Linguaggio audiovisivo e Narrazione: Inquadrature e Movimenti di camera © 2005 - Edoardo Nicoletti – Eido Lab snc
Composizione delle immagini - 1 Una questione fondamentale per ottenere delle buone riprese è saper fare delle buone inquadrature. Questa qualità purtroppo la si impara con la pratica. Esistono però delle tecniche in proposito che sono d'aiuto: consistono nel suddividere mentalmente l'inquadratura in terzi, dapprima con due linee verticali quindi con due orizzontali. Avremo come risultato 9 settori uguali: i punti di d'intersezione di queste linee sono quelli che attraggono maggiormente l'occhio. Questa suddivisione si chiama "sezione aurea".
Composizione delle immagini - 2 Nell'immagine sopra si può osservare la suddivisione dell'inquadratura secondo la regola della "sezione aurea". La composizione si sviluppa diagonalmente, equilibrandosi tra la testa del trombettista e la "campana" dello strumento. Il punto di maggior interesse, il viso del musicista, si trova vicino all'intersezione delle linee della sezione aurea.
Composizione delle immagini - 3 Queste sono regole generali, che vanno bene nella maggioranza dei casi. "Ma come si realizza una buona inquadratura?" Una buona inquadratura è, fondamentalmente, una equilibrata composizione degli elementi che la compongono: oltre alla loro disposizione, andrà curata anche l'illuminazione, la prospettiva e il soggetto, insomma dovrà esserci una certa piacevolezza dell'insieme, senza evidenti sbilanciamenti.
Composizione delle immagini - 4 Uno "sbilanciamento" tipico può essere la persona troppo vicina al bordo dell'inquadratura, con troppa "aria" in testa o, peggio, coi piedi o altre parti del corpo tagliati. Un viso ripreso di profilo non dev'essere quasi mai collocato esattamente nel centro dell'inquadratura, come il principiante tende a fare (impressione di staticità e rigidità) ma leggermente spostato di lato, in modo da lasciare più spazio nella direzione in cui guarda il soggetto.
Composizione delle immagini - 5 Eccellenti esempi di "inquadratura" possono essere osservati nelle opere dei grandi pittori del passato come Tintoretto, Tiepolo, Caravaggio, Rembrandt, i cui grandi quadri con decine di figure complesse sono delle spettacolari dimostrazioni di dominio assoluto della composizione. I grandi artisti cioè sapevano dirottare l'attenzione dello spettatore esattamente dove volevano loro. Quando guardate un quadro di un grande pittore la vostra attenzione non si posa mai a caso su qualcosa, ma viene catturata esattamente dove l'autore vuole che sia attratta. Questo lo si ottiene con una sapiente disposizione degli elementi e delle loro masse, con l'uso del colore o della luce. Forse non ve ne siete mai resi conto ma è proprio così.
Composizione delle immagini - 6 Cena in Emmaus (Caravaggio, 1601)
Le inquadrature - 1 Un operatore di ripresa "serio" dovrebbe conoscere i vari tipi di inquadratura, così come i principali movimenti di macchina.
Le inquadrature sono sostanzialmente di due tipi: i "campi", riferiti a scene di paesaggio i "piani", riferiti alla figura umana. La conoscenza basilare dei termini tecnici sarà di aiuto nel momento in cui si proverà a scrivere una sceneggiatura o a lavorare in gruppo con registi o altri professionisti.
Le inquadrature - 3 Con la telecamera noi riprendiamo un paesaggio, una persona che si muove o parla, l'interno di una stanza. Ogni inquadratura parte dal momento che pigiamo il pulsante di avvio fino a quando pigiamo quello di stop. Una inquadratura è la ripresa di un paesaggio, di una persona che si muove o parla, dell'interno di una stanza. La scena invece è l'insieme di più inquadrature che hanno la stessa unità di luogo e di tempo. Esempio: una persona parla, noi la riprendiamo prima di fronte, poi di lato, infine ancora di fronte. Le tre riprese (fronte / lato / fronte) sono inquadrature, l'insieme delle tre riprese è una scena.
