L’apprendimento
L’importanza dei fattori cognitivi Nello studio sono implicate molte variabili di tipo cognitivo, metacognitivo, motivazionale, emotivo e di personalità Un buon funzionamento delle funzioni cognitive di attenzione, memoria e comprensione è ovviamente alla base di uno studio efficace Se tali funzioni sono necessarie all’apprendimento, non sono però sufficienti
L’importanza degli altri fattori Altre variabili sovraordinate intervengono nel processo di apprendimento e di studio. Queste sono i valori, le credenze, la volontà, la motivazione, le emozioni. Tutti questi aspetti vanno considerati per spiegare le differenze individuali
Apprendimento e tratti di personalità
I tratti di personalità e lo studio Esistono aspetti legati alla personalità che possono facilitare o rendere difficile l’apprendimento e lo studio? La Coscienziosità è il fattore maggiormente predittivo del successo scolastico. Sembra essere dovuta al fatto che l’essere coscienziosi porti a un maggiore impegno e a superiori livelli nell’organizzazione nello studio. L’introversione sembra facilitare lo studio in quanto gli introversi sono meno orientati socialmente e più concentrati e meno impulsivi.
Apprendimento e strategie di studio
Strategie di studio e differenze individuali nell’apprendimento Sono insieme di procedure cognitive potenzialmente consapevoli e controllabili aventi scopi specifici (quali ricordare o capire) che facilitano l’apprendimento. Potenzialmente consapevoli (rispetto al riconoscimento delle lettere durante la lettura) Controllabili (nell’adattamento delle strategie) Finalizzate
Il concetto di padronanza strategica Le strategie sono un’importante fonte di differenze individuali al punto che è proprio nell’insieme delle strategie messe in atto nel processo di studio che sta la chiave del loro successo. Padronanza strategica: la padronanza delle strategie che esprime il ruolo attivo, responsabilizzante e motivante dello studente.
Quali sono le strategie di successo? Le strategie che facilitano la MEMORIZZAZIONE sono l’uso delle immagini mentali e una buona strutturazione del materiale (tabelle, schemi).
Studenti di maggior successo Ripassano frequentemente il materiale per rielaborare i contenuti Sanno autoregolare il proprio apprendimento Pianificano i tempi di studio Sono accurati nel proprio livello di autovalutazione Usano strategie di studio profonde (es: schemi), elaborano e personalizzano i contenuti
Studenti di maggior successo Utilizzano le strategie in modo flessibile a seconda del tipo di testo, di materiale e della prova d’esame Sono consapevoli del proprio modo di studiare Distinguono bene le idee principali dai dettagli Conoscono tempi, luoghi e strategie per concentrarsi
Studenti di minor successo Saltano la fase del ripasso nel timore di scoprire di non sapere Fanno fatica a gestire da sé lo studio, l’autovalutazione della preparazione Fanno poco riferimento a un piano di lavoro con tempi e scadenze Faticano a capire se hanno studiato a sufficienza
Studenti di minor successo Preferiscono strategie superficiali di mera memorizzazione, del tipo “leggi e ripeti” Tendono ad adottare le stesse strategie in tutte le situazioni Riflettono poco su come studiano e su come potrebbero migliorare l’approccio strategico Tendono a studiare tutto con la stessa attenzione
Studenti di minor successo Non prestano attenzione alle condizioni interiori o esteriori che possono favorire la concentrazione Vivono un ridotto senso di appartenenza alla classe o alle strutture dell’Università
Metodi di studio e principi di didattica metacognitiva Metodo di studio: insieme di strategie per che si consolida nel tempo Didattica metacognitiva Ruolo attivo dello studente Protagonista dell’attività di studio Persona che conosce e sperimenta diverse strategie, in modo flessibile e in accordo col proprio stile di apprendimento
Per tutti questi motivi è necessario, nel trasmettere un metodo di studio, tenere conto delle convinzioni dello studente circa il proprio funzionamento cognitivo e delle strategie che già in precedenza utilizzava, e delle ragioni che portano a non volere abbandonare abitudini di studio consolidate e che lo stesso studente potrebbe ritenere meno funzionali
SQ4R di Robinson (1970) Sfogliare il materiale (Survey): al fine di riconoscere i principali argomenti ed esaminare i titoli, figure e grafici. Porsi delle domande (Question): che possono motivare alla lettura e fungere da organizzatori anticipati permettendo di inquadrare e comprendere meglio l’argomento Leggere una prima volta (Read): cercando di rispondere alle domande appena formulate
SQ4R di Robinson (1970) Rileggere analizzando in testo (Reread): riflettere e cercando esempi e collegamenti che possono aiutare nella memorizzazione dei contenuti Ripetere appena finito di leggere (Recite): senza guardare il testo Ripassare (Review): a distanza di tempo allo scopo anche di richiamare le altre parti del capitolo
SQ4R di Robinson (1970) E’ utile perché parte dalla formulazione di aspettative che, funzionando da organizzatore anticipato, motivano all’apprendimento. Stimola la riflessione personale sul materiale e sottolinea l’importanza di rivedere e rielaborare il materiale appreso attraverso ripetuti ripassi.
