1 Parte di un circuito a componenti discreti.
2 Parte di un circuito integrato monolitico.
3 Circuito elettr(on)ico analogico a parametri concentrati e costanti. È un modello matematico adatto a studiare le proprietà elettriche di un sistema fisico. È costituito da funzioni reali, continue, derivabili di una variabile reale continua: V(t), I(t),... relazioni differenziali alle derivate ordinarie rispetto alla variabile indipendente t, in generale non lineari e non omogenee ma con coefficienti costanti. Le funzioni sono modelli matematici di grandezze elettriche. La variabile indipendente t è modello matematico del tempo.
4 Circuito elettr(on)ico analogico a parametri concentrati e costanti. Se le relazioni differenziali sono lineari, possono essere rese algebriche con un metodo di trasformazione: metodo dei fasori per funzioni sinusoidali isofrquenziali trasformazione di Fourier per funzioni assolutamente integrabili trasformazione di Laplace per funzioni nulle per t<0
5 Circuito connesso, elettromagneticamente isolato, descritto da un sistema di equazioni differenziali, in generale non lineare. Un circuito.
6 V(t) I(t) Bipolo A Bipolo B porta Bipoli. Se la potenza istantanea p(t)=V(t)I(t) è >0, A sta cedendo energia a B.
7 Relazione di proporzionalità fra una tensione e una corrente: RESISTORE LINEARE. R nome N + N - valore in N + N-N- I(t) V(t) N + N-N- I(t) V(t) V(t)=R·I(t) I(t)=G·V(t) G·R=1
8 Relazione di proporzionalità fra una corrente e la derivata di una tensione: CONDENSATORE LINEARE. Cnome N+ N- valore in F N + N-N- I(t) V(t) N + N-N- I(t) V(t)
9 Relazione di proporzionalità fra una tensione e la derivata di una corrente: INDUTTORE LINEARE. Lnome N+ N- valore in H N + N-N- I(t) V(t) N + N-N- I(t) V(t)
10 E V = E = cost. I(t) I(t) V=0 I(t): cortocircuito I(t) V(t) = E(t) I(t) E(t) E V I Generatore indipendente di tensione.
11 I=0 V(t): ramo aperto V(t) H I = H = cost. V(t) V(t) I(t) = H(t) V(t) H(t) H V I Generatore indipendente di corrente.
12 Esempi di risoluzione di un circuito lineare. V b (t) C R I(t) V a (t)=V A cos( 0 t) Con equazioni differenziali - 1
13 Esempi di risoluzione di un circuito lineare. Con equazioni differenziali - 2
14 Esempi di risoluzione di un circuito lineare. V b (t) C R I(t) Con fasori -1 Circuito lineare tempo-invariante: se V A cos( 0 t) V B cos( 0 t+ ), allora V A cos[ 0 (t-π/2 0 )]= V A sin( 0 t) V B cos[ 0 (t-π/2 0 )+ ]=V B sin( 0 t+ ) e qundi V A [cos( 0 t) +j sin( 0 t)] V B [cos( 0 t+ )+j sin( 0 t+ )]
15 C R I VaVa Con fasori -2 Esempi di risoluzione di un circuito lineare.
16 Esempi di risoluzione di un circuito lineare. R I(t) V b (t) C Con trasformata di Laplace - 1
17 Esempi di risoluzione di un circuito lineare. Con trasformata di Laplace - 2
18 n-polo. n k 1 2
19 Doppio bipolo. Bipolo Doppio bipolo o 2-porte
20 Elaborazione di segnali. doppio bipolo autonomo I1I1 V2V2 V1V1 I2I2 bipolo non autonomo bipolo autonomo
21 Curva di risposta di ampiezza, diagramma di Bode - 1.
22 Curva di risposta di ampiezza, diagramma di Bode - 2.
23 Curva di risposta di ampiezza, diagramma di Bode - 3. Quindi ogni rappresentazione grafica del logaritmo del modulo si può costruire sommando algebricamente un certo numero di grafici elementari.
