Il Sud Italia dal XI al XIII secolo

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Transcript della presentazione:

Il Sud Italia dal XI al XIII secolo I Normanni Gli svevi Gli Angiò Gli Aragonesi

La conquista normanna del Sud Italia tra XI e XII secolo

Le rotte commerciali delle repubbliche marinare: Genova e Pisa sostituiscono Amalfi

La fine della dinastia normanna 1186: Matrimonio di Enrico di Svevia, figlio di Federico Barbarossa con l’ultima regina normanna Costanza d’Altavilla 1191: Enrico VI viene eletto imperatore e si stabilisce a Palermo, dove reprime in modo spietato il potere dei baroni normanni. 1197: Enrico VI muore a 32 anni, lasciando un figlio piccolo, Federico. Nel Sud i baroni provano a riprendersi il potere. In Germania esplode di nuovo il conflitto tra Welfen e Weiblingen. Il papa Innocenzo III favorisce Ottone IV di Brunswick. 1198: Costanza d’Altavilla, prima di morire, affida il figlio Federico al papa 1212: Innocenzo III scomunica Ottone IV e i principi tedeschi nominano re di Germania Federico II 1220: il papa Onorio III nomina Federico II imperatore

FEDERICO II DI SVEVIA 1194-1250 BRONZO RAFFIGURANTE FEDERICO II (1798) Da un calco di statua del XIII sec.

Chi è Federico? HOHENSTAUFEN ALTAVILLA FEDERICO I RUGGERO II ENRICO VI Nipote di FEDERICO I detto Barbarossa Imperatore (morto nel 1190) Figlio di ENRICO VI Imperatore dal 1191 Re di Sicilia dal 1194 ALTAVILLA Nipote di RUGGERO II Re di Sicilia (morto nel 1154) Figlio di COSTANZA D’ALTAVILLA Sorella del re di Sicilia Guglielmo I (morto nel 1166) e zia del re di Sicilia Guglielmo II (morto nel 1189) e

Federico e i Papi: un rapporto difficile Protetto e poi rivale di Innocenzo III Scomunicato da Gregorio IX e da Innocenzo IV Punto di riferimento della opposizione ghibellina in Italia L’imperatore sulla ruota della Fortuna (dai Carmina Burana)

Componente araba Conosce la cultura e la lingua araba Si circonda alla sua corte di musulmani Intende l’imperatore come vero rappresentante di Dio, suprema autorità politica e religiosa Qualunque sacerdozio è subordinato al potere imperiale Grazie alla sua conoscenza della lingua e della cultura araba nel 1229, durante la sesta crociata riesce a conquistare Costantinopoli per via diplomatica, senza sangue.

Federico II e il sultano al-Malik

Componente cristiana Lo stato è voluto da Dio per correggere i peccatori Lo stato è quindi strumento di redenzione A capo di esso l’imperatore è un nuovo Adamo, senza peccato che non ha bisogno della disciplina delle leggi Egli è il Cristo, il nuovo Messia

De arte venandi cum avibus Il trattato sulla caccia con il falcone che fu la bibbia dei falconieri ha grande importanza per l’intento con il quale Federico lo redasse: un po’ manuale pratico e un po’ opera di divulgazione scientifica che mostrasse le cose che sono, come sono. Un segno della modernità culturale dell’imperatore.

Germania 1231 “Costituzione in favore dei principi”: concessioni ai principi tedeschi in materia giudiziaria e nel conio delle monete indebolimento della corona trasformazione della Germania in una federazione di stati indipendenti

Sicilia 1231: Costituzioni di Melfi Riorganizzazione dell’amministrazione in senso assolutistico: monopolio statale del diritto e della difesa Riaffermazione dell’autorità regia contro privilegi feudali e autonomie cittadine: nessuna autonomia a baroni, vescovi, città Controllo dei mercati e dei mercanti Creazione a Palermo di un grande centro culturale Nel 1224 fondò l’Università di Napoli, anche per favorire lo studio del diritto stesso

Regno italico Tentò la carta dell’accentramento amministrativo ma si scontrò con i Comuni e il Papato Tentò di riprendere diritti imperiali caduti in disuso Nel 26 convocò una Dieta a Cremona, filoimperiale, per riaffermare autorità sulla Lombardia La Lega Lombarda impedì la riunione

A Cortenuova (1237) Federico II ottiene la sua maggior vittoria; a Parma (1248) con la sconfitta ad opera della coalizione tra Papa, Comuni e città marinare, cade definitivamente il potere degli Svevi.

Epilogo Innocenzo IV al Concilio di Lione (1245) lo processò e condannò come spergiuro, nemico della Chiesa, sospetto di eresia Le forze anti-imperiali rialzarono la testa: fu sconfitto a Parma (48) e a Fossalta (49), ove suo figlio Enzo venne fatto prigioniero Per una grave peritonite morì in Puglia nel 1250, presso Foggia

Le lotte tra guelfi e ghibellini in Italia I diversi comuni italiani si definivano guelfi o ghibellini, riprendendo la terminologia tedesca, per indicare la propria alleanza con l’imperatore o con il papa. Erano mossi da ragioni di interesse: cercavano di volta in volta l’appoggio dell’uno o dell’altro per ottenere la supremazia sui comuni avversari. Esempio: Genova e Firenze guelfe. Le avversarie commerciali: Pisa e Siena ghibelline. 4 settembre 1260: battaglia di Montaperti (SI) tra i guelfi, capeggiati da Firenze, e i ghibellin, capeggiati dal figlio di Federico II, Manfredi. Vittoria ghibellina

Il Sud Italia agli Angiò Il papa Clemente IV allora rivendicò il suo diritto feudale sul Sud Italia e chiamò Carlo d’Angiò, fratello del re di Francia, Luigi IX 1266: sconfitta e uccisione di Manfredi a Benevento e cacciata dei ghibellini da Firenze e Siena.

La rivolta siciliana e gli Aragona Gli Angiò furono dominatori spietati e privilegiarono Napoli a Palermo 1282: Vespri siciliani. Rivolta popolare a Palermo. Cacciata degli Angiò dalla Sicilia. Pietro III di Aragona, marito di una figlia di Manfredi, aiuta i siciliani. 1302: Pace di Caltabellotta. La Sicilia agli Aragonesi e il resto del Sud agli Angiò