Resoconto GDL sui tecnologi Work in progress A. Badalà, L. Di Fiore, N. Gelli, P. Patteri Roma- Riunione rappresentanti dei ricercatori 20-02-2009.

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Resoconto GDL sui tecnologi Work in progress A. Badalà, L. Di Fiore, N. Gelli, P. Patteri Roma- Riunione rappresentanti dei ricercatori

Modifica di Regolamento dellEnte che sostanzialmente equiparava i tecnologi ai ricercatori, creazione in Giunta di un GDL sui tecnologi Motivazioni e temi del GDL sui tecnologi Che cosa e un tecnologo al momento attuale? Si occupa prevalentemente dei servizi oppure lavora negli esperimenti come un collega ricercatore, occupandosi di ricerca tecnologica? La carriera del tecnolgo è favorita o sfavorita rispetto a quella del ricercatore? Cosa pensiamo debba essere un tecnologo nel futuro?

Raccolta informazioni su tipologia e ruolo tecnologi nellEnte (4-2-09) -Nm. Tecnologi in servizio -Ripartizione in livelli -Nm. Impegnati solo nei servizi e quali -Nm. Impegnati solo negli esperimenti (tutti i gruppi) e/o progetti speciali --Nm. Impegnati in esperimenti solo gruppo V -Nm. Impegnati in entrambi (inteso come Servizio+ Esperimenti) -Nm. Impegnati sulle macchine (per i Laboratori Nazionali)

Numerosi tecnologi sono impegnati in esperimenti (circa 70%) Il dato può essere però in parte non corretto, infatti sembra che in molte Sezioni/Laboratori i tecnologi dei Servizi diano sempre una loro percentuale agli esperimenti anche se spesso e solo formale. Questo tipo di problema e sicuramente presente con i tecnolgi che lavorano in Grid. Quindi sarebbe opportuno riformulare la domanda 4 in 2 domande. -Nm. Tecnologi impegnati in esperimenti di gruppo I,II e III -Nm. Tecnologi impegnati in progetti speciali -Stessa divisione per tecnologi impegnati in Servizi ed esperimenti Prime conclusioni Quanti tecnolgi sono realmente impegnati negli esperimenti e quanti sono di supporto? (In questo caso ce bisogno di un aiuto dei tecnolgi richesta a Leone)

Ricerca tori NumeroEtà media % nei livelli III II I Tecnolo gi NumeroEtà media % nei livelli III II I Statistica amministrazione centrale

Gruppo di lavoro dell'Assemblea dei Rappresentanti dei Ricercatori sul ruolo dei Tecnologi nell'INFN (L. Di Fiore, A.Badalà, N.Gelli, P.Patteri). Valutazioni preliminari Da lungo tempo all'interno del nostro ente va avanti una discussione sui rispettivi ruoli di ricercatori e tecnologi che presentano delle similitudini ma anche delle differenze. L'argomento è tornato recentemente all'ordine del giorno a seguito della discussione, nel Consiglio Direttivo, su possibili modifiche al regolamento generale dell'Ente. La questione è complessa e richiederebbe un approfondimento che va oltre le finalità di questo breve documento, in cui vogliamo limitarci ad individuare alcune problematiche ed a delineare delle possibili vie di soluzione. Lettera a Vacchi del 15-Gennaio-2009