24 Curva di risposta di ampiezza, diagramma di Bode - 4.
25 Curva di risposta di ampiezza, diagramma di Bode - 5.
26 Curva di risposta di ampiezza, diagramma di Bode - 6. Ma è più comodo scrivere sugli assi del medesimo grafico i numeri che ci servono invece dei logaritmi: 40dB 20dB 0dB 20dB/decade
27 Curva di risposta di ampiezza, diagramma di Bode - 7. Ad edempio, nella figura successiva è riportato in rosso il diagramma di Bode delllampiezza della funzione e in blu i tre grafici componenti; è anche evidente che tracciando gli asintoti di ciascun componente e sommando i grafici asintotici si ottiene una spezzata che approssima la curva desiderata.
28 Curva di risposta di ampiezza, diagramma di Bode dB -20dB 20dB
29 Silicio monocristallino nel cui reticolo un atomo di Si ogni è sostituito da un atomo di B (o altro elemento trivalente) p-Si n-Si Silicio monocristallino nel cui reticolo un atomo di Si ogni è sostituito da un atomo di P (o altro elemento pentavalente) giunzione Diodo a giunzione p/n.
30 V I anodo catodo Diodo a giunzione p/n.
31 Modello esponenziale. I = I S (e V/VT -1) V = VT· ln(1+I/I S ) V I I I S e V/VT, V VT ln(I/I S ) se V>qualche VT I 0 se V<0
32 VT (tensione termica) = k·T/q k (costante di Boltzmann) 1.38· J/°K q (carica elettronica) 1.6· C T =temperatura assoluta= temperatura in ºC VT(17°C) = 25mV VT(28°C) = 26mV VT(40°C) = 27mV I S (corrente di saturazione): si esprime spesso in fA ma è proporzionale all'area del diodo. Diodo a giunzione p/n.
33 Caratteristica esponenziale in scala semilogaritmica (1) I V 00.8V μA 10nA 1pA Diodo a giunzione p/n.
34 Diodo a giunzione p/n.
35 Caratteristica esponenziale in scala semilogaritmica (2) V 0.6V V 100μA 1mA 10mA 60mV/decade Diodo a giunzione p/n.
36 Modello a soglia e resistenza. I = 0 per V V V = V +R S I per I 0 V I V
37 Modello a soglia. I = 0 per V V V = V per I 0 V I V
38 V I Modello a soglia nulla. I = 0 per V 0 V = 0 per I 0
39 R I ? E VDVD a soglia nulla: V D =0; I = E/R a soglia V : V D =V ; I = (E - V )/R esponenziale: V D = VT ln(1+I/I S ) Circuiti con diodi.
40 Punto fisso di una funzione iterata. Problema: calcolare un valore X * tale che X * = f (X * ) Si può risolvere per approssimazioni successive se la successione {X 0, X 1,... X k, X k+1...} definita in modo ricorrente X k+1 = f (X k ) è convergente. Convergenza al punto fisso: se X k =X * +, X k+1 = f (X * + ) f (X*)+ f ' (X*)· X*+ f ' (X*) · X k+1 – X * | < | X k – X * | se | f '(X * ) | < 1
41 Punto fisso di una funzione iterata. V I E I 0 =E/R V D,k
42 Raddrizzatore a semionda. V in R I V out Modello a soglia nulla: I = max{0,V in /R} V out = R I = max{0,V in } V in V out
43 Raddrizzatore a semionda. t V V in 0 t 0 T/2T/2 V out V in1
44 Raddrizzatore a semionda.
45 Circuiti raddrizzatori a doppia semionda. V in V out V in V out Con modello a soglia nulla: V out = |V in |
46 V in V out t V V in 0 t 0 T/2T/2 Circuiti raddrizzatori a doppia semionda.
47 Rivelatore di cresta - 1 V in R +-+- V out C Modello a soglia: V out = V in -V oppure V out >V in -V Modello a soglia nulla: V out = V in oppure V out >V in
48 Rivelatore di cresta - 2 V in V out 0.65+V out R
49 Rivelatore di cresta - 3 V in V out R di valore finito
50 Rivelatore di cresta - 4 RC troppo grande
51 Rivelatore di cresta che demodula un'oscillazione modulata in ampiezza. RC troppo grande
52 I OP +i V OP +v I OP V OP i v=f(i) polarizzazione segnali Polarizzazione e segnali. V=F(I);v=F(I OP +i)-F(I OP )=f(i)
53 i v=r D i rDrD Piccoli segnali, circuito equivalente.
