Attenzione alla Famiglia, culla della vita e dell’amore e luogo primario di umanizzazione Motivazioni e spunti per la STRENNA 2006
«Figlio, perché ci hai fatto così «Figlio, perché ci hai fatto così? Ecco, tuo padre e io, angosciati, ti cercavamo”. “Perché mi cercavate? Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?”. Ma essi non compresero le sue parole. Partì dunque con loro e tornò a Nazaret e stava loro sottomesso.
Sua madre serbava tutte queste cose nel suo cuore. E Gesù cresceva in sapienza, età e grazia, davanti a Dio e davanti agli uomini» (Lc 2, 48-52)
A 150 anni dalla morte di mamma Margherita, madre della famiglia educativa creata da Don Bosco a Valdocco, rinnoviamo il nostro impegno per Assicurare una speciale attenzione alla famiglia, che è culla della vita e dell’amore e luogo primario di umanizzazione.
Partendo dal vissuto positivo della vita e dello spirito di famiglia salesiano arrivare alla “famiglia oggi” come campo di missione. In questo modo l’esperienza carismatica vissuta può illuminare la realtà familiare e può indicarci il modo di intervenire dal punto di vista educativo e pastorale a favore dei ragazzi e della società.
La figura di Mamma Margherita è molto amata, ammirata e venerata da tutti i gruppi della Famiglia Salesiana, che attendono con ansia la sua beatificazione. La ricorrenza del 150º anniversario della sua morte è una data per farla conoscere meglio.
E’ fuori dubbio il ruolo svolto da Mamma Margherita nella formazione umana e cristiana di Don Bosco.
La sua presenza materna ha certamente molto contribuito a rendere “familiare” il clima di Valdocco.
Per noi la “famiglia” è dunque innanzitutto esperienza carismatica prima che campo della missione, esperienza vissuta prima che apostolato.
Nel suo programma pastorale per la Chiesa degli inizi del terzo millennio, Giovanni Paolo II fece della famiglia uno dei suoi punti prioritari
“Un’attenzione speciale, poi, deve essere assicurata alla pastorale della famiglia, tanto più necessaria in un momento storico come il presente, che sta registrando una crisi diffusa e radicale di questa fondamentale istituzione…” (NMI, 47).
Anche Benedetto XVI attribuisce una grande importanza a questa realtà: “Una questione nevralgica, che richiede la nostra più grande attenzione pastorale…”
Si tratta di un tema che era già stato assunto nella Carta della missione della Famiglia Salesiana: «I membri della Famiglia Salesiana si assumono un impegno specifico per dare dignità e saldezza alla famiglia, perché diventi, in maniera sempre più evidente, “piccola Chiesa, Chiesa domestica”» (art. 17 e art. 18).
Inoltre, nell’anno 2006 ricorre provvidenzialmente anche il 25 anniversario della “Familiaris Consortio”, che ci sprona e ci guida nel rilancio della nostra pastorale familiare.
Il clima secolarizzato e laicista difficolta la giustificazione della sua propria natura e lo svolgimento della sua missione.
Diversi modelli di famiglia, tutti con uguali diritti… … al punto che sembra che non ci sia più algun punto oggettivo di riferimento.
“E avvicinatisi dei farisei, per metterlo alla prova, gli domandarono: «E’ lecito ad un marito ripudiare la propria moglie?» Ma egli rispose loro: «Che cosa vi ha ordinato Mosè?». Dissero: «Mosè ha permesso di scrivere un atto di ripudio e di rimandarla». Gesù disse loro: «Per la durezza del vostro cuore egli scrisse per voi questa norma” ….
… “Ma all’inizio della creazione Dio li creò maschio e femmina; per questo l’uomo lascerà suo padre e sua madre e i due saranno una carne sola... Sicché non sono più due, ma una sola carne. L’uomo dunque non separi ciò che Dio ha congiunto» (Mc 10, 2-9).
Si tratta di un testo molto illuminante, perché ci fa vedere la forma di ragionare di Gesù, il quale si colloca di fronte al progetto originario del Creatore.
La strenna viene accompagnata di una Proposta Pastorale per i salesiani