INSEGNANTE VOLPATO ENRICA IN COLLABORAZIONE CON PASTRELLO GIORGIA ARTE ED ENERGIA 3B CLASSE GOLDONI INSEGNANTE VOLPATO ENRICA IN COLLABORAZIONE CON PASTRELLO GIORGIA
L’energia nell’arte e dell’arte Le numerose scoperte scientifiche relative ad elettricità ed elettromagnetismo hanno condotto, negli ultimi due secoli allo sviluppo e alla diffusione di ausili elettrici e apportato importanti mutamenti nella società contemporanea.
La rivoluzione elettrica La rivoluzione elettrica iniziata alla fine del XIX secolo influenza inevitabilmente il panorama culturale moderno e contemporaneo. Intorno agli anni ’60 l’impiego di apparati luminosi nella pratica artistica coincide con alcune scelte espressive di correnti artistiche diverse.
Nel 1957 a Dusseldorf nasce il gruppo Zero che si pone l’obiettivo di rompere con la tradizione del passato, restituire all’arte vicinanza e rappresentatività della società contemporanea. L’interesse attorno alle attività e ai fenomeni ad essa riconducibili influenza il panorama artistico contemporaneo.
Artisti Takis nel 1959 espone le sue sculture telemagnetiche nelle quali oggetti metallici legati ad un filo restano sospesi tramite dei magneti.
Diversamente Joseph Beuys (1921-1986) Nella sua opera capri-batterie presenta l’energia quale fonte di vita primaria per l’uomo e risorsa rinnovabile fondamentale, l’opera è un multiplo composta da un limone collegato a una lampadina verniciata di giallo, che si accende grazie al processo per cui la corrente a bassa tensione può essere prodotta tramite acido citrico e rame. L’artista presenta l’elettricità come la carica vitale che l’uomo riceve dalle risorse naturali. L’opera dell’artista tra i fondatori dei Verdi in Germania, vuole suggerire come l’unione di arte, progresso e risorse rinnovabili possano nutrire e risanare un individuo, così come una cultura.
Che scossa! L’elettricità statica fu scoperta nientemeno che 2000 fa dagli antichi Greci, i quali si accorsero che una bacchetta d’ambra, strofina su un panno, catturava piume, pagliuzze e fili. La parola elettricità deriva proprio dal termine greco “elektron” che significa ambra. Talete, filosofo greco, era già a conoscenza che la magnetite era un minerale in grado di attirare a se il ferro.
Elettricità…cosa ci viene in mente? Lampadina Lavatrice Phon elettricità Fili metallici Fulmini
Quando pensiamo all’elettricità ci viene in mente l’elettricità che scorre attraverso dei fili metallici, esiste però anche un altro tipo di elettricità, quella chiamata “Elettricità statica”. Basta sfregare due oggetti. Questo movimento permette il passaggio di una certa quantità di energia chiamata “carica” dall’una all’altro oggetto. Si dice infatti che i due oggetti si caricano.
Primo laboratorio: sculture elettrostatiche Scopo del laboratorio:creare forme leggere e dinamiche e sculture elettrostatiche. Materiali:carta velina, cartoncino, forbici, righello, matite, panno di lana e colla a stick. Come si fa? A: disegnare e ritagliare due rettangoli (10cm x 15cm): uno di cartoncino e uno di carta velina. B: tagliare strisce sottili sul rettangolo di carta velina e piegarle verso l’esterno. C: Applicare la colla sul cartoncino e appoggiare il foglio di carta velina avendo cura di tenere sollevate le strisce ritagliate. D: Prendere il righello e strofinarlo con un panno di lana. E: Attraverso quest’azione il righello caricato negativamente e avvicinato alla carta la attrae verso di se.
