Responsabilità civile della pubblica amministrazione

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Responsabilità civile della pubblica amministrazione extracontrattuale contrattuale Violazione di precedente obbligo (da contratto o da legge) Violazione dell’art. 2043 c.c. (neminem laedere) Obbligo del risarcimento del danno

Illecito extracontrattuale art. 2043 c.c. Attività materiale (comportamenti) omissione azione prova Nesso causale danno + Nesso causale

Giudice amministrativo Articolo 2043 c.c. violazione Diritti assoluti Interessi legittimi Diritto di proprietà - Persona - Integrità fisica Giudice amministrativo (infortunio alunno – danno da difetto di manutenzione stradale) Lesione sine titulo (carenza di potere) Diretta lesione del diritto, che non degrada a interesse legittimo Giudice ordinario

Articolo 28 della Costituzione Articolo 28 della Costituzione Responsabilità diretta per atti compiuti in violazione di diritti Stato ed Enti Pubblici Funzionari e dipendenti pubblici Azione di responsabilità (dolo o colpa grave, con giurisdizione della Corte di Conti – art. 1 l. 20/1994)

Risarcimento per atti della P.A. in violazione di diritti Giudice ordinario Risarcimento per atti della P.A. in violazione di diritti Salute e altri diritti fondamentali della persona Proprietà e altri diritti reali Attività materiale o mero comportamento (sine titulo o carenza di potere) Corte Costituzionale (sent. 204/2004 e 191/2006) in materia urbanistica e espropriativa ha eliminato dall’ambito della giurisdizione esclusiva del g.a. i comportamenti non riconducibili all’esercizio di un pubblico potere (meri comportamenti) Non riconducibile all’esercizio di una funzione pubblica rientrante nella giurisdizione esclusiva del Giudice amministrativo Attenzione: giurisdizione esclusiva del G.A. ex art. 33 d.lgs 30/1988 in caso di danni connessi allo svolgimento di servizi pubblici (es.: danni alla salute in seguito al cattivo smaltimento di rifiuti)

Attività di vigilanza sull’alunno Insegnante Attività di vigilanza sull’alunno Lesione a se stesso Art. 2018 c.c. Danno ad altro compagno Artt. 2047/2048 c.c. È sulla scuola che incombe l’onere di dimostrare che non vi è stato, da parte dell’insegnante, un difetto di sorveglianza dello scolaro che ha ferito il compagno Responsabilità contrattuale: la scuola deve dimostrare che il danno è stato determinato da causa non imputabile alla scuola né all’insegnante. Iscrizione come vincolo negoziale tra genitori e scuola dal quale nasce l’obbligo di vigilanza

Infortunio da cattiva manutenzione della strada Giurisprudenza tradizionale – art. 2043 c.c: il danneggiato deve provare l’insidia o il trabocchetto Cassazione 23680/2008, 20427/2008, 8157/2009: la p.a. proprietaria ha un potere di controllo sulla strada per cui deve provare il caso fortuito. Tuttavia la possibilità di controllo va verificata in concreto (centro abitato), altrimenti si applica l’art. 2043 c.c. Art. 2051 c.c. responsabilità di cose in custodia

Responsabilità da esecuzione di opere pubbliche: danno da inquinamento luminoso Cassazione 3130/2008 La discrezionalità e la conseguente insindacabilità da parte del G.O. su criteri e mezzi di esecuzione di un’opera pubblica trovano un limite nell’obbligo della p.a. di osservare, a tutela dell’incolumità dell’incolumità dei cittadini e dell’integritòà del loro patrimonio, le disposizioni di legge e le norme di prudenza e diligenza per evitare danni a terzi, indipendentemente dal fine pubblico dell’opera Non è sufficiente il giudizio di congruità con il fine (buona illuminazione stradale): occorre adottare le misure idonee per evitare danni

