Quesiti in ambito sportivo (slides da 1 a 8)

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Quesiti in ambito sportivo (slides da 1 a 8) Convegno su: Quesiti in ambito sportivo (slides da 1 a 8) Casi di studio in ambito sportivo (slides 9 a 16) Roma, 22 maggio 2013

E’ possibile la somministrazione di servizi di ristorazione all’interno di circoli privati? 1/3 Caso di specie all’interno di un circolo con solo codice fiscale: Il servizio viene rivolto solo ed esclusivamente ai soci del circolo. Questi sono individualti in base alle risultanze del libro soci e si sono resi partecipi del sostentamento ordinario del circolo attraverso il versamento della quota annuale. A nulla sottiene la frequentazione di corsi sportivi o ricreativi. Da un punto di vista contabile è obbligaria l’emissione di ricevuta ed il riporto degli incassi su registro corrispettivi per incassi f.c.iva ex-art. 4.4. Da un punto di vista fiscale oltre alla non imponibilità iva è esclusa anche l’imponibilità ires ex-art. 148.5 ma è necessario il rilascio di un “nulla osta” da parte di un Ente di Promozione Sociale. Il circolo deve ottemperare agli obblighi di Segnalazione Certificata di Inizio Attività alla sezione apposita per i circoli privati.

E’ possibile la soministrazione di servizi di ristorazione all’interno di circoli privati? 2/3 Caso di specie all’interno di un circolo con solo codice fiscale: Il circolo concede in locazione lo spazio adibito alla somministrazione ad una entità esterna (ditta individuale o società) registrando un normale contratto di locazione. L’incasso del canone è reddito immobiliare se l’immobile è di proprietà del circolo. Qualora il circolo fosse già conduttore, il contratto di sublocazione darebbe luogo a redditi diversi. Cambierebbe il quadro in Unico da compilare ma si avrà sempre assoggettamento ad ires. Non c’è imponibilità iva perché in ognuno dei due casi si configura il caso di locazione da soggetto privato e le imposte sono assolte alla sottoscrizione nonché ogni anno in sede di adeguamento istat. Il ristoratore può somministrare, che dovrà occuparsi della S.C.I.A. può somministrare alimenti e bevande a chiunque.

E’ possibile la somministrazione di servizi di ristorazione all’interno di circoli privati? 3/3 Caso di specie all’interno di un circolo S.S.D.r.l.: La società che gestisce il circolo può attivare un sezionale IVA nella propria contabilità provvedendo alle dovute comunicazioni sia in ComUnica che presso il municipio con la S.C.I.A. La somministrazione è verso chiunque e va emessa ricevuta fiscale o scontrino da misuratore fiscale. Va compilato il registro corrispettivi assolvendo l’iva al 10% oppure opzionalmente in ventilazione. La società può anche locare il luogo adibito alla somministrazione a terzi. L’incasso della locazione è soggetto ad ires o come reddito immobiliare o come reddito diverso (se sublocazione) ma esente iva ex-art. 10.

E’ possibile effettuare vendite commerciali all’interno di circoli privati? 1/2 Caso di specie all’interno di un circolo con solo codice fiscale: La vendita di materiale sportivo o di gadget può essere indirizzata agli iscritti al libro soci in regime di esenzione ires ex-art. 148.3 e f.c.iva ex-art.4.4. La vendita a terzi necessita degli adempimenti di un normale esercizio commerciale (apertura p.iva, Comunicazione Unica, S.C.I.A.) ed il circolo può vendere questi beni-merce al pubblico con rilascio di ricevuta fiscale o fattura a richiesta del cliente. Va compilatla la colonna “IVA 21%” del registro corrispettivi. Dando per scontati i requisiti soggettivi, qualora ne abbia i requisiti dimensionali, il circolo può optare per la determinazione delle imposte secondo i forfait previsti dalla L. 398/91.

E’ possibile effettuare vendite commerciali all’interno di circoli privati? 2/2 Caso di specie all’interno di un circolo S.S.D.r.l.: La società deve attivarsi con le dovute comunicazioni ComUnica e S.C.I.A. e registrare gli incassi su apposita colonna del registro corrispettivi. Tutto l’imponibile delle vendite è soggetto ad ires. Verrà tenuta una contabilità per sezionale apposito e liquidata l’iva pro-quota rispetto agli incassi totali da attività sportiva, sostenendo questa tutte le spese generali di gestione o conduzione dell’impianto nonché, essendo questa ad aver creato con la propria attività all’interno della struttura, l’intestataria patrimoniale dell’avviamento.

