Il discepolato «Mentre camminava lungo il mare della Galilea, Gesù vide due fratelli, Simone detto Pietro, e Andrea suo fratello, i quali gettavano la.

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Transcript della presentazione:

Il discepolato «Mentre camminava lungo il mare della Galilea, Gesù vide due fratelli, Simone detto Pietro, e Andrea suo fratello, i quali gettavano la rete in mare, perché erano pescatori. E disse loro: “Venite dietro a me e vi farò pescatori di uomini”» Matteo 4:18,19

«Andate dunque e fate miei discepoli tutti i popoli battezzandoli nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo» Matteo 28:19

«Discepolo» indica un uomo che si lega ad un altro per apprendere da lui conoscenze ed esperienze. L’apprendimento comporta un agire corrispondente: Sl 119:1  1Beati quelli la cui via è senza macchia e che camminano nella legge dell'Eterno.

Nella Bibbia ricordiamo non solo singoli, ma anche ‘gruppi’ di discepoli: di Giovanni Battista, di Mosè (Gv 9:28), ecc.

Il discepolo segue le orme del maestro: 1 Pietro 2:21 «a questo siete stati chiamati, poiché anche Cristo ha sofferto per voi, lasciandovi un esempio, perché seguiate le sue orme»

La chiamata Essere "chiamati" è parte del significato stesso dell’essere cristiani 1 Corinzi 1: 9Fedele è Dio dal quale siete stati chiamati alla comunione del suo Figlio Gesú Cristo, nostro Signore.  

  Caratteristiche della chiamata «Mentre passava lungo il mare di Galilea, egli vide Simone e Andrea, fratello di Simone, che gettavano la rete in mare, perché erano pescatori. Gesù disse loro: «Seguitemi, e io farò di voi dei pescatori di uomini». Essi, lasciate subito le reti, lo seguirono. Poi, andando un po' più oltre, vide Giacomo, figlio di Zebedeo, e Giovanni, suo fratello, che anch'essi in barca rassettavano le reti; e subito li chiamò; ed essi, lasciato Zebedeo loro padre nella barca con gli operai, se ne andarono dietro a lui» Marco 1:16-20

Questi versetti mostrano il significato dell’appello di Gesù a «Credere al vangelo»: è invito ad un atteggiamento nuovo, ad una vita nuova.

La risposta sincera alla chiamata rivoltaci da Cristo è caratterizzata da:  1. Dinamismo – I discepoli «seguono l'Agnello dovunque egli va». Apocalisse 14:4

  Col suo cammino, Gesù apre per noi un cammino nuovo: quello della libertà, della giustizia, dell’amore e della vita.

2. L’iniziativa non è dell’uomo Quello che l’uomo deve fare è lasciare tutto e seguire Gesù (Mc 1:20; 10:21). Alla base della vita del cristiano sta la chiamata del Signore. Si tratta di «essere conquistati» (Fil 2: 8-9).

3. Radicalità L’invito di Gesù è radicale: ci strappa dal vecchio tessuto delle relazioni familiari, del lavoro …per buttarci a «pescare» qualcos’altro di più ampio e profondo. Alla chiamata possiamo rispondere solo con un si o con un no.

Cristo rappresenta, per chi è stato chiamato, «potenza di Dio e sapienza di Dio» (1 Cor 1.24)

La chiamata rende liberi e permette di “servire gli uni agli altri” - Gal 5:13

L a chiamata garantisce una comunione armoniosa perché “siamo stati chiamati per essere un solo corpo” (Col 3:15)

“Dio ci ha chiamati non a impurità, ma a santificazione” (1 Ts 4:7), ad avere la pace di Cristo nei cuori (cfr. Col 3:15), “a comportarsi in modo degno di Dio, che ci chiama al suo regno e alla sua gloria” (1 Ts 2:12).

La chiamata al regno è la “celeste vocazione di Dio in Cristo Gesù” (Fil 3:14), che dovrebbe motivarci a proseguire nel nostro cammino cristiano.

La chiamata di Dio interessa il passato (perdono), abbraccia il presente (vita di comunione e pace) e si proietta nel futuro “aspettando la beata speranza e l’apparizione della gloria del nostro grande Dio e Salvatore” (Tt 2:13).

Questa è la “speranza alla quale vi ha chiamati” (Ef 1:18), dice Paolo, pregando che possiamo essere illuminati da capirne l’enormità e la nobiltà. Per sperare, aggiunge Paolo, nella “ricchezza della gloria della sua eredità” (v. 18).»

L'elezione al discepolato è frutto della grazia divina e totalmente immeritata.

Inoltre noi stessi siamo chiamati a diventare un suo strumento per estendere la salvezza agli altri. Siamo chiamati al servizio.

Che cosa significa essere discepoli di Gesù. 1 Che cosa significa essere discepoli di Gesù? 1. Essere discepolo di Gesù significa seguire il «Maestro», «il Profeta». Gesù Cristo non è solo colui che ci apre la via del regno di Dio ma è lui stesso la via.

2. I discepoli di Gesù diventano suoi amici (Gv 15:15) Chi li accoglie e li riceve, accoglie e riceve lui stesso (Mt 10: 40,42).

3. L’invito al discepolato si estende a tutti, Esso è per i grandi come Nicodemo, ma anche per la gente comune come i semplici pescatori del lago di Galilea (Mc: 1:16ss).

4. La chiamata include una vocazione al servizio 4. La chiamata include una vocazione al servizio. I discepoli sono definiti pescatori d’uomini, espressione che indica come i discepoli debbano invitare tutti gli uomini ad accettare il regno di Dio, annunciando l’evangelo e operando nel nome di Gesù (Mc 16:15).

Scrive E. G. White, «Ogni vero discepolo nasce nel regno di Dio come missionario. Colui che ha ricevuto, dona. La grazia del Cristo è per ogni spirito come una sorgente nel deserto, che sgorga per tutti, per offrire acqua viva a coloro che stanno per morire». E. G. White, La Speranza dell’Uomo,

5. Il discepolato comporta gli stessi pericoli cui è sottoposto il Maestro (Gv 15: 18s; Mc 10:32).  

Ma così come Gesù ha vinto il mondo e la morte, mediante la perfetta obbedienza e la risurrezione, ed è alla destra di Dio, anche il discepolo avrà la stessa sorte (Gv 14: 1-3; 16:33; Col 3:4; Ro 6.5).  

I discepoli di Gesù avranno la gioia di vederlo «com'egli è» (1Gv 3.2).  

6. I discepoli hanno sempre qualcosa di nuovo da imparare sul loro Maestro, sul suo messaggio (Mc 4: 10; Mt 13:16; 16:9-11) sul suo modo di comportarsi (Mc 10:13ss; 10:48)

  7. Il discepolato porta alla comunione con Dio in Gesù per mezzo dello Spirito Santo, e la partecipazione futura nel regno di Dio (Gv 17; 14: 1-3; Lc 6.35).

«Nessuno che abbia messo la mano all'aratro e poi volga lo sguardo indietro, è adatto per il regno di Dio» (Luca 9:62).