AMOS di De Beni, Moè e Cornoldi, 2003 Accanto a questi metodi strutturati ci sono strumenti per la valutazione delle abilità strategiche di studio utili al docente per valutare le convinzioni gli stili di studio e le strategie di studio. AMOS è composta dal QSS QAS QSC QC
Questionario sulle Strategie di Studio QSS Questionario sulle Strategie di Studio
QSS (Questionario sulle Strategie di Studio) Serve ad evidenziare quanto le strategie di studio sono ritenute importanti e usate da chi lo compila. La sua utilità nasce dal fatto che un bravo studente non si limita a una passiva assimilazione dei contenuti di studio, ma mette in atto strategie per una migliore elaborazione e fissazione in memoria.
L’indice globale di atteggiamento strategico 39 strategie di studio (flessibilità, programmazione, concentrazione, lettura, uso di sottolineature, memorizzazione, ripasso, gestione della situazione d’esame) Si chiede allo studente di valutare- su una scala a 7 punti- in un primo momento quanto esse sono importanti secondo lui e, in un secondo momento, quanto le usa. La somma delle valutazioni d’importanza fornisce un indice globale di atteggiamento strategico
L’indice globale d’uso delle strategie La somma delle valutazioni d’uso fornisce l’indice globale della misura in cui lo studente effettivamente ritiene di usare le varie strategie.
La variabile coerenza strategica La differenza tra i due precedenti indici dà la variabile coerenza-incoerenza, che è la differenza tra il sé imperativo (quello che lo studente pensa si dovrebbe studiare) e il sé reale (quello che lo studente ritiene di fare realmente). Un basso punteggio indica che lo studente ha sicuramente bisogno di essere stimolato a un atteggiamento più elaborativo. La poca coerenza consente di distinguere ragazzi con carriere scolastiche stentate da altri con buone prestazioni.
Ragazzi che presentano incoerenza tra “dover essere” e “essere” accettano scarsamente sé stessi, manifestano disagio e incontrano difficoltà scolastiche. Aiutarli a riconoscere questa discrepanza può servire ad armonizzare il comportamento cognitivo e ha effetti positivi sui risultati scolastici.
