Curi: per una lettura filosofica del mito di Narciso

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Transcript della presentazione:

Curi: per una lettura filosofica del mito di Narciso Il mito di Narciso è uno dei miti più celebri: ne troviamo varie versioni in diverse epoche, anche se quella a cui si è fatto più frequentemente riferimento è quella che troviamo nelle Metamorfosi di Ovidio. Nell’interpretazione fornita da Umberto Curi, questo mito vuole sottolineare il carattere istintivo dell’amore, l’impossibilità di far sì che l’amore passi da un soggetto all’altro e che, al contrario, resti imprigionato nel cuore di entrambi i personaggi coinvolti (Eco e Narciso): il dramma è quello di non potere comunicare il proprio amore e di non poter essere ricambiato.

NARCISO ED ECO Un altro aspetto fondamentale è che queste due figure, Narciso ed Eco, rappresentano al tempo stesso due estremi fra loro apparentemente incompatibili, ma anche scissi internamente. Eco è la figura della pura alterità: il non poter comunicare liberamente la costringe a ripetere solo l’ultima frase di chiunque senta parlare e l’impossibilità ad esprimere il proprio amore la porta a consumarsi fino a morire. Narciso è la figura della pura, totale identità, il riflesso di un amore che non sarà mai ricambiato, quello per sé stesso, che lo porta alla stessa morte di Eco. .

CONOSCERSI O RICONOSCERSI? Nel mito, così come Ovidio lo ricostruisce, Narciso muore senza aver conosciuto la vecchiaia e, come Tiresia aveva predetto, per avere conosciuto sé stesso: di fatto, però, Narciso conosce solo il riflesso di sé. Allora: Narciso muore per aver conosciuto una realtà inconsistente? OPPURE È l’aver riconosciuto sé stesso come riflesso, l’aver identificato se stesso con il nulla che induce Narciso alla morte? .

Immobile per la sua natura CONCLUSIONE Curi sembra propendere per la seconda ipotesi: è il non riconoscere una propria identità ad uccidere Narciso, ma insieme anche ciò che il termine Narciso significa, ossia “torpore”: scopertosi come “mero riflesso”, Narciso non prova neanche a darsi la possibilità di costruirsi un “sé”, si abbandona al torpore del nulla, all’immobilità. Narciso rinasce in sembianze di fiore, appunto il narciso, elemento che ben lo rappresenta: Immobile per la sua natura Bello. .