DI VISTA IN UN LINGUAGGIO NEUTRALE NON POLEMICO 4. CERCARE DI TROVARE UN MODO GIUSTO PER RISOLVERE LA DISPUTA COLLABORANDO PER TROVARE UNA SOLUZIONE ACCETTABILE PER ENTRAMBE LE PARTI
ABILITÀ NEL PROVOCARE RISPOSTE DESIDERABILI DAGLI ALTRI
L'INTELLIGENZA EMOTIVA QI + + REGOLAZIONE EMOTIVA EMPATIA ATTENZIONE AGLI ALTRI per avere relazioni migliori col bambino e il genitore
DAL BAMBINO AL GENITORE: ASPETTI PSICOLOGICI DELL'INSEGNAMENTO DELLO SCI AL BAMBINO CONCLUSIONI