Dr.ssa Serafina BUARNE' Ragusa 5 novembre 2009 1 Aspetti critici e punti di forza per la partecipazione degli enti locali ai finanziamenti europei Le opportunità.

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
Cooperazione territoriale e creazione di reti europee AREZZO
Advertisements

Il modello organizzativo della scuola: aspetti essenziali
Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
Asse dei linguaggi Comunicazione nella madrelingua
Programma Transfrontaliero Italia-Francia Marittimo Programma Transfrontaliero Italia-Francia Marittimo Livorno 26/11/2007 Asse 1 Accessibilità e Reti.
Per una Agenzia di Valutazione Civica Cittadinanzattiva - Direzione Nazionale Intervento di Angelo Tanese Roma 22 maggio 2010.
Lapproccio condiviso per lo sviluppo delle competenze della P.A. C. Penati Roma – 13 dicembre 2007.
Istituti Negoziali della programmazione negoziata CORSO DI Analisi Finanziaria degli Enti Pubblici Sergio Zucchetti.
I nuovi modelli di governance locale: I Sistemi turistici locali
Sistema turistico L’esigenza di posizionarsi in un mercato turistico sempre più complesso (nuove modalità di produzione di beni e servizi, nuovi modelli.
EUROPA DELLISTRUZIONE: BILANCI E PROSPETTIVE Antonio Giunta La Spada, DGAI - MIUR Bologna 21 Novembre 2005.
Le diverse tipologie di finanziamento comunitario: i programmi a gestione diretta Rimini 5 dicembre 2006.
Governare la modernità Passare dalla produzione delle conoscenze alla condivisione dei saperi per un loro utilizzo Favorire disseminazione delle competenze.
LA COOPERAZIONE TERRITORIALE EUROPEA
I contenuti dei documenti programmatici 1) 1)un'analisi della situazione della zona di cooperazione in termini di punti di forza e di debolezza e la strategia.
Lautovalutazione come strumento a supporto della programmazione regionale Roma, 9 novembre 2011 Silvia Ciampi Isfol.
Il percorso di analisi autovalutativa nelle regioni Convergenza e in Sardegna: Prime considerazioni di sintesi Silvia Ciampi Isfol.
LA PROVINCIA DI GORIZIA ED I FONDI EUROPEI DIREZIONE TERRTIORIO ED AMBIENTE PROVINCIA DI GORIZIA ASSESSORE: DOTT. MARCO MARINCIC DIRIGENTE: ING. FLAVIO.
1 RICERCA, SVILUPPO TECNOLOGICO E ALTA FORMAZIONE I PUNTI DI FORZA 1. Presenza capillare delle università e degli enti pubblici di ricerca 2.
Regional Policy EUROPEAN COMMISSION 1 Bruxelles, 15 maggio 2006 INCONTRO DEGLI STUDENTI DELLUNIVERSITA POLITECNICA DELLE MARCHE CON LE ISTITUZIONI EUROPEE.
Architettura della programmazione Programmazione Strategica: UE OSC – Orientamenti Strategici Comunitari STATOQSN Quadro Strategico Nazionale Programmazione.
Geografia dellUnione Europea LEADER Giovedì19 maggio 2011 Dott. Pierluigi Magistri.
Lavoro di rete e interventi di mediazione sociale:
La valutazione della qualità dellofferta formativa territoriale Valutazione della Qualità dellofferta formativa dei sistemi territoriali Isfol- Area Valutazione,
Opportunità – I punti di forza La centralità del Dipartimento di salute mentale (DSM) e lorganizzazione territoriale della presa in carico La differenziazione.
1 Unità locali EQUAL RESTORE sintesi della ricerca.
incoraggiare la creazione di un ambiente propizio allo sviluppo delle imprese nel settore turistico favorire una migliore cooperazione tra gli Stati membri,
Marco Livia, ACLI1 Spunti di riflessione sullo sviluppo locale Progetto Policoro ROMA, 28/11/2007.
1 Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali Direzione Generale per le Politiche per l'Orientamento e la Formazione Ministero del Lavoro e delle Politiche.
Debora Dazzi Task Force dellAutorità Ambientale Regionale Milano, 1 dicembre 2004 Fondi Strutturali DocUP Obiettivo 2 Regione Lombardia Strumenti.
DE P. Gazzola PMI, GI e territorio Una proposta per linnovazione.
Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali Programma Operativo Nazionale Governance e Azioni di Sistema (FSE) Obiettivo 1 - Convergenza [IT051PO006]
UNA RETE PER LA COOPERAZIONE TERRITORIALEUROPEA Dolores Deidda Catanzaro 15 dicembre 2008.