Laumento del numero di tecnologi nellente è stato legato ad una fase di grande sviluppo dei Laboratori Nazionali e dei grandi esperimenti. Spesso i tecnologi erano aspiranti ricercatori che avevano partecipato al primo concorso disponibile e poi avevano continuato essenzialmente l'attività di ricerca (sicuramente c'è anche il caso di ricercatori che hanno svolto essenzialmente un'attività da tecnologo). Da questa distinzione è nata la rivendicazione, ormai di lunga data, di una sostanziale "uguaglianza" con i ricercatori, da parte di quei tecnologi che svolgevano attività di ricerca. D'altro canto, la procedura introdotta dall'articolo 65 del CCNL ha reso possibile, a richiesta dell'interessato ed in presenza di opportuni requisiti professionali, passare orizzontalmente dai profili di tecnologo ai corrispondenti profili di ricercatore (e viceversa). Questa procedura è stata però applicata nel nostro caso in assenza di una visione coerente in tutto lente. Allo stesso tempo, la crescente presenza dei tecnologi "gestionali" con competenze giuridico –amministrative che, pur svolgendo un ruolo importante ed altamente qualificato, non hanno ovviamente nulla a che vedere con l'attività di ricerca, e l'aumento dei tecnologi impiegati nei servizi (confermato anche dalle tipologie e dalla natura delle prove concorsuali dell'ultimo Concorsone per tecnologi) stanno progressivamente diminuendo la percentuale di tecnologi che nel nostro Ente svolgono unattività equiparabile a quella dei ricercatori con i ricercatori.

Ci sembra quindi che i problemi sorgano essenzialmente per quelle figure intermedie, quali i tecnologi impegnati negli esperimenti, che sono anche quelli che hanno maggiori rivendicazioni (per esempio l'elettorato attivo e passivo nelle commissioni scientifiche). Una possibile via di soluzione che ci sentiamo di sostenere sarebbe quella di attribuire il ruolo di ricercatore a tutte quelle persone che svolgono comunque un'attività di ricerca, incluse quelle prettamente legate alla fisica degli acceleratori e allo sviluppo di tecnologie di punta per gli esperimenti. Si tratterebbe quindi di favorire in una fase transitoria il passaggio orizzontale da tecnologo a ricercatore, sia applicando (per il II e III livello) le procedure già previste dal contratto che, eventualmente delineando nuovi meccanismi, ove utile e necessario, per i livelli apicali, al fine di sanare complessivamente tutti gli anomali o dubbi inquadramenti oggi esistenti. In seguito bisognerebbe evitare di crearne di nuovi. In questo modo risulterebbe anche meglio definita la figura del tecnologo, che riguarderebbe essenzialmente i tecnologi impegnati nei servizi e quelli gestionali, riconoscendo così un ruolo essenziale al funzionamento dell'ente, distinto e parallelo rispetto a quello dei ricercatori. In questo modo dovrebbero essere anche ridotte le ricorrenti polemiche in occasione dei concorsi per passaggi di livello (risultando, a regime, le due carriere essenzialmente distinte) e risulterebbero superate anche le questione legate all'elettorato attivo e passivo nelle Commissioni Scientifiche Nazionali.

Bisognerebbe comunque approfondire diversi punti essenziali, come per esempio quelli legati ad una necessaria ridefinizione delle dotazioni organiche con un aumento complessivo dei ricercatori ed una corrispondente riduzione del numero totale di tecnologi. Si rischierebbe altrimenti di saturare le posizioni di ricercatore con i passaggi orizzontali ed ai giovani aspiranti ricercatori non resterebbero che i concorsi da tecnologo, riproponendo il problema che si cerca di risolvere. Allo stesso tempo, bisognerebbe individuare dei meccanismi che garantiscano a tutti i ricercatori (inclusi quelli che si dedicassero prevalentemente a ricerche di tipo tecnologico) unadeguata possibilità di carriera (per esempio aumentando il numero di posti per i concorsi per il passaggio al II livello in Gr.V e garantendo a tutti un'adeguata possibilità di accesso anche al primo livello). In generale sarebbe utile arrivare a definire, per entrambi i profili di ricercatore e tecnologo, i criteri di valutazione oggettiva ai fini delle rispettive carriere, delle attività di ricerca e sviluppo e di responsabilità di gestione dei servizi, anche al fine di disincentivare una fuga dai servizi e stimolare la collocazione ottimale nel profilo corrispondente allattività svolta. E' chiaro che quella delineata è solo una indicazione di massima per la ricerca di una soluzione. Ci proponiamo quindi di contribuire ulteriormente, anche coinvolgendo in maggior misura tutta l'Assemblea dei Rappresentanti dei Ricercatori, alla discussione e alla definizione di una proposta finale per quanto possibile, ampiamente condivisa all'interno dell'Ente.