Valutazione di scenari alternativi di gestione dei rifiuti urbani per un territorio provinciale Antonio Scipioni scipioni@unipd.it, Tania Boatto tania.boatto@cesqa.it, Filippo Zuliani filippo.zuliani@unipd.it, Anna Mazzi anna.mazzi@unipd.it Dipartimento di Processi Chimici dell’Ingegneria, Università degli Studi di Padova Abstract L’applicazione del LCA nel progetto realizzato nella Provincia di Belluno costituisce un valido supporto per lo sviluppo di strategie di gestione dei rifiuti urbani e speciali. L’obiettivo del lavoro è da un lato quello di presentare risultati in termini quantitativi, sintetici e analitici, sul potenziale impatto ambientale di differenti strategie di gestione dei rifiuti e nel contempo quello di incrementare la conoscenza dei decision-makers sui benefici che si possono ottenere dall’utilizzo degli strumenti di LCA. Lo studio coinvolge numerosi stakeholder della gestione di rifiuti del territorio, per individuare uno scenario che ottimizzi la capacità degli impianti presenti e futuri in un’ottica di miglioramento delle prestazioni ambientali complessive. In particolare, l’analisi del ciclo dei RSU evidenzia una situazione di saturazione delle discariche presenti nel territorio e quindi la necessità di considerare nuovi impianti per la valorizzazione dei rifiuti attraverso il recupero di energia e di materia. Lo scenario con minori impatti ambientali prevede un livello di raccolta differenziata ottimale pari al 50% in tutto il territorio e contempla il recupero energetico della frazione secca mediante termovalorizzazione e della frazione biodegradabile mediante biodigestione. Introduzione e metodologia utilizzata Nel presente lavoro la metodologia scientifica Life Cycle Assessment viene opportunamente adattata per essere applicata ad un territorio provinciale italiano allo scopo di comparare diversi scenari alternativi di gestione dei rifiuti. L’utilizzo di questa metodologia a supporto delle politiche ed azioni di gestione integrata dei rifiuti ha oggi un crescente consenso a livello internazionale. Il progetto, frutto della collaborazione tra il Consorzio Industriali Protezione Ambiente della Provincia di Belluno e l’Università di Padova, ha permesso di sviluppare una previsione dei trend di produzione dei rifiuti sul territorio per il periodo 2010-2012 e di formulare scenari alternativi per una loro gestione integrata: tali scenari sono stati quindi confrontati mediante studio di LCA. Gli scenari futuri sono stati definiti ipotizzando per il periodo 2010-2012 un incremento lineare crescente della produzione di rifiuti, sulla base del trend riscontrato per il periodo 2000-2005. Per tutti gli scenari è stata considerata l’ipotesi di ampliamento dell’impianto di trattamento dei rifiuti (Linea 1 per la frazione organica e Linea 2 per l’indifferenziata): la nuova struttura, in via di realizzazione, trasforma l’umido trattato in compost di qualità per ottenere energia elettrica e termica dal biogas prodotto; la tecnologia utilizzata è la biodigestione tramite processo continuo con ricircolo in reattore a flusso di pistone. La modellizzazione di differenti soluzioni di gestione dei rifiuti ha considerato come possibili variabili aspetti quali la diversa composizione dei rifiuti, le diverse soluzioni adottate per il trasporto in fase di raccolta, il differente consumo di carburante, la variazione di parametri impiantistici per il trattamento. Risultati ottenuti La produzione di rifiuti urbani nella Provincia di Belluno supera le 97.000 tonnellate: essa è caratterizzata da picchi di produzione in alcune zone che sono meta del turismo estivo e invernale nelle Alpi dolomitiche. Gli impianti attivi nella Provincia che accettano i rifiuti urbani sono 5: un impianto di trattamento dei rifiuti (frazione organica ed indifferenziata) e 4 discariche prossime alla saturazione. La ricerca condotta ha permesso di ipotizzare il trend di crescita della produzione dei rifiuti sul territorio ed ha portato alla formulazione di 3 diversi scenari, come possibili risposte ad una futura gestione integrata dei rifiuti. Lo studio di LCA è stato condotto allo scopo di valutare gli impatti ambientali del ciclo di vita della gestione integrata dei rifiuti nei tre scenari alternativi. Scenario 1: Raccolta differenziata “spinta”. Si ipotizza di raggiungere il 65% di raccolta differenziata in tutto il territorio provinciale. Si suppone inoltre che tutto il rifiuto organico prodotto nel territorio provinciale e captato dalla raccolta differenziata venga trattato nella Linea 1 per la produzione di compost di qualità e di energia elettrica e termica. Il sovvallo in uscita dalla linea 1 viene inviato al termovalorizzatore di un’altra Provincia (Padova) insieme alla frazione secca (simil CDR) derivante dal trattamento del rifiuto residuo nella Linea 2 dello stesso impianto. Scenario 2: Recupero energetico. Si considera una raccolta differenziata a monte del 50%. Si ipotizza la costruzione nel territorio di un termovalorizzazione e la dismissione della Linea 2 esistente. Il rifiuto residuo viene quindi convogliato tal quale, senza trattamenti, al nuovo termovalorizzatore. Analogamente allo scenario 1, si suppone che tutto il rifiuto organico captato dalla raccolta differenziata venga trattato nella Linea 1 per la produzione di compost di qualità e di energia elettrica e termica. Scenario 3: Incremento delle operazioni di smaltimento. Si ipotizza un incremento delle operazioni di smaltimento per i rifiuti urbani, mediante la costruzione di una nuova discarica. Si assume l’ipotesi di raccolta differenziata pari al 50%. Il rifiuto residuo, proveniente da tutta la Provincia di Belluno, viene trattato dalla Linea 2, dove viene epurato delle parti metalliche (con processo di deferrizzazione) e della parte ad elevata umidità, ottenendo così una frazione secca ad alto contenuto calorico (simil CDR) da inviare a smaltimento. Conclusioni L'analisi LCA ha consentito di individuare e quantificare gli impatti ambientali causati dai diversi scenari di gestione degli RSU della Provincia di Belluno. In particolare, considerati i confini dei sistemi analizzati, le ipotesi di partenza e la metodologia di valutazione considerata, l’alternativa a cui corrispondono i minori impatti è il recupero energetico (scenario 2) a cui segue la raccolta differenziata spinta (scenario 1) e, come terza ipotesi, lo smaltimento (scenario 3). Tra i processi più impattanti compaiono lo smaltimento in discarica della frazione secca trattata (scenario 3) e i trasporti che incrementano con la RD spinta e con la caratterizzazione di un particolare territorio come quello montano.