E-government e cambiamento della PA italiana: i fattori critici di successo Ezio Lattanzio Verona, 26 febbraio 2007.
Considerazioni finali 30° lezione 27 novembre 2009 Anno Accademico 2009/2010.
Il Nord-Ovest uscirà della stallo?
FOND0 SOCIALE EUROPEO & FONDAZIONE PER IL SUD
Area Innovazione Sociale 1 1 IV ConferenzaPAR Bologna, 20 gennaio 2012 Raffaele Tomba Il Bilancio sociale di ambito distrettuale Agenzia sanitaria e sociale.
Il Territorio protagonista dellofferta dei servizi sociali di Annalisa Turchini.
Agenda locale per lo sviluppo delleconomia sociale Marche Nord
LINTESA REGIONE-PROVINCE PER LA PROGRAMMAZIONE TERRITORIALE 4 GIUGNO 2008.
GLI ASSI PRIORITARI D’INTERVENTO
Indicazioni per il coinvolgimento dei cittadini: le Raccomandazioni generali e operative Alessandro Bazzoni 14/16 Novembre 2011.
RETE REALSAN RETEdi AUTORITA e ATTORI LOCALI PER LA SICUREZZA ALIMENTARE E NUTRIZIONALE.
Ambiti possibili di progettazione integrata Antonio Di Stefano Potenza – 21 aprile 2006.
Direzione centrale relazioni internazionali, comunitarie e autonomie locali Servizio rapporti internazionali e partenariato territoriale Interventi regionali.
scienza di eccellenza: eccellenze della ricerca scientifica europea
Il futuro è oggi. Orientare per non disperdere
Un Piano Strategico per lo Sviluppo dei Sistemi ITS in Italia ROMA 13 Dicembre 2007 Prof. Giovanni Tesoriere I SISTEMI ITS A SUPPORTO DELLE POLITICHE SULLA.
P.F. POLITICHE COMUNITARIE LA RIFORMA DEI FONDI STRUTTURALI U.E Le priorità della riforma nelle Regioni dell’attuale Ob.2 (FESR)
Direzione Generale Presidenza Area Programmazione e Controllo Settore Strumenti della programmazione regionale e locale IL MODELLO DI PROGRAMMAZIONE REGIONALE.
ALESSANDRO ALFIERI RESPONSABILE RELAZIONI INTERNAZIONALI E POLITICHE EUROPEE DELLA PROVINCIA DI MILANO Il progetto di dialogo tra cittadini e Comuni del.
PROGRAMMAZIONE La Politica Unitaria Regionale
Progetto SPRINT LA POSTA IN GIOCO DEI PIT  ATTIVAZIONE DI INEDITE POSSIBILITA ’ DI AZIONE PER LO SVILUPPO  NUOVO SISTEMA DI RELAZIONI ISTITUZIONALI 
P.F. POLITICHE COMUNITARIE LA RIFORMA DEI FONDI STRUTTURALI U.E Le priorità della riforma nelle Regioni dell’attuale Ob.2 (FESR)
Il Documento Unico di Programmazione
Programma Operativo di Cooperazione Transfrontaliera Italia - Svizzera
2005 la riforma della Politica di sviluppo rurale per il Regolamento (CE) 1290/05 Introduzione di due strumenti finanziari Fondo Europeo Agricolo.
Settimana Comenius 2003 Educare alla cittadinanza : una prospettiva europea Firenze, 14 novembre 2003 Fiorella PEROTTO, Commissione europea.
I Fondi indiretti all’interno dell’Unione Europea
POLITICA DELLE PARI OPPORTUNITÁ. LA CARTA PER LE PARI OPPORTUNITÁ DIRITTI FONDAMENTALI La Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea (2000/C 364/01)
Geografia dell’Unione Europea LEADER Martedì 4 maggio 2010 Dott. Pierluigi Magistri.
Fondi strutturali e Strategia Europa 2020 EuroMigMob – 1° Evento
BILANCIO SOCIALE e PATTO per la SICUREZZA e la LEGALITA’ Alimena – 03 aprile 2014 Il Bilancio Sociale: verso la costruzione delle aree di rendicontazione.
Linee strategiche per il futuro: programmazione Giovanna Indiretto – Unità Pari Opportunità.
Direzione Politiche Comunitarie Giuseppe Mella – Comune di Venezia OPEN DAYS LOCAL EVENT VENETO Giovedì 29 Ottobre 2009 Gli strumenti di comunicazione.
02/06/2016 Catania 1 Evento di Lancio del Programma e presentazione primo bando Auditorium Monastero dei Benedettini Catania 25 gennaio 2010 Presidenza.
IL DOCUMENTO STRATEGICO PRELIMINARE DELLA VALLE D’AOSTA Nadia Savoini - Luigi Malfa Aosta, 20 marzo 2006.
Convegno Nazionale IL LAVORO SI FORMA Le novità procedurali ed organizzative dopo l’Accordo del 18 aprile Roma, 9 – 10 luglio 2007.
Elaborare una strategia di sviluppo locale con il Metodo Leader Regione Toscana Rete Nazionale per lo Sviluppo Rurale 30 giugno (Firenze Fiera - Piazza.
Transcript della presentazione:

Dr.ssa Serafina BUARNE' Ragusa 5 novembre Aspetti critici e punti di forza per la partecipazione degli enti locali ai finanziamenti europei Le opportunità dei programmi comunitari per le politiche degli interventi locali e i rischi da controllare per accedervi efficacemente

Dr.ssa Serafina BUARNE' Ragusa 5 novembre I Programmi comunitari  Rappresentano un importante strumento per integrare e sostenere le politiche sociali degli Enti locali  Un loro uso efficace richiede un approccio non lineare alla progettazione che consenta di mettere sotto controllo alcuni rischi ricorrenti

Dr.ssa Serafina BUARNE' Ragusa 5 novembre E’ importante….  Sostenere: la centralità degli attori: le Partnership pubblico/privato/non profit  Ampliare: l’orizzonte dei programmi comunitari anche se del caso al VIII Programma Quadro  Proporre un supporto integrato all’accesso degli Enti locali ai fondi europei attraverso esperti e/o facilitatori

Dr.ssa Serafina BUARNE' Ragusa 5 novembre L’accesso alle risorse offerte dai programmi europei: i rischi da superare Una ricerca in 27 paesi europei ha messo in luce l’esistenza di fattori di rischio ricorrenti che limitano gli EE. LL. nell’accesso e nella utilizzazione di sovvenzioni offerte dai programmi comunitari

Dr.ssa Serafina BUARNE' Ragusa 5 novembre I rischi della progettazione  Rischi di tipo soggettivo: legati agli attori della progettazione: si possono raggruppare in 7 fattori di rischio  Rischio di tipo oggettivo: Relativi all’ambiente esterno: 5 fattori di rischio

Dr.ssa Serafina BUARNE' Ragusa 5 novembre Fattori di rischio soggettivi Si riscontrano in riferimento a 7 aree:  Conoscenza  Realtà  Responsabilità  Decisionalità  Linguaggio  Capitale sociale  Organizzazione

Dr.ssa Serafina BUARNE' Ragusa 5 novembre Fattori di rischio oggettivi  Le politiche;  Adeguamento della Pubblica amministrazione alle regole dell’Unione Europea;  Dinamiche delle organizzazioni;  Risorse;  Dinamiche sociali e istituzionali.

Dr.ssa Serafina BUARNE' Ragusa 5 novembre Un esempio di tipo “soggettivo”: il fattore di conoscenza (I/II)  Scarsa conoscenza delle dinamiche dell’integrazione europea (processo di adesione, sostegno allo sviluppo regionale, priorità programmatiche, ecc.)  Conoscenza inadeguata delle opportunità connesse ai finanziamenti europei  Insufficiente conoscenza della normativa sull’uso dei fondi europei da parte di personale della Pubblica amministrazione  Mancanza di esperienza circa l’uso dei fondi europei

Dr.ssa Serafina BUARNE' Ragusa 5 novembre Il fattore di conoscenza (II/II)  Limitata capacità di selezionare le informazioni  Mancanza di capacità di gestione delle informazioni  Scarsa diffusione delle conoscenze sulle politiche di sviluppo locale  Insufficiente conoscenza delle politiche urbane  Carenza di conoscenze sulle politiche ambientali

Dr.ssa Serafina BUARNE' Ragusa 5 novembre Un esempio di tipo “oggettivo”: il fattore politiche (I/II)  Effetti negativi della programmazione inadeguata per l’uso dei fondi strutturali  Rigidità della programmazione rispetto ai mutamenti del contesto  Eccessiva articolazione delle finalità dei programmi (congestione delle finalità)  Effetti negativi della separazione delle politiche strutturali da quelle nazionali  Effetti negativi (eventuali) della centralizzazione della gestione dei fondi europei

Dr.ssa Serafina BUARNE' Ragusa 5 novembre Il fattore politiche (II/II)  Difficoltà di conciliazione tra la prospettiva regionale e quella settoriale  Aumento degli squilibri territoriali determinati dall’accesso differenziato ai fondi europei  Eccessiva dimensione economica dei progetti finanziabili  Eccessiva rigidità delle norme relative alla gestione dei budget dei progetti  Ineleggibilità di alcuni costi connessi alla formulazione e alla realizzazione dei progetti

Dr.ssa Serafina BUARNE' Ragusa 5 novembre La centralità degli attori: i partenariati  Nei programmi comunitari il partenariato è spesso un requisito per l’eleggibilità.  Ma è anche raccomandato il partenariato tra soggetti diversi (pubblici, privati e non profit) come garanzia di efficacia e sostenibilità Esempio: il partenariato transnazionale tra enti locali di paesi diversi

