Le vie del sottosviluppo

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Le vie del sottosviluppo NORD e SUD del Mondo Le vie del sottosviluppo LA CRISI CHE INVESTE ATTUALMENTE I RAPPORTI INTERNAZIONALI E L’ECONOMIA MONDIALE È GRAVIDA DI ENORMI PERICOLI, CHE SEMBRANO DI CONTINUO CRESCERE RAPPORTO BRANDT 1978

QUANTI MONDI CI SONO? Negli anni ‘50 si affermò una divisione economica e politica del mondo in tre zone distinte, oggi molto cambiata perché il Terzo mondo ha conosciuto una continua evoluzione, sfrangiandosi in situazioni molto diverse da Paese a Paese. SECONDO MONDO Paesi ad economia pianificata PRIMO MONDO Paesi ad economia capitalista Paesi di nuova industrializzazione TERZO MONDO Paesi in ritardo nello sviluppo economico QUARTO MONDO Paesi molto poveri

Nord: popolazione 1.200.000 (23% della pop. Mond. E l’80% dei consumi) Sud: popolazione 4.000.000 (77% della popolazione e 20% dei consumi)

RICCHI E POVERI Recenti stime attribuiscono alle 225 persone più ricche del mondo oltre 1000 miliardi di dollari, pari al reddito annuale del 47% più povero della popolazione mondiale (2,5 miliardi di persone).

LO SCAMBIO INEGUALE I Paesi poveri esportano materie prime a prezzi bassi I Paesi poveri importano manufatti a prezzi alti Anche a causa di questo squilibrio si è generato il problema del debito estero dei Paesi poveri Nel 1965 occorrevano 5 tonnellate di cotone per acquistare un trattore. Nel 1985 ne occorrevano 35 Nel 1996 ne occorrevano 43

IL CIRCOLO VIZIOSO DELLA POVERTÀ POCHI INVESTIMENTI BASSO REDDITO POCO RISPARMIO BASSA PRODUTTIVITÀ IL SERPENTE SI MORDE LA CODA

COME PROMUOVERE LO SVILUPPO SVILUPPARE L’AGRICOLTURA COSTRUIRE INFRASTRUTTURE DIFFONDERE L’ISTRUZIONE STABILIZZARE I PREZZI DELLE MATERIE PRIME CANCELLARE O RINEGOZIARE IL DEBITO ESTERO SOSTENERE LA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE FAR RISPETTARE I DIRITTI CIVILI I Paesi poveri devono passare da un’economia etero-centrata ad un’economia auto- centrata

Giovanni Paolo II “Sollecito Rei Socialis” CAPITOLO III 14. La prima costatazione negativa da fare è la persistenza, e spesso l'allargamento del fossato tra l'area del cosiddetto Nord sviluppato e quella del Sud in via di sviluppo... All'abbondanza di beni e di servizi disponibili in alcune parti del mondo, soprattutto nel Nord sviluppato, corrisponde nel Sud un inammissibile ritardo, ed è proprio in questa fascia geo-politica che vive la maggior parte del genere umano… Osservando le varie parti del mondo separate dalla crescente distanza di un tale fossato…si comprende perché nel linguaggio corrente si parli di mondi diversi all'interno del nostro unico mondo: Primo Mondo, Secondo, Terzo, e Quarto Mondo. CAPITOLO IV 32. L'obbligo di impegnarsi per lo sviluppo dei popoli non è un dovere soltanto individuale…esso è un imperativo per tutti e per ciascuno degli uomini e delle donne, per le società e le Nazioni, in particolare per la Chiesa… La collaborazione allo sviluppo di tutto l'uomo e di ogni uomo, infatti, è un dovere di tutti verso tutti e deve, al tempo stesso, essere comune alle quattro parti del mondo: Est e Ovest, Nord e Sud… Se, al contrario, si cerca di realizzarlo in una sola parte, o in un solo mondo, esso è fatto a spese degli altri; e là dove comincia, proprio perché gli altri sono ignorati, si ipertrofizza e si perverte. I popoli o le Nazioni hanno anch'essi diritto al proprio pieno sviluppo, che, se implica gli aspetti economici e sociali, deve comprendere pure la rispettiva identità culturale e l'apertura verso il trascendente.