DOCUMENTAZIONE E SCHEDATURA MATERIALE BIBLIOGRAFICO

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DOCUMENTAZIONE E SCHEDATURA MATERIALE BIBLIOGRAFICO

REPERIRE LE FONTI BIBLIOGRAFICHE (Ricerca Testi, Uso Risorse Telematiche) COSTRUIRE E REDIGERE LA BIBLIOGRFIA INIZIALE E FINALE CITAZIONI E NOTE ANALISI MATERIALI: LE SCHEDE DI LETTURA

Non esistono “ricette” per fare una buona tesi, piuttosto buoni consigli che, se adattati al proprio “stile cognitivo” possono dare buoni risultati e… Ottimizzare le energie

TESISTI: MONOCRONICI E POLICRONICI? i monocronici sono soggetti che “ lavorano bene solo se cominciano e finiscono una cosa per volta.[…] Non possono interrompere un romanzo per leggerne un altro, altrimenti perdono il filo […]. I policronici sono tutto l’inverso. Lavorano bene solo se conducono avanti più interessi alla volta, e se si dedicano a una cosa sola si accasciano oppressi dalla noia. I monocronici sono più metodici ma spesso hanno poca fantasia. I policronici sembrano più creativi ma spesso sono pasticcioni e volubili” ECO, U., Come si fa una tesi di Laurea, (1977), Milano, Bompiani,2010

FONTI E MATERIALI BIBLIOGRAFICI Fonti di “Prima mano”: ad esempio, le edizioni originali di un’opera, oppure i contenuti originali di una ricerca empirica Fonti di “Seconda mano”: tutti i testi che si riferiscono e citano una particolare opera, oppure riportano i dati di una ricerca empirica senza averla condotta direttamente; ancora,le interpretazioni critiche di un testo noto

FONTI E MATERIALI BIBLIOGRAFICI In una tesi è bene usare le une e le altre, ma attenzione: nel caso in cui, ad esempio, vi capita di citare una ricerca empirica, è bene che abbiate letto la ricerca stessa nel dettaglio…

FONTI E MATERIALI BIBLIOGRAFICI FASE PRELIMINARE Individuato un argomento, è bene effettuare una prima operazione di “scandaglio”: Rintracciare nella letteratura come è stato affrontato il tema Analizzare con attenzione l’indice e la bibliografia del o dei testo/i che vi è stato consigliato o dal quale si è originato il vostro interesse Valutare la reperibilità delle fonti

COSTRUIRE UNA BIBLIOGRAFIA INIZIALE Fase di ricerca Inizia ora la ricerca dei testi che possono essere utili, cominciate quindi a raccogliere i materiali, inizialmente saranno molti… Come? Le Risorse telematiche possono agevolare il vostro percorso

COSTRUIRE UNA BIBLIOGRAFIA INIZIALE: LE RISORSE TELEMATICHE Percorso per accedere alle Risorse telematiche di ateneo: www.unito.it → link a destra: (Strutture, III Link): SISTEMA BIBLIOTECARIO, si apre una pagina Web dal titolo: SISTEMA BIBLIOTECARIO. Servizi bibliografici telematici. Nella tabella che si apre sono presenti una serie di servizi: CATALOGO@unito.it METARICERCA d'Ateneo TROVA@unito PreferiTO AperTO

LE RISORSE TELEMATICHE: CATALOGO@unito.it: Questo è uno strumento che vi agevola molto nel reperire tutti i testi in possesso delle biblioteche dell’Università di Torino, localizzando il testo e informandovi sulla sua disponibilità.

LE RISORSE TELEMATICHE: librinlinea Uno strumento analogo al precedente, ma che in questo caso rintraccia il testo all’interno delle Biblioteche Civiche del Piemonte e della Biblioteca Nazionale di Torino è: librinlinea opac della Regione Piemonte.