Le 8 strategie più efficaci Prendere appunti durante lo studio Farsi schemi e diagrammi Scrivere a fianco del testo parole guida Cercare di memorizzare nomi, date con qualche trucco mnemonico (acronimi) Controllare che si stia comprendendo il testo Ripetere a distanza di tempo Evidenziare i punti poco ricordati e concentrare il ripasso su di essi Fare una prova dell’esame anticipando le caratteristiche dell’evento e le domande
Le 8 strategie meno efficaci Leggere almeno una volta ad alta voce il testo Sottolineare il testo mentre lo si legge Accompagnare lo studio con la musica Prendere precauzioni per massimizzare i benefici dello studio (sonno, alimentazione) Studiare in ambienti comuni per farsi ispirare dall’esempio altrui Studiare con un amico Ripetere la materia con un amico Intervallare lo studio del capitolo con altri argomenti
Modalità di somministrazione Ai ragazzi viene presentata la prima parte del QSS La richiesta è di valutare l’efficacia di ogni strategia, avvalendosi di una scala Likert da 1 (nessuna utilità) e 7 (massima utilità) Terminata la compilazione, dopo un intervallo di 40 minuti, i ragazzi sono invitati a compilare la seconda parte del QSS (sull’uso effettivo delle strategie)
Calcolo dei punteggi Vengono calcolati tre punteggi Valutazioni d’efficacia (sé imperativo) Valutazioni d’uso (sé reale) Incoerenza strategica (differenza sé imperativo e reale)
Valutazioni d’efficacia Sommare i valori assegnati a ogni strategia della prima parte del QSS (min=39; max=273)
Valutazioni d’uso Sommare i valori assegnati a ogni strategia della seconda parte del QSS (min=39; max=273)
Incoerenza strategica Sommare le differenze assolute (e non le relative) fra la valutazione d’efficacia e la valutazione d’uso per ogni strategia. Es: 3 è dato sia da efficacia 7 – uso 4 che da uso 4 – efficacia 7 Cioè un ragazzo può sia dire che vorrebbe usare molto una strategie ma poi la usa poco, che vorrebbe usare meno una strategia ma la usa troppo. Quindi a noi interessa la coerenza in entrambe le direzioni Il totale è il punteggio di Incoerenza (0 – 234)
Questionario sull’Approccio allo Studio QAS Questionario sull’Approccio allo Studio
Questionario sull’Approccio allo Studio Lo studente è invitato a valutare su una scala da 1 a 5 in che misura mette in atto una serie di comportamenti di studio. La somministrazione può essere collettiva e raccoglie indici fondamentali sull’auto-descrizione del metodo di lavoro e sull’approccio allo studio
Questionario sull’Approccio allo Studio I 50 comportamenti proposti di riferiscono a 5 aree fondamentali che caratterizzano il buono studente e cioè Organizzazione: la capacità di pianificare e organizzare il proprio tempo e la propria attività di studio Elaborazione: grado di elaborazione personale e approfondimento del materiale di studio Autovalutazione: capacità di monitorare il proprio apprendimento e valutare quanto si sa e trarne delle conseguenze per lo studio
Questionario sull’Approccio allo Studio - Strategie di preparazione alla prova: capacità di prepararsi a una prova d’esame Sensibilità meta-cognitiva: capacità di riflettere sul funzionamento della propria mente impegnata nello studio Ciascuna di queste aree è indagata da 10 domande
Modalità di somministrazione Lo strumento va consegnato agli alunni e vengono lette insieme le istruzioni. La compilazione prevede 15 minuti.
Calcolo dei punteggi I punteggi vengono calcolati separatamente per ognuno dei 5 aspetti. Gli item negativi vanno girati. Sommare i punteggi che misurano ciascun aspetto e dividere per 10 per ottenere un valore medio. Ogni fattore può avere un valore che va da 0 a 10.
Basi teoriche ed empiriche Lo strumento consente di valutare 5 diverse componenti dell’approccio autoregolato allo studio ORGANIZZAZIONE: gli studenti più capaci organizzano la loro attività di studio pianificando un programma di lavoro distribuito nel tempo, secondo le scadenza. Si informano con precisione rispetto agli studenti meno capaci del tipo di prova che dovranno affrontare. Sanno identificare gli obiettivi di studio e i mezzi strategici con cui raggiungerli, in relazione al proprio stile individuale di apprendimento.
Basi teoriche ed empiriche ELABORAZIONE: lo studente di successo preferisce utilizzare strategie schema–driven, basate cioè sulla schematizzazione, costruzione di diagrammi e tabelle, sul prendere appunti e sull’elaborazione personale dei contenuti piuttosto che strategie text-driven cioè guidate dal testo e basate sul leggere e ripetere o su una sottolineatura poco selettiva e flessibile. Rispetto alle strategie di comprensione, lo studente di successo possiede un maggior numero di conoscenze precedenti circa i contenuti da affrontare e seleziona correttamente le idee principali, distinguendole dai dettagli.