Le inquadrature - 4 Non tutte le inquadrature sono uguali, una persona ripresa da vicino mi mostra più particolari rispetto ad una inquadrata da lontano. Vi sono una serie di inquadrature codificate in ambito cinematografico, Inserto o Dettaglio: è una parte molto ristretta e quindi ravvicinata che possiamo inquadrare: un occhio a tutto schermo, il petalo di un fiore, una fotografia ripresa da un giornale.
Le inquadrature - 5 Primissimo Piano (PPP): è l'inquadratura centrale di un viso (non del tutto intero). Primo Piano (PP): quando riprendo il viso completo ed il collo della persona. Mezzo Busto (MB): quando mi allargo e riprendo anche le spalle e mezzo busto della persona.
Piano Medio (PM): se riprendo la figura dalla vita a tutta la testa Le inquadrature - 6 Piano Medio (PM): se riprendo la figura dalla vita a tutta la testa Piano Americano (PA): nato ad Hollywood, per riprendere fino alle ginocchia e far vedere il cinturone e la pistola.
Le inquadrature - 7 Totale o Figura Intera (FI): la persona è completamente al centro dell'inquadratura, dalla testa ai piedi. Campo Medio (CM): è visibile la figura umana posta in una ambientazione visibile e riconoscibile.
Le inquadrature - 8 Campo Lungo (CL): la telecamera mostra una porzione di location molto ampia. intorno all'attore. Campo Lunghissimo (CLL): quando si riprende la figura umana a grande distanza immersa nel paesaggio circostante.
In riferimento alla figura umana Le inquadrature - 9 Ricapitolando: In riferimento alla figura umana (tenendo presente che i migliori punti di taglio sono fatti sopra o sotto le articolazioni) abbiamo: PARTICOLARE (abbreviato in: PART) PRIMISSIMO PIANO (abbreviato in: PPP) PRIMO PIANO (abbreviato in: PP) MEZZA FIGURA (abbreviato in: MF) PIANO AMERICANO (abbreviato in: PA) FIGURA INTERA (abbreviato in: FI)
In riferimento all'ambiente, invece, abbiamo: Le inquadrature - 10 Ricapitolando: In riferimento all'ambiente, invece, abbiamo: DETTAGLIO (abbreviato in: DETT) TOTALE (abbreviato in: TOT) CAMPO MEDIO (abbreviato in: CM) - Al centro ci sono i personaggi CAMPO TOTALE (abbreviato in: CT) - E' come un campo medio ma che presenta tutto l'ambiente CAMPO LUNGO (abbreviato in: CL) - I personaggi si vedono, ma il centro è il paesaggio CAMPO LUNGHISSIMO (abbreviato in: CLL) - I personaggi si perdono, sono irriconoscibili.
A livello di angolazione della videocamera, abbiamo: Le inquadrature - 11 A livello di angolazione della videocamera, abbiamo: INQUADRATURA FRONTALE INQUADRATURA DALL'ALTO INQUADRATURA DAL BASSO Mentre le inclinazioni possono essere: NORMALE OBLIQUA VERTICALE
I movimenti di macchina - 1 PANORAMICHE Vengono spesso confuse con le carrellate, che sono tutt'altra cosa. Nelle panoramiche l'operatore non si muove fisicamente dalla propria posizione, ma ruota la camera sul proprio asse verticale o orizzontale (alto-basso, destra-sinistra e viceversa). Una panoramica orizzontale di 360° è un giro completo sull'asse orizzontale (per esempio seguendo un ragazzino che ci gira intorno). Si parla anche di "panoramica a seguire", cioe' quando si inquadra un soggetto in movimento davanti alla camera. Le panoramiche verticali invece sono quelle che si eseguono dall'alto in basso o viceversa, per esempio inquadrando un palazzo che non si riesce a riprendere per intero.
I movimenti di macchina - 2 Panoramica orizzontale
I movimenti di macchina - 3 CARRELLATE Vengono spesso confuse con le panoramiche (!), eppure la parola stessa da cui prendono il nome, cioè "carrello", dovrebbe togliere qualsiasi dubbio anche ai meno svegli. Le carrellate sono tutti quei movimenti dove macchina e operatore si spostano fisicamente in qualsiasi direzione. In realtà anche la "camminata a piedi" e' una sorta di carrellata; in questo caso per eliminare gli inevitabili scossoni è stata inventata la "steady-cam", un sofisticatissimo aggeggio a base di giroscopi e contrappesi che si aggancia all'operatore tramite un'imbragatura, e con il quale si possono eseguire delle carrellate perfette anche correndo giù per una scalinata.