Rapporto struttura sanitaria – paziente Equiparazione nel regime giuridico della struttura sanitaria pubblica con quella privata: nessuna limitazione di responsabilità né differenze risarcitorie poiché unico è il criterio di responsabilità La responsabilità contrattuale ex art. 1218 c.c. sorge con l’accettazione del paziente in ospedale e trova la fonte nel contratto atipico di spedalità, a prestazioni corrispettive Pagamento del corrispettivo (paziente, assicuratore, Servizio sanitario nazionale o altro ente) Obblighi di messa a disposizione di personale medico, paramedico, attrezzature NO: solo la prestazione medica Oggetto della prestazione SI: assistenza sanitaria come prestazione complessa La responsabilità della struttura può sussistere anche in assenza di responsabilità del personale sanitario

Responsabilità diretta della struttura per danno da disorganizzazione Conseguente alla violazione degli obblighi accessori connessi all’obbligazione principale di cura e intervento Comprende: Prestazione, diagnosi, cura e assistenza post operatoria Prestazione di tipo organizzativo: manutenzione e sicurezza attrezzature e macchinari Vigilanza e custodia pazienti Prestazioni alberghiere latu sensu (vitto, alloggio, ristorazione)

Rapporto medico-paziente Responsabilità contrattuale del medico fondata sul “contatto sociale” (SS.UU. 577/2008) Criterio della diligenza qualificata ex art. 1176, 2° comma c.c. La colpa medica Inosservanza e/o violazione da parte del sanitario delle specifiche regole cautelari di condotta proprie dell’agente modello del settore specialistico di riferimento Disciplina speciale sulla responsabilità professionale ex art. 2236 c.c. La responsabilità del medico Limitazione della responsabilità professionale del medico ai soli casi di dolo o colpa grave: si applica nelle sole ipotesi che presentino problemi tecnici di particolare difficoltà

Rapporto struttura sanitaria-medico = Responsabilità della struttura sanitaria Fonte autonoma di responsabilità contrattuale (contratto di spedalità), indipendente dal rapporto medico-paziente (contatto sociale) tuttavia Quando gli enti ospedalieri pubblici sono condannati a risarcire (in via contrattuale ma anche extracontrattuale) i danni cagionati dai propri dipendenti, possono agire con azione di rivalsa, nei loro confronti, dinanzi alla corte dei conti, in base alla disciplina generale riguardante le amministrazioni statali, centrali e periferiche Se un ente ospedaliero è condannato al risarcimento del danno subito da un assistito per fatto colposo del dipendente e poi agisca in rivalsa nei confronti del dipendente stesso, la controversia spetta alla cognizione della Corte dei Conti (artt. 52 rd 1214/1934 e 103 Cost.) e non si riferisce ai soli fatti inerenti al danno erariale, ma si estende a ogni ipotesi di responsabilità per pregiudizi economici arrecati allo Stato o a ee.pp. da persone legate da vincoli di impiego o di servizio e di conseguenza per violazione degli obblighi inerenti tali rapporti

Ripartizione dell’onere della prova Art. 2697 c.c. Paziente Medico/struttura sanitaria Prova del contratto o contatto sociale + prova aggravamento patologia o insorgenza affezione + allegazione inadempimento Favor processuale per il paziente Prova della mancanza di inadempimento o mancanza del nesso causale Principio di “vicinanza della prova”

Principi generali in tema di espropriazione Principio della riserva di legge, nella fissazione dei limiti, dell’oggetto e delle condizioni dell’atto ablativo Obbligo di indennizzo nei confronti del proprietario Necessità di motivi di interesse generale a fondamento dell’atto ablativo

Condizioni per l’emanazione dell’atto di esproprio Art. 8 T.U. Sul bene da espropriare deve essere stato apposto il vincolo preordinato all’esproprio + Dichiarazione di pubblica utilità Indennità di esproprio Emanazione del decreto di esproprio, entro il termine di scadenza indicato nella dichiarazione di pubblica utilità (art. 13) (al massimo 5 anni, termine prorogabile di altri due anni)

indennità di espropriazione È determinata sulla base delle caratteristiche del L’indennità di espropriazione di un’area edificabile è determinata nella misura pari al valore venale del bene. Quando l’espropriazione è finalizzata ad attuare interventi di riforma economico-sociale, l’indennità è ridotta del 25 % (art. 37 T.U.) Deposito o pagamento dell’indennità di espropriazione Emanazione del decreto di esproprio