54 I OP g D= I OP /VTr D =VT/I OP 1mA mA/V µA mA/V mA mA/V Parametri differenziali del diodo.
55 Schemi elettrici - 1 +E R1 R2 D1 = E R1 R2 D1
56 Schemi elettrici - 2 = E R1 R2 D1 R E R1 R2 D1 R
57 Equazione nodale R3 4 R2 R1 0
58 Equazioni nodali modificate L 4 R1 0 h ILIL
59 Simboli per transistori. bipolare NPN bipolare PNP MOS a canale n MOS a canale p
60 B C A tipo N B A C tipo P Transistori ideali.
61 Connessione a bipolo (o a diodo) I=F(V)I=F(V) V I=F(V)I=F(V) V
62 Specchi di corrente - 1 V I in =F(V) I out =F(V)=I in I in +I out V I in =F(V) I out =F(V)=I in I in +I out pozzo sorgente
63 Specchi di corrente - 2 I in I out =b·I in I in +I out B A C 1 : b I in I out =b·I in I in +I out B A C 1 : b pozzo sorgente se I out =b·F(V):
64 Generatori di corrente costante (resistori a resistenza differenziale infinita) I 0 = F(E) E F(E) I 0 = (E/R)-(V/R) E R F(V) V I0I0 I0I0
65 Coppia differenziale - 1 I0I I1I1 I2I2 a Si dimostra:
66 Coppia differenziale - 2 VdVd IdId I0I0 -I 0
67 I1I1 I1I1 I0I0 1 2 a +V cc 1 : 1 I d =I 1 -I 2 =f(V 1 -V 2 )=I d (V d ) u Stadio differenziale a transconduttanza - 1
68 Stadio differenziale a transconduttanza - 2 v1v1 v2v2 vdvd g md ·v d V1V1 V2V2 VdVd I d (V d ) p.s.
69 Stadio differenziale a transconduttanza - 3 g md =g m
70 V1V1 V2V2 VdVd I d (V d ) -E R V out (V d ) = R I d (V d )-E p.s. : v out = g md R v d = A d vd Facendo passare la corrente di uscita di uno stadio differenziale a transconduttanza in un resistore si ottiene uno stadio amplificatore differenziale di tensione.
71 In alternativa, prima si converte in tensione e poi si fa la differenza: Stadio differenziale con carichi resistivi I0I0 in 1 in 2 out 1 +V cc out 2 V out R R
72 Connettendo sottocircuiti già noti... b1·I0b1·I0 +V cc b2·I0b2·I0 I0I0 + _ I out R0R0 R R
73 E B C emettitore n-Si base p-Si collettore n-Si E B C Transistore bipolare a giunzioni (BJT) di tipo npn
74 Modello di Ebers e Moll -1 B C E B C E I bc I be IeIe IcIc IbIb
75 Modello di Ebers e Moll – 2 IbIb IcIc IeIe
76 Regione (di conduzione) Diretta:
77 Regioni di funzionamento (diretto) del BJT NORMALE: la giunzione B-E è ON e la giunzione B-C è OFF SATURAZIONE: entrambe le giunzioni sono ON INTERDIZIONE: entrambe le giunzioni sono OFF
78 Tensione di saturazione V cesat Nella regione normale diretta si trascura I bc rispetto a I be :
79 Regione Normale (Diretta):
80 B C E IcIc IbIb V be Modello del BJT semplificato per la regione normale: VCCS+diodo
81 V be IcIc V 1m 2m 3m 4m 5mA V ce =50mV V ce >150mV: RN Caratteristiche I c (V be ) di un BJT NPN.
82 1.0V2.0V3.0V 2.0mA 4.0mA IcIc V ce V cesat I b =40 A 20 A I b =0 A V ce >V cesat : Regione Normale Caratteristiche di Collettore di un BJT NPN.
