QUESTIONI APERTE SULLE TECNOLOGIE NUCLEARI: Le scorie nucleari Università di Pisa Facoltà di Ingegneria Dipartimento di Ingegneria Meccanica, Nucleare e della Produzione QUESTIONI APERTE SULLE TECNOLOGIE NUCLEARI: Le scorie nucleari Marino Mazzini Professore Ordinario nel s.s.d. “Impianti Nucleari”
NUCLEAR ENERGY TODAY Critical Issues Some issues are or are believed “critical” for nuclear energy: Nuclear wastes: more a political than a technical problem: possible solutions exist final repositories being selected (e.g., Yucca Mountain in USA) Occurred accidents: TMI-2: considerable plant damage with no consequences Chernobyl: possibly the maximum credible disaster, considered impossible in western reactors
NUCLEAR ENERGY TODAY Critical Issues (Cont.) Some issues are or are believed “critical” for nuclear energy: Environmental protection: nuclear energy avoids greenhouse gas emissions in combination with hydrogen production, it may decrease the need of fossil fuels - Nuclear proliferation: military applications of nuclear energy preceded peaceful ones constructing nuclear weapons requires anyway sophisticated techniques minimization of the possibility to divert nuclear fuel for non-energy applications
TEMI FREQUENTEMENTE DIBATTUTI Cosa sono le scorie nucleari Uno dei punti di forza del nucleare in relazione alle scorie prodotte sono le piccole quantità di massa coinvolte a parità di energia prodotta Le scorie vengono prodotte dalla fissione nucleare e sono costituite da isotopi radioattivi la cui vita media può essere anche molto lunga (fino migliaia o centinaia di migliaia di anni) In particolare: le scorie ad alta attività, le sole di cui ci si debba seriamente preoccupare, costituiscono il 3% del volume totale e contengono il 95% della radioattività; le scorie a media attività sono il 7% in volume e contengono il 4% della radioattività; le scorie a bassa attività costituiscono il 90% in volume e l’1% in radioattività
Rifiuti e scorie 5
Rifiuti e scorie 2 x 105 anni tempo in cui la radioattività del combustibile irraggiato come scaricato dal reattore si riduce a quella del minerale di uranio originale 104 anni se si separano e si riutilizzano uranio e plutonio 200 anni se si separano e si trasformano gli attinidi in elementi più leggeri Separazione spinta degli attinidi durante il ritrattamento del combustibile Fabbricazione di elementi di combustibile speciali contenenti gli attinidi Trasmutazione degli attinidi mediante irraggiamento neutronico in un reattore veloce (tipo ADS) 6
TEMI FREQUENTEMENTE DIBATTUTI La quantità delle scorie Una centrale da 1000 MWe produce annualmente scorie ad alta attività per un totale di circa 6 tonnellate, includendo la matrice vetrosa che le ingloba Se prodotta con carbone, la stessa energia darebbe luogo a centinaia di migliaia di tonnellate di ceneri e milioni di tonnellate di CO2 Una celebre immagine (reperibile su internet) mostra la quantità di scorie ad alta attività inglobate in matrice vetrosa che risulta dalla produzione dell’energia necessaria per sopperire al consumo energetico di una persona in un paese industrializzato per tutta la vita
TEMI FREQUENTEMENTE DIBATTUTI Il trattamento delle scorie Le scorie nucleari possono essere inglobate in matrice inerte (vetro, cemento) a sua volta inclusa in recipienti (ad esempio di acciaio inox) che vengono sepolti in formazioni geologiche stabili (sale o granito) Un deposito di questo genere è attivo dal 1999 nel New Mexico ed accoglierà scorie fino al 2035 (Waste Isolation Pilot Plant) Gli Stati Uniti stanno mettendo a punto la repository “retrievable” di Yucca Mountain Molti Paesi impegnati nel nucleare stanno individuando siti per la deposizione finale delle scorie Il riprocessamento del combustibile e la trasmutazione permetteranno tempi di decadimento più brevi e lo sfruttamento del Pu
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TEMI FREQUENTEMENTE DIBATTUTI Il trattamento delle scorie Sweden Design Repository
TEMI FREQUENTEMENTE DIBATTUTI Il trattamento delle scorie Cygar Lake (Canada)
TEMI FREQUENTEMENTE DIBATTUTI Il trattamento delle scorie Reattori nucleari naturali ad Oklo in Gabon: 2 miliardi di anni fa ad Oklo l’alta concentrazione di uranio nel terreno rese possibile il raggiungimento della criticità per 17 reattori nucleari Essi operarono ad intermittenza per circa 1 milione di anni dando luogo a prodotti di fissione Queste sostanze rimasero in loco con movimenti limitati a decine di metri al massimo per due miliardi di anni in un solo normale, sotto l’effetto degli agenti atmosferici Non si può riscontrare alcuna differenza evidente tra gli ecosistemi e le popolazioni in questa area e nelle aree vicine con lo stesso habitat, clima, abitudini di vita
Sistemazione Definitiva Scorie Radioattive a bassa e media radioattività Cilindri di stoccaggio a secco dei rifiuti a media radioattività dell’impianto nucleare di Wolsong in Corea
Bruciamento & Sistemazione Definitiva delle Scorie Radioattive Il problema della sistemazione definitiva delle scorie non è di natura tecnologica, ma culturale e politica E‘ necessario che l'opinione pubblica recepisca l'idea che il deposito definitivo delle scorie radioattive non è una discarica nucleare, ma un impianto tecnologico avanzato e come tale va progettato e gestito
Bruciamento & Sistemazione Definitiva delle Scorie Radioattive L’Accelerator Driven System (ADS) è concepito per il bruciamento delle scorie nucleari. L’ADS si basa sull’accoppiamento tra un acceleratore di particelle e un impianto nucleare sottocritico Con l’eliminazione delle scorie ad alta attività i depositi attuali verrebbero meglio sfruttati e diminuirebbe la richiesta di realizzare nuovi depositi
Conclusioni sulle scorie nucleari Il problema della distruzione dei waste radioattivi, ed in particolare del contenuto di attinidi minori, ha già soluzioni tecnicamente fattibili Una soluzione possibile in prospettiva futura potrebbe essere l’adozione di cicli simbiotici LWR-HTR-GCFR Sono in corso ricerche su tale tema anche presso l’Università di Pisa e sono già stati presentati svariati articoli sull’argomento in contesti internazionali Per maggiori informazioni: http://www2.ing.unipi.it/~d0728/GCIR/gcir.htm
Fonti e Letture Consigliate Ingegneria Nucleare e Sicurezza D. Bodansky, “Nuclear Energy – Principles, Practices and Prospects”, American Institute of Physics, New York, 1996. J.R. Lamarsh, A.J. Baratta, “Introduction to Nuclear Engineering”, 3rd Edition, Prentice Hall, New Jersey, 2001. E.E. Lewis, “Nuclear Power Reactor Safety”, John Wiley and Sons, New York, 1977. Nuclear News, ANS. G. Petrangeli, “Nuclear Safety”, Elsevier Publ., 2006 Prospettiva storica sulla nascita dell’era nucleare e nuovo ambientalismo R. Rhodes, “The Making of the Atomic Bomb”, Touchstone, 1988. G. Cravens “Power to Save the World”, A.A. Knopf, New York, 2007 J. Lovelock, “The Revenge of Gaia: Earth's Climate Crisis and the Fate of Humanity”, Perseus Books Group Ian Hore-Lacy, Nuclear Energy in the 21st Century, World Nuclear University Press Informazioni generali sull’energia nucleare e non-nucleare www.world-nuclear.org , www.uraniumsa.org, www.iaea.org, www.eia.doe.gov, www.nei.org/
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