Sotto condizione sospensiva di essere eseguito decreto di esproprio Art. 23 T.U. decreto di esproprio Dispone il passaggio del diritto di proprietà o del diritto oggetto di espropriazione Sotto condizione sospensiva di essere eseguito

Esecuzione del decreto di esproprio Art. 24 T.U. Immissione nel possesso, entro il termine perentorio di due anni Se scade il termine Entro i successivi tre anni può essere emanato un ulteriore atto che comporta la dichiarazione di pubblica utilità

Occupazione d’urgenza preordinata all’espropriazione - art. 22 bis T.U. Se l’avvio dei lavori riveste carattere di particolare urgenza: DECRETO D’OCCUPAZIONE D’URGENZA Determina in via provvisoria l’indennità di espropriazione, e dispone l’occupazione anticipata dei beni immobili. L’occupazione deve avvenire entro il termine perentorio di tre mesi dall’emanazione. Il decreto d’occupazione d’urgenza perde di efficacia se non viene emanato il decreto di esproprio nel termine indicato nella dichiarazione di pubblica utilità dell’opera. In assenza di termine espresso per la emanazione del decreto di esproprio, se questo non viene emanato nei termini indicati dall’art. 13 (5 + 2), il decreto d’occupazione d’urgenza perde parimenti di efficacia Entro i successivi tre anni può essere emanato un ulteriore atto che comporta la dichiarazione di pubblica utilità

Occupazione sine titulo In assenza o scaduta dichiarazione di p.u. o di provvedimento per la legittima immissione nel fondo Occupazione usurpativa (operata in carenza assoluta di potere da parte della pubblica amministrazione)

Giurisprudenza anni ’80 (per tutte, SS.UU. n. 1464/1983) Creazione giurisprudenziale di un istituto: Accessione invertita (occupazione appropriativa) Occupazione sine titulo + Irreversibile trasformazione del fondo per pubblica utilità = Acquisto originario della proprietà in capo alla pubblica amministrazione Obbligo di risarcimento danni (art. 2043 c.c.)

Bene immobile trasformato per fini di interesse pubblico Art. 43 DPR 8 giugno 2001, n. 327 Bene immobile trasformato per fini di interesse pubblico Mancanza o invalidità Della dichiarazione di p.u. Del decreto di esproprio La Pubblica amministrazione emana il decreto di acquisizione della proprietà Acquisizione “sanante” + Risarcimento del danno con pagamento entro il termine di 30 gg

Giudice amministrativo Art. 43 dpr 327/2001 Giudice amministrativo Salute e altri diritti fondamentali della persona Proprietà e altri diritti reali Attività materiale o mero comportamento (sine titulo o carenza di potere) Corte Costituzionale (sent. 204/2004 e 191/2006) in materia urbanistica e espropriativa ha eliminato dall’ambito della giurisdizione esclusiva del g.a. i comportamenti non riconducibili all’esercizio di un pubblico potere (meri comportamenti) Non riconducibile all’esercizio di una funzione pubblica rientrante nella giurisdizione esclusiva del Giudice amministrativo Attenzione: giurisdizione esclusiva del G.A. ex art. 33 d.lgs 30/1988 in caso di danni connessi allo svolgimento di servizi pubblici (es.: danni alla salute in seguito al cattivo smaltimento di rifiuti)

Il silenzio rigetto La legge attribuisce al silenzio il significato di rigetto dell’istanza Esempio: rigetto del ricorso gerarchico (art. 6 l. 1199/1971- Semplificazione dei procedimenti in materia di ricorsi amministrativi): Decorso il termine di novanta giorni dalla data di presentazione del ricorso senza che l'organo adito abbia comunicato la decisione, il ricorso si intende respinto a tutti gli effetti, e contro il provvedimento impugnato è esperibile il ricorso all'autorità giurisdizionale competente, o quello straordinario al Presidente della Repubblica.