83 Caratteristiche di Collettore.options tnom=16.96.temp=16.96 Q1 C B 0 nome_modello.MODEL nome_modello NPN IS=1fA VCE C 0 IB 0 B.DC VCE 30m 3 10m IB 0U 50U 10U.PROBE.END Caratteristiche di Collettore di un BJT NPN.cir
84 Riassunto Un BJT NPN con V ce 0 è in interdizione se V be V : I c = I b = I e = 0 normale se V be > V e V ce V cesat : I c =I S ·e Vbe/VT, I b =I c / F saturazione se V be V e V bc V be -V cesat : V ce = V cesat
85 Esercizio +V cc RcRc RbRb ReRe V cc =6V; R c =4k; R b =10k; R e =0.4k; I S =1fA; F =100; V T =25mV. Sia V inOP =1V: calcolare V ceOP e determinare il valore di V in che rende saturo il transistor supponendo V cesat =0.2V. Verificare i risultati con Pspice. V in
86 Risoluzione
87 Esercizio BJT 1.options tnom=16.96.temp=16.96 Vin 1 0 DC 1 Rb k Q bjtmod.model bjtmod NPN + IS=1fA BF=100 Re Rc 5 3 4k Vcc OP.dc Vin m.probe.END NAME Q MODEL bjtmod IB 6.36E-06 IC 6.36E-04 VBE 6.79E-01 VBC -2.52E+00 VCE 3.20E+00 BETADC 1.00E+02 GM 2.54E-02 RPI 3.93E+03 Verifica con PSpice.
88 Verifica con PSpice.
89 1.0V2.0V3.0V 2.0mA 4.0mA IcIc V ce In regione normale I c non è indipendente da V ce ma un poco crescente: effetto Early. IbIb Effetto di Early
90 I c (mA) V be (V) Ad alte correnti la V be è un po' più grande di quella che corrisponde a una I c (V be ) esponenziale. Alte I c
91 B' C E IcIc IbIb V b'e R BB' B V be V AF (tensione di Early) 10 2 V; R BB (resistenza di base) 10 2 Modello del BJT NPN in RN con effetto Early e resistenza di base
92 Modello del BJT NPN in RN con effetto Early e resistenza di base
93 Linearizzazione delle relazioni costitutive del BJT in regione normale - 1
94 Linearizzazione delle relazioni costitutive del BJT in regione normale - 2
95 Circuito quivalente per piccoli segnali del BJT in RN B C E icic ibib g m v be = 0 i b v be ieie r bb B r ce
96 Circuito quivalente a 3 parametri: r be, 0, r ce B E ibib v be ieie C icic r ce Se si trascura l'effetto Early, r ce = : circuito equivalente a 2 parametri
97 OSSERVAZIONE Trascurando sia l'effetto Early che la corrente di base, il modello del BJT si riduce a un transistore ideale:
98 Applicazione alla coppia differenziale
99 Esempi numerici
100 Stadio con emettitore comune G IbIb V in V out +V cc RcRc IcIc
101 Stadio con emettitore comune – p.s. RcRc out r ce RgRg vgvg v in =v be in r be ibib v out =v ce
102 Stadio con emettitore comune V in V out =V cc - R c I c : retta di carico +V cc RcRc IcIc IcIc V ce I b1 I b4 I b3 I b2 I b5 V cc V cc /R c
103 Stadio con collettore comune G IbIb V in V out +V cc -V ee IcIc ReRe
104 Un circuito equivalente per piccoli segnali dello stadio con collettore comune. RgRg vgvg r be ReRe i out v out ibib v in 0 i b r ce
105 Stadio con base comune V in V out +V cc +V bb RcRc G IcIc RgRg vgvg r be r ce ibib 0 i b RcRc i out v out i in v in (i out - 0 i b ) Un circuito equivalente per i piccoli segnali:
106 RgRg vgvg r ce i RcRc i out v out i in v in Un altro circuito equivalente per piccoli segnali dello stadio con base comune.
