MONITORAGGIO DELLA TEMPERATURA CORPOREA

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
Emergenze in emodialisi Trento, 9 gennaio 2007 Alessandra Zambotti
Advertisements

SEPSI NEONATALE Nelson : Sindrome causata dalle conseguenze metaboliche ed emodinamiche di una infezione. Avery : Segni clinici di malattia ed emocoltura.
Acalasia Definizione: alterazione motoria caratterizzata da mancato rilasciamento dello sfintere esofageo inferiore durante la deglutizione, assenza o.
PATOLOGIE DA AGENTI FISICI
Perché interessarci alla malnutrizione ?
Termoregolazione Nell’organismo la produzione di calore deriva dai processi ossidativi del metabolismo energetico, dall’attività muscolare e dall’alimentazione.
FEBBRE.
Prof.ssa MARINELLA ASTUTO
Temperatura corporea Calore prodotto Calore liberato
Presidio Ospedaliero dei Pellegrini
Presidio Ospedaliero dei Pellegrini
CONCETTI DI INCONTINENZA URINARIA
APPARATO URINARIO E URGENZE RELATIVE
Il Trapianto Cardiaco Dott. Joseph Marmo.
IL RUOLO DELMEDICO DI MEDICINA GENERALE NELLA PREVENZIONE DELL’ OBESITA’ PATOLOGICA MMG e obesità Enza Bruscolini mmg.
DRENAGGIO ECOGUIDATO E. Mazza Montecatini Terme Maggio 2005
I DIVERTICOLI I diverticoli si possono ritrovare
Osteoporosi Post Menopausale Ruolo degli estrogeni ed attuali orientamenti di condotta clinica sul loro utilizzo. Corso AIFI Regione Marche - 19 aprile.
INCIDENZA DEL DIABETE IN ITALIA (casi/anno)
Assistenza alla ps in oncologia . a. magni.
Scienze Infermieristiche Cliniche
Seminario Sulla Febbre
A cura di Bonfanti Luca - Vitaresidence Milano -
TRASMISSIONE DEL CALORE
CORSO DI MODELLI DI SISTEMI BIOLOGICI
TERMOREGOLAZIONE Perché ci vuole? Il metabolismo produce calore
dell’ approccio diagnostico
La Prevenzione Secondaria delle Fratture
Corso di triage in area di emergenza
Emergenze Ambientali RegioneLombardia 2006 Capitolo 7.
OMEOSTASI.
Una malattia rara e quasi “sconosciuta”
IL MICROCLIMA.
Basi epidemiologiche ed inquadramento diagnostico
“ i pazienti non sono morti fino a quando non sono caldi e morti”
1. Panoramica del tessuto muscolare
Colpo di Calore Congelamento.
UOSD Dietetica e Nutrizione Clinica
LA FEBBRE E LE ALTRE VARIAZIONI DELLA TEMPERATURA CORPOREA
L’ecografia nello studio del linfedema secondario
Ipotermia da Immersione
NOI E L’ACQUA.
STRUTTURA COMPLESSA MEDICINA E CHIRURGIA DI ACCETTAZIONE E URGENZA
Urgenze ed Emergenze Respiratorie
Urgenze ed Emergenze Neurologiche
Le Emergenze Ambientali
Jalal Nazih ed Ivan Rizzato
a cura della Commissione Centrale Medica
Le Malattie Cardiovascolari
La catalessia è una condizione caratterizzata solitamente da rigidità delle estremità ed una ridotta sensibilità al dolore. È considerato un disturbo del.
MALATTIE CARDIOVASCOLARI
Sistema di Riferimento Veneto per la Sicurezza nelle Scuole
a cura della Commissione Centrale Medica
LA TERMOREGOLAZIONE.
TITOLO II LUOGHI DI LAVORO
LO SHOCK OBIETTIVI Definire il significato di shock;
FOCUS CLINICI ELETTROENCEFALOGRAMMA (EEG)
I PARAMETRI VITALI P.A. Croce d'oro Sampierdarena
Il traumatizzato nelle UO Neurologia
Canali ionici come bersagli molecolari dei farmaci
Direttore Dipartimento della Salute della Donna e del Bambino
Effetti sistemici del danno locale e della flogosi
Dott. Cristina Malaventura
Principi attivi che hanno come bersaglio finale della loro azione la muscolatura scheletrica sulla quale agisce rilassando le fibrocellule.
Disturbi del comportamento alimentare  Si parla di disturbo del comportamento alimentare quando una persona mostra un’estrema riduzione del cibo che consuma.
Cos'è la febbre? La febbre è un aumento della temperatura corporea superiore ai 37°C se misurata per via cutanea (ascellare), o superiore ai 37,5°C se.
LA TERMOREGOLAZIONE.
La temperatura corporea
Transcript della presentazione:

