Epistemologia e psicoanalisi Scienza antica e scienza moderna
Scienza antica Filosofia Finalità = Raggiungere l'epistème, cioè la conoscenza stabile, definitiva, incontrovertibile della realtà oggettiva (= scienza o sapienza) Oggetto di studio tutta la realtà, tutto ciò che c'è in generale (ontologia e metafisica) singoli aspetti della realtà, singoli settori in cui si può dividere tutto ciò che c'è (settori della filosofia: matematica, cosmologia, fisica, biologia, psicologia, ecc.)
Scienza/filosofia antica Fin dal primo apparire della filosofia (con Talete) il tentativo di spiegare il Tutto ciò che conta non mettendo insieme alcune osservazioni particolari, ma utilizzandole per una spiegazione generale, globale, di tutte le cose: è una spiegazione fisica, materiale, come dice Aristotele; ma è anche una spiegazione metafisica, perché individua la dimensione dell'immutabile e la sua sostanza identica e permanente, al di là della realtà delle cose e degli eventi, la quale invece muta continuamente, assumendo forme sempre diverse.
Scienza/filosofia antica Nel caso di Talete: Principio primo è l'acqua originaria Sostanza materiale Ma anche principio metafisico Tutto è acqua poiché Tutto è vita e la vita è anima: tutta la realtà nella sua totalità è animata, è psichica La natura e il cosmo sono sinonimi tra loro e sinonimi della Totalità Non vi è alcuna distinzione tra natura e spirito
Scienza/filosofia antica Tutta la filosofia antica prosegue sulla stessa strada Infatti, per gli antichi Greci, studiano tutta la realtà sia la filosofia che la scienza Perciò: la matematica per Pitagora è una scienza ma è anche il principio metafisico del Tutto lo stesso Democrito, atomista, fisico teorico dell'inerzia, teorizzatore del vuoto, concepiva la natura come il Tutto (= materia) per Aristotele le singole scienze che hanno una relativa autonomia, studiano singoli settori parziali della realtà, intesi però come parti del Tutto, non come settori separati della realtà. Solo nell'astronomia ellenistica lo studio delle leggi dell'universo fisico prescinde dalla totalità del reale.
Platone: l'analisi della psiche Nella Repubblica Platone in sostanza inventa l'analisi della psiche: divide la psiche in tre elementi primari (J. Lear): L'elemento appetitivo, che secondo Platone è costituito in buona parte dall'impulso sessuale e da quello per il cibo, coincide quasi esattamente con l'Es freudiano. Poi c'è la componente narcisistica, che coinvolge orgoglio, conquista del riconoscimento altrui, rabbia, umiliazione e vergogna. Infine, vi è un terzo elemento che attiene al pensiero e alla ricerca della verità sul mondo. E Platone comprese, forse meglio di quanto abbia mai compreso chiunque altro, che persino questo tentativo meditato di comprendere il mondo circostante rappresenta sostanzialmente un coinvolgimento di tipo erotico. È l'amore per il mondo che ci spinge a tentare di comprenderlo. Platone formulò altresì la prima sofisticata teoria della relazione oggettuale. Egli comprese che la psiche umana si trova in un rapporto di interazione dinamica con l'ambiente politico-culturale.
Aristotele: la metafora Metafora = il più ingegnoso e acuto, il più pellegrino e mirabile, il più gioviale e giovevole, il più facondo e fecondo parto dell'umano intelletto (E. Tesauro) traendo la mente, non men che la parola, da un genere all’altro, esprime un concetto per mezzo di un altro molto diverso, trovando in cose dissimiglianti la simiglianza fabricar metafore = fatica di un perspicace e agilissimo ingegno essa penetra e investiga le più astruse nozioni per accoppiarle; e dove quelle vestono i concetti di parole, questa veste le parole medesime di concetti genera meraviglia e da essa nasce il diletto portando a volo la nostra mente da un genere all'altro, ci fa travedere in una sola parola più di un obietto
Aristotele: la metafora Perciò che se tu di’: «Prata amoena sunt», altro non mi rappresenti che il verdeggiar de’ prati; ma se tu dirai: «Prata rident», tu mi farai veder la terra essere un uomo animato, il prato esser la faccia, l’amenità il riso lieto. Talché in una paroletta transpaiono tutte queste nozioni di generi differenti: terra, prato, amenità, uomo, anima, riso, letizia. E reciprocamente con veloce tragitto osservo nella faccia umana le nozioni de’ prati e tutte le proporzioni che passano fra queste e quelle, da me altra volta non osservate. E questo è quel veloce e facile insegnamento da cui ci nasce il diletto, parendo alla mente di chi ode vedere in un vocabulo solo un pien teatro di meraviglie.