107 Matrici di doppi bipoli lineari autonomi V1V1 I1I1 V2V2 I2I2
108 Matrici di doppi bipoli lineari autonomi V1V1 I1I1 V2V2 I2I2
109 Matrici di doppi bipoli lineari autonomi V1V1 I1I1 V2V2 I2I2
110 Relazioni fra i parametri y, z, h dei 2-porte lineari autonomi. (D x =x i x o -x r x f )
111 Funzioni di rete con i parametri y di un 2-porte lineare autonomo.
112 Y V1V1 V2V2 I1I1 I2I2 y i + Y y f - Y y r - Y y o + Y Connessione di un bipolo in parallelo a un doppi bipolo.
113 V2V2 Z I2I2 V1V1 I1I1 z i + Z z f + Z z r + Z z o + Z Connessione di un bipolo in serie a un doppi bipolo.
114 Darlington 1 2 IcIc IbIb
115 Quasi-PNP p n IcIc IbIb
116 Esercizio difficile: *calcolare la resistenza differenziale *del resistore con terminali 1 e 0 *che si ottiene asportando il generatore Vop. **************************************************.OPTIONS TNOM=40.TEMP=40 Vcc 4 0 DC 5 Re Q mod Q mod.MODEL mod PNP BF=1G IS=1F VAF=50 R 2 0 4K Vop OP.TF I(Vop) Vop.END Esercizio.
117 +V cc R ReRe V I I1I1 I2I2 Q1 Q2 Suggerimenti per lesercizio precedente. Qualè il valore della tensione termica VT? Quale modello si deve usare per i transistori? Calcolare iterativamente la corrente I 1OP in Q1. Calcolare la tensione V bcOP di Q2. Calcolare il fattore di Early per Q2 Ricavare la funzione da iterare per calcolare la corrente I 2OP in Q2. Calcolare I 2OP. Calcolare la transconduttanza g m2 di Q2. Calcolare la resistenza r ce2 di Q2. Ricavare lespressione della resistenza differenziale cercata che corrisponde al modello usato per i transistori. Calcolare tale resistenza.
118 Risoluzione. VT = 27mV; I b =0; effetto Early: SI I 1 =V cc /R-(VT/R)ln[I 1 /I S ]; I 1OP =1.06mA V bcOP =R I 1OP -V OP =3.25V; Early = 1+V bcOP /V AF =1.065 g m2 = I 2OP /VT = 5.21mA/V; r ce2 = 379k r = R e +r ce2 (1+g m2 R e )=1.17M
119 Esempio di carico attivo +V cc ReRe R1R1 R R1R1 V out V in
120 Stadio a simmetria complementare - 1 +V cc R V out V in -V 0 2V 0 -V cc
121 Stadio a simmetria complementare - 2
122 V out = S(V d ) V + - V - = V d + - Amplificatori operazionali.
123 Amplificatore operazionale tipo 741.
124 Amplificatore operazionale tipo 725.
125 Struttura tipica di un amplificatore operazionale. Stadio amplificatore differenziale Stadio amplificatore invertente Stadio di uscita (buffer) VdVd V out
126 V out =S(V d ) VdVd VMVM -VM-VM I out V out S(V d ) I + = 0 VdVd I - = Amplificatori operazionali ideali.
127 V out = V M se V d > V M /A d0 -V M se V d < -V M /A d0 A d0 ·V d se |V out | V M VdVd V out VMVM -V M dV out / dV d = A d0 -V M /A d0 Approssimazione lineare a tratti della caratteristica ingresso-uscita di un amplificatore operazionale.