LE RISORSE TELEMATICHE DI ATENEO (Banche Dati, E-Journal, Periodici on-line) Sono uno strumento telematico e possono offrire un valido contributo al lavoro di ricerca. All’interno di queste si possono trovare ABCSTRACT, ARTICOLI DI RIVISTE SCIENTIFICHE, PERIODICI, DATI STATISTCI

LE RISORSE TELEMATICHE: SUGGERIMENTI… Perché queste risorse possano essere davvero utili devono essere utilizzate in maniera opportuna: è meglio avere già abbastanza chiaro il tema oppure cercare nello specifico una ricerca, altrimenti la ricerca diventa molto dispersiva; Poche riviste possono essere consultate da casa (vedi documento pdf sulla configurazione proxy, al link Sistema Bibliotecario di unito.it); La maggior parte delle risorse telematiche a cui potete accedere utilizza la lingua inglese (anche gli abcstrat che trovate sono, quindi, in inglese)

LE RISORSE TELEMATICHE: SUGGERIMENTI… Ciascun dipartimento mette a disposizione dei propri studenti delle risorse telematiche più specifiche, a cui si accede solo da postazioni interne al Dipartimento stesso: Dipartimento Scienze dell’Educazione e della Formazione (DISEF, Via Gaudenzio Ferrari, 9/11) ww.disef.unito.it È possibile prenotare una postazione Internet (Link Servizi on line, seguire le indicazioni); dal sito del Dipartimento si accede a quello della Biblioteca della Facoltà. ULTIMA AVVERTENZA: sottoscrivere e far firmare al proprio tutor un’attestazione in cui si conferma che siete tesisti: in questo caso potete prendere in prestito fino a 5 libri alla volta dalle biblioteche.

COSTRUIRE SCHEDE BIBLIOGRAFICHE Mentre ricercate i materiali è molto utile che vi creiate una sorta di SCHEDARIO BIBLIOGRAFICO, molto sintetico, ma fondamentale.

Scrivete le notizie più importanti e sintetiche: Autore, titolo, anno della pubblicazione originale, luogo edizione, editore, anno di pubblicazione numero di pagine, la traduzione e il traduttore (se è un testo straniero), eventualmente il prezzo (se è ancora in commercio), la biblioteca in cui lo trovate e la sua collocazione, il numero di pagine totali eventualmente un vostro segno di fianco se lo ritenete importante o meno, se può servirvi per un aspetto in particolare….

BIBLIOGRAFIA Costituisce il criterio della scientificità della tesi È posta al termine della tesi Esistono criteri prestabiliti per comporla in maniera corretta

SITUAZIONI PIÙ FREQUENTI PER I SINGOLI VOLUMI, TESTI, in generale: Cognome e nome autore (anche in stampatello), titolo dell’opera incluso il sottotitolo (in corsivo), Luogo di Edizione, Casa Editrice, Anno di Pubblicazione Esempio: CHIOSSO Giorgio, Novecento Pedagogico. Profilo delle teorie educative contemporanee, Brescia, La Scuola, 1997.

Casi particolari PER I VOLUMI, CON DUE O PIÙ AUTORI:Inserire gli autori nell’ordine in cui compaiono nel testo: Esempio: FORNACA Remo, DI POL, Redi Sante, Dalla certezza alla complessità. La Pedagogia scientifica del Novecento,…. QUANDO NEL TESTO L’AUTORE COMPARE COME UN “A CURA DI”: MARIANI Anna Marina (A cura di), Fragilità. Sguardi interdisciplinari, Milano, Unicopoli, 2009

Nel caso di autori stranieri, inserire anche la data di edizione originale dell’opera e del traduttore, con alcune possibilità alternative: Esempio: MORIN Edgar, La téte bien faite, (1999), trad.it. S.Lazzari, La testa ben fatta, Milano, Cortina, 2000. MORIN Edgar, La testa ben fatta, (ed. or. 1999), trad. it., Milano, Cortina, 2000 MORIN Edagar, La téte bien faite, Paris,Seuil, 1999; trad. it di S. Lazzari, La testa ben fatta, Milano, Cortina, 2000.