MONITORAGGIO DELLA TEMPERATURA CORPOREA III anno a.a. 2008-2009 Inf Stefano Piccinno

Monitoraggio della TC La misurazione della TC è uno degli atti infermieristici più comuni in ambiente ospedaliero Non vi è unanime giudizio su quale debba essere la normale TC Valore accettato = 36,8-37°C con variazioni durante l’arco della giornata (minimo mattutino e picco pomeridiano). Nei pz anziani la TC è ↓ 0,5°C rispetto ai più giovani Variazione a seconda del sito rilevato  TC centrale è 1°C maggiore di quella ascellare e di 0,5°C rispetto a quella orale

Monitoraggio della TC La criticità del malato in UTI giustifica un’attenzione accurata e costante della rilevazione e del mantenimento della TC Il valore della TC è un segno che richiede attenzione Variazioni della TC come campanello d’allarme per manifestazioni di complicanze improvvise FEBBRE TC>38°C

Monitoraggio della TC Febbre Processo adattativo attraverso il quale la normale TC raggiunge valori elevati in risposta a pirogeni comuni Febbre = Ipertermia, il corpo perde la capacità di termoregolazione Febbre come segno di infiammazione e non infezione  risposta alle citochine infiammatorie (TNF,IL1) L’importanza della risposta febbrile non costituisce un’indicazione della presenza o severità di infezione

Monitoraggio TC Rilevazione TC Esterna Interna

Monitoraggio della TC Rilevazione TC esterna: Termometro elettronico Rilevatore termico cutaneo, permette un monitoraggio continuo tramite un cavo collegato al monitor

Monitoraggio della TC Rilevazione TC interna: Termometro timpanico Sonda termica esofagea (in SO) Catetere vescicale con termistore Catetere di SWG (termistore)

Ipertermia AUMENTO DELLA TC TC>40°C Miglior trattamento PREVENZIONE Alterazioni nell’eliminazione del calore (colpo di calore, disfunzioni del centro termoregolatore) Aumento di produzione del calore (febbre, disordini metabolici) Miglior trattamento PREVENZIONE Riconoscimento tempestivo e intervento rapido Riconoscimento dei sintomi  sonnolenza, stato confusionale, cefalea Antipiretici a volte inefficaci (complicanze)

Ipertermia STRATEGIE Crioterapia (borsa del ghiaccio su collo, ascelle, inguine) Raffreddamento attivo

Ipertermia COMPLICANZE Brividi violenti (rapidità raffreddamento) Ipotensione Disturbi metabolici (acidosi) IRA IperKalemia (lisi cellulare) CID

Ipertermia Maligna DISORDINE EREDITARIO (autosomico dominante) CARATTERIZZATO DA UN ECCESSIVO RILASCIO DI CALCIO DEL RETICOLO SARCOPLASMATICO DELLA MUSCOLATURA SCHELETRICA COME RISPOSTA AD ANESTETICI GENERALI E AI MIORILASSANTI

Ipertermia Maligna 1 episodio ogni 15.000 a. generali 1 adulto su 50.000 Rigidità muscolare con insorgenza precoce Febbre (dopo minuti o ore) Iperpiressia (TC > 40°C) Alterazione dello stato di coscienza Mortalità > 80% dei casi se non trattati tempestivamente Rabdomiolisi, mioglobinuria, IRA Dantrolene  rilassante muscolare che agisce bloccando in rilascio di Ca dal reticolo sarcoplasmatico

DIMINUIZIONE DELLA TC< 35°C Ipotermia DIMINUIZIONE DELLA TC< 35°C Eccessiva perdita di calore (intervento chirurgico, dialisi, assideramento) Diminuita produzione di calore (disturbi del centro termoregolatore, ustioni) Ipotermia lieve 34-35°C Ipotermia moderata 30-34°C Ipotermia severa <30°C

Ipotermia COMPLICANZE MIGLIOR TRATTAMENTO PREVENZIONE Correzione graduale per eccessiva vasodilatazione Coperte termiche Coperte ad aria forzata Riscaldamento gas respiratori Somministrare soluzioni riscaldate Riscaldamento attivo COMPLICANZE Coagulopatie, edema polmonare, trombosi, ipoperfusione tissutale fino all’ischemia Alterazioni ECG Shock da riscaldamento Ustioni per contatto diretto dei mezzi riscaldanti con la cute

Bibliografia P. Alghisi, M. Conca, E. Frisone, L’infermiere in Area Critica, Manuale di Base, Carrocci Faber, novembre 2004 J.A. Prohel, Procedure di Emergenza, Terza Edizione Italiana, McGrow-Hill, luglio 2005 P.L. Marino, The ICU Book, Terapia Intensiva Principi Fondamentali, Masson, 2004