128 Una precisazione. V out = S(V d ) p. s. v out = S(V dOP )·v d V dOP = 0v out = S(0)·v d = A d0 ·v d Approssimazione lineare a tratti di S(V d ):
129 Convertitore corrente-tensione -1 V out = S( V d ) VdVd + _ R I in
130 Convertitore corrente-tensione - 2 V out VdVd VMVM -VM-VM -R I in
131 Convertitore corrente-tensione logaritmico VdVd + _ I in V out
132 Amplificatore invertente - 1 VdVd + _ R2R2 V in R1R1 +_+_ V out = S( V d ) I in
133 Amplificatore invertente - 2 V out V in VMVM -V M arctan[-R 2 /R 1 ]
134 Amplificatore invertente - 3 I in V in 1/R 1 VMVM -V M 1/(R 1 + R 2 )
135 CORTOCIRCUITO VIRTUALE.
136 Esempio di uso dellapprossimazione del cortocircuito virtuale. + _ Z 2 (s) V in (s) Z 1 (s) +_+_ V out (s)
137 Integratore VdVd + _ C V in R +_+_ V out
138 Amplificatore non invertente VdVd + _ R2R2 V in R1R1 +_+_ V out = S( V d )
139 Inseguitore di tensione o stadio separatore o buffer. VdVd + _ V in +_+_ V out
140 Utilità degli stadi separatori - 1 Doppio bipolo lineare V in V out ZcZc Thévenin: V out VeVe Z out ZcZc
141 Utilità degli stadi separatori - 2 Doppio bipolo lineare V in V out ZcZc Buffer V out VeVe Z out ZcZc VeVe +_+_ VeVe
142 Combinazione lineare, sommatore. VdVd + _ R3R3 V in1 R1R1 +_+_ V out V in2 R2R2 +_+_
143 Amplificatore differenziale + _ R2R2 V in2 R1R1 V in1 R1R1 R2R2 V out
144 Esercizio. + _ V in +_+_ V out 1k1nF 100k Usando lapprossimazione del cortocircuito virtuale calcolare il guadagno A v (s)=V out (s)/V in (s); calcolarne zeri e poli; descriverne la curva di risposta di ampiezza; calcolare la risposta V out (t) allingresso
145 Risoluzione _ V in +_+_ V out R1R1 C C R2R2
146 Disoluzione - 2 La curva di risposta di ampiezza è passa-banda con frequenza di taglio inferiore prossima a 10 4 /(2 ) 1.59kHz e frequenza di taglio superiore prossima a 104/(2 ) 159kHz
147 VdVd + _ R2R2 V in R1R1 +_+_ V out = S( V d ) I in È un amplificatore invertente? Posso usare il cortocircuito virtuale? NO, perché... Una domanda...
148 V out VdVd VMVM -VM-VM V inOP =0 Possono esserci 3 punti di riposo! In quale andrà il circuito?... e la risposta
149 Esercizio a sorpresa Calcolare V out (t) + _ C R R k·Rk·R VdVd V out V in
150 Tentativo di risoluzione
151 Verifica con PSpice - 1 Un circuito con stato di riposo instabile..PARAM PI= XOPAMP OPAMP Vin 1 0 DC 0 AC 1 SIN(0 1 50/PI) R K R K R K C 3 6 1U.SUBCKT OPAMP PIU MENO OUT Gout 0 OUT Value={10000/PI*arctan(PI*20k*V(PIU,MENO))} Rout OUT 0 1m.ENDS.TRAN.1m 500m 0.1m.probe.end
152 Verifica con PSpice - 2 V in V out
153 Analisi critica - 1 Se i calcoli sono giusti ma il risultato è sbagliato, significa che almeno una delle ipotesi originali non è verificata. Lipotesi fondamentale per il calcolo della risposta di un circuito alle variazioni dellingresso è: fintanto che V in = V inOP, risulta V out = V outOP. Se ciò non è vero, infatti, è assurdo presumere che alle variazioni di V in nellintorno di V inOP corrispondano delle variazioni di V out nellintorno di V outOP.
