GLI EBREI
Dalla Mesopotamia in Palestina
DALL’ETA’ DEI PATRIARCHI ALL’ETA’ DEI GIUDICI Organizzato in tribù , gli ebrei unificati dal monoteismo si spostano dalla città di Ur alla terra di Canaan in palestina. Nel XVIII sec. Alcune tribù si spostano in Egitto per sfuggire alla carestia ma nel XIII sec. Sono costretti a lavorare come schiavi dal faraone. Nel 1250 sotto la guida di Mosè si liberano dalla schiavitù con l’esodo, la fuga dall’Egitto in cui Mosè ricevette le tavole della legge sul monte Sinai. La particolarità del Dio degli Ebrei risiede nel patto di alleanza che Egli stabilisce con loro, determinando la storia come avvenimenti dell’azione di Dio sul popolo ebraico.
Il periodo dei giudici In Palestina si organizzano in confederazioni che elessero un giudice. Tra esse la confederazione di Israele comprendeva 12 tribù, gli Ebrei , il cui nome significa senza fissa dimora, passarono da uno stato nomade ad uno sedentario, conquistando in Palestina a costo di numerose guerre una posizione stabile grazie alla coesione nel culto del dio nazionale e alla identità politico-religiosa.
Dalla monarchia alla diaspora Molti pericoli per gli Ebrei ci furono nel territorio palestinese, terra molto piccola ma crocevia di molti interessi commerciali. Molte popolazioni avevano culti politeisti e spesso il popolo ebraico dovette lottare contro la tentazione di aderire a religione politeiste come si evince dai 10 comandamenti. Nel 1000 si passa da una confederazione di tribù alla monarchia. Il primo re fu Saul, gli succedette Davide, conquistò Gerusalemme che divenne la capitale dello stato ebraico. Il figlio Salomone costruì in Gerusalemme un tempio come sede del culto nazionale dove erano custodite le 12 tavole della legge. Alla morte di Salomone lo stato ebraico si divide in 2 regni a nord lo stato di Israele con capitale Samaria e a Sud quello di Giuda con capitale Gerusalemme. Il tempio di Salomone
La cattività babilonese e i profeti Contro la tendenza al politeismo degli ebrei si diffuse il profetismo che teorizza il principio secondo cui le avversità degli ebrei erano la colpa da pagare per i peccati commessi. Nel 722 il regno del nord cade sotto il dominio assirio Nel 587 l’esercito babilonese di Nabucodonosor conquista Gerusalemme e gli abitanti sono deportati a Babilonia. Solo nel 538 ritornano in patria e ricostruiscono il tempio a Gerusalemme. Questo periodo ha il nome di cattività babilonese. Cattività Babilonese miniatura del XIII sec.
Il rapporto con il mondo greco Nel 332 conquista di Gerusalemme di Alessandro Magno contato traumatico con gli Ebrei In seguito la comunità ebraica si integra con quella greca e nel III sec. A.C. gli Ebrei formano una grande comunità ad Alessandria d’Egitto In questo luogo si operò la traduzione della Bibbia in greco chiamata di Settanta. Tale traduzione fu importante per lo sviluppo del Cristianesimo
Il dominio romano e la diaspora Nel I sec. La Palestina passò sotto il controllo romano. Sotto la parziale giurisdizione del sinedrio gli Ebrei mal tolleravano i Romani Nel 66 d.C. la rivolta armata contro i romani porta alla prima guerra giudaica. Gerusalemme cadde nel 70 e il suo tempio fu distrutto dall’imperatore Tito. Da questa data gli ebrei furono costretti a migrare in Asia e in Europa diffondendosi e a volte integrandosi con le altre popolazioni, pur mantenendo la loro unicità religiosa e sociale.
La religione Fondamenti dalla Bibbia. Dio ha creato gli uomini a sua immagine. Gli uomini sono responsabili delle proprie azioni e saranno giudicati alla fine della loro vita. Le norme alle quali gli uomini devono obbedire sono contenute nelle tavole della Legge che Dio diede a Mosé sul monte Sinai dopo la fuga dall'Egitto. Anche prima di questo episodio, però c'era un patto tra Dio e il suo popolo: il popolo avrebbe ubbidito ai comandamenti di Dio ed egli, come un padre, avrebbe dato loro quanto necessario per una vita prospera e felice. Secondo la Bibbia la "Terra promessa", era stata concessa da Dio al suo popolo facendo seguito alla promessa fatta ad Abramo. Tra le feste religiose degli Ebrei, quella del sabato è la più importante e commemora il giorno di riposo preso da Dio dopo la creazione. Il sabato quindi è un giorno di riposo assoluto per tutti, liberi. La Pasqua invece coincide con il ritorno della primavera e ricorda la liberazione dall’Egitto; la Festa dei Tabernacoli (“delle tende o capanne”) è invece la festa della mietitura. Ogni 50 anni si celebrava anche il Giubileo: per la durata di un anno non si lavorava la terra e si raccoglieva soltanto ciò che cresceva spontaneamente nei campi. Inoltre, in virtù delle leggi dell’uguaglianza contenute nelle Tavole della Legge, si liberavano gli schiavi e si ridava il possesso di tutti i beni a coloro che avevano dovuto cederli per debiti.
La diaspora ebraica dal II all’XI sec.
La diaspora ebraica Dal II sec. d.C. i vari gruppi di Ebrei che non potevano più vivere in Palestina, si stabilirono in tutte le parti d’Europa, cercando di convivere con le varie popolazioni. Durante i secoli successivi, molto spesso, gli ebrei si scontrarono con ostilità e violenze soprattutto nell’ Europa cristiana, trovarono maggiore tolleranza invece tra le popolazioni musulmane. Soprattutto nel mondo cristiano, l’Ebreo veniva considerato una creatura diversa per religione e modi di vita e, spesso, anche una sottospecie di uomo e per questo spesso gli ebrei erano costretti a portare dei segni di riconoscimento oppure a vivere in quartieri chiusi loro assegnati : i ghetti Nei vari secoli , nella vita delle varie comunità ebraiche, sparse in tutta Europa, si alternarono periodi di tolleranza e pacifica convivenza e periodi invece di vere e proprie persecuzioni. Solo nel XVIII e XIX secolo, dopo la Rivoluzione francese, i governi abolirono alcune discriminazioni contro gli ebrei come per es. l’obbligo di vivere nei ghetti.