Basi teoriche ed empiriche AUTOVALUTAZIONE:Se uno studente riesce a valutare correttamente la bontà della propria preparazione, otterrà esiti positivi elle prove. Se lo studente fa fatica a capire quando ha studiato ha studiato abbastanza e si sente preparato (quando magari non lo è) potrà incontrare dei fallimenti. Questi saranno sempre vissuti in maniera negativa e la valutazione sarà percepita discorde rispetto alla sua convinzione di preparazione.
Basi teoriche ed empiriche UTILIZZO DI STRATEGIE DI PREPARAZIONE ALLA PROVA D’ESAME E SENSIBILITA’ METACOGNITIVA: queste due componenti sono quelle che caratterizzano maggiormente gli studenti di success da quelli che incontrano maggiori difficoltà. Gli studenti in difficoltà, tendono a preferire una strategia di ripetizione semplice. In realtà essi dichiarano di conoscere anche strategie più efficaci, tendono a utilizzarle paradossalmente per i compiti più facili.
Questionario sugli Stili Cognitivi QSC Questionario sugli Stili Cognitivi
Questionario sugli stili cognitivi Lo strumento codifica due stili cognitivi (globale-analitico e verbale-visivo) in quanto si ritiene che questi due siano i maggiori responsabili delle differenze individuali nell’elaborazione dell’informazione. N.B: negli stili, a punteggi bassi o alti non vi sono differenze di valore, ma solo tipologie preferenziali diverse.
Questionario sugli stili cognitivi Questo strumento si rivela molto utile in quanto permette, attraverso esperienze concrete, di prendere consapevolezza delle proprie preferenze nell’affrontare lo studio e la conoscenza della realtà. Nell’intervento, partendo dallo stile posseduto dal ragazzo come punto di forza, si può precedere analizzando le varie situazioni di studio ed evidenziare come sia sempre necessario l’uso dell’altro stile.
Basi teoriche ed empiriche Gli stili cognitivi sono modalità individuali di apprendimento, cioè la predisposizione ad adottare particolari strategie di apprendimento indipendentemente dalle richieste specifiche del compito. Lo stile cognitivo di ognuno tende a stabilizzarsi nel tempo attraverso un processo di tipo circolare per cui l’adozione dello stile preferito conduce a risultati migliori, che, a loro volta, stimolano la motivazione e portano ad utilizzare le stesse strategie.
Basi teoriche ed empiriche Gli stili cognitivi sono flessibili. In tal senso è opportuno che i ragazzi conoscano e adottino il proprio stile, ma anche che facciano esperienza con lo stile alternativo. Per quanto riguarda i rapporti tra stile cognitivo e apprendimento, si è riscontrato che le prestazioni tendono ad essere migliori se il compito si presta ad essere svolto con una procedura confacente allo stile preferito.
Calcolo punteggio stile globale/analitico I soggetti osservano per 30 secondi la figura. La figura viene coperta e i soggetti devono disegnarla. Al termine essi rispondono alle 9 domande su una scala da 1 a 5. Si sommano i punteggi alle 9 domande che indagano la preferenza verso un approccio globale (5 item) o analitico (4 item), sia rispetto alla figura proposta (3 item) che in una pluralità di situazioni (6 item). Si divide il totale per 9.
Stile globale Preferisce una visione d’insieme dell’oggetto di studio Affronta il problema o l’argomento nei suoi tratti distintivi e complessivi
Stile analitico Privilegia i particolari Preferisce nello studio gli aspetti più specifici e i dettagli
Lo strumento per lo stile verbale / visivo Viene proposta una lista di item espressi visivamente (disegni) e verbalmente (parole) e viene chiesto di osservarle per 60 secondi. Allo scadere del minuto i soggetti devono scrivere tutte le parole ricordate per un tempo di 60 secondi. Al termine i soggetti devono rispondere alle 8 domande proposte (tempo libero).