Nel caso in cui ci siano state più edizioni dello stesso testo, oppure l’opera sia in Volumi (Voll.) Esempio: LEOPARDI Giacomo, Poesie e prose, a cura di Rolando Damiani e Andrea Rigoni, con un saggio introduttivo di Cesare Galimberti, Milano, Mondadori, 1987, 2 voll., II. ECO Umberto, Come si fa una tesi di laurea, (1977), Milano, Bompiani, 2010

ARTICOLI DI RIVISTE Cognome e Nome dell’Autore, “titolo dell’articolo”, in, Titolo della rivista, Volume e/o numero del fascicolo, mese, anno, pagine in cui compare l’articolo

ARTICOLI DI RIVISTE Esempi: ZAMENGO Federico, “Sostare nel tempo”, in Nuova Secondaria, numero 1, settembre 2010, pp.25-27. Oppure: BATTISTELLI Pier Giorgio, Il maltrattamento psicologico: qualche considerazione sul problema, in “Il bambino incompiuto”, numero 1, marzo 1988, pp. 23-28. CONTE Marco, La “cura” come esistenziale pedagogico, «Encyclopaideia», V, 2001, 9, pp. 85-88.

CAPITOLI DI LIBRI, ATTI DI CONVEGNI, SAGGI IN OPERE COLLETTIVE Cognome e nome dell’autore, “Titolo del saggio o del capitolo”, in, nome del curatore o degli autori dell’opera collettiva oppure AA.VV., Titolo dell’opera collettiva, eventuale numero del volume dell’opera in cui il saggio è contenuto, Luogo, Editore, data, numero di pagine in cui è contenuto il saggio.

CAPITOLI DI LIBRI, ATTI DI CONVEGNI, SAGGI IN OPERE COLLETTIVE Esempio: BERTOLINI PIERO, Fenomenologia dell’avventura: oltre il già dato, in Massa, Riccardo (a cura di), Linee di fuga. L’avventura nella formazione umana, Firenze, La Nuova Italia, 1988, pp.19-36. CURI FAUSTO, Interventi nell’opera collettiva di Palazzaschi oggi, Atti del Convegno, Firenze, 6-8 Novembre 1976, a cura di Lanfranco Caretti, Milano, Il Saggiatore, 1978, pag. 138.

TESI DI LAUREA Autore, Titolo, Università, Relatore, Facoltà, Anno Esempio: ZAMENGO Federico, Educazione Autonomia e Dignità umana, Università di Torino, sede di Savigliano, rel. Orfeo Azzolini, Facoltà di Scienze della Formazione, a.a. 2004-2005, pp. …..

FILMOGRAFIA E SITOGRAFIA Film: Titolo del film, (Titolo originale, regista, luogo, anno) Esempio Zero in condotta (Zèro de conduite, Jean Vigo, Francia, 1933) Sitografia: Se è possibile, oltre a copiare l’URL, indicare la data in cui è stato rintracciato il documento on-line ed il suo autore e/o curatore. Attenzione alla presunta scientificità del contributo

NOTE E CITAZIONI:A CHE COSA SERVONO E PERCHÉ SI USANO Si usano prevalentemente per due motivi: Si cita un testo perché nel proseguo della trattazione lo si va a interpretare Si cita un testo a sostegno di un’idea che abbiamo espresso nel testo.

NOTE E CITAZIONI:A CHE COSA SERVONO E PERCHÉ SI USANO Servono per indicare la fonte della citazione Possono servire per aggiungere all’argomento di cui si sta trattando un ulteriore riferimento bibliografico, un commento (sono, cioè, esplicative), offrendo un rimando esterno (ad altri testi) oppure interno (al nostro testo) Possono voler mostrare, evidenziandolo, che degli aspetti di cui state parlando, voi magari ne prendete in esame solo alcuni, e con la nota rimandate ad un’altra eventuale interpretazione Possono contenere una traduzione italiana di un passo che nel testo avete riportato in lingua originale.

CITAZIONI: LE 10 REGOLE (da Eco, U., Op. Cit., pp.170-179) I brani che si andranno a commentare, vanno citati con ragionevole ampiezza La letteratura che si cita a sostegno di una propria affermazione deve essere citata in maniera intelligente: essere sicuri se l’autore intende proprio quello che sosteniamo noi, e costituire un “di più” che effettivamente corrobora la nostra affermazione. Solitamente la citazione presume che si condivida l’idea dell’autore, a meno che non si stia facendo un’interpretazione critica La citazione deve essere accompagnata da una nota che ne determini la valenza scientifica (Autore, Titolo dell’opera…..) e il numero della pagina in cui noi abbiamo rintracciato l’affermazione riportata. Questo si può fare secondo alcune modalità che vedremo tra poco