Quali adempimenti sono necessari per l’organizzazione diretta di tornei sportivi all’interno di circoli privati? 1/1 Qualunque sia la veste giuridica del circolo, l’organizzazione di tornei sportivi all’interno di un circolo segue sempre la stessa prassi contabile e fiscale. Qualora tutti i partecipanti vengano iscritti a libro soci (per la S.S.D.r.l. saranno frequentatori) o siano tesserati per lo stesso Ente di Promozione Sportiva del circolo, gli incassi sono tutti non imponibili ex-art. 143.3 e f.c.iva ex-art.4.4. Per i partecipanti al torneo che non abbiano le iscrizioni suddette, l’incasso da parte del circolo è imponibile ires e soggetto ad iva ordinaria, stante la possibilità di opzione per i forfait previsti dalla L. 398/91. Attenzione: qualora al torneo partecipino delle a.s.d. con delle loro rappresentative, le rivevute di incasso sono emese nei loro confronti ma i regimi fiscali degli incassi seguono le regole già enunciate per i privati persone fisiche.

Quali adempimenti sono necessari per l’organizzazione di tornei sportivi di terzi all’interno di circoli privati? 1/1 Qualora il circolo sia gestito con solo codice fiscale, con il terzo organizzatore viene stipulato un accordo di tipo sportivo. Il terzo organizzatote paga una quota per l’utilizzo della struttura che sarà non imponibile ires ex-art. 148.1 primo periodo e f.c.iva non ricorrendo né il requisito soggettivo che il requisito oggettivo (artt. 1 e 5). Qualora il circolo sia gestito da una S.S.D.r.l. viene rilasciata al terzo organizzatore una normale fattura imponibile ires e con iva ordinaria per l’utilizzo degli spazi sportivi a fini commerciali.

La gestione di squadre sportive agonistiche: 1/3 La gestione di squadre agonistiche principalmente è regolata dai regolamenti delle relative Federazioni. E’ necessaria la tenuta di un registro anagrafico dei partecipanti ed è obbligatoria l’archiviazione ed il monitoraggio delle scadenze dei certificati medici per attività agonistica. Agli atleti ed ai tecnici può essere riconosciuto un rimborso spese che va certificato sia ad ogni pagamento, sia riepilogato annualmente. Va poi compilato l’apposito quadro del mod. 770. Qualora la somma annuale di tali rimborsi sia inferiore ai 7.500 euro/anno non viene applicata alcuna ritenuta, al di sopra di tale cifra vengono applicate tre ritenute come da prospetto della slide successiva.

Fac simile di certificazione di rimborso, premi, indennità in ambito sportivo dilettantistico. La ritenuta regionale è aumentata nel 2011 da 0,9% all’attuale 1,23%. Per la ritenuta comunale bisogna cercare la delibera annuale di ogni singolo comune. Roma Capitale nel 2013 prevede una ritenuta pari a 0,9%.

La gestione di squadre sportive agonistiche: 2/3 Molte Federazioni prevedono un premio di formazione (dell’avviamento allo sport si dirà nelle slide successive) per il passaggio del cartellino di un determinato giocatore ad altra franchigia. In questo caso, sia che il premio sia pagato direttamente da una franchigia ad un’altra, sia che di tale premio sia tramite la Federazione, l’incasso suddetto non è soggetto ad alcuna imposizione fiscale non ricorrendo né il requisito soggettivo nè il requisito oggettivo (artt. 1 e 5) del T.U.IVA.

La gestione di squadre sportive agonistiche: 3/3 Qualora la squadra agonistica sia gestita da una S.S.D.r.l. ad ogni chiusura di esercizio vanno opportunamente riportati ratei, risconti, notule da ricevere da parte di atelti e tecnici. Vanno riportati i ratei o risconti per l’utilizzo dei campi da gioco agli impianti sia per gli allenamenti che per le gare ufficiali. Vanno riportati i ratei o i risconti incassati da sposnor per la stagione sportiva. Vanno riscontate le quote versate per la partecipazione ai campionati ed ai tornei sia Federali che privati nonché le quote di affiliazione dei tesserati e le reltive coperture assicurative. Vanno riportate nei Conti d’ordine le fidejussioni per la partecipazione ai campionati ed ai tornei sia Federali che privati. Vanno riportati a bilancio eventuali valori del marchio anche e soprattutto se a fronte di questo è attiva una produzione di merchandising.