Stile verbale Si riferisce alla modalità di elaborazione degli stimoli che privilegia l’elaborazione attraverso il canale verbale (preferire le parole)
Stile visivo Tende a preferire le immagini
Questionario sulle Convinzioni QC Questionario sulle Convinzioni
Questionario sulle Convinzioni Il questionario è articolato in 6 parti Le prime due parti riguardano le convinzioni che lo studente ha circa la sua intelligenza e personalità, divise in 14 domande (8 per intelligenza e 6 per personalità) Le altre due sono relative alla fiducia nei confronti della propria intelligenza e personalità Le altre due riguardano esplorano la percezione di abilità del giovane verso lo studio N.B: fiducia e percezione di abilità offrono importanti informazioni sull’autostima del ragazzo. La sesta parte riguarda gli obiettivi di apprendimento che vengono suddivisi tra obiettivi di prestazione e di padronanza
Basi teoriche ed empiriche Nello strumento sono considerate le teorie implicite e il grado di convinzione riportato in esse, e l’autostima (implicata nella fiducia nelle abilità di studio). A una teoria incrementale corrispondono un maggiore atteggiamento strategico e maggiori aspettative di riuscita, nonché livelli superiori di motivazione, espressi da una tendenza alla padronanza e da un generale riconoscimento dell’impegno quale causa dei propri risultati. A una teoria entitaria corrisponde un atteggiamento più rinunciatario. L’idea di non poter sviluppare la propria intelligenza o le abilità porta ad affrontare solo situazioni verso le quali ci si sente portati e ad evitare delle altre. Se non è possibile evitarle, si manifesta ansia.
Basi teoriche ed empiriche Gli effetti delle teorie implicite sono modulabili dal livello di fiducia individuale, cioè da quanta certezza-incertezza la persona esprime nei propri livelli intellettivi o abilità. La persona che concepisce la propria intelligenza come modificabile, si interroga spesso sulla possibilità di riuscire. La persona con teoria entitaria sviluppa invece livelli di sicurezza del tipo tutto o niente.
Modalità di somministrazione Lo strumento viene compilato individualmente Le istruzioni sono lette insieme Tempo libero
Calcolo dei punteggi Si conteggiano 6 punteggi Teoria della propria intelligenza (8-48) Teoria della propria personalità (8-48) Fiducia nella propria intelligenza (3-18) Fiducia nella propria personalità (3-18) Percezione di abilità (5-25) Obiettivi di apprendimento che misurano quelli di prestazione (0-4)
Dalle strategie alle motivazioni Il modello di Borkowski (1992)
Il modello di Borkowski (1992) Integra gli aspetti strategici e quello motivazionali Parte dal presupposto che la conoscenza e l’uso di strategie porta ad alti livelli di autoefficacia e di motivazione
Uso di strategie Prestazione Feedback Compito Impegno e abilità Conoscenza di sé Senso di valore personale Possibili Sé Obiettivi di apprendimento Conoscenza specifica di strategie Ripetizione Organizzazione Elaborazione verbale Abilità di riassumere Uso di strategie Prestazione Feedback Compito Stati motivazionali Convinzioni attributive Motivazione intrinseca Impegno e abilità
L’importanza delle strategie L’uso corretto di strategie incide sul livello di autoefficacia. L’uso corretto di strategie, e non la sorte, verrà riconosciuto come causa del successo o dell’insuccesso nella prestazione. L’uso corretto di strategie determina il piacere di apprendere e rende l’esecuzione del compito motivante. La motivazione alimenta a sua volta l’utilizzo di strategie e contribuisce all’esplicazione di forme più raffinate di controllo e autoregolazione.