Se si citano fonti primarie, è opportuno che ci si riferisca all’edizione più accreditata. Quando si citano degli autori classici spesso, nella citazione-nota, basta far riferimento al titolo dell’opera citandone i paragrafi, i versetti… Quando si cita un autore straniero è opportuno far riferimento, in nota, al titolo originale dell’opera e al suo traduttore italiano Il rimando all’autore e all’opera deve essere chiaro. Se la citazione è breve, e non supera le due o tre righe, può allora essere inserita nel corpo del testo e racchiusa tra virgolette; nel caso in cui sia più lunga, allora è meglio andare a capo, e scrivere il testo in modo tale che ci sia uno spazio semplice rientrato. Le citazioni devono essere fedeli, nel senso che non si devono aggiungere parole o correggere presunti errori… La citazione deve sempre essere puntuale e controllabile da chiunque.

DUE SISTEMI DI CITAZIONE Il SISTEMA CITAZIONE-NOTA Il SISTEMA AUOTRE-DATA (Per i dettagli di alcune delle 10 Regole proposte, confronta i testi in word)

NOTE E CITAZIONI: INFORMAZIONI UTILI Si possono inserire a “piè pagina” Si possono anche inserire al termine del capitolo Nella nota si può anche solo appuntare il nome di Battesimo dell’autore Scegliere una modalità e continuare con la stessa Se vi riferite a tabelle, immagini, materiali ampi, potete di questi allegare delle Appendici (al termine del lavoro)

SITUAZIONE OTTIMALE (UTOPIA??) Disporre di tutti i testi di cui si ha bisogno ed esserne proprietari in modo tale da poterli consultare ogni volta che emerge un dubbio e poterli sottolineare, “pasticciare” con ogni serie di simboli, riferimenti, rimandi e appunti negli spazi bianchi a margine. Possedere un luogo in cui sia possibile studiare, scrivere, tenere aperti più libri contemporaneamente… Così come è puramente teorico pensare di costruirsi una bella bibliografia iniziale ottimale e poi cominciare a leggere…

LE SCHEDE DI LETTURA Per questo, durante la lettura, è consigliabile costruire delle schede di lettura: Sinteticamente riassumere gli argomenti trattati nel testo Evidenziare e riportare frasi o passaggi importanti Collegare tra loro aspetti di testi diversi

SCHEDE DI LETTURA Possono essere di molti tipi: TEMATICHE PER AUTORE VERE E PROPRIE SCHEDE DI LAVORO (In cui collegate tra loro gli argomenti dei diversi testi)

ABBREVIAZIONI Nei testi e nelle bibliografie, è possibile utilizzare e/o rintracciare alcune abbreviazioni convenzionali (Vedi documento word)

DISSERTAZIONE: TESTO ARGOMENTATIVO Ovvero … “ testi che si propongono di convalidare o confutare una tesi, servendosi di ragionamenti, opportunamente argomentati e collegati tra loro, che riescano a convincere l’interlocutore a cui ci si rivolgere” (Cerutti M., Cini M., Introduzione elementare alla scrittura accademica, Roma-Bari, Laterza, 2007, p.17)

… ARGOMENTARE “Argomentare significa dunque elaborare , strutturare ed esporre organicamente i propri pensieri e le proprie conoscenze, secondo modalità che siano funzionali al sostegno di un’opinione” (ivi)

ARGOMENTARE … DESTINATARIO (a chi?) CONTENUTO STILE COESIONE E COERENZA

COESIONE Riguarda la forma del testo (Cerruti,Cini, cit., p.57) “La coesione si realizza rispettando le concordanze di numero e di genere fra soggetto e predicato, o tra nome e aggettivo e mantenendo l’ordine abituale delle parole” (Cerruti,Cini, cit., p.57)

COERENZA Riguarda il contenuto del testo: (Cerruti,Cini, cit., p.57) “La coerenza si realizza rispettando la sequenza logica degli argomenti e la solidarietà semantica dei vari elementi della frase, nonché il registro stilistico che il testo richiede” (Cerruti,Cini, cit., p.57)