Antonio Maggio INAF Osservatorio Astronomico di Palermo Giuseppe S

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
Evoluzione cosmica - stellare
Advertisements

LAUREA IN ASTRONOMIA (3 anni)
Dalla temperatura superficiale di una stella dipende
Evoluzione cosmica - stellare Colore e luminosità delle stelle evoluzione delle stelle sequenza principale.
Per il 75% idrogeno Per il 20% elio Per il 5% altri elementi (Stella di II generazione)
Una Scoperta Tutta Italiana: La Prima Pulsar Doppia La scoperta La prima Pulsar Doppia, un sistema di due stelle di neutroni che ruotano luna attorno allaltra.
Astrofisica nell’anno di Einstein
Insegnamento:Astrofisica e Particelle
I LABORATORI : LABORATORIO DI METEREOLOGIA (prof. F. Prodi, dott. F. Porcù) LABORATORIO LASER (prof. R. Calabrese, dott. L. Tomassetti) LABORATORIO DI.
Marco Salvati INAF (Istituto Nazionale di Astrofisica)
SPETTROSCOPIA.
SPETTROSCOPIA FOTOELETTRONICA
Il Gamma-Ray Burst osservato il 23 aprile 2009: la sorgente celeste piu` distante dellUniverso Paolo DAvanzo (INAF/OA-Brera)
INAF-Osservatorio Astronomico di Brera
Big-bang, inflazione, ed universo piatto…
CNR ISTITUTO DI RADIOASTRONOMIA INAF Proprieta' fisiche ed evolutive degli ammassi di galassie G. Brunetti, L. Feretti, I. Gioia, M. Murgia, T. Venturi,
Oggetti IASF Bologna Mauro Orlandini
Gruppo di Astronomia X – IASF/BO
STRUMENTAZIONE ASTRONOMICA
Unità Didattica 6 Spettroscopia delle nebulose
Evoluzione cosmica - stellare
INAF - OSSERVATORIO ASTROFISICO DI CATANIA. Dove ci troviamo? E una dei 100 miliardi di stelle che costituiscono la nostra Galassia……e ci sono almeno.
LAstronomia nei raggi X - STORIA - TECNICHE - SCOPERTE - PROSPETTIVE.
Spirali: aloni DM estesi oltre 10 r d : profilo Ellitiche: aloni DM estesi ? Difficile anisotrope. nella zona popolata da stelle i profili osservati fittati.
Teramo 05-Maggio-2008 F. Faustini - 52° Congresso SAIt 1 Fabiana Faustini Istituto Fisica dello Spazio Interplanetario - INAF Collaboratori: Sergio Molinari.
Oltre il Sistema solare… uno sguardo all’Universo
A un passo dalla risposta che non troviamo
Il Sistema Solare Il Sole: 99,8% della materia totale,
Compton (m) (Hz) El free El bound Thomson Rayleigh ' ' Scattering E.M. Radiation vs electrons.
Manifestazioni nel radio delle nebulose gassose SNRs emettono emissione radio non-termica: sincrotrone Regioni HII emettono: Emissione radio continua termica.
Istituto di Astrofisica Spaziale e Fisica cosmica di Bologna
Esercizi ISM.
Onde elettromagnetiche e Astrofisica
Manifestazioni nell'infrarosso delle nebulose gassose
Il Sole va a scuola II - Astrofisica del Sole
Sviluppi recenti sulle diagnostiche cromosferiche Innocenza Busà Catania 24 Ottobre 2006 La figura di Marcello Rodonò nella ricerca Astrofisica nella ricorrenza.
Manifestazioni nel radio delle nebulose gassose
Curiel, 1/11/2004 Alessandro Pizzella – Dipartimento di Astronomia – Università di Padova.
Comitato di Indirizzo di Fisica Incontro con gli Studenti di Fisica Ester Antonucci INAF Osservatorio Astronomico di Torino 20 Gennaio 2004.
4. Modello di accelerazione di RC da parte di Supernovae Galattiche
LA NOSTRA GALASSIA La VIA LATTEA 1 parsec= Km 1 parsec=3.26 anni luce alone disco Sole nucleo.