I movimenti di macchina - 4 I movimenti di macchina possono essere combinati tra loro, cioè si può panoramicare mentre si effettua una carrellata, per accompagnare meglio il soggetto in movimenti o scene complesse. Le carrellate sono molto usate nel cinema, molto meno in tv, per motivi di spazio e praticità. In televisione si usano le cosiddette "carrellate ottiche", cioè quelle effettuate con lo zoom. La fondamentale differenza con le carrellate autentiche consiste nel fatto che l'allontanamento o l'avvicinamento del soggetto si realizza con l’uso di lenti e non con lo spostamento fisico dal luogo di ripresa. Mentre si effettua una zoomata in sostanza si altera la prospettiva al variare della focale dell'obiettivo.
I movimenti di macchina - 5 Zoom indietro
I movimenti di macchina - 6 La carrellata invece consente lo spostamento rispetto al soggetto evitando i fenomeni tipici degli zoom, quali lo schiacciamento (teleobiettivo) o la deformazione dovuta agli obiettivi grandangolari. Le carrellate risultano più naturali delle zoomate, perché nessuno di noi ha uno zoom al posto degli occhi. Lo zoom quindi va usato con giudizio, e anzi, andrebbe usato principalmente solo per variare le inquadrature, e non per zoomare a più non posso mentre si filma, come si vede fare spesso purtroppo. Tutti i movimenti di macchina, di regola (e in particolare le panoramiche), dovrebbero svilupparsi con movimento dolce e progressivo.
Il linguaggio della ripresa - 1 Soggettiva e Oggettiva Possiamo descrivere le immagini di una ripresa in modo soggettivo, ponendo la videocamera al posto degli occhi del nostro personaggio. Ogni individuo vede con i propri occhi, quindi se il regista vuole mostrare la "personale" visione di un personaggio, deve far vedere con i suoi occhi.... e proprio ponendo la videocamera all'altezza degli occhi del nostro soggetto, possiamo realizzare il tutto. Se stiamo parlando di un cane od un gatto, la videocamera deve essere posta a 10 cm dal suolo.... se il nostro personaggio è un gigante, dobbiamo porre la macchina da presa più in alto, rispetto agli altri personaggi.
Il linguaggio della ripresa - 2 Soggettiva e Oggettiva L'importante è far muovere la videocamera, nella stessa identica maniera in cui si muove il personaggio .... e soprattutto, dal suo reale punto di vista. L'oggettiva, invece, è una ripresa neutrale, fatta in terza persona, è uno spettatore qualsiasi, ovvero proprio lo spettatore cinematografico, che vede la scena con i suoi occhi, quindi dal suo punto di vista. La maggior parte delle riprese vengono effettuate in questa maniera.
Il linguaggio della ripresa - 3 Il Piano Sequenza Il Piano Sequenza è una ripresa particolare perchè prevede la ripresa in continuo di una scena, senza interruzione. E' difficile da realizzare per vari motivi. Occorre trovare una scena giusta, ovvero crearla nella sceneggiatura, in modo da inserire tutti gli elementi necessari: deve mostrare elementi importanti narrativamente, i personaggi presenti devono essere in qualche modo determinanti nell'ambito della storia, così come la situazione raccontata. La difficoltà è anche data dal fatto che la recitazione deve procedere dall'inizio alla fine senza interruzione, deve essere perfetta. E naturalmente tutto, dalla scenografia alle luci deve seguire la ripresa.
Ha detto Orson Welles: SOGNATE I VOSTRI FILM "Non ho mai messo piede in una scuola di cinema.E non avevo mai messo piede su un set prima di girare “Quarto potere”. Senza dubbio sono stato toccato dalla grazia di una totale ignoranza. Ho imparato tutto quel c´era da sapere in tre ore, non perché sia particolarmente intelligente, ma perché il cinema è semplice! Voi di certo avrete passato troppo tempo a guardare film. Non chiudetevi troppo nell´universo cinematografico, come fosse una scatola d´aringhe. Sognate i vostri film, piuttosto. E prestate attenzione all´incanto delle muse più perverse...