Ventitreesima lezione

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Transcript della presentazione:

Ventitreesima lezione Conto Economico Stato Patrimoniale Rendiconto Finanziario Mario Benassi Economia e Organizzazione Aziendale - CdL Comunicazione Digitale (23)

Economia e Organizzazione Aziendale - CdL Comunicazione Digitale (23) Stato Patrimoniale Documento di sintesi della situazione attiva e passiva al termine dell’esercizio: lo SP costituisce la “fotografia” del patrimonio dell’impresa, comprensivo di tutte le sue posizioni creditorie e debitorie registra grandezze di stock (o fondo) documento a schemi contrapposti in equilibrio data la sequenzialità degli esercizi, lo “SP finale” dell’esercizio t diviene “SP iniziale” dell’esercizio t+1 Mario Benassi Economia e Organizzazione Aziendale - CdL Comunicazione Digitale (23)

Economia e Organizzazione Aziendale - CdL Comunicazione Digitale (23) Stato Patrimoniale P A S S I V O e P A T R I M O N I O N E T T O A T T I V O Crediti vs soci x vers. Immobilizzazioni nette immateriali materiali finanziarie partecip. strateg. cred. controllanti/te Attivo circolante rimanenze crediti vs clienti altre att. finanziarie partecip. non strat. liquidità Ratei e risconti attivi Patrimonio netto Capitale sociale Riserve Utile di esercizio Fondi rischi e oneri TFR Debiti vs altri finanziatori vs fornitori vs controllanti/te altri debiti Ratei e risconti passivi Mario Benassi Economia e Organizzazione Aziendale - CdL Comunicazione Digitale (23) I M P I E G H I F O N T I

Economia e Organizzazione Aziendale - CdL Comunicazione Digitale (23) Immobilizzazioni Sono impieghi di risorse a lungo termine che non esauriscono la loro funzione all’interno di un singolo ciclo produttivo né di un esercizio Le immobilizzazioni immateriali e materiali entrano nel ciclo produttivo evidenziando utilità ripetuta e quindi sono sottoposte a regime di ammortamento Le immobilizzazioni finanziarie sono essenzialmente partecipazioni di natura strategica e crediti verso imprese controllanti/te e collegate (crediti di finanziamento) Mario Benassi Economia e Organizzazione Aziendale - CdL Comunicazione Digitale (23)

Economia e Organizzazione Aziendale - CdL Comunicazione Digitale (23) Attivo Circolante Raggruppa voci di impieghi di risorse il cui orizzonte è di breve termine Gli impieghi più significativi in questo gruppo afferiscono al funzionamento dell’attività caratteristica (rimanenze e crediti commerciali) Le liquidità sono impieghi massimamente fungibili Mario Benassi Economia e Organizzazione Aziendale - CdL Comunicazione Digitale (23)

Economia e Organizzazione Aziendale - CdL Comunicazione Digitale (23) Ratei e Risconti Costituiscono rettifiche dovute al principio della competenza Sono attivi quando rettificano costi sostenuti ma di competenza futura o riportano ad oggi ricavi futuri di competenza attuale (es.: affitti anticipati, interessi attivi maturati) Sono passivi quando rettificano ricavi conseguiti ma di competenza futura o riportano ad oggi costi di competenza attuale ma che verranno sostenuti in futuro (es.: Mario Benassi Economia e Organizzazione Aziendale - CdL Comunicazione Digitale (23)

Economia e Organizzazione Aziendale - CdL Comunicazione Digitale (23) Patrimonio netto Rappresenta il patrimonio di competenza dei soci, ossia il totale attivo dedotte tutte le posizioni debitorie. Esso è pari al capitale sociale accresciuto degli utili passati non distribuiti (riserve) e dell’utile generato nell’esercizio Costituisce una fonte di risorse finanziarie dal momento che rappresenta quanto gli azionisti pongono a servizio dell’iniziativa d’impresa Mario Benassi Economia e Organizzazione Aziendale - CdL Comunicazione Digitale (23)

Accantonamento Rischi e TFR Accantonamenti per rischi È una voce che anticipa un costo incerto futuro (rischio) creando un fondo cui attingere nel caso si verificasse l’evento dannoso L’ammontare degli accantonamenti e materia delicata visto l’impatto diretto sull’utile TFR Trattamento di fine rapporto di lavoro dipendente: accantonamento in vista delle liquidazioni da erogare a ciascun dipendente al momento della cessazione del rapporto di lavoro Gli accantonamenti per rischi e il TFR sono fonti di risorse in quanto rappresentano risorse finanziarie che rimangono in azienda disponibili per essere impiegate, alla sola condizione di una loro rapida e poco onerosa liquidabilità in caso di necessità Mario Benassi Economia e Organizzazione Aziendale - CdL Comunicazione Digitale (23)

Economia e Organizzazione Aziendale - CdL Comunicazione Digitale (23) Debiti I debiti, come i crediti, si distinguono in: Debiti di finanziamento A lungo termine A breve termine (caso raro e sovente patologico) Debiti di funzionamento Generalmente a breve termine Mario Benassi Economia e Organizzazione Aziendale - CdL Comunicazione Digitale (23)

Debiti di finanziamento Sono debiti contratti per predisporre tutti gli strumenti necessari all’attività (investimenti in impianti, R&S, marketing, ecc.) La loro durata è ragguagliata alla durata dell’investimento che finanziano: il corretto principio gestionale vuole infatti che l’investimento sia in grado di rimborsare il debito alle naturali scadenze e di garantire al contempo un surplus Esempi di debiti di finanziamento sono i mutui presso banche, l’emissione di obbligazioni, ecc. Mario Benassi Economia e Organizzazione Aziendale - CdL Comunicazione Digitale (23)