154 Analisi critica - 2
155 Analisi della stabilità.degli stati di riposo di un circuito dinamico - 1 1)Determinare gli stati di riposo: problema adinamico non lineare. 2)Linearizzare il circuito nell'intorno di uno stato di riposo e renderlo autonomo annullando gli eventuali ingressi. 3)Determinare le relazioni esistenti fra le trasformate di Laplace dei piccoli segnali; sia Y(s) la variabile di uscita. 4)Se il circuito avesse un ingresso X(s), si otterrebe Y(s)=H(s)X(s) = N(s)X(s)/D(s), con N e D polinomi. Quindi D(s)Y(s)=N(s)X(s) ma siccome il circuito lineare dinamico è autonomo, si deve ottenere D(s)Y(s)=0. 5)D(s) è il polinomio caratteristico. 6)D(s)=0 è l'equazione caratteristica: le sue radici sono gli zeri del polinomio caratteristico.
156 Analisi della stabilità.degli stati di riposo di un circuito dinamico - 2 In tal caso lo stato di riposo si dice (asintoticamente) STABILE, i valori di riposo si mantengono inalterati e un segnale di ingresso può produrre variazioni della grandezza di uscita nell'intorno del suo valore di riposo.
157 Capacità del diodo a giunzione V(t) I(t) F(V) v(t) i(t)
158 Capacità differenziale di una giunzione -10V V OP 100nF C d (V OP )
159 Effetto della capacità del diodo in un raddrizzatore a semionda
160 B C E icic ibib g m v be v be ieie r bb B r ce r be C bc C be Capacità differenziali del transistor a giunzioni in regione normale (circuito equivalente di Giacoletto e Johnson)
161 Guadagno di corrente di cortocircuito del transistore a giunzioni in regione normale
162 Frequenza di taglio beta e frequenza di transizione. f | (jf)| f fTfT 0
163 Effetti reattivi negli amplificatori operazionali – 1. Sempre con |V out |<V M, in luogo della relazione costitutiva adinamica V out = A d0 V d, per tener conto di effetti reattivi interni all'opamp si dovrà usare V out (s) = A d (s)V d (s) con A d (s) dotato in generale di zeri e poli, ma questi ultimi tutti con parte reale negativa. Si pone allora il problema della stabilità degli stati di riposo delle diverse possibili configurazioni degli amplificatori che fanno uso di un operazionale. Consideriamo in particolare la connessione a inseguitore nella quale si ha V out (s) = A d (s)V d (s) = -V d (s) e quindi l'equazione caratteristica può essere ricavata da A d (s) + 1 = 0.
164 Effetti reattivi negli amplificatori operazionali – 2.
165 Effetti reattivi negli amplificatori operazionali – 3.
166 Condensatore di compensazione. Stadio amplificatore differenziale Stadio amplificatore invertente Stadio di uscita (buffer) VdVd V out CcCc G out CcCc G in i out v V I out
167 Condensatore di compensazione più piccolo. Stadio amplificatore differenziale -A Stadio di uscita (buffer) VdVd V out CcCc V I out I in
168 Limitazione di slew-rate, dati di un costruttore.
169 Limitazione di slew-rate, simulazione con un macromodello di opamp. *Risposta di un inseguitore di tensione a un ingresso *sinusoidale in condizioni di limitazione di slew-rate. Vpiu 3 0 dc 0 ac 1 sin( k) Vmenout 2 6 * xAO AO * * * OpAmp * * * * * * * * * * * * * * * * * * Connessioni: Ingresso invertente 2 * Ingresso non invertente 3 * Uscita 6.subckt AO * Rp MEG Rm MEG Rd 3 2 2MEG Goa value={1e-4/ *atan( *V(3,2))} Roa MEG Cc pF Goa m Ruoa Dm 11 6 sat Vee Dp 6 12 sat Vcc model sat d.ends * * * * * * * * * * * * * * * * *.tran 1n 80u 50u 1n.probe.end
170 Limitazione di slew-rate, risultato della simulazione.