Il silenzio della P.A. Non è un mero comportamento materiale devoluto alla cognizione del giudice ordinario È correlato al rispetto di interessi legittimi pretensivi Se ne distinguono più tipologie: Assenso Rifiuto o inadempimento Rigetto Generalizzazione del silenzio assenso Tassatività dei casi di silenzio rigetto Ridimensionamento rispetto al passato dei casi di silenzio rifiuto o inadempimento

silenzio rifiuto o inadempimento Necessità del decorso dei termini del procedimento Possibilità di proporre ricorso: Anche senza diffida della p.a. inadempiente Fino a che perdura l’inadempimento Non oltre un anno dalla scadenza dei termini procedimentali Scopo del ricorso è l’ottenimento di un provvedimento esplicito Il giudice può conoscere della fondatezza dell’istanza (il giudice decide dopo aver valutato la manifesta fondatezza o infondatezza dell’istanza) non permette comunque di ottenere anticipatamente una pronunzia nel merito della controversia

Il giudice può conoscere della accoglibilità dell’istanza “Il giudice amministrativo può conoscere della fondatezza della pretesa” Il giudice può conoscere della accoglibilità dell’istanza Nei casi di manifesta fondatezza, allorché siano richiesti provvedimenti amministrativi dovuti o vincolati in cui non c’è da compiere alcuna scelta discrezionale che potrebbe sfociare in diverse soluzioni Nei casi di manifesta infondatezza dell’istanza, sicché risulti del tutto diseconomico obbligare la P.A. a provvedere laddove l’atto espresso non potrà che essere di rigetto Condanna della P.A. ad adottare un provvedimento favorevole dopo aver valutato positivamente l’an della pretesa

emanazione dell’atto dopo lo spirare del termine Avvenuta formazione del silenzio a seguito del decorso del termine procedimentale La p.a. non perde il potere di decisione Sempre possibile la successiva emanazione di diniego espresso Atto espresso della p.a. in pendenza di lite ex art. 21 bis Diniego È inibita ogni valutazione circa la fondatezza della pretesa sostanziale Il ricorso è improcedibile per carenza di interesse Atto favorevole Cessata materia del contendere

Obbligo di provvedere della P.A. Legge (in mancanza, per ragioni di giustizia e trasparenza – C. di S. 2318/2007) Atti diretti a produrre effetti sfavorevoli nei confronti di terzi, dall’adozione dei quali il richiedente possa trarre indirettamente vantaggi (interessi strumentali) Atti di contenuto favorevole in quanto ampliano la sfera giuridica del richiedente NO al riesame di atti sfavorevoli emanati precedentemente NO, se l’istanza è manifestatamente infondata o esorbitante SI, nel caso ci sia un rilevante interesse che valga a differenziare la sua posizione da quella della collettività. NO, negli altri casi (esposto) Si verificherebbe l’elusione del termine di decadenza per l’impugnazione

Sempre possibile la successiva emanazione di diniego espresso ) Sempre possibile la successiva emanazione di diniego espresso Atto espresso della p.a. in pendenza di lite ex art. 21 bis Diniego È inibita ogni valutazione circa la fondatezza della pretesa sostanziale Il ricorso è improcedibile per carenza di interesse Atto favorevole Cessata materia del contendere

Atto sfavorevole nei confronti del privato Inoppugnabilità del silenzio sull’istanza di annullamento in autotutela Atto sfavorevole nei confronti del privato Istanza di annullamento in autotutela La P.A. non provvede È possibile l’impugnazione di questa manifestazione di silenzio ? NO: l’autotutela è attività discrezionale, per cui è necessaria l’impugnazione dell’atto sfavorevole nei termini decadenziali

Procedimento art. 21 bis legge Tar (1034/1971) Particolare rapidità della fase di accertamento istruttorio Decisione entro 30 gg dalla scadenza del termine per il deposito del ricorso, in camera di consiglio Sentenza succintamente motivata In caso di adempimenti istruttori disposti dal collegio, decisione entro 30 gg dalla data fissata Uditi i difensori delle parti che ne facciano richiesta Celere fase di condanna della P.A. a provvedere (termine non superiore a 30 gg in caso di totale o parziale accoglimento del ricorso) Fase dell’ottemperanza – eventuale (nomina di commissario, su richiesta di parte, che provveda in luogo della P.A. inadempiente)