Carlo Goldoni
1707 Nasce a Venezia Studia legge a Pavia Viene espulso dal collegio dei Gesuiti, per una satira contro le donne pavesi Si laurea in legge E’ avvocato a Venezia, poi si sposta a Milano Si unisce alla compagnia di Giuseppe IMER e torna a Venezia (1734-’39)
Evoluzione della produzione teatrale: MOMOLO CORTESAN: scrive la parte del protagonista DONNA DI GARBO: scrive l’intera commedia PAMELA NUBILE: abolisce le maschere
1748- 1752: Teatro S.Angelo – Compagnia MEDEBAC Compone: LA VEDOVA SCALTRA LA FAMIGLIA DELL’ANTIQUARIO LA BOTTEGA DEL CAFFE’
1753 – 1762: Teatro S.Luca – Compagnia Vendramin Polemiche con Pietro Chiari e Carlo Gozzi Compone: LA LOCANDIERA GLI INNAMORATI I RUSTEGHI: abolizione dei servi – revisione del mito borghese
LE BARUFFE CHIOZZOTTE (tabernaria, corale: protagonista è il popolo di pescatori) LA TRILOGIA DELLA VILLEGGIATURA UNA DELLE ULTIME SERE DI CARNEVALE: allusione alla prossima partenza per Parigi
1762 a PARIGI lavora per la Comédie Italienne (scenari e canovacci per un teatro dominato dalla commedia dell’arte)
1771: impone a Parigi una commedia interamente scritta: LE BORROU BIENFAISANT (Il burbero benefico)
Scrive i MEMOIRES
Muore nel 1793
Ispira Diderot, è ammirato da Lessing e Voltaire
La visione del mondo nella Venezia del ‘700 A Venezia giunge l’illuminismo più moderno e innovatore grazie ai commerci della città. Goldoni elabora le nuove idee illuministe grazie alla sua appartenenza al ceto borghese. Le idee dell’illuminismo risultano spesso una rielaborazione della mentalità diffusa dai ceti medi.
Motivi illuministici in Goldoni Aderisce alla vita mondana estranea ad ogni forma di trascendente Esalta la filosofia pratica basata sul buon senso e ogni sentimento di socialità Rispetto della sincerità, onestà , trasparenza e fedeltà agli impegni valori tipici del mondo borghese e mercantile. Antipatia per i nobili e vagheggiamento di uguaglianza primitiva fra gli uomini. Egli è un riformatore prudente e aspira ad una tranquilla convivenza tra i ceti nelle loro diverse funzioni. Ammirazione per Inghilterra e Olanda patria di una civiltà laboriosa e pacifica. Critica all’autoritarismo dei padri sui figli e nuovi ideali di sviluppo naturale nella ragione.
Riforma della commedia Rifiuto della commedia dell’arte, improvvisazioni, volgarità, rigidezza delle figure rappresentati dalle maschere, ripetitività della recitazione degli attori. Mondo e teatro i libri che Goldoni cita come fonte della sua riforma, la riforma è influenzata dal mondo dell’Arcadia contro le bizzarrie barocche, il nuovo teatro aspirava a contenuti semplici, elementi razionali, al buon gusto. Dalla maschera al carattere: superamento dei tipi fissi, Goldoni desidera rappresentare individui concreti e non falsati dalla maschera. È la visione borghese rispetto alla astrattezza classica e rinascimentale. A favorire tale elemento è un vasto pubblico borghese. Rapporti tra caratteri e ambiente: i personaggi strettamente legati all’ambiente sociale si distinguono commedie di carattere e d’ambiente.
Il distacco dalla Commedia dell’arte Due tipi diversi di teatro La commedia dell’arte aveva volgarizzato il teatro barocco Nella commedia dell’arte gli attori non improvvisavano dal nulla ma traevano spunto dal canovaccio, dai lazzi, da elementi generici e tali elementi irrigidivano il reale entro schemi fissi. Goldoni mirava alla perfetta fusione tra teatro e mondo e per dare ricchezza e sfumatura alla rappresentazione ciò poteva avvenire solo se il copione veniva scritto per intero.
Riforma graduale Difficoltà di riforma per gli ostacoli presentati dagli attori e dal pubblico Riforma graduale Dapprima nel Momolo cortesan 1738 scrive solo la parte del protagonista. Nel 1743 nella donna di garbo scrive tutte le parti. Anche le maschere furono all’inizio mantenute ma con una lenta e graduale trasformazione furono eliminate
Cominciò col “Momolo Courtesan” (Girolamo uomo di mondo), in cui scrisse soltanto la parte del protagonista, lasciando il resto all’improvvisazione. Con la “Donna di garbo (1743) si ha la prima commedia totalmente scritta, ma essa mantiene ancora i caratteri della Commedia dell’Arte