Scienza moderna Scienza della natura = parte separata dal Tutto: La natura è soltanto la dimensione fisica della realtà, separata dalla dimensione metafisica e spirituale. La natura, oggetto della scienza moderna, include solo i fenomeni materiali, i corpi, e prescinde totalmente dalle anime, dagli spiriti, dalla divinità (cfr. E. Severino, 1984).
Scienza moderna Primo caposaldo: la matematica applicata alla natura fisica permette di prendere in considerazione soltanto gli aspetti numerabili e calcolabili della natura stessa, le quantità garantisce l’oggettività e l’incontrovertibilità dell’approccio e dei risultati Secondo caposaldo: il procedimento sperimentale, che consiste nella formulazione di un’ipotesi e nella sua verifica pratica
Scienza moderna Scopo della scienza moderna = formulare in termini matematici, cioè oggettivi e indiscutibili, le leggi che regolano la natura, i meccanismi di funzionamento dei fatti naturali. Tali leggi non sono ricavate da principi generali di ordine metafisico, da essenze nascoste, da forze occulte, da finalità divine, ma esclusivamente da rapporti tra quantità accertate sperimentalmente. Tali rapporti quantitativi sono rapporti di causa-effetto, di causalità.
Scienza moderna Le leggi della natura, i rapporti causali espressi in termini di quantità possiedono quella oggettività che è tipica del sapere matematico e rivelano un nesso costante e necessario tra le grandezze fisiche connesse nel rapporto causa-effetto, confermato dall’operazione pratica dell’esperimento Oggettività e necessità raggiungono quel valore di universalità indiscutibile che le sottrae ad ogni possibile discussione ed opinione Le leggi di natura, ricavate dalla scienza matematico-sperimentale, assumono un valore intersoggettivo, comune a tutti i possibili soggetti umani.
Scienza moderna Tutte le caratteristiche della scienza moderna non hanno un valore puramente conoscitivo. Esse contengono un fondamentale fine pratico. Conoscere le leggi oggettive dei fatti della natura serve soprattutto a prevedere i fatti futuri, perché ciò rende possibile il loro dominio.
Scienza e tecnica Il fine fondamentale della scienza è appunto il dominio pratico della natura, attraverso la tecnica Lo stretto rapporto tra conoscenza e tecnica è una delle caratteristiche più importanti della scienza moderna Ciò che cambia in profondità, attraverso la Rivoluzione scientifica e le nuove filosofie che da essa trarranno qualche spunto, è il concetto stesso di verità, ora connesso al concetto di utilità
Bacon: l’araldo Metodo della scienza moderna: induzione (generalizzazione di casi particolari) Sapere è potere Progresso scientifico = risultato di lavoro d’équipe accademie scientifiche (Royal Society) Nuova atlantide: scoperte e invenzioni Governo degli scienziati
Galilei: il fondatore Il metodo: fase risolutiva o analitica: esperienza e osservazione degli eventi della natura (esame di casi particolari: induzione); formulazione di ipotesi matematiche utili a spiegare gli eventi della natura osservati (leggi generali ipotetiche utilizzabili, se verificate, in chiave di deduzione); fase compositiva o sintetica: operazione pratica (esperimento, o cimento) che mira a verificare l’ipotesi (esame di casi particolari: induzione); formulazione della legge che esprime in termini matematici la spiegazione dell’evento naturale applicabile ad eventi simili a quelli esaminati (legge generale: deduzione).
Galilei: il fondatore Ontologia: Ciò che realmente è soltanto ciò che è misurabile e quantificabile Epistemologia: soltanto le cause efficienti sono il vero oggetto della ricerca scientifica (esclusione di cause finali e formali) Obiettivo: matematizzazione universale del sapere
Descartes: l’epistemologo Descartes: dualismo ontologico (res cogitans/res extensa) perfeziona la separazione della dimensione fisica della realtà rispetto al Tutto Con lui la fisica scioglie ogni legame con tutte le altre «scienze» antiche e rinascimentali (alchimia, astrologia, magia) e assume definitivamente la struttura tipica della scienza moderna.
Descartes: l’epistemologo Tale struttura dipende soprattutto dal meccanicismo, che, a sua volta, implicherebbe il materialismo, cioè una concezione secondo la quale esistono solo realtà fisiche, o corpi materiali, appunto, e anche le cosiddette attività spirituali potrebbero essere ridotte a processi materiali (non per Descartes).