La gestione di scuole avviamento allo sport: 1/2 Per avviamento allo sport si intende l’attività di formazione sportiva rivolta ai privati da parte di associazioni e società sportive per tramite di tecnici in possesso dei brevetti rilasciati dalle Federazioni. Per l’attività di avviamento allo sport si può richiedere alle Federazioni il riconoscimento di “centro avviamento allo sport”. Quando in possesso di questo requisito, per corsi tenuti dai tecnici di cui sopra, gli incassi sono da ritenersi esenti iva ex-art. 10. Inoltre per l’attività svolta nei confronti di minori (ed anche over 65), qualora venga per questa attività tenuta una contabilità separata, è possibile accedere agli elenchi per l’indicazione del 5x1000 in sede di dichiarazione dei redditi. Attenzione: presso le federazioni i tecnici hanno degli obblighi di formazione professionale continua. Il mancato monitoraggio di frequentazione dei corsi da parte dei tecnici fa venir meno la possibilità di usufruire dell’esenzione iva.

La gestione di scuole avviamento allo sport: 2/2 E’ assolutamente consigliata per la gestione delle scuole di avviamento allo sport, la tenuta di un apposito registro degli “effettivi” per quel che riguarda i minori. In tale registro per ogni minore oltre che l’indicazione dei dati anagrafici e medici è essenziale l’indicazione della situazione dei genitori o di eventuali affidatari. E’ essenziale quindi adoperarsi affinché eventuali delibere in merito ai giorni della settimana e/o periodi dell’anno un cui il minore è affidato ad un genitore o all’altro, che non sia lasciato presso chi non ne ha diritto ed in ogni caso è fortemente consilgiata una comunicazione alle forze dell’ordine per ogni variazione suddetta. Attenzione anche quando si effettuano trasferte sportive con minori, al genitore che rilascia l’autorizzazione per il giorno o per il periodo della trasferta.

Richiesta documentale per a.s.d. con opzione L. 398/91 1/2 E’ stata pubblicata il 24 aprile dalla Agenzia delle Entrare la circolare n. 9/2013 relativamente a spiegazioni sotto forma di risposte a quesiti per associazioni che hanno optato per la determinazione delle imposte a forfait ex Legge 398 del 16 dicembre 1991. La circolare fornisce anzitutto chiarimenti con riferimento all’obbligo, previsto dall’art. 9, comma 3 del DPR 544/99, di annotare, anche con un’unica registrazione, entro il 15 del mese successivo. l’ammontare dei corrispettivi e di qualsiasi provento conseguiti nell’esercizio di attività commerciali, con riferimento al mese precedente, nel modello di cui al DM 11 febbraio 1997. L’Agenzia chiarisce che l’associazione sportiva dilettantistica che non ha annotato i corrispettivi nel modello di cui al DM 11 febbraio 1997 può continuare a godere delle agevolazioni fiscali, poiché la citata norma non prevede la decadenza dai benefici fiscali in caso di mancato rispetto del suddetto obbligo. Resta fermo, tuttavia, che l’associazione deve essere in possesso dei requisiti richiesti dall’agevolazione e deve essere in grado di fornire all’Amministrazione finanziaria tutta la documentazione utile (fatture, ricevute, scontrini fiscali, ecc.) alla determinazione del reddito e dell’IVA.

Richiesta documentale per a.s.d. con opzione L. 398/91 2/2 Gli enti devono, entro quattro mesi dalla chiusura dell’esercizio, redigere un apposito rendiconto, tenuto e conservato ai sensi dell’art. 22 del DPR 600/73, nel quale vanno annotate le entrate e le spese relative a ciascuna manifestazione. Al riguardo, la circolare precisa che tale adempimento si considera soddisfatto qualora i dati da inserire nel rendiconto (le entrate e le uscite relative a ciascuna celebrazione, ricorrenza o campagna di sensibilizzazione) siano comunque desumibili attraverso le risultanze della contabilità generale dell’ente sportivo dilettantistico, fermi restando gli obblighi di redazione e conservazione, per ciascuna manifestazione, della relazione illustrativa, ai sensi degli artt. 20 e 22 del DPR 600/73. La circolare precisa, quindi, che, data la particolare rilevanza riconosciuta agli enti sportivi dilettantistici, la mancata compilazione dello specifico rendiconto non comporta di per sé l’inapplicabilità della disposizione di esclusione dall’IRES per i proventi realizzati e non rilevati nel citato rendiconto, sempre che, in sede di accertamento, l’ente dilettantistico sia in grado di documentare la realizzazione dei proventi esclusi dal reddito imponibile.

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