Dr.ssa Serafina BUARNE' Ragusa 5 novembre Un rischio ricorrente: un approccio strumentale al partenariato  Spesso si tende a considerare il partenariato più come un adempimento burocratico che come una opportunità  Questo approccio estemporaneo tende a creare problemi, produrre sprechi e limitare l’efficacia dei progetti

Dr.ssa Serafina BUARNE' Ragusa 5 novembre Un approccio strategico al partenariato  Una ricerca in Italia, Regno Unito e Germania sulle partnerships tra diversi attori per la lotta all’esclusione sociale ha messo in luce le condizioni per realizzare un partenariato strategico e sostenibile

Dr.ssa Serafina BUARNE' Ragusa 5 novembre L’effetto “alchemico” di un buon partenariato: la capacità di costruire un “metà-attore”, che valorizzi l’apporto dei suoi singoli componenti Perché ciò avvenga sono necessari:  Un “nucleo” interno di natura culturale e sociale  Una formalizzazione giuridica e politica “esterna”.

Dr.ssa Serafina BUARNE' Ragusa 5 novembre I 4 elementi del nucleo del partenariato  Orientamento volontario  Finalità sociali condivise  Dinamiche cognitive  Orientamento alla facilitazione

Dr.ssa Serafina BUARNE' Ragusa 5 novembre Ostacoli e rischi alla “praticabilità interna”  Priorità e obiettivi (non espliciti) contrastanti, se non conflittuali presso i partners  Il venir meno, in corso d’opera, delle motivazioni originarie  Una diversa percezione del partenariato e una diversa concezione del tempo da dedicare ai programmi

Dr.ssa Serafina BUARNE' Ragusa 5 novembre Ostacoli e rischi alla “praticabilità esterna”  Il sovraccarico degli impegni su alcuni partner, con le connesse forme di stress e conflittualità  La scarsa, o comunque insufficiente, definizione prima delle modalità di controllo delle risorse  L’inadeguata valutazione dei possibili rischi di concorrenza reciproca  La carenza o la inadeguatezza delle forme di autovalutazione adottate  La presenza di conflitti circa l’attribuzione di meriti e demeriti dei progetti svolti in comune

Dr.ssa Serafina BUARNE' Ragusa 5 novembre I partenariati come strumento di governance della lotta contro l’esclusione sociale  Capacità di percepire e agire su più fronti  Mobilitazione di notevoli energie e risorse umane e materiali  Più forte controllo e una maggiore presa operativa sui fenomeni di esclusione sociale e di povertà  Trasformazione delle modalità di erogazione dei servizi  Collegamento tra attori che altrimenti non lavorerebbero mai insieme  Modifica di rappresentazioni e stereotipi negativi

Dr.ssa Serafina BUARNE' Ragusa 5 novembre Il VII Programma Quadro: dal 2007 al 2013 I 4 PROGRAMMI SPECIFICI  1. Cooperazione MEURO  2. Idee MEURO  3. Persone MEURO  4. Capacità MEURO

Dr.ssa Serafina BUARNE' Ragusa 5 novembre Il VII PQ: alcune opportunità per gli enti locali Cooperazione:  Scienze socio-economiche e umanistiche: 610 Meuro Capacità:  Infrastrutture per la ricerca: Meuro  Regioni della conoscenza: 126 Meuro  Scienza nella società: 280 Meuro

Dr.ssa Serafina BUARNE' Ragusa 5 novembre Una proposta per sostenere l’accesso ai programmi comunitari degli Enti Locali  Finalità generale Contribuire a migliorare/agevolare l’accesso degli enti italiani e, in particolare degli enti locali, ai finanziamenti europei.  Obiettivo specifico Funzione di mediazione e di “esplorazione” tra Commissione Europea ed enti locali per mettere in migliore connessione le potenzialità ed expertise degli enti locali con le necessità della Commissione Europea, contribuendo a potenziare gli elementi del “Sistema Italia” a Bruxelles.

Dr.ssa Serafina BUARNE' Ragusa 5 novembre Funzioni/attività  Analisi strategica delle opportunità offerte dalla Commissione Europea  Analisi delle convergenze tra le strategie/politiche degli enti locali e le strategie/politiche della Commissione Europea  Analisi delle potenzialità ed expertise degli enti locali  Identificazione delle migliori “connessioni” degli enti che partecipano  Attività di networking tra gli attori italiani funzionali al rafforzamento delle capacità degli enti locali nelle loro possibilità di accesso ai finanziamenti europei  “centro di coordinamento” o “camera di compensazione” per la minimizzazione degli sprechi nelle attività di progettazione degli enti locali italiani  Attività di politica culturale funzionali al rafforzamento della presenza italiana a Bruxelles