Riassumendo le teorie sulla comunicazione

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Riassumendo le teorie sulla comunicazione Teorie del codice: Comunicare significa codificare e decodificare informazione. Il significato di un messaggio è stabilito a priori Shannon Waever Teorie vero-condizionali Teorie inferenziali: Comunicare significa costruire un significato insieme al proprio interlocutore, nessun significato è stabilito a priori Grice Searle

Modello del codice Le frasi sono segnali (input) che codificano pensieri Il processo di decodifica prende i segnali e produce un messaggio associato a quel segnale tramite un sistema di codici Abbiamo visto come esista un gap tra decodifica dell’informazione semantica e i contenuti (pensieri) davvero intesi dal parlante Teoria del codice prevede un ulteriore livello di decodifica per il significato pragmatico Introduce il concetto di CONTESTO: le assunzioni che permettono di interpretare un enunciato: la conoscenza condivisa

Modello inferenziale Per comunicare bisogna essere almeno in due La comunicazione è il risultato di una attività congiunta, non riducibile a sequenze di messaggi Il significato del messaggio si costruisce insieme: attraverso le conoscenze condivise e la realizzazione nel qui ed ora a cui contribuiscono tutti i partecipanti Un messaggio non corrisponde mai ad un unico significato, significato è contrattato insieme Ma che forma hanno queste inferenze? quali conoscenze condivise sono usate per comunicare?

Teoria della pertinenza Sperber-Wilson Prima teoria cognitiva della comunicazione Entrano nell’ambito della discussione tra comunicazione e psicologia vs teorie filosofiche che si attengono allo studio del linguaggio La pragmatica è una branca della psicologia volta all’interpretazione degli enunciati Dove per comunicazione s’intende l’interpretazione degli enunciati (quindi linguaggio), e il linguaggio come sistema computazionale La pragmatica diventa un dominio in cui abilità linguistiche, logiche e mnestiche interagiscono Intendono perciò studiare come un sistema cognitivo interpreta gli enunciati costruendo inferenze che utilizzano K linguistiche

Sistema centrale di pensiero Esistono capacità cognitive limitate: (es. la memoria di lavoro) perciò deve esistere un dispositivo in grado di economizzare sforzo di elaborazione Le risorse cognitive vengono allocate su input più pertinenti e disponibili La teoria riguarda l’applicazioni di inferenze centrali non specializzate La cognizione umana si organizza, in modo automatico, per raggiungere questo meta-obiettivo di massimo profitto e minima spesa Si basa su processi inferenziali non dimostrativi: la verità delle premesse rende possibile la verità delle conclusioni (non necessariamente vere)

La pertinenza “ogni comunicazione ostensiva trasmette come presupposto la propria massima pertinenza” (es Mary e Peter) Comunicare significa richiamare l’attenzione di qualcuno e implica che l’informazione comunicata sia considerata rilevante Principio di pertinenza:l’interlocutore è spinto a rintracciare il contesto più vicino in cui sia rintracciabile un’interpretazione plausibile Capire un enunciato significa: Formulare ipotesi sulle base di input provenienti da sistemi percettivi e grammaticali Confermare tale ipotesi sul confronto con assunti di fondo depositati in memoria

Parlante ed ascoltatore si muovono sulla base del principio La pertinenza come regola generale della cognizione, è calcolata su processi inferenziali: “assumiamo che la meta universale della cognizione sia quella di acquisire informazioni pertinenti, quanto più l’informazione è pertinente tanto è meglio” Parlante ed ascoltatore si muovono sulla base del principio Effect: Un assunzione è rilevante in un determinato contesto in base alla misura in cui i suoi effetti sul contesto sono importanti Effort: La rilevanza dipende dalla relazione tra effetti sul contesto e l’impegno richiesto per tali effetti è modesto

Intenzione informativa: rendere manifeste o più manifeste all’audience un certo tipo di assunzioni (vs. teorie inferenziali) Intenzione comunicativa: il parlante segnala un intento mutualmente riconosciuto di rendere manifeste o più manifeste un certo tipo di assunzioni Comunicazione non verbale utilizza il modo più esplicito di sottolineare una certa intenzione informativa La comunicazione indiretta il modo più sottile

“da qualche parte nel sud della Francia” Tentativo di ridurre le massime di Grice ad un unico principio “dove vive Mario?” “da qualche parte nel sud della Francia” Grice: sincerità vs quantità Per Sperber la pertinenza non è mai violata , perciò il più pertinente possibile rispetto alle sue K Per gli autori è necessario un solo principio e non la sua realizzazione tra diverse massime (priorità decisa di volta in volta)

Definiscono le K condivise come Ambiente Cognitivo: il set di rappresentazioni mentali manifeste che l’individuo è in grado di considerare corrette in un momento dato (tutto ciò che è percepibile ed inferibili in un dato momento) Assunti diversi possono essere più o meno manifesti in un momento dato Ambiente Cognitivo Condiviso: qualsiasi assunzione che condividono più individui riconoscendo che è manifesta Inferenze non dimostrative: l’interlocutore avanza ipotesi sull’interpretazione e quest’ipotesi può essere smentita o confermata da enunciati successivi. Si fanno inferenza sia dal contesto presente sia dalla memoria, secondo processi probabilistici La struttura cognitiva (acquisire più informazione pertinente) utilizza tra gli altri mezzi il linguaggio

Problemi Modello di uomo di CogSci cognitiva classica elaboratore d’informazioni e memoria come magazzino di cui sono definibili percorsi e temporalità (contesti più accessibili, rapidità di recupero) Non verificato empiricamente e mancano criteri specifici per generare evidenze sperimentali Si affida ad un concetto troppo generale per spiegare una capacità molto specifica Dimentica aspetto costituzionale degli esseri umani “capacità di condividere esperienze”, la cooperazione la spiega meglio