Debiti di funzionamento Sono debiti che servono alle esigenze temporanee di liquidità dovute all’ampiezza temporale del ciclo di trasformazione (tempo intercorrente dall’acquisto delle materie prime e dei servizi fino alla vendita del prodotto/servizio) I debiti di funzionamento conoscono una elevata rotazione durante l’esercizio Esempi di debiti di funzionamento sono i debiti verso fornitori Mario Benassi Economia e Organizzazione Aziendale - CdL Comunicazione Digitale (23)

Economia e Organizzazione Aziendale - CdL Comunicazione Digitale (23) Conto Economico Documento di sintesi, in forma scalare, dei flussi economici di ricavo e di costo di competenza dell’esercizio: rientrano tutti i ricavi e i costi di competenza sono suddivisi sulla base della attività caratteristica dell’impresa la contrapposizione di ricavi e costi consente la determinazione dell’utile Mario Benassi Economia e Organizzazione Aziendale - CdL Comunicazione Digitale (23)

Economia e Organizzazione Aziendale - CdL Comunicazione Digitale (23) Conto Economico A) Valore della produzione Ricavi Variazione rimanenze prodotti finiti Altro B) Costi della produzione Materie prime Servizi Godimento beni di terzi Personale dipendente Ammortamenti e svalutazioni Variazione rimanenze materie prime Accantonamenti per rischi Oneri diversi di gestione Differenza tra valore e costi della produzione (A - B) Mario Benassi Economia e Organizzazione Aziendale - CdL Comunicazione Digitale (23)

Conto Economico: segue Differenza tra valore e costi della produzione (A - B) C) Proventi e Oneri Finanziari Proventi da partecipazioni Altri proventi finanziari Interessi passivi e altri oneri finanziari D) Rettifiche di valore di attività finanziarie Rivalutazioni Svalutazioni E) Proventi e oneri straordinari Proventi Oneri Risultato prima delle imposte (A - B +/- C +/- D +/- E) F) Imposte Utile (Perdita) di esercizio (A – B +/- C +/- D +/- E – F) Mario Benassi Economia e Organizzazione Aziendale - CdL Comunicazione Digitale (23)

Componenti problematiche di CE Rimanenze Le rimanenze compaiono sia nel CE sia nello SP. Nel CE costituiscono rettifiche dei costi sostenuti per l’acquisto di materie prime e per la produzione di prodotti/servizi. Nello SP costituiscono una voce dell’attivo in quanto ricchezza liquidabile. Ammortamenti Originano dal principio di competenza e costituiscono la quota parte di costo degli impianti riportata all’esercizio. Essi ineriscono ai beni produttivi di durata pluriennale, che cioè esplicano funzioni produttive nell’arco di più esercizi Mario Benassi Economia e Organizzazione Aziendale - CdL Comunicazione Digitale (23)

Rendiconto Finanziario Documento di sintesi, in forma scalare, dei flussi finanziari di entrata ed uscita intervenuti durante l’esercizio: dalla contrapposizione di entrate ed uscite finanziarie emerge il surplus o il fabbisogno finanziario generato nell’esercizio il prospetto evidenzia le diverse destinazioni dei fabbisogni e le diverse origini delle fonti Mario Benassi Economia e Organizzazione Aziendale - CdL Comunicazione Digitale (23)

Rendiconto finanziario Esistono tre tipologie di rendiconto finanziario: Rendiconto finanziario complessivo Documento di sintesi in equilibrio di tutti i fabbisogni e le fonti di copertura che si sono evidenziati nel corso dell’esercizio Prospetto dei flussi di CCN Documento scalare che evidenzia l’andamento delle risorse di funzionamento dovuto alle scelte di gestione dell’attività caratteristica; evidenzia altresì le ragioni del formarsi di un surplus o di un deficit Prospetto dei flussi di cassa Documento scalare che mostra la dinamica della liquidità nel corso dell’esercizio, evidenziando la generazione di un surplus oppure di un deficit di liquidità e le rispettive cause Il rendiconto è costruito secondo la logica delle fonti e dei fabbisogni: un disinvestimento libera risorse (fonte) mentre un investimento vincola risorse (impiego); l’incremento di crediti vincola risorse (impiego) mentre il loro decremento libera risorse (fonte); viceversa un incremento/decremento di debiti; e così via Mario Benassi Economia e Organizzazione Aziendale - CdL Comunicazione Digitale (23)

Rendiconto dei flussi di cassa A) Vendite (al netto dei proventi finanziari) B) Costi di esercizio (esclusi ammortamenti, accantonamenti, svalutazioni) Cash flow di gestione C = (A – B) D) meno: investimenti (di immobiliz. e scorte) più: disinvestimenti (di immobiliz. e scorte) Profilo di cassa E = (C - D) F) effetto del credito commerciale e a breve: - incremento crediti vs clienti - incremento crediti a breve + incremento debiti vs fornitori + incremento debiti a breve G) impegni finanziari da assolvere, proventi e riscossioni finanziarie H) meno investimenti, più disinvestimenti (finanziari) Variazione di cassa prima dei nuovi finanziamenti I = (E+/- F+/- G+/- H) Mario Benassi Economia e Organizzazione Aziendale - CdL Comunicazione Digitale (23)

Rendiconto dei flussi di cassa (segue) Variazione di cassa prima dei nuovi finanziamenti I = (E+/- F+/- G+/- H) L) nuovi finanziamenti + nuovi debiti di finanziamento + emissioni azionarie a pagamento Variazione effettiva di cassa M = (I + L) Controllo della liquidità N) cassa iniziale cassa finale O = (M + N) P) Livello minimo di cassa desiderato Cassa disponibile o insufficienza di cassa (O – P) Mario Benassi Economia e Organizzazione Aziendale - CdL Comunicazione Digitale (23)