Secondo laboratorio: una scossa al sapore di frutta Scopo del laboratorio: produrre una quantità di elettricità sufficiente con un limone prendendo lo spunto dall’opera di Joseph Beuys capri-batteria. Materiali: 2 monete di materiale differente (1 centesimo e 10 centesimi), un limone, un coltello da cucina. Come s fa? A: Con l’aiuto di un adulto fai de piccoli tagli nel limone, lunghi abbastanza da permetterti di introdurre le due monete. B: Sempre con l’aiuto di un adulto sbuccia le estremità dei fili isolanti, introduci, nei due tagli le monete e di seguito i fili scoperti. C: Tocca la tua lingua con le due estremità scoperte che non hai introdotto nel limone, facendo attenzione che non si tocchino tra di loro. D: Ora prova a togliere un filo e poi ripeti la sequenza C. Sentirai un leggero formicolio sulla lingua come una specie di scossa. Il limone e le monete si comportano insieme come una semplice batteria.
Terzo laboratorio: senti la forza Le calamite differiscono notevolmente tra loro per grandezza, forma e potenza; ma tutte quante possiedono la caratteristica di attirare a sé gli oggetti fatti di ferro e nichel. Alcuni di questi magneti sono naturali altri vengono costruiti dall’uomo. Le sostanze che si estraggono dai magneti naturali sono dette “sostanze magnetiche”. Scopo del laboratorio: creare sculture, “telemagnetiche”, nelle quali oggetti metallici rimangono sospesi tramite dei magneti. Materiali: una calamita e chiodini d’acciaio o spilli. Come si fa? A: Poni la calamita vicino ad alcuni chiodini sparsi B: Prova ora ad attaccare alla calamita una catena di chiodini. La maggior parte dei chiodini rimangono attaccati solo in corrispondenza delle estremità delle calamita e non nella sua parte mediana. Questo perché l’azione trascinante della calamita è massima alle estremità, le quali vengono dette “poli” della calamita, mentre la parte mediana non esercita alcun tipo di attrazione (zona neutra).
Quarto laboratorio: L’arte magnetica I magneti non sono solo usati per costruire macchine e utensili. Con un po’ di creatività si possono fare degli splendidi magnetici lavori d’arte! Materiali: Calamita o meglio una barretta magnetica, filamenti di ferro o sabbia magnetica, colore (vernice) un vecchio spazzolino e un foglio di carta bianco. Come si fa? A: poni la calamita sotto a un foglio di carta. B: spargi dei filamenti di ferro sopra la carta. C: si formerà un disegno fissato dalla calamita sotto il foglio. D: metti del colore su uno spazzolino da denti e poi con il dito spruzzalo su foglio Molti dei filamenti andranno a posizionarsi intorno ai poli perchè è il punto dove si concentra la forza della calamita. Altri si disporranno in modo simile agli strati circolari di una cipolla, tutti in torno alla calamita. Altri disegni come simpatiche spirali si possono formare muovendo la calamita.
Materia ed energia La parola materia può essere ricondotta al vocabolo latino “mater” (madre). Dunque la materia può essere definita come la sostanza che compone tutti gli oggetti fisici. La materia e l’energia sono elementi strettamente correlati tra loro e alla nostra vita. Nei secoli il loro studio ha influenzato il lavoro di molti artisti. Già Michelangelo sosteneva che lo scultore doveva solo svelare la forma già contenuta nel marmo. Nel 1912 George Braque e Pablo Picasso avviano un importante sperimentazione sull’utilizzo di collage e papier collè che sarà ripresa da altri artisti successivi. La carta, gli stralci di giornale, le fotografie, la stoffa, vengono inseriti nei quadri e costituiscono un collegamento con la realtà. L’assemblaggio di materiali differenti costituisce il mezzo attraverso cui l’arte manifesta la propria energia creativa.
Quinto laboratorio: materia ed energia Scopo del laboratorio: creare opere d’arte sulla falsa riga di Braque e Picasso o composizioni tridimensionali mettendo insieme materiali di riciclo.