Parigi, 29/04/2015 UNA SCUOLA SENZA VOTI: (AUTO)VALUTARE LA CONOSCENZA O (AUTO)VALUTARE LA COMPETENZA
Parigi, 29/04/ QUESTIONI DI INIZIALI BANALE forse comune a molti EMPIRICA e non dimostrabile STATISTICA dimostrabile
Parigi, 29/04/2015 Difficoltà quotidiana ad assumersi la “responsabilità” della valutazione La valutazione scolastica è spesso sconfermata a posteriori dal successo (o dall'insuccesso) professionale degli ex alunni Perpetrarsi del (sospetto) fenomeno statistico dei livelli nelle classi di ogni ordine e grado 4 fasce I primi della classe (9/8) I bravi a scuola (7) I sufficienti (6) Gli insufficienti (5)
Parigi, 29/04/2015 VALUTARE O AUTOVALUTARE COSA? Conoscenze: il risultato dell’assimilazione di informazioni attraverso l’apprendimento. Le conoscenze sono l’insieme di fatti, principi, teorie e pratiche, relative a un settore di studio o di lavoro. Le conoscenze sono descritte come teoriche o pratiche. Competenza: comprovata capacità di usare conoscenze, abilità e capacità personali, sociali e/o metodologiche, in situazioni di lavoro o di studio e nello sviluppo professionale e/o personale; le competenze sono descritte in termini di responsabilità e autonomia. Definizioni QEQ 2007
qualche riflessione Valutazione scolastica Legata agli obiettivi formativi e di apprendimento apprendimento Fasi: Diagnostica Formativa Sommativa Autentica Punti qualificanti: Punto di partenza Progressività Funzione dell’ «errore» Rischi psicodinamici Precoce competitività senza autoconsapevolezza Ansie e angosce autovalutazione COMPETENZE
Oltre il «leggere, scrivere e far di conto…» SAPERE SAPER FARE SAPER ESSERE Abilità, capacità di utilizzare e applicare le conoscenze Conoscenze di base, nozioni, informazioni… Competenze di base: utilizzare conoscenze e abilità in contesti autentici. Competenze chiaveCompetenze chiave: per la realizzazione e lo sviluppo personali, la cittadinanza attiva, l’inclusione sociale.
ABILITA’ CONOSCENZE IMMAGINE DI SE’ SENSIBILITA’ AL CONTESTO CONSAPEVOLEZZA MOTIVAZIONE STRATEGIE METACOGNITIVE RUOLO SOCIALE IMPEGNO CHE COSA SI APPRENDE? COME SI APPRENDE? Perché la valutazione SOMMATIVA è insufficiente, addirittura fuorviante specie nel percorso della scuola primaria?
Parigi, 29/04/2015 Si valutano gli studenti NON per “misurarne” gli apprendimenti MA PER apprezzarne il valore comprenderne, interpretarne e orientarne gli sviluppi futuri regolare e migliorare le azioni educative.
Considerazioni conclusive Nella scuola primaria gli alunni apprendono il valore cardinale ed ordinale dei numeri ed iniziano a collocarli in una scala dove ogni numero rappresenta in modo categorico ed inequivocabile un prima ed un dopo, un livello superiore o inferiore. Il numero è qualcosa di definito, di oggettivo ed ESTRINSECO al «compito», a differenza di un aggettivo che rappresenta un giudizio che varia a seconda della persona che lo esprime, del momento in cui lo si esprime e di molte altre variabili ed è quindi più soggettivo e relativo. Con la valutazione espressa in decimi gli alunni possono rischiare di associare il voto numerico alle loro capacità, al loro rendimento e quindi al valore della loro persona. Percezione del voto per i ragazzi:
Relativizziamo la valutazione espressa con il voto. “Se a Mario do 8, a Lucia devo dare 7, quindi a Ugo darò 6. I criteri di valutazione delle prove che somministriamo, per quanto li si stabiliscano “ante” e ci si sforzi di renderli “oggettivi” (e anzi proprio per questo) sono profondamente in-giusti: non tengono conto dei percorsi individuali, dei processi, della “qualità” dell'errore. Ogni nostra modulazione inficia l'oggettività della valutazione Aspetto peculiare della valutazione sommativa è il ricorso alla media matematica. Un 3, un 6 e un 9 = 6; un 9, un 6 e un 3 = 6! Spesso non si tiene conto ancora una volta del percorso e se lo si fa si perde di oggettività, modulando in maniera arbitraria la valutazione e ciò, il più delle volte, sfugge alla comprensione dell'alunno che è stato abituato alla rigidità del numero. … e noi: Nei voti in decimi si cela una sorta di ipocrisia: nella maggior parte delle valutazioni oscilliamo tra il 4 e il 9, utilizziamo cioè solo 6 valori su 10; salvo poi far ricorso ai mezzi voti o ai + o i -.
Parigi, 29/04/2015 AUTOVALUTARE PROPRIE COMPETENZE SEMPLIFICARE LO STRUMENTO PER L'IDEA DEL “TERRENO” COGNITIVO
Parigi, 29/04/2015 DALL'OTTICA LINEARE (del voto)...A QUELLA RETICOLARE DEL TERRENO, DEL CAMPO (situazionale)
Parigi, 29/04/ “LUOGHI” IN CUI AGIRE LA COMPETENZA 3. SONO FUORI È il luogo dell'estraneità, non c'è valore negativo, mi mancano le conoscenze e le abilità per poter agire, mi appresto ad entrare sul terreno SONO APPENA ENTRATO Mi muovo a disagio, intuisco, percepisco, cado spesso e mi rialzo, sto prendendo confidenza, inizio a riempire lo zaino di saperi e intuitivamente li utilizzo, comincio a prendere gusto nel fare e nell'utilizzare ciò che so fare, spesso ancora però non capisco perché sbaglio SONO DENTRO Mi muovo con più sicurezza, so molte cose e le so utilizzare quando mi servono, cado ancora qualche volta ma non mi faccio male, provo e sperimento con consapevolezza, commetto ancora qualche errore ma lo capisco e lo utilizzo per migliorare, il cerchio si stringe, vedo il “centro” e mi impegno a raggiungerlo SONO AL CENTRO! Sono padrone delle mie conoscenze e comprendo l'importanza di arricchirle sempre più, sono abile e capace nel fare le cose, mi sento sicuro e autonomo, provo piacere nell'apprendere e mi sento pienamente parte attiva nel processo della conoscenza: sono competente!
Parigi, 29/04/
ALCUNE CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE Il n/luogo non é di “classe”, non classifica, non pone gli alunni sulla stessa linea, in ordine l'uno dopo l'altro; Tiene conto delle diversità in entrata, si accede al “campo” da ingressi diversi, ognuno con il suo bagaglio fa il suo percorso. Gli ingressi possono essere tutti diversi come diversi sono i prerequisiti; Ci si può trovare sullo stesso terreno ma in punti molto differenti. Questa é la norma, questo é naturale e non dovrebbe innescare eccessivi confronti o invidie; Non si innesca la competizione sull'ordine d'arrivo, semmai all'interno del terreno dei saperi e delle competenze offrendo uno stimolo positivo perché legato ad una motivazione intriseca, allo scopo (che non é il voto!); Si persegue un obiettivo che è centrale nel processo insegnamento apprendimento (che anche in questo caso non é il voto!); … …...
Parigi, 29/04/2015 Ciò che conta non può essere contato, ma solo RACCONTATO” (William Irwin Thompson)