Descartes: l’epistemologo Il meccanicismo è una forma di determinismo: ognuno degli eventi della natura e del cosmo dipende da una o più cause determinate, di cui è un effetto. Nel determinismo meccanicistico ogni evento, parte o ingranaggio = anello di una catena continua di eventi causali (principio di causalità); ogni evento è sia effetto che causa. Il meccanicismo deterministico è fondato sul concetto della necessità: il principio di causalità è un principio di connessione necessaria tra eventi della natura fisica
Descartes: l’epistemologo Tutti i corpi sono macchine Il modello matematico - meccanico può essere proficuamente applicato a tutti i corpi Estensione del modello meccanico - matematico a tutte le scienze, anche a quelle biologiche, produsse notevoli vantaggi per il loro sviluppo successivo e per la nuova mentalità scientifica moderna, unificata proprio nel nome del meccanicismo: tutti i corpi possono essere studiati e spiegati mediante la teoria generale del movimento meccanico
Descartes: l’epistemologo Riassumendo: La mente (res cogitans) è puro spirito, puro pensiero, non è più anima intesa come principio di vita del corpo; Ciò che si chiama vita dei corpi è soltanto movimento meccanico che si trasmette da una parte all’altra dell’estensione materiale infinita (composta di atomi, o corpuscoli); Mente e corpo sono realtà completamente eterogenee: spirito puro e materia pura
Descartes: lo psicologo Ne consegue: l’anima è sinonimo di puro pensiero razionale tutte le altre facoltà umane sono ridotte a meccanismo fisico: tutte le componenti istintuali, pulsionali, emotive e passionali non appartengono all’anima, che è solo mente pensante, ma al corpo-macchina anche quella che oggi chiameremmo psiche rientra nell’ambito della corporeità e del modello esplicativo meccanicistico
Descartes: lo psicologo Gli oggetti che agiscono sul nostro corpo producono: sensazioni e idee Ma anche piacere e dolore, da cui derivano le due emozioni fondamentali: la gioia e la tristezza dalle loro combinazioni con l’esperienza, lo spazio e il tempo, la persistenza degli oggetti che le suscitano, la durata dei loro effetti, nascono tutte le emozioni possibili
Descartes: lo psicologo Da esse derivano anche meccanicamente l’amore e l’odio: L’amore verso le cose che procurano stabilmente gioia non è altro che desiderio di ottenere tali cose in modo permanente; L’odio verso le cose che procurano stabilmente tristezza non è altro che avversione, cioè desiderio di evitare in modo permanente tali cose
Descartes: lo psicologo Separate dalla coscienza, le emozioni e le passioni acquistano un’autonomia e un’indipendenza notevoli Perciò Descartes pone anche le basi per uno studio scientifico dell’inconscio, cioè delle motivazioni dell’agire umano che precedono la coscienza e la condizionano Tale approccio, pur limitato dalla visuale meccanicista, è portatore di importanti sviluppi successivi
Hobbes: lo psicologo scientifico Estensione del metodo scientifico galileiano e della concezione meccanicistica cartesiana allo studio dell’intera realtà Esistono soltanto corpi (materialismo) Etica = scienza fisica dei comportamenti, una sorta di dinamica «galileiana» applicata ai movimenti dell’uomo – macchina.
Hobbes: lo psicologo scientifico Il movimento fondamentale riferito ai corpi animati è il conatus, cioè la tendenza naturale a conservare e accrescere la propria vita, insomma il desiderio di qualcosa o l’avversione verso qualcosa che può danneggiare la vita. Il piacere è il raggiungimento del fine prossimo del conatus, l’appagamento del desiderio. Il dolore è il mancato raggiungimento del fine prossimo del conatus, il desiderio non appagato, oppure l’impossibilità di evitare ciò che è dannoso.
Hobbes: lo psicologo scientifico Dal piacere e dal dolore derivano, deduttivamente, l’amore e l’odio, il bene e il male: L’amore nasce dal congiungimento costante con ciò che provoca piacere; L’odio nasce dal congiungimento costante con ciò che provoca dolore; Ne consegue che: Bene è l’oggetto che provoca costantemente piacere; Male l’oggetto che provoca costantemente dolore.
Hobbes: lo psicologo scientifico Parlare di volontà o di libertà di scelta non ha alcun senso: la deliberazione è il prevalere meccanico di un conatus su un altro La parola libertà significa soltanto possibilità di agire senza ostacoli, libertà di azione, non il libero arbitrio In altre parole, è libera l’azione di un corpo che può eseguire senza impedimenti il proprio movimento naturale = nel caso dei corpi animati razionali è il conatus (desiderio o avversione). Rigorosa formulazione del determinismo etico