Apprendimento e approccio allo studio
I vari tipi di approccio allo studio Approccio superficiale: utilizzo di strategie poco impegnative e “povere” (lettura del testo e ripetizione verbale; tendenza a focalizzarsi sul materiale da studiare senza prevedere approfondimenti e ampliamenti). Basato su motivazione estrinseca (e obiettivi di prestazione) Accompagnato da emozioni negative di paura e ansia
I vari tipi di approccio allo studio Approccio profondo: strategie più elaborate, utilizzate per pervenire a una rappresentazione personale e integrata delle informazioni. Gli studenti non si limitano a leggere e a ripetere, ma collegano il materiale nuovo alle precedenti conoscenze, individuando esempi concreti di applicazione delle nozioni teoriche. Motivazione intrinseca e obiettivi di padronanza.
I vari tipi di approccio allo studio Approccio strategico: le strategie di studio sono molto funzionali alla prova d’esame. La motivazione è estrinseca in quanto l’obiettivo è di raggiungere volti alti.
Approccio profondo e strategico: prestazioni di successo Approccio strategico: adatto alle prove in cui è richiesto il ricordo di informazioni specifiche e di dettagli piuttosto che il formulare riflessioni o trovare soluzioni a problemi. Approccio profondo: efficaci nei livelli alti di istruzione, quando la valutazione riguarda la comprensione e la capacità di fare inferenze.
Apprendimento e comportamento motivazionale
Differenze individuali nella motivazione Si distinguono tre stati motivazionali: Motivato (persone motivate intrinsecamente) Non motivato (apatia e assenza di motivazione) De-motivato
Stato motivazionale De-Motivato Caso di persone in cui la motivazione è talmente alta da bloccare e inficiare la prestazione. Casi in cui vi sono obiettivi di prestazione che determinano ansia Tale atteggiamento conduce ad affrontare compiti semplici, e ad evitare quelli difficili. Può tradursi in stati conflittuali tra “voler fare” e “aver paura di fallire” → tentennamenti nelle decisioni e dilazione del compito
Indici comportamentali degli stati De/Non motivato In entrambi i casi la persona tende a non agire, a fare il minimo, o a fare solo su pressioni esterne. Vanno indagate col colloquio le differenze nelle convinzioni e nelle spinte motivazionali esistenti.
Apprendimento e Perfezionismo
Il perfezionismo orientato al sè Si caratterizza per lo stabilire obiettivi ambiziosi e intenso criticismo su di sé. Associato a: Elevato senso di autoefficacia Motivazione intrinseca ad apprendere Interesse per la materia studiata Motivazione estrinseca e competizione con ansia Uso di strategie funzionali allo studio e persistenza nelle difficoltà
Il perfezionismo stabilito socialmente E’ motivato dall’apprezzamento altrui con spinte ad eccellere. Associato a: Motivazioni estrinseche Uso di strategie poco funzionali Alti livello di ansia Poca propensione a chiedere aiuto Atteggiamento passivo di fronte alle richieste altrui
Ma il perfezionismo orientato al sé è un comportamento adattivo o no? Risposta negativa: componente motivazionale più forte (anche se con basi intrinseche) è data comunque dal volere che il lavoro sia riconosciuto e dipende dal giudizio degli altri. Vi sono altissimi livelli di competizione. Il vantaggio è che parlando obiettivi scelti da sé, questo permette una buona gestione delle strategie e buone capacità di pianificazione.
Apprendimento e emozioni
LE EMOZIONI L’emozione è composta da tre livelli Fisiologico Dimensione cognitiva (valutazione) Livello motivazionale (spinta ad agire) Livello espressivo-comunicativo (ruolo della CNV)
La catena degli eventi che costituiscono un’emozione Sentimento Evento stimolo Impulso ad agire Azione manifesta Effetto dell’azione Valutazione Eccitazione fisiologica
L’ansia Componente emotiva: reazione fisiologica (rossore, tremore arti, battito cardiaco) Componente cognitiva: pensieri intrusivi e denigrativi (Non ce la faccio, Tutti di accorgono che sto in ansia, Non sono capace)
L’ansia di stato e di tratto Ansia di stato: specifica per le varie situazioni Ansia di tratto: tendenza a sperimentare livelli di ansia più alti della norma in molteplici situazioni potenzialmente non ansiogene. Più nociva perché interferisce anche nella preparazione della prova d’esame.
Interventi cognitivo-comportamentali dell’ansia