Istituto di Astrofisica Spaziale e Fisica CosmicaIstituto di Fisica dello Spazio Interplanetario Roma, 5-6 novembre 2003 Relatore: Milena Benedettini -
Soluzioni agli esercizi della verifica 2
Modelli di curve di luce ottiche di sistemi binari attivi Antonino F. Lanza 11 maggio 2004.
Istituto di Astrofisica Spaziale
Istituto di Astrofisica Spaziale e Fisica CosmicaIstituto di Fisica dello Spazio Interplanetario Roma, 15 dicembre 2003 Luigi Spinoglio - IFSI Emissione.
1 IASF-ROMA STELLE......E MEZZO INTERSTELLARE. 2 PERCHE LE STELLE? La fisica stellare è ormai relativamente ben nota, anche se alcuni casi sono per noi.
Astronomia Extragalattica
Indici di colore IC = m1 - m2 U-B = mU - mB B-V = mB – mV
Astrofisica delle galassie I A.A. 2005/2006 Proprietà del mezzo interstellare.
Se la stella è di piccola massa il nucleo non si comprime più, la pressione degli elettroni stabilizza il nucleo e gli strati più esterni vengono soffiati.
Le interazioni delle radiazioni elettromagnetiche con la materia offrono lopportunità di indagare in vario modo sulla natura e sulle caratteristiche di.
Cicli di macchie e diagrammi Butterfly stellari Sergio Messina 11 Maggio 2004.
Dr. Isabella Pagano INAF - Osservatorio Astrofisico di Catania Tesi disponibili nel settore Attività Magnetica Stellare 1.Doppler imaging fotosferico e.
Universita’ di Palermo Dipartimento di Scienze Fisiche & Astronomiche S. Serio Istituto Nazionale di Astrofisica Osservatorio Astronomico di Palermo G.S.
Polveri Interstellari (Introduzione all’Universo Parte VI)
Francesco Paolo Orsitto ENEA Frascati
Dinamica della granulazione solare da osservazioni THEMIS-IPM
Le Supernovae Se una nana bianca ha massa M > 1.44 M(o) , la pressione elettronica di Fermi prodotta dalla repulsione di Pauli non riesce a fermare il.
Visita del Commissario Straordinario Palermo Marzo 2004 INAF Osservatorio Astronomico di Palermo “Giuseppe S. Vaiana” La Biblioteca dell’Osservatorio.
Istituto Nazionale di Astrofisica Osservatorio astronomico di Brera Universo in fiore 9 novembre 2011 Il Sistema Solare Mario Carpino
Spettroscopia Liceo Scientifico “G. Pertile” di Asiago classe 4ªAL
Interferometria ottica-infrarossa in Astrofisica Esame Scuola VLTI, Porto, 28 Maggio – 8 Giugno 2007 Dottorando: Mario Giuseppe Guarcello.
Nuovi mondi possibili:
Lo spettro di frequenze della radiazione elettromagnetica dallo spazio RADIAZIONE = Onda elettromagnetica ma anche = Particella E=h Natura della radiazione.
Applicazioni ed attività di Astrofisica a Catania Grid Open Day Facoltà di Ingegneria, Università di Catania 13 Marzo 2007 Alessandro Lanzafame Sezione.
Le Nane Bianche Le Nane Bianche rappresentano lo stadio evolutivo finale di stelle di piccola massa. Maggiore è la massa della stella, minore è il suo.
Partecipanti della Sezione INFN di Lecce e dell’Università del Salento: R. Assiro P. Creti D. Martello A. Surdo (responsabile locale) P. Bernardini I.
NHXMRoma 12 / 11 / 09 L’EMISSIONE X DA RESTI DI SUPERNOVA (SNRs) Rino Bandiera – INAF – Oss. Astrof. Di Arcetri NELLA PROSPETTIVA DI NHXM COSA OSSERVARE.
NDT Nanostructured Deuterated Targets optimization of laser-plasma parameters for electron screening measurement in astrophysics G. CRISTOFORETTI, L.A.
Transcript della presentazione:

PLASMI ASTROFISICI OTTICAMENTE SOTTILI: CORONE STELLARI E RESTI DI SUPERNOVA Antonio Maggio INAF Osservatorio Astronomico di Palermo Giuseppe S. Vaiana Visita Commissario INAF – Palermo, 10-11 Marzo 2004

SOMMARIO Corone stellari: un ambito di ricerca storico per OAPA, oggi pienamente maturo Resti di supernova: linea di ricerca più recente, in forte crescita Interazioni con Fisica Solare e studi su popolazioni stellari e struttura della galassia Sinergia con attivita’ di sviluppo di strumentazione per raggi X e di calcolo ad alte prestazioni Risorse umane: nucleo storico di ricercatori OAPA e Dip.SF&A Risorse finanziarie: (in passato) ASI, CNAA, INAF/PRIN, (oggi) MIUR/PRIN, UE/Marie Curie

STRUMENTI E DATI Einstein: banca dati stellari Palermo-CfA ROSAT: Osservazioni GO Costruzione e sfruttamento di un archivio delle osservazioni PSPC Progetto ROSAT pipeline (CfA-OAPA) Distributed Italian Astronomy Network Archive (DIANA) (OAPA, OA-Roma, OA-Brera) BeppoSAX Core Program e programmi GO Chandra e XMM-Newton Partecipazione a programmi PV, GTO e GO

FISICA DELLE CORONE STELLARI Motivazione e metodo Emissione X/UV termica da plasmi caldi otticamente sottili, dipendente da parametri non canonici (rotazione, convezione, età stellare, metallicità) Diagnostiche per sorgenti individuali tramite spettroscopia e analisi di variabilità temporale Studi di campioni statisticamente completi tramite survey in raggi X Interpretazione tramite modelli statici e dinamici di plasmi confinati magneticamente, in analogia con il caso solare

(Einstein, ROSAT, IUE, ASCA, BeppoSAX) CORONE STELLARI, IERI (Einstein, ROSAT, IUE, ASCA, BeppoSAX) Funzioni di luminosità in raggi X per stelle di diverso tipo spettrale, classe di luminosità, stadio evolutivo Spettroscopia X a bassa risoluzione (E/ΔE ~ 0.5–1), modelli termici multi-componente, modelli di plasma coronale confinato Analisi di variabilità dell’emissione coronale: brillamenti, modulazione rotazionale, attività magnetica a breve e lungo termine Studio della relazione attività-rotazione e confronto Sole-stelle; dinamo magnetica Studio del regime di saturazione dell’ emissione in funzione di massa, rotazione, tempo di rimescolamento convettivo

CORONE STELLARI, OGGI: Spettroscopia X ad alta risoluzione Diagnostiche di temperatura, densità, abbondanze, dinamica del plasma, tramite spettri da reticoli di Chandra e XMM-Newton Interazione con sviluppo di codici di emissività di plasmi otticamente sottili Interazione con esperimenti di spettroscopia in laboratorio Spettro Chandra/LETG di AD Leo (dM3e) 50 ks GTO

CORONE STELLARI I. Abbondanze chimiche Misure tramite spettroscopia ad alta risoluzione Determinazione delle abbondanze di gas nobili possibile solo da spettri X Confronto tra abbondanze coronali e fotosferiche Studio dei fenomeni di stratificazione dipendenti dal potenziale di prima ionizzazione (FIP). Chandra Abbondanze chimiche nella corona di AB Dor (XMM-Newton PV e CAL target); confronto risultati XMM vs. Chandra

CORONE STELLARI II. Strutturazione termica Distribuzioni della misura di emissione (EMD) del plasma vs. temperatura e misure spettroscopiche della densità Dipendenza della EMD dal livello di emissione in raggi X Stima delle dimensioni caratteristiche e fattori di copertura superficiale Implicazioni su strutture magnetiche coronali, riscaldamento del plasma Sole Distribuzioni della misura di emissione del plasma vs. temperatura per stelle di diversa luminosità X; confronto con la corona solare.

CORONE STELLARI III. Brillamenti Analisi di curve di luce per determinare le dimensioni caratteristiche delle strutture coronali coinvolte e i tempi scala del riscaldamento Confronto tra osservazioni e modelli idrodinamici dettagliati Confronto Sole-stelle Curva di luce X di un brillamento su Algol, osservato con BeppoSAX; rappresentazione schematica della struttura coronale coinvolta

FISICA DEI RESTI DI SUPERNOVA Osservazioni del mezzo interstellare (ISM) scioccato (resti nebulari), di plerioni (resti stellari) e di ejecta Studi su disomogeneità del mezzo interstellare, energetica e dinamica dello shock, abbondanze chimiche del ISM e degli ejecta, struttura e composizione del ISM (gas/polvere, nubi molecolari) Diagnostiche tramite imaging e spettroscopia multi-banda (X, UV, visibile) Modelli 2-D e 3-D idrodinamici di shock

RESTI DI SUPERNOVA I. Mezzo interstellare scioccato Studio morfologico, analisi spettrale, modeling dello shock Interazione shock-nube sovradensa nel ISM 5 arcmin Immagine multi-banda del fronte N-E della Vela (Hα verde, [O III] viola, raggi X contorni rossi da osservazioni GTO XMM-Newton) Mappa 3-D dello spessore delle strutture del ISM, da spettroscopia spazialmente risolta con XMM/EPIC

II. Interazione con nubi molecolari RESTI DI SUPERNOVA II. Interazione con nubi molecolari EPIC PN 0.5-2.0 keV EPIC PN 3-10 keV Molto comune (~20% degli SNR) - Morfologia non simmetrica, emissione termica (diffusa) e non-termica (puntiforme e diffusa) - gli shock secondari nella nube accelerano i raggi cosmici e generano emissione non-termica nella banda X sia puntiforme (MC molto dense, frammenti di ejecta supersonici) che diffusa (MC poco dense), come in IC443 - Obiettivi: struttura della MC, densita‘, campo magnetico, abbondanze negli ejecta. Osservazione XMM-Newton di IC 443 SORGENTI PUNTIFORMI NELLA REGIONE DI INTERAZIONE ( NUBI MOLTO DENSE O FRAMMENTI DI EJECTA SUPERSONICI ) EMISSIONE DIFFUSA ( ISM E NUBI POCO DENSE ) PLERIONE E PULSAR WIND NEBULA Obiettivi: struttura delle nubi, densità, campo magnetico, abbondanze degli ejecta, accelerazione di raggi cosmici

CHI SIAMO Presso OAPA, nell’ultimo triennio, hanno partecipato a questi studi Gruppo stellare: ~ 4 ricercatori, 3 borsisti, 4 dottorati di ricerca Gruppo SNR: ~ 2 ricercatori, 1 dottorato di ricerca Collaborazioni: UniPA: Dip.S.F.&A. – Sez. astronomia INAF: OA Monte Porzio, OA Arcetri, OA Brera EU: PSI (CH), ESA/ESTEC (NL), Uni. Leicester (UK), Max Planck Inst. & Uni. Hamburg (D) USA: CfA (MA), Uni. Colorado (CO)

RISORSE FINANZIARIE Programmi ASI/Osservazione dell’Universo (fino al 2001) MIUR/PRIN (1998-1999, 2000-2001, 2003-2004) CNAA (borse post-doc 1999, 2001) INAF/PRIN (2003) UE / Marie Curie (2000-2004) Per lo più risorse esterne per progetti specifici

PROSPETTIVE Chandra e XMM Futuri osservatori spaziali (banda X) Osservazioni su lunga scala temporale Futuri osservatori spaziali (banda X) ASTRO-E2 (2005 –), Constellation-X (> 2015), XEUS ( precursori ? ) Strumenti di nuova generazione Rivelatori criogenici Esperimenti di plasmi in laboratorio Spettroscopia con Electron Beam Ion Trap (EBIT) Osservazioni in altre bande (radio, ottico, FUV) Approccio multi-wavelength