Esiste una domanda di turismo responsabile?

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Transcript della presentazione:

Esiste una domanda di turismo responsabile? Due ipotesi: Nicchia di mercato che individua nella responsabilità la principale motivazione di vacanza Motivazione complementare, che si innesta come valore aggiunto dell’esperienza turistica È opportuno chiedersi se le cause della debole penetrazione di mercato da parte dell’offerta di TR siano da ritrovarsi in un’assenza di domanda o nelle criticità dell’offerta

Ha senso parlare di prodotto TR? La domanda di turismo responsabile Ha senso parlare di prodotto TR? Fonte: Josep Ejarque, Four Tourism Srl, L’innovazione del prodotto turistico I valori propri del TR non danno indicazioni specifiche sulle caratteristiche del prodotto turistico.

TR è una motivazione di vacanza? Il portale comunica i valori del TR nell’header. Le tipologie di prodotto sono elencate a margine, e danno accesso alle diverse proposte di vacanza.

Un framework: il 4L Tourist Massa Landscape Learning Leisure Limit 4L Tourist Luxury Il 4L Tourism non è una motivazione di vacanza, ma un trend che si differenzia dai macrosegmenti massa e luxury.

Un esempio dal punto di vista dell’offerta: viaggiare il Cearà Tremembè Onlus e TUCUM NETWORK – CEARÀ, BRASILE Leisure: vacanza mare&spiaggia, accomodation in piccole pousadas gestite da locali, eventi di musica locale, gastronomia. Learning: pernottamento in strutture a gestione locale, visita di progetti di carattere sociale, gite in jangadas con i pescatori del posto, visita assentamentos MST, Conjunto Palmeiras. Diversi gradi di commitment nella varietà di prodotto. Landscape: natura, falesie della costa cearense, riserva naturale di Batoque, lagune di Tatajuba, dune. Limit: esperienza slow che consente una fruizione più approfondita dei luoghi e delle relazioni. Ad esempio passeggiata fra le dune vs dune boogye. Nel comportamento di fruizione si inseriscono elementi di sostenibilità che agiscono sul valore complessivo dell’esperienza.

Quale strategia per intercettare questa domanda? Elaborare strategie market-oriented Il target non può essere il “turista responsabile perfetto” Focalizzare i vantaggi competitivi del prodotto TR Puntare sul valore aggiunto dell’esperienza "Tourists don't want to feel guilty. They want to feel responsible, but not guilty.“ Chris Thompson, Head of Responsible Tourism per la Federazione dei Tour Operator, UK

Valeria Minghetti LA DOMANDA DI TURISMO RESPONSABILE IN ITALIA I risultati dell’indagine CISV-Isnart Valeria Minghetti 7

IL TURISMO RESPONSABILE SECONDO AITR Secondo l’Associazione Italiana Turismo Responsabile è: “Turismo attuato secondo i principi di giustizia sociale ed economica e nel pieno rispetto dell’ambiente e delle culture. Il turismo responsabile riconosce la centralità della comunità locale ospitante e il suo diritto ad essere protagonista nello sviluppo turistico sostenibile e socialmente responsabile del proprio territorio. Opera favorendo la positiva interazione tra industria del turismo, comunità locali e viaggiatori” 8

TURISMO RESPONSABILE IN ITALIA: I PRINCIPALI TARGET INDIVIDUATI Conoscitori: hanno già sentito parlare di turismo responsabile e possono essere interessati a fare un’esperienza diretta o anche averla già fatta (52% degli intervistati) Interessati: molto attratti da questo tipo di turismo, indipendentemente dal fatto di conoscerlo o di aver già fatto tale esperienza (23% degli intervistati) Viaggiatori responsabili: affermano di aver già fatto un’esperienza di viaggio di questo tipo e possono essere interessati a ripeterla in futuro (15% degli intervistati). Fonte: analisi CISET su dati CISV-Isnart 9

I CONOSCITORI DEL TURISMO RESPONSABILE Sensibili e consapevoli (52% intervistati) Profilo generale In prevalenza donne (55%), di età varia (21% 25-34 anni) single o in coppia senza figli titolo di studio medio-alto (54% diploma superiore e 41% laurea/cultura universitaria) abituati a fare viaggi all’estero: 70% almeno un viaggio negli ultimi 24 mesi (14% almeno 3 viaggi), contro 64% dei non conoscitori Fonte: analisi CISET su dati CISV-Isnart 10

I CONOSCITORI DEL TURISMO RESPONSABILE Conoscenza e immagine del fenomeno Dichiarano di conoscere la definizione data da AITR Fonti informative: Internet e le riviste/giornali (45%), televisione (43%), passaparola di parenti e amici (23%). Minore impatto di associazioni (18,6%), radio (17%) e conferenze/seminari/fiere (9,5%). “Turismo responsabile è……”: rispettare natura (certamente si 72,4%), avere scambio con popolazione locale (49%), partire con operatore che sostiene associazioni locali (41,5%). Meno impatto per: fare vacanza in piccoli gruppi, modo di viaggiare economico, fare volontariato in paese lontano e fare vacanza in luoghi poco turistici Fonte: analisi CISET su dati CISV-Isnart 11

I CONOSCITORI DEL TURISMO RESPONSABILE Interesse per il viaggio e caratteristiche 30% molto interessati a fare un viaggio, contro 16% non conoscitori, mentre il 58% è abbastanza interessato 16% dichiara di aver già fatto questo tipo di viaggio in passato Destinazioni preferite: Africa, India, Sud America, Brasile e Australia. Mete europee: Spagna e Francia; italiane: Sicilia, Toscana e Sardegna Dei non interessati (12%), motivazioni legate a: mancanza di comfort (21%), mancanza informazioni su natura del viaggio (19,3%), costo troppo elevato (19,3%) e il non credere al concetto di turismo responsabile (18%) Fonte: analisi CISET su dati CISV-Isnart 12

MOTIVI DI NON INTERESSE PER UN VIAGGIO DI TR: CONFRONTO TRA CONOSCITORI E NON CONOSCITORI I conoscitori, pur avendo meno carenze informative, lamentano maggiormente mancanza di comfort, prezzi alti e in proporzione sono più scettici sul concetto stesso di turismo responsabile   Fonte: analisi CISET su dati CISV-Isnart 13

I CONOSCITORI DEL TURISMO RESPONSABILE Aspetti importanti e azioni che indurrebbero a fare un viaggio Sapere come vengono utilizzati i soldi spesi per il viaggio (70%), avere contatti con popolazione locale (57%), partecipare a realizzazione di azione sociale (41%) e finanziare azioni locali di sviluppo (40%) sono gli aspetti giudicati più importanti dai conoscitori Maggiore trasparenza di prezzo (60%), attenzione alla sicurezza (56%), informazioni dettagliate sulle formule di viaggio (55%) e marchio di qualità che certifichi i prodotti (43,5%) sono invece le azioni che gli operatori dovrebbero sviluppare per indurre al viaggio Fonte: analisi CISET su dati CISV-Isnart 14

I VIAGGIATORI RESPONSABILI Sono davvero “responsabili” come dicono? (15% intervistati) Profilo generale In prevalenza uomini (56%), giovani (47% ha meno di 34 anni) single o in coppia senza figli titolo di studio medio-alto (56% diploma superiore e 33% laurea/cultura universitaria) abituati a fare viaggi all’estero: 70% ha fatto almeno un viaggio negli ultimi 24 mesi (11% almeno 3 viaggi) , contro 66% dei non viaggiatori Fonte: analisi CISET su dati CISV-Isnart 15

I VIAGGIATORI RESPONSABILI Conoscenza e immagine del fenomeno Solamente il 55% ha sentito parlare di turismo responsabile ed il 64% conosce la definizione di AITR  fatto veramente un “viaggio di TR”? Fonti informative principali: permane ruolo riviste/giornali (55%), Internet (51%) e televisione (40,5%), ma cresce importanza associazioni (30,6%) rispetto a conoscitori “Turismo responsabile è……”: rispettare la natura (75,5%), avere scambio con pop. locale (47,0%), partire con operatore che sostiene assoc. locali (43%) viaggiare in piccoli gruppi (27%). Incidenza superiore delle voci rispetto a conoscitori Fonte: analisi CISET su dati CISV-Isnart 16

I VIAGGIATORI RESPONSABILI Interesse per il viaggio e caratteristiche 26% molto interessati a ripetere il viaggio, 67% abbastanza interessato dei non interessati, 38% non si sentirebbe sicuro, 25% reputa prezzo troppo elevato, 24% per carenza di info su natura del viaggio:  Esperienza fatta non positiva (es. perché viaggio “fai da te”) oppure definiscono “viaggio di TR“ qualche altro tipo di esperienza? Destinazioni preferite: India, Africa in generale, Sud America in generale, Brasile e Australia. Quattro mete europee tra le prime 20 (Spagna, Francia, Inghilterra e Irlanda) e 3 italiane (Toscana, Sardegna e Sicilia). Fonte: analisi CISET su dati CISV-Isnart 17

I VIAGGIATORI RESPONSABILI Aspetti importanti e azioni che indurrebbero a fare un viaggio Sapere come vengono utilizzati i soldi spesi per il viaggio (70%), avere scambi con pop. locale (48%), finanziare azioni di sviluppo (33%) e partecipare a realizz. azione sociale (31%) sono gli aspetti più importanti per i viaggiatori, ma intensità inferiore rispetto ai conoscitori Maggiore trasparenza di prezzo (60%), attenzione alla sicurezza (56%), informazioni dettagliate sulle formule di viaggio (55%) e marchio di qualità che certifichi i prodotti (43,5%) sono invece le azioni reputate più importanti anche dai viaggiatori per indurre al viaggio Fonte: analisi CISET su dati CISV-Isnart 18

QUANTI SONO “RESPONSABILI”? I VIAGGIATORI: QUANTI SONO “RESPONSABILI”? Dati tutti questi elementi, si può ragionevolmente stimare che: i viaggiatori definibili come tendenzialmente “responsabili” in Italia sono non più del 30% di coloro che si dichiarano tali, quindi circa il 4-5% circa della popolazione turistica totale di questi, una parte si rivolge ad un operatore specializzato, mentre altri si organizzano autonomamente Fonte: analisi CISET su dati CISV-Isnart 19

responsabilità sociale RIASSUMENDO…… In Italia generale interesse per il turismo responsabile e comunque sensibilità verso i temi del rispetto ambientale e responsabilità sociale consapevolezza in proporzione più diffusa tra giovani e giovani adulti (meno di 35 anni), ma anche tra le persone mature (oltre i 55 anni), di livello socio-culturale medio-alto donne tendenzialmente più sensibili e consapevoli rispetto agli uomini verso questa tipologia di turismo, ma più timorose a viaggiare prodotto prevalentemente per single, giovani non sposati o single di ritorno, oppure per persone che viaggiano in coppia, ma comunque senza figli Fonte: analisi CISET su dati CISV-Isnart 20

Maggiore trasparenza sulla composizione del prezzo MA PER SFRUTTARE QUESTE OPPORTUNITA’……. Il turismo responsabile deve farsi ulteriormente conoscere, innanzitutto come filosofia di viaggio e poi come prodotto Ridurre carenze informative che costituiscono una barriera al viaggio o alimentano scetticismo su tale forma di turismo Migliorare disponibilità informazioni: attenzione a canali utilizzati, in relazione ai target di mercato che si intende raggiungere (es. giovani studenti, persone mature, famiglie con figli, ecc.); Arricchire qualità delle informazioni e modalità di comunicazione, per ridurre asimmetrie informative tra offerta e domanda e distorsione nella percezione da parte del potenziale cliente Maggiore trasparenza sulla composizione del prezzo Fonte: analisi CISET su dati CISV-Isnart 21

IL RUOLO DELLE ASSOCIAZIONI E DELLE AGENZIE DI VIAGGIO Internet canale principale per diffondere informazioni, con media tradizionali (giornali/riviste e televisione) MA associazioni: potenziare il loro ruolo, usando Web, stampa e Tv per diffondere i propri messaggi e la propria filosofia agenzie di viaggio: diventare veri e propri consulenti, per sviluppare cultura del viaggio e aiutare potenziale viaggiatore a scegliere soluzione adatta a sue esigenze, garantendo qualità offerte proposte, anche tramite un marchio certificato. Da valutare anche il ruolo delle botteghe del commercio equo e solidale, dato l’aumento di interesse verso questo tipo di prodotti da parte dei consumatori italiani Fonte: analisi CISET